Lui & Lei
Pioveva
di Figar0na
29.03.2018 |
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"Quando vide che i suoi seni erano oramai gonfi e rossi e i suoi capezzoli turgidi e duri, scese lungo la sua pancia tracciando un segno con la lingua fin giù..."
Primo racconto scritto dalla mia Margot, siamo curiosi di sapere cosa ne pensate, va incoraggiata o no, la mia cherì vogliosa?Erano passati più di dieci giorno da quando non si parlavano più, da quando avevano avuto quella furente discussione, in cui avevano sempre la sensazione di sbagliare, di dire qualcosa di troppo o forse si voleva dire qualcosa di troppo… perché si era arrabbiati… perché si chiedeva all’altro di più o di meno… e inevitabilmente si dicevano tante cattiverie.
Margot e Rocco si erano mandati sonoramente a quel paese e da quel giorno quasi non si erano più parlati, salve brevi accenni su come stesse l’altro, alla fine ci tenevano l’un all’altro ma nulla più, anzi dalle bollenti e provocanti frasi sussurrate all’orecchio erano passati ai gelidi ciao.
Rocco un pomeriggio la chiamò avvisandola che era arrivato quel pacco che un mese fa avevano ordinato
-ei ciao…
-ciao…
-so che avevamo detto di staccare un po’ e non sentirci ma volevo sapere come stavi…
-non devi giustificarti… puoi contattarmi tutte le volte che vuoi, lo “staccare” era riferito ad altro..
-si si lo so..
-bè io sto bene, anche se questo freddo e questa pioggia incessante mi sta facendo prendere solo freddo e acqua e vai di raffreddore!
Rocco rise, ritrovando nel “lamento” di Margot tutta quella normalità e naturalezza che da un po’ non si aveva più…
-bè tu invece come stai?
-bè il solito: lavoro, sonno, turni… Ricordi dovevo portare ad aggiustare la macchinetta del cappuccino ma chi ha avuto tempo.
-eh si immagino…
-eh..
-bè è successo qualcosa? Come mai chiamavi?
-ah si volevo dirti che è arrivato quel pacco e sta da me a casa, quando vuoi passarlo a prendere…
-uh è arrivato. Me ne sono completamente dimenticata… bè se non è un problema stasera dopo il lavoro mi allungo a piedi da te e lo vengo a prendere
-non è un problema ma stasera devo passare in ufficio per finire di scrivere delle cose e..
-ah e allora lascia stare poi lo vengo a prendere
-no no e perché mai!? Passa da casa, le chiavi sai dove sono nascoste , anzi già che ci sei fai anche la cucina dato che non l’hai fatta l’ultima volta, ricordi io cucino e tu fai i piatti! Hahhahah
-hahhaha l’ultima volta era stesa e sfatta sul letto, mi sono seduta sul letto giusto perché ero affamata
-eh si lo so che dopo vuoi solo mangiare…
Improvvisamente si accorsero di sorridere entrambi dietro al telefono e che parlarsi in quel modo era così naturale come se non si fossero mai dette quelle cattiverie poco tempo prima.
-vabbè allora passo stasera? Sicuro che non è un problema? Tanto ci metto poco
-a lavarmi i piatti? Hahhahahahh , no dai non è un problema
-ok allora ti avviso quando ho fatto tutto
-ok
-bè buona giornata..
-si anche a te.
Era arrivata la fine della giornata, Margot si avviava dal lavoro a piedi verso casa di Rocco, pioveva molto forte e si bagnò tutto il jeans e cosi pensò che una volta a casa sua avrebbe potuto asciugarsi rapidamente con l’asciugacapelli il pantalone per evitare di starnutire tutta la sera per il freddo preso.
Prese la chiave di casa nascosta nella cassetta antincendio mezza rotta, entrò in casa, ebbe subito quella sensazione di quotidianità e serenità , come l’aveva provata tutte le volte che aveva trascorso le giornate a casa sua. Sorrise. Naturalmente la casa era in perfetto ordine e la cucina brillava, non poté fare a meno di sorridere di nuovo, lei lo sapeva bene che non avrebbe mai trovato la cucina in stato caotico come la sua, ma le piaceva come lui la provocava sulla sua pigrizia, del resto lei non era mai stata del tutto convinta che l’ordine che lui metteva nella cura della casa era solo semplice deformazione professionale.
Volse lo sguardo sul tavolo della cucina dove trovò il pacco che aveva ordinato e su questo un piccolo bigliettino lasciato da Rocco “spero che quello che hai ordinato ti piaccia, anche se non mi hai mai voluto dire cosa avessi comprato… Ma dato che stai lì e che ti ho risparmiato di lavare i piatti almeno cucina questa volta!!!”. Margot scoppiò a ridere. Entrare di nuovo in quella casa, leggere il bigliettino le aveva messo di buon umore e non sentiva neanche più il freddo, cosi decise di cedere alla sua curiosità e del resto davanti a un pacco o a una sorpresa lei si trasformava in una bambina impaziente poi pensò di aver tempo e che Rocco sarebbe rincasato sicuramente dopo che lei se fosse andata via.
Margot divertita andò nella camera da letto e iniziò a spogliarsi. Aveva ordinato dal sito di una prestigiosa firma di intimo un bustier e il suo perizoma. Aprì il pacco e vide che quello che aveva visto sul sito era ancora più bello di quello che immaginava. Si spogliò rapidamente e con una certa soddisfazione il bustier non le andava ne stretto ne largo, ma le calzava alla perfezione. Un raffinato reggiseno a balconcino in pizzo nero francese con ferretti e senza imbottitura per lasciar intravedere le rotondità del seno e i capezzoli rosa… il resto di questo era impreziosito dal tulle trasparente che lasciava intravedere i motivi ad incrocio dei ferretti nel sottoseno che facevano in modo di spingere all’insù il seno e le spalline riprendevano la semplicità del capo. Il perizoma coordinato lasciava poco all’immaginazione , fatto anche questo di tulle trasparente e inserti di pizzo che coprivano giusto un po’ il suo inguine e da questo partivano dei laccetti che permettevano di creare un seducente reggicalze.
Si guardava allo specchio e stava incomprensibilmente bene e le spuntò un mezzo sorriso involontario sul volto ma passò poco che subito si rabbuiò ricordandosi che quel completino lo aveva comprato anche per lui e che da lui voleva commenti e giudizi.
Ad un certo punto sentii un rumore forse un sospiro, si girò improvvisamente spaventata e vide che Rocco l’aveva osservata dall’uscio della porta della camera da letto per tutto il tempo
-cazzo Rocco, mi hai fatto morire!! Ma tu non stavi in ufficio? Non dovevi rientrare più tardi!?
Rocco la guardo con un ghigno e fece un altro grande lungo sospiro – si ho cercato di finire prima possibile sapendoti qui – iniziò a camminare verso di lei – e sei tu che mi fai morire… soprattutto con quello addosso…
Lei fece due passi indietro non sapendo bene se li stesse facendo per sfuggire a quello sguardo o a se stessa e al calore che le avevano dato quelle parole…
-ehm devo andare a casa prima che si faccia ancora più tardi…
lui avanzava lento godendosi il completo addosso a Margot
– no… e poi è un peccato fatti rivestire…
-devo veramente rientrare, mi aspetta Carlo , si è offerto di dare un occhio al lavandino che scorre
Rocco si fermò, la sua espressione divenne improvvisamente dura – ancora lui!? Certo che per essere un vicino premuroso, mi sembra fin troppo premuroso.
-eh si è sempre molto dolce… dai fammi andare non mi va di farlo aspettare…
Margot riprese in mano il suo autocontrollo e fiera di non aver ceduto alle sue parole si diresse verso la porta della camera da letto , ma Rocco la fermò mantenendola per le braccia costringendola a guardarlo negli occhi
-no… tu non vai da nessuna parte. Piove come non mai e di certo non ti lascio andare con questo a casa tua sapendo che viene quel deficiente..
-è un bravo ragazzo ed innocuo
-certo come erano innocui i suoi sguardi sul tuo culo o sulla tua scollatura. A poi questa storia che ti vesti cosi ma che vuol dire!?
-come che vuol dire!? Io mi vesto come cazzo voglio!
-come voglio io e solo per me!
-no! Ora lasciami!
La sua presa divenne più forte , non voleva farle male ma voleva che sentisse quando si stava incazzando
-in questo periodo è successo qualcosa?
-con chi?
-con lui.
Margot non rispose e gli occhi di Rocco si sgranarono e riuscì ad emettere solo uno stizzoso sospiro, molto diverso da quelli pieni di desiderio di prima.
-rispondi
-hai chiarito molto bene i punti l’ultima volta e del resto non rimango a casa ad aspettarti e..
-che cazzo hai fatto!!!??
-nulla! Una sera solo è passato a salutarmi e abbiamo bevuto del vino. Ai mi fai male..
-e poi?
- e poi nulla abbiamo solo parlato.. chiacchierato e fatto due risate. E’ un ragazzo a modo, gentile, simpatico… mica sono tutti come che te, che te le sbatti tutte dopo dieci minuti!
-certo e ricordo pure tutti i loro nomi. Se vuoi ti recito l’elenco!
-ah bravo, allora mentre tu scrivi il libro delle memorie io vado da lui…
-vaffanculo!
-no tu vaffanculo! E ora lasciami!
Lui la lasciò, ma la lasciò lanciandola sul letto. Sulle prime Margot rimase “sconvolta” e scocciata di come al suo solito Rocco non faceva mai quello che le chiedeva e forse questo la fece imbestialire ancora di più, ma non ebbe il tempo di parlare che lui subito si gettò su di lei bloccandole le mani e i polsi sul letto, e sapendo che si sarebbe dimenata come una matta le blocco la coscia sinistra con il suo ginocchio e senza darle altro tempo la baciò infilandole tutta la sua lingua in bocca.
Non c’era nulla di dolce in quel bacio, era solo puro istinto, era solo il desiderio di rivendicare ciò che gli apparteneva. Margot cercava di ribellarsi a lui, non voleva dargliela vinta ma non poteva nulla contro la sua forza, del resto era sempre impazzita per i suoi muscoli..
Rocco la sentiva dimenarsi ancora cosi le bloccò, sopra la testa, entrambi i polsi con la mano sinistra mentre la destra scendeva lungo il suo corpo toccando prima il tessuto del bustier e poi le linee del suo torace fino a scendere sulla sua pancia per finire nell’unico posto in cui adorava stare e che gli era mancato tanto quanto lei, la sua fica.
Senza fermasi un attimo di baciarla iniziò a massaggiarle il clitoide, quel piccolo e “succulento” bottoncino che adorava gustare ogni volta che poteva. Era di fuoco, era sensibile, era il suo…
Scese con le mani più giù… fino ad infilare subito due dita nella fessa… sapeva che non avrebbe avuto problemi, lei era sempre stata pronta… bagnata… aperta… e questo lo mandava ai matti perché sapeva di avere sotto di lui una “bestiolina famelica” come piaceva a lui, come gli piaceva che lei fosse cosi…
Appena infilate le dite Margot si stacco dalle sue labbra e rivolse la testa all’indietro.. con gli occhi chiusi esclamando un istintivo oohh…
Lui la guardò soddisfatto ma il suo sguardo si perdeva tra la soddisfazione di darle con poco il piacere e la rabbia della sua gelosia, del pensiero che qualcuno potesse anche solo sfiorare o pensare di sfiorare quello che era suo, se non peggio l’idea che qualcuno potesse darle tanto o più piacere di lui..
Senza darle tregua iniziò a infilare le sue dita sempre più dentro e a muoverle con altrettanto vigore e forza… a ritmo dei suoi respiri che diventavano sempre più affannosi… Si fiondò sul suo collo e iniziò a baciarlo e a leccarlo su e giù per tutta la sua lunghezza… mordendole ogni tanto il lobo dell’orecchio… sentiva al contempo il suo profumo quello della Chanel che ogni tanto metteva quando voleva giocare a fare la troietta con lui. Ma solo con lui.
Perché aveva messo quel giorno il profumo, pensava. Forse perché sapeva che la sera avrebbe incontrato quel debosciato, che l’avrebbe sedotto forse per…
Al pensiero la rabbia salì di nuovo e i suoi baci diventarono sempre più insistenti… sulle labbra… sulla mascella… sul collo… fino a succhiarglielo come un vampiro affamato, voleva lasciare su quel collo segni della sua presenza.. far capire a lui che lei era sua e che non si doveva permettere di sfiorarla con un solo dito e poi per punirla di averlo sfidato, di sfidarlo sempre.
Margot ansimava, non avrebbe voluto. Non avrebbe voluto dargli quella soddisfazione, era arrabbiata. Era ancora arrabbiata per le discussioni avute, per le cattiverie dette, per il tempo trascorso lontani, perché lui si comportava da stronzo insensibile ma non riusciva a non muovere il bacino al ritmo di quella goduria.
-Di un po’… lui è ancora simpatico ?
-hmm
-rispondi
-si..
Sapeva che lei lo stava sfidando ancora, e volle stare al gioco: cosi con lo sguardo da porco e divertito, interruppe la sditalinata, asciugo le dita intrise di quel delizioso umore sulla sua pancia di lei, le spostò la coscia sinistra alzandole il sedere e lo colpì con un sonoro schiaffone
-Ai!
-Allora, non che non ami ridurre il tuo culo in fiamme, lui è ancora simpatico ?
-no..
Su viso di Rocco spunto un riso soddisfatto.. al limite del diabolico… cosi riprese a sditalinarla ma questa volta ci infilò tre dita dentro…
La reazione di Margot non si fece attendere, sgranò gli occhi e dalle sue labbra usci un respiro profondo come se emergesse dall’acqua dopo tanto tempo, lui non riuscì a non trattenersi dal possedere anche quel respiro e la baciò, forse con ancora più forza
-e quel debosciato è cosi dolce da farti ansimare così? E attenta a come rispondi… non voglio di nuovo togliere le dita dalla tua fica che adoro più di tutto..
-no..
A quel punto non darle tregua era diventato l’imperativo di Rocco, cosi si tolse la cintura e la usò per legare i polsi di lei a letto..
-mi lascerai i segni
-cercherò di evitare questi di segni, ma diversamente non mi dispiacerebbe affatto
Cosi, dopo averla legata, scese piano lungo il suo petto guardando con attenzione tutti i segni, i nei e le insenature che madre natura le aveva dato. Eccitato da quella visione non ci pensò due volte e scoprì i due seni e li bloccò subito con le sue mani. Iniziò a leccarli, a succhiarli, a stringerli e a morderli. Se succhiava il capezzolo di un seno, con l’altra mano toccava, pizzicava, tirava l’altro capezzolo… senza tregua.
Quando vide che i suoi seni erano oramai gonfi e rossi e i suoi capezzoli turgidi e duri, scese lungo la sua pancia tracciando un segno con la lingua fin giù mentre le sue mani la toccavano ovunque, non voleva perdere un cm di lei..le era mancata troppo.
Arrivato tra le sue cosce per lui iniziava il momento più bello e famelico come non mai si fiondò lì… nella sua fessa. Aprì bene le sue grandi labbra, allargò ancora meglio le sue cosce dopo averle sfilato il raffinato perizoma, adorava come le incorniciava i fianchi e il suo culo e come si sposava col resto della biancheria intima , ma quella volta non lo voleva, non voleva nulla che lo ostacolasse. Aperta come non mai, vide quella bellezza che aveva desiderato per tutto quel tempo, la osservò bene e con scrupolo iniziò con la punta della lingua a leccarla leggermente in ogni punto in modo che Margot potesse sentire da subito la sua presenza. E cosi fu , il bacino di lei si muoveva come per sfuggire e allo stesso tempo accogliere quella sensazione cosi dolce, cosi eccitante, cosi elettrica.
-fai la brava altrimenti ti lego anche le caviglie…
Appena pronunciate queste parole, lui si fiondò, questa volta, completamente!
Iniziò a leccare, a succhiate ogni cm di quella fessa bagnata e vogliosa, e mentre la leccava col dito iniziò a solleticare il buco della sua troietta… non vedeva l’ora di farla godere in ogni modo, di farle dimenticare tutto e tutti. Prima i movimenti del suo dito erano lievi poi più decisi, ma quando la lingua prese il posto del dito , lui non esitò un attimo e impalò il buco del suo culo con le sue dita bagnate e luride del suo orgasmo
-oooh diioooo basta!
-ti ho fatto male? – chiese preoccupato –
-no, voglio che mi scopi, voglio che mi fai tua, voglio venire sul tuo cazzo!
Rocco le sorrise soddisfatto, la bacio con lo stesso vigore ma con più dolcezza e sulle sue labbra le disse
-oh cherì non ancora… anche tu assaporerai il piacere come lo sto facendo io…
E senza darle il tempo di rispondere continuò la dolce tortura , senza tregua.. leccando con più forza.. succhiando con più gusto.. sditalinando contemporaneamente il culo e la fessa… e per Margot giunse l’inevitabile – aahh…oooohhh diiioooo- venne di un orgasmo senza fine. Posseduta, goduta, voluta come solo il suo uomo sapeva fare.
Le labbra di Rocco erano sporche del suo orgasmo e non esitò un istante a fiondarsi sulle sue labbra per condividere la sua vittoria e mentre lo faceva la slegava e la guardava sfatta come solo lui sapeva ridurla dopo un orgasmo…
Al che lui si mise in ginocchio sul letto accanto a lei e finalmente si liberò della maglia e dei pantaloni che oramai non contenevano più la sua voglia..
Margot si alzò sui gomiti sul letto, ansimava ancora… improvvisamente la rabbia dei giorni precedenti andò via e aveva preso posto solo la voglia di condividere ancora con lui quel piacere e ora era lei che voleva dare al suo uomo quel piacere…
Gli sfilò i boxer che gli aveva regalato e che incorniciavano alla perfezione il suo culo rotondo, frutto delle sue corse in villa e del suo lavoro.
Quando liberò il suo cazzo quasi non le sembrava vero che quella magnificenza le appartenesse. Era grande, duro e le vene che pulsavano lo rendevano ancora più rosso ed invitante. E la cappella liscia ed enorme era un invito a succhiarla…. Nella bocca di Margot si accumulava tanta di quella saliva per il desiderio di averlo che si fiondò su di lui con prepotenza, quasi a domandarsi come aveva fatto in tutti questi giorni senza il suo cazzo… Lo prese con tutta la sua voglia in bocca… assaporando senza esitare enormità di quel fallo… la cappella liscia scivolava con facilità sotto il suo palato mentre le sue mani sfioravano e toccavano prima le sue palle e poi il suo cazzo…
Si era messa, per gustare quella meraviglia, a carponi sul letto rivolgendo il suo culo e la sua fessa bagnata verso lo specchio dandogli la possibilità di godersi ben due spettacoli. Dopo aver “assaggiato” la sua cappella inizio a leccargli tutto il suo cazzo per l’intera lunghezza… partendo dalle palle fin sopra e mentre lo faceva lo guardava senza staccare gli occhi su di lui per godersi la sua reazione. Sapeva bene che quando lui decideva di “mettersi all’opera” sapeva fare grandi cose con soddisfazione ma anche lei non era da meno e sapeva come farlo morire…
Cominciò cosi a rimettersi il cazzo in bocca e questa volta lo fece scivolare tutto in bocca…. Tutto dentro la sua gola… fino a sentirsi strozzare, e più scendeva giù più sentiva lui ansimare e sussurrare i suoi –ooohh si.. la mia troietta… - e appena risalita su con la bocca lo guardò e vide che il suo sguardo era completamente perso tra lei e le continue occhiate che dava allo specchio… e più lui guardava più lei allargava le gambe, si muoveva e allo stesso tempo succhiava , leccava , masturbava con la mano quel cazzo esagerato. Era fiera di farlo godere come la troia che sapeva essere e che voleva essere per lui, cosi prese le sue mani e le portò sulla sua testa invitandolo a scoparla in bocca mentre lei con la mano si toccava il clitoide…. lo faceva impazzire… più lei faceva la troia.. più lui godeva… e dopo l’ultimo colpo che lui inferse nella sua bocca, lei quasi strozzata, le sputò la saliva che aveva accumulato sul suo cazzo e prese fiato, lo guardo negli occhi e lo prese con la mano destra e si spalmò tutta la sua saliva sulle labbra come un rossetto poi lo fece scendere sul suo mento… sotto la sua mascella…. sul suo collo… fino ad arrivare ai suoi seni, ancora incorniciati dal pizzo dell’intimo. Cosi facendo si ritrovò stesa di nuovo sul letto, voleva ricominciare a masturbaglielo ma lui la fermò
-non ce la faccio più…. Ti voglio… e non solo perché sai essere un gran troia…
Ancora quel respiro di desiderio, ora si guardavano negli occhi.. si sorridevano…
Ripresero a baciarsi e in un niente lui la rivoltò a pancia in giù a carponi.
Aveva goduto per tutto il tempo di quel culo riflesso nello specchio e ora lo voleva!
Iniziò a massaggiarla ma non c’era bisogno… era larga e rilassata ovunque e infilare il cazzo nel suo secondo posto preferito era una gioia
-ti faccio male?
-no…anzi.. non ti fermare…
Eccitato da quell’invito inizio a inculara per bene… la sua troietta, un tempo ritrosa a provare queste cose, ora si apriva letteralmente a lui.. e ciò lo mandava in estasi e ancora di più a sapere che era stato il primo a godere di quel culo rotondo.
-oohh
-ti piace il mio cazzo??? Come lo senti???
-ooh dioo magnifico… lo sento tutto… oooohh ti prego inculami più forte!
I suoi movimenti si fecero sempre più intensi e veloci… passo due dita sulla sua fica per sentire quanto era bagnata e dio se lo era, cosi si infilò le due dita in bocca e iniziò a succhiarle con gusto. Ma non voleva venire nel suo culo, no, voleva guardarla in faccia mentre si riprendeva ciò che era suo.
Si tolse rapidamente e la rimise con la schiena sul letto, prima di ricominciare le allargò le gambe, la guardo con attenzione tutta e con dolcezza disse
-sei uno spettacolo…
-e tu l’unico al mondo che voglio…
E cosi infilo con decisione il suo cazzo duro nella sua fessa. Lei non potè far altro che sussultare ancora… mordersi le lebbra per questo nuovo piacere… si aggrappava alle lenzuola come se stesse per morire mentre lui la sbatteva con forza senza fermarsi.
Prima la penetrava e poi lentamente usciva fuori per poi ricominciare questo dolce strazio
-oh ti prego Rocco scopami forte ma non torturarmi cosi… voglio venire con te..
-ai tuoi ordini Cherì..
Non ebbe più freni ed esitazioni, i suoi colpi erano decisi e intensi
-ooh siii fottimi cosiii
-ooh siii trooiiiaaaa … godiiii..
-ooohhh..aaahhh… sei un porcoo…
-oooooodiiioooo quanto sboooroooo…aaaaahhh…
Entrambi crollarono l’uno su l’altro. Ancora dentro di lei Rocco la guardò con dolcezza e anche lei ricambiò lo sguardo e baciarsi fu così naturale che neanche se ne accorsero.
Si ritrovarono stesi abbracciati sul letto, sfatti e stanchi della loro passione… ma di una stanchezza che li faceva stare bene…
-mi piace l’intimo che hai comprato…
-ah si!? Mi fa piacere che ti piaccia…
-che CI piaccia…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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