Luna

Era una notte torrida d’estate, e la città sembrava avvolta in un’atmosfera densa di desiderio. Le strade deserte, il rumore lontano del traffico e il cielo scuro come un mare in tempesta. L’avevo incontrata per caso in un locale del centro, e fin da subito tra noi era scattata una scintilla difficile da ignorare. Luna era un’esplosione di bellezza: lunghi capelli castani chiari che le cadevano sulle spalle, pelle ambrata che brillava sotto le luci, e curve provocanti che sembravano disegnate per il peccato. Sicura di sé, decisa, ogni suo sguardo era un invito che non potevi rifiutare. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.

Dopo qualche drink, la tensione tra noi era diventata insostenibile. Senza troppi giri di parole ci siamo diretti verso il mio appartamento. Appena chiusa la porta, Luna ha preso il comando, spingendomi contro il muro con una forza che non mi aspettavo. I nostri corpi si sono incastrati perfettamente, come se fossero fatti per incastrarsi, e il bacio che ne è seguito è stato pura lussuria: lingue intrecciate, mani che esploravano senza pudore.

Si è staccata per un attimo, guardandomi con uno sguardo bruciante. In un gesto rapido, ha sfilato il top, liberando un seno pieno e sodo che sembrava chiedere solo di essere toccato. “Sono insaziabile, Mark. Fammi tua come non hai mai fatto con nessuna,” mi ha sussurrato con quella voce roca e maliziosa, mordendosi il labbro mentre io ero lì, perso a fissare quelle curve irresistibili.

Non c’era bisogno di altro. L’ho afferrata per i fianchi, sollevandola con facilità. Luna ha avvolto le gambe attorno a me, strusciandosi contro la mia erezione che cresceva sempre di più, mandandomi fuori di testa. Mi ha spinto fino al divano e, con un colpo deciso, mi ha fatto sedere. Lei era in controllo, ogni movimento un invito a spingersi oltre. Si è inginocchiata tra le mie gambe, con il seno che mi sfiorava la pelle, le sue mani abili a slacciarmi i pantaloni. Ha tirato fuori il mio cazzo già duro e pulsante, e senza esitazione l’ha preso tra le labbra, avvolgendolo in una bocca calda e morbida che mi ha fatto gemere all’istante.

Ogni leccata, ogni suzione era una tortura dolce, un ritmo che alternava velocità e profondità, mentre Luna mi guardava dritto negli occhi, godendo di ogni reazione che riusciva a strapparmi. Ero fuori controllo, aggrappato ai cuscini, incapace di contenere il piacere che montava. “Sei una dannata tentazione,” le ho sussurrato tra i denti, e lei ha sorriso, maliziosa, aumentando ancora di più il ritmo. Quando ha sentito che ero vicino al culmine, ha rallentato, tirandosi indietro con un filo di saliva che collegava ancora la sua bocca al mio cazzo, come una promessa di quello che sarebbe venuto.

Non mi ha dato tregua. Si è alzata, si è girata e mi ha mostrato la schiena e quelle curve perfette. Ha sollevato la gonna e ha sfilato il tanga, lasciando che il suo sedere invitante si mostrasse in tutta la sua perfezione. Si è piegata in avanti, appoggiandosi al divano, spingendo i fianchi all’indietro in un gesto che urlava solo una cosa: scopami. Non ho perso tempo e con una spinta decisa sono entrato dentro di lei, affondando fino in fondo.

Luna ha gemuto forte, senza vergogna, e ha iniziato a muovere i fianchi con un ritmo frenetico, ogni spinta che faceva scontrare i nostri corpi con un suono bagnato e viscerale. “Più forte, Mark! Non fermarti!” ha gridato, quasi disperata dal piacere che le esplodeva dentro. Ho obbedito, afferrando i suoi fianchi con forza e accelerando il ritmo, spingendo sempre più forte, sempre più a fondo.

Ogni affondo era più selvaggio, più intenso, e lei si piegava ancora di più, inarcando la schiena per sentirmi fino in fondo. Le sue mani scivolavano lungo il proprio corpo, toccandosi mentre la possedevo con un’intensità mai provata prima. Era un ritmo senza tregua, un gioco di dominanza e sottomissione, e Luna dimostrava di amare essere spinta oltre ogni limite.

Quando ho sentito il piacere montare dentro di me, ho lasciato che esplodesse senza freni. Le mie spinte sono diventate più brevi, più frenetiche, e con un ultimo, profondo affondo, sono venuto dentro di lei con un gemito gutturale. Il corpo di Luna ha tremato, travolta da un’ondata di piacere che le ha fatto urlare. Si stringeva a me, insaziabile, i suoi gemiti che si fondevano nell’aria calda della stanza mentre il piacere ancora ci attraversava.

Mi sono lasciato cadere sul divano, il respiro affannoso, mentre Luna mi guardava soddisfatta, il corpo ancora scosso da piccoli spasmi di piacere.

“Non finisce qui, Mark. Voglio che mi lecchi,” mi ha detto con un tono deciso e sensuale, mentre si posizionava sopra di me, a cavalcioni. Ero ancora sdraiato, il corpo scosso dalla recente esplosione di piacere, ma non mi sarei certo tirato indietro. Mi sono preparato a darle tutto quello che voleva, con un’intensità nuova.

Luna si è sistemata sopra di me, il suo corpo caldo e pulsante che sfiorava la mia pelle, facendomi venire voglia di affondare ancora di più. Si è avvicinata, piegandosi in avanti, e mi ha spinto contro la sua figa con le mie labbra, senza mezzi termini. Ho iniziato a leccarla con avidità, la lingua che scivolava lungo le sue labbra gonfie e bagnate, assaporandola con ogni movimento. Il mix di calore e morbidezza della mia bocca la faceva fremere, e le mie mani afferravano i suoi fianchi, guidandola in un ritmo che prometteva di portarla sempre più su.

Luna si è abbandonata completamente, il suo respiro si faceva sempre più affannoso, mentre i suoi movimenti sopra di me si sincronizzavano con le mie leccate, ogni colpo della mia lingua che la faceva sussultare. Sentivo il suo corpo muoversi sempre più freneticamente sopra di me, e ogni tocco sembrava amplificare il suo piacere. “Sì, Mark, continua così,” mormorava, il tono roco e supplichevole, e questo non faceva altro che spingermi a darle ancora di più.

Il piacere di Luna è esploso in un’ondata incontrollabile. Ha iniziato a gemere forte, i suoni che riempivano la stanza, le sue mani che si aggrappavano ai miei capelli, tirando con una forza che mi eccitava ancora di più. “Sto per… oh, Mark!” ha urlato, e con un’ultima spinta, il suo orgasmo è esploso in un fiotto di calore, i suoi umori che mi sono colati addosso, ricoprendomi in una cascata di piacere viscerale.

Non mi sono fermato nemmeno un secondo. Ho continuato a leccare, succhiare, godendo di ogni goccia che colava sulla mia bocca. Luna tremava sopra di me, completamente persa in un orgasmo che sembrava infinito, il suo corpo che si piegava in avanti mentre il piacere la scuoteva fino in fondo. Il suo viso era un’espressione di pura estasi, e ogni goccia che sentivo sulla lingua era come un trofeo del suo godimento.

Alla fine, Luna si è staccata, il corpo esausto, ma soddisfatto, mentre io restavo lì, ancora stordito con il viso intriso dei suoi umori. Mi sono lasciato cadere sul divano, il respiro ancora spezzato, mentre il calore della stanza avvolgeva i nostri corpi sfiniti. Nessuno parlava, ma non ce n’era bisogno: il silenzio era pieno di una soddisfazione che andava oltre le parole.

Luna si è avvicinata, accarezzandomi il viso con un gesto provocante, ma anche dolce. “Spero che tu sia pronto per un’altra notte di piacere,” mi ha detto con un sorriso che era più una promessa. Sapevo che non era finita, e che quella passione ci avrebbe spinti fino all’ultimo respiro della notte. Con Luna, il gioco non finiva mai.