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Le cose avvengono
di Dorabella2000
19.10.2024 |
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"Questo non è un racconto di un singolo evento accadutomi ma si riferisce ad un periodo vissuto da me dopo che ebbi conseguito il diploma di maturità..."
Questo non è un racconto di un singolo evento accadutomi ma si riferisce ad un periodo vissuto da me dopo che ebbi conseguito il diploma di maturità. Avevo 18 anni e tanta voglia di lavorare per questo mi misi in cerca di una occupazione ma il mercato del lavoro proprio non si interessava a un giovane diplomato e un po’ scoraggiato mi rivolsi ad una mia insegnante che mi aveva portato alla maturità con lei c’era stata sempre un’intesa sin dal primo momento che la conobbi, quando gli parlai della mia frustrazione perché non trovavo lavoro lei mi rincuorò e mi propose di fare un po’ di volontariato in una struttura per anziani e persone disabili. L’idea non mi dispiaceva perché c’era l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro dopo il breve periodo che avrei fatto nella struttura per cui mi buttai a capofitto in questa avventura fatta a solo scopo di volontariato senza nessuna retribuzione. Il giorno stabilito dopo aver fatto tutte le visite sia mediche che psico attitudinali incominciai con il capire che era un lavoro vero si iniziava alle 7:30 e si finiva alle 16:00 con uno spacco per il pranzo, a me mi diedero il compito di lavare i pavimenti delle stanze al mattino e del refettorio al pomeriggio collaborando con alcune suore quando avevo finito di rassettare, tutto sommato non era faticoso e mi divertivo parecchio a sentire le storie che i degenti della struttura raccontavano, le suore capirono che ero portato a stare con gli anziani e man mano mi facevano fare dei lavori come preparare i letti, mi insegnarono a lavare gli allettati e di conseguenza vedendo che svolgevo bene il lavoro mi assegnarono un numero di degenti che dovevo accudire tutti i giorni, facevo la barba, lavavo i piedi e facevo loro il bidè, quando poi riuscivano a muoversi un pochino li portavo nelle docce e li lavavo per intero era veramente bello vedere quando avevo finito il loro sguardo di gratitudine, è inutile dirvi che quando lavavo le parti basse qualcosa si ridestava fra le loro gambe ma le suore mi avevano fatto capire che era una cosa naturale e non ci dovevo fare caso e per i primi tempi devo dire che il mio comportamento fu molto professionale anche davanti ad una erezione riuscivo a completare la mia mansione e senza spaventarmi alla vista di cappelle scapocchiate io continuavo a maneggiare con accortezza quelle aste ritte anche quando qualcuno di loro sborrava , perché eccitato dal fatto che veniva lavato e toccato,io completavo il lavaggio senza problemi anzi vedendo la loro eccitazione aiutavo parecchio masturbandoli con tanta dolcezza per alcuni di loro era diventata una abitudine durante la doccia la venuta nelle mie mani, alcuni incominciavano a parlare di queste mie particolari mansioni e anche quelli allettati manifestavano le loro pulsioni io senza farmi particolari problemi li accontentavo dopo tutto erano persone bisognose oltre che di assistenza medica anche di attenzioni umane e per un giovane come me era del tutto normale offrire un po’ di solidarietà a chi viveva un momento di sofferenza e solitudine. Sempre più frequente c’era chi mi chiedeva qualche cosa di più ma io mi rifiutavo perentoriamente perché era molto importante non far capire alle suore quelli che facevo, masturbare è molto diverso che fare un pompino se una suora mi avesse visto con la testa fra le gambe di un degente sarei stato subito cacciato mentre era molto facile non far capire che stavo segando uno di loro. L’occasione per il primo pompino la ebbi quando un degente fu trasferito in una stanza da solo perché doveva fare una particolare terapia e quindi per un determinato periodo doveva stare in isolamento e quando fummo da soli lui non perse tempo si sollevò il lenzuolo e scoprì il fallo in erezione io subito mi fiondai con la bocca su quel babà odoroso senza indugio cominciai a baciarlo leccarlo e slurpando lungo l’asta tosta dalle palle alla capocchia cominciai a pomparlo senza tregua tutto in gola finì a quasi affogare perché lui spingeva come un ossesso la mia testa per farselo succhiare tutto più di una volta dovetti fermarmi ma alla fine mi sborro’ un getto abbondante in gola che io ingoiai tutto e continuai a leccare il resto fino all’ultima goccia mi ero eccitato tantissimo e una volta finito di pulire tutto mi abbassai i pantaloni e incomiciai a masturbarmi chiedendogli di mettermi un dito nel culo, lui lo fece subito e questo mi fece venire in un battibaleno schizzai a terra mentre il vecchio mi infilava nel buchino due dita, mi risistemai e andai via per una settimana non lo vidi perché doveva stare in assoluta solitudine data dal tipo di terapia, trascorso il periodo venne di nuovo messo nella sua stanza e come post terapia doveva fare lunghe passeggiate nei giardini della struttura fu chiesto a me di accompagnarlo sulla sedia a rotelle lungo i viali alberati per cui era semplice imboscarsi tra i cespugli e fare i porcellini gli facevo dei grandi pompini ma non mi bastava volevo di più, scorsi una piccola struttura tra gli alberi ormai abbandonata era un deposito pieno di letti, materassi e materiale ormai in disuso, alcuni materassi erano addirittura incelofanati per cui ne sballai uno e lo adagiai su un altro e ne feci un letto preparandolo con delle lenzuola che avevo preso poi a casa indossai un perizoma autoreggenti e un body sotto gli indumenti medici quando fu il momento della passeggiata senza dire niente andai subito al deposito entrando gli feci vedere il giaciglio chiedendogli di darmi pochi minuti andai in un altro ambiente e mi spogliai indossai anche la parrucca e delle scarpe a spillo e lo raggiunsi lui vedendomi quasi non credeva ai suoi occhi dopotutto avevo 18 anni completamente depilato con l’intimo hot sembravo una femminuccia e quindi non ci restava che scopare per cui presi a spogliarlo e stenderlo sul materasso incominciai a succhiarlo senza freni come se non ci fosse un domani lui incomincio a leccarmi il buchetto perché io glielo avevo offerto senza ritegno sentivo la sua lingua penetrarmi mentre io avevo in bocca il suo enorme fallo con la sua cappella odorosa di piscio che mi mandava in estasi tutto questo durò svariati minuti dopodiché mi impalai sulla sua verga facendolo entrare tutto dentro con un paio di saltelli e quindi cominciai a cavalcare senza sosta facendo la Troia chiedendogli di insultarmi lui mi chiamava zoccola puttana ricchione frocio femminiello rottoinculo io mi eccitavo ancora di più e mentre lui mi sfondava il culo sborrai senza neanche toccarmi mentre lui veniva nella mia pancia inondadanomi di crema calda, restai ancora qualche minuto poi mi sfilai la sua asta, ancora dura, dal culo sentendo la sborra colare dal buco senza indugi la raccolsi con le dita e la leccai tutta sotto il suo sguardo libidinoso che mi chiedeva di pulirgli il resto della sborra che ancora usciva dalla sua cappella lo feci con immenso piacere mentre lui mi ficcava nel culo le sue dita sollazzando le mi viscere dandomi immenso piacere portandomi ad un orgasmo interno di immenso piacere fu una cosa mai provata forse perché era stata una cosa così forte e bella ancora la ricordo, dopo tutto questa grande libidine ritornammo in camera riproponendo i di rifarlo all’indomani e questo successe per parecchi giorni sia con lui che con altri amici di corsia a volte il gioco lo facevano anche in tre, io ero la Troia da chiavare e i due vecchietti gli stalloni dominanti, se qualcuno si sta chiedendo se i vecchietti erano dotati e resistenti la risposta e ‘ si! Molti credono che quando una persona supera un certo numero di anni diventa impotente invece se ci sono le giuste motivazioni anche un ottantenne ha una grande virilità e questi anziani miei amici avevano una grande voglia di vivere e con me potevano dimostrare quanto erano ancora vivaci. Tutto questo durò fino a quando ultimai il periodo di volontariato. Ma ci fu una grande festa di addio……….
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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