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la mia prima volta in coppia


di Membro VIP di Annunci69.it MrLicker
15.09.2024    |    93    |    0 8.7
"Le sue dita continuavano a pizzicare i suoi capezzoli, arrossiti dalla pressione..."
Mi chiamo Mark, ho 22 anni e non avevo idea che la mia giornata sarebbe finita in modo così… memorabile. Era un pomeriggio caldo, stavo parcheggiando la macchina quando li vidi per la prima volta. Una coppia matura, sui sessant’anni, lei una donna bellissima nonostante l’età, trucco intenso sugli occhi azzurri, capelli curati e il vestito nero che aderiva al suo corpo in modo provocante. Il seno abbondante, non più sodo come una volta, ma ancora decisamente attraente. Lui, un omone sorridente, sicuro di sé.

"Bel pomeriggio, vero?" esordì lui, rompendo il ghiaccio. Dopo qualche battuta, mi invitarono al loro appartamento. Era surreale, ma qualcosa nell’atmosfera mi aveva catturato. Così, accettai.

Salii con loro nell’ascensore e fu lì che capii quanto la situazione fosse insolita. L'uomo si avvicinò alla moglie e, con un sorriso malizioso, le alzò il vestito. I miei occhi caddero sul suo perizoma di pizzo nero, abbinato ad autoreggenti e reggicalze. "Ti piace?" mi chiese lui, mentre il cuore mi batteva forte nel petto. Non riuscivo a distogliere lo sguardo.

Arrivati nel loro appartamento, lui si accese una sigaretta e si sedette su una poltrona, lasciando spazio a sua moglie che si accomodò di fronte a me. Si alzò il vestito, aprì le gambe con una naturalezza disarmante, e iniziò a toccarsi lentamente. "Mark, la vuoi?" sussurrò, mentre le sue dita accarezzavano il perizoma. Il mio respiro divenne più pesante e i pantaloni iniziarono a tirare, la mia erezione ormai inarrestabile.

Spostammo tutto sul letto. Lui si sedette in un angolo della stanza, osservando la scena con la sigaretta tra le dita, senza dire nulla. Lei si inginocchiò davanti a me, e con un sorriso malizioso, abbassò la zip dei miei jeans. Tirò fuori il mio cazzo già duro, lo afferrò con una mano e lo guardò per un momento, come se stesse valutando il pezzo che aveva davanti. Poi, senza esitazione, lo infilò in bocca con una voracità che mi lasciò senza fiato.

La sensazione fu immediata: il calore umido della sua bocca, il tocco della sua lingua che mi accarezzava la punta, mentre le sue labbra si stringevano attorno al mio membro. Il suo ritmo era deciso, esperto, come se sapesse esattamente dove colpire per farmi impazzire. Mi spogliavo lentamente, quasi goffamente, mentre lei non smetteva di succhiare con quella bocca insaziabile, aumentando la pressione e variando la velocità. A volte rallentava, tenendomi in bocca fino in fondo, facendomi sentire ogni singolo muscolo della gola che mi avvolgeva, altre volte accelerava, ingoiando il mio cazzo con colpi decisi e rumorosi.

Le sue mani si erano unite al gioco: una mi stringeva la base, mentre l’altra scivolava giù per accarezzarmi le palle. Sentivo il suo tocco morbido e preciso, alternare carezze e lievi pressioni che mi facevano sussultare. Non avevo mai provato nulla di simile. Lei guardava verso il marito di tanto in tanto, cercando il suo sguardo come se volesse dimostrargli quanto fosse brava, quanto fosse vorace nel prendersi tutto il mio cazzo. Il marito non distoglieva lo sguardo, osservando attentamente, senza dire una parola, solo con quel sorriso compiaciuto sulle labbra mentre tirava boccate lente dalla sua sigaretta.

Io ero in balia di lei, le mani appoggiate alle sue spalle, senza riuscire a trattenere i gemiti che mi scappavano dalle labbra. Sentivo crescere dentro di me la pressione, ma sapevo che non voleva che finisse così presto. Si fermò un attimo, tirò fuori il cazzo dalla bocca con un rumore umido e schioccante, lo guardò ancora, leccandosi le labbra. Poi, con un gesto deciso, mi spinse sul letto, facendo cenno di non muovermi.

Si alzò in piedi e si slacciò lentamente il vestito, lasciando che scivolasse lungo il suo corpo maturo, rivelando il perizoma di pizzo nero e le autoreggenti che mi aveva già mostrato in ascensore. Si voltò, mostrando il culo ancora rotondo, nonostante l'età. Lo accarezzò con entrambe le mani, dandomi uno spettacolo che mi fece fremere. Poi si inginocchiò sul letto, mettendosi a pecora davanti a me, esponendo il perizoma che ormai era completamente bagnato. "Prendimi", disse con voce roca, mentre si voltava a guardarmi con un’espressione di puro desiderio.

Lo spettacolo era ipnotico: il culo abbondante, le cosce coperte di nylon che risaltavano sotto la luce fioca della stanza. Senza dire una parola, prese il mio cazzo e lo guidò verso la sua figa, che pulsava calda e bagnata. Entrai in lei con una facilità sorprendente, e il suo corpo si irrigidì per un attimo prima di abbandonarsi completamente al piacere.

Le mie mani afferrarono le sue anche morbide, iniziando a spingere dentro di lei. Ogni volta che affondavo, il suo culo ondeggiava all’indietro, cercando di prendere tutto quello che avevo da offrirle. I suoi gemiti si facevano più forti, più intensi, e il letto cigolava sotto di noi. Il marito, seduto nell’angolo, ci osservava in silenzio, il fumo della sua sigaretta creando un alone grigio nella stanza.

La signora raggiunse il suo primo orgasmo, stringendo con forza le lenzuola mentre tremava sotto di me. Sentivo i suoi muscoli contrarsi attorno al mio cazzo, e la sua voce si spezzava in un grido soffocato. Quando tirai fuori il mio membro, era coperto dai suoi umori, e lei, con una lentezza studiata, si girò verso di me, prendendolo di nuovo in bocca. Pulì ogni traccia dei suoi liquidi con la lingua, fissandomi con un sorriso perverso, soddisfatta.

Poi, senza dire nulla, mi spinse indietro sul letto, salendo a cavalcioni su di me. Il suo seno abbondante ondeggiava mentre si muoveva, e le sue mani afferrarono i capezzoli, tirandoli con forza mentre mi cavalcava. Il suo ritmo era frenetico, le sue cosce stringevano i miei fianchi mentre ansimava sopra di me. La sua figa era calda e avvolgente, e sentivo ogni muscolo contrarsi mentre stava per raggiungere un altro orgasmo.
"Ancora… più forte," ansimò, piegandosi su di me, le sue labbra vicine alle mie orecchie.

Sentivo il calore del suo respiro contro il mio orecchio mentre mi cavalcava con una ferocia crescente. Ogni colpo che davo contro di lei faceva ondeggiare il suo seno pesante, le mani stringevano i capezzoli, tirandoli come se il piacere derivasse tutto da lì. La pelle delle sue cosce strusciava contro i miei fianchi, creando una frizione irresistibile, mentre il ritmo dei suoi movimenti diventava sempre più rapido, disperato.

"Ti piace? Dimmi che ti piace!" esclamò con una voce roca, il sudore scivolava lungo il suo collo, facendola brillare sotto la luce soffusa della stanza. Le sue dita continuavano a pizzicare i suoi capezzoli, arrossiti dalla pressione. Non riuscivo a parlare, ero troppo preso da quel piacere travolgente, ma annuii, e lei rise, soddisfatta.

I suoi movimenti si fecero più veloci, il suo culo si muoveva contro di me con forza, e ogni volta che affondavo dentro di lei, la sentivo stringersi di più attorno al mio cazzo. Le sue cosce si contraevano, come se stesse per esplodere da un momento all'altro, e poi venne di nuovo. Questa volta il suo orgasmo fu violento, il corpo tremava sopra di me, e la sua voce si spezzò in un grido acuto, quasi doloroso. La sentii squirtare, per la prima volta nella mia vita vidi una donna venire così, un getto di piacere che bagnò le lenzuola sotto di noi, coprendo il mio cazzo e il mio ventre di umori caldi.

Il marito non disse nulla, ma potevo sentire il suo sguardo incollato su di noi, osservando ogni dettaglio con un sorriso compiaciuto sul viso. Lei si sollevò lentamente da me, il cazzo duro e pulsante rimase in aria per un istante, completamente bagnato. "Bravo, Mark," sussurrò, prima di girarsi di schiena e piegarsi nuovamente a quattro zampe, questa volta con il culo rivolto verso di me.

"Adesso voglio che mi prendi qui…" disse con voce sottile, allungando una mano per scostare il perizoma, lasciando scoperto il suo ano. Era stretto, invitante, e io, con il cuore che batteva forte, mi avvicinai, posizionandomi dietro di lei. Le sue dita si mossero verso il clitoride, iniziando a sfiorarlo con delicatezza, e i suoi gemiti ripresero.

Spinsi lentamente il mio cazzo contro il suo ano, sentendo la tensione mentre la mia testa entrava. Lei gemette, stringendo le lenzuola sotto di sé, ma non si fermò, anzi, spinse indietro contro di me, facendomi affondare di più. Ogni centimetro che entrava in lei sembrava strapparle un gemito più forte, più profondo, e sentivo la sua carne stringermi con una pressione incredibile.

Quando fui completamente dentro, iniziai a muovermi con lentezza, sentendo ogni volta il suo corpo accogliere ogni spinta. Le sue mani si muovevano furiosamente sul suo clitoride, e i suoi gemiti si trasformarono in un mix di piacere e dolore, mentre il suo corpo si contorceva sotto di me. Le spinte si fecero più veloci, più profonde, e sentivo che stavo per esplodere. Lei lo sentì anche, e con un ultimo gemito mi urlò: "Vieni dentro di me! Riempimi!"

Non riuscivo più a trattenermi, il mio corpo cedette e venni dentro di lei con una scarica di piacere che mi fece tremare. Il mio sperma inondò il suo ano, e lei lo accolse con un grido di piacere, le sue dita continuavano a strofinare furiosamente il clitoride finché il suo terzo orgasmo la travolse. Sentii il suo corpo tremare sotto di me, e questa volta squirtò di nuovo, un getto potente che bagnò le lenzuola e le sue gambe.

Restammo così per qualche istante, entrambi senza fiato, il mio cazzo ancora sepolto dentro di lei, mentre il suo corpo si rilassava lentamente. Mi tirai fuori con lentezza, e lei si girò, guardandomi con un sorriso esausto ma soddisfatto.

"Sei stato bravo, ragazzo…" disse con una voce calda, prima di alzarsi e sparire verso il bagno. Io rimasi lì, il cuore che ancora batteva forte, mentre il marito si alzò dalla sedia e si avvicinò con un sorriso compiaciuto.

"Te l'avevo detto che ti saresti divertito," disse, dandosi una pacca sulla coscia. "Sei sempre il benvenuto, Mark. A lei piaci molto."

Mi vestii lentamente, ancora sopraffatto dall'intera esperienza, mentre il marito continuava a fumare la sua sigaretta, osservandomi con uno sguardo che sembrava celare un invito per il futuro.

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