Lui & Lei
La voglia in cucina
di flyingfrog
28.10.2024 |
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"Quando fui fuori iniziò ad uscire il mio sperma mischiato al suo, fu raccolto dal palmo della sua mano e poi guardandoci negli occhi senza alcuna parola..."
Era un tardo pomeriggio di fine ottobre, Cristiana, appena tornata da un acquisto, rendendosi conto che era tardi iniziò a preparare la cena in cucina. Io mi appoggiai alla all'arco di ingresso della cucina e iniziai ad osservarla. Stranamente, forse per la fretta, non si era cambiata di abito per cui cucinava con gli abiti con cui era uscita. Un vestitino blu scuro e bianco sopra il ginocchio che le metteva in risalto le bellissime gambe tornite ed affusolate fasciare da calze blu velate e delle scarpette con tacchetto non alto ma quel tanto che gli faceva assumere una posizione con il sedere un po' in fuori. Conoscendo Cristiana, il mio amore, sapevo che le calze che indossava erano autoreggenti visto che non sopporta i collant e conoscendola profondamente immaginavo anche che non avesse le mutandine, cosa che di solito a casa non indossa finché non arriva il freddo. Immaginando queste cose e vedendola armeggiare ai fornelli, le andai vicino e la baciai sul collo da dietro abbracciandola contemporaneamente per farle sentire il mio amore. Sentii il suo brivido di amore e contemporaneamente percepiii che Cristiana spostava in fuori il suo culo per strusciarsi intimamente. Immediatamente la reazione del mio pene fu di erezione. Cristiana si girò e mi baciò appassionatamente in bocca. Sentivo la sua lingua muoversi dappertutto nella mia bocca alla ricerca della mia lingua e incontratesi le lingue si avvinghiarono, si intrecciarono si leccavano l'un l'altra è leccavano reciprocamente le labbra. Ci scambiavamo la saliva accumulandola un po' in bocca per passarla nella bocca dell'altro e viceversa. Dopo un interminabile bacio la feci appoggiare all'isola della cucina e inginocchiandomi andai a cercare il suo sesso sotto il vestitino. Era bagnatissima e il suo odore e il suo sapore erano delicati ed inebrianti. Lei allargo' completamente le gambe e io iniziai a farle un pompino al clitoride aiutando il suo piacere con la penetrazione di un mio dito nella vagina appena appena all'interno per sollecitare il bottoncino del punto G. Abbiamo perso la cognizione del tempo, niente aveva più senso se non il piacere fisico di Cristiana e il mio piacere mentale di sentirla genere e sospirare. A un certo punto ho sentito le gambe di Cristiana vibrare e cedere leggermente, ho alzato gli occhi e ho visto che reclinava la testa all'indietro e con sospiri forti iniziò a gemere sempre di più fino ad urlare per sfogare il suo orgasmo dirompente. Mi accorsi, all'apice del suo piacere, che la mia lingua era percorsa da un fluido più denso del solito leggermente ma piacevolmente acre e passatomi un dito sulla lingua vidi che il fluido era biancastro. Cristiana aveva sborrato nella mia bocca, era la cosa più bella che avessi mai provato. Già una volta dopo una masturbazione mi ero accorto che tra clitoride e vagina c'era un leggero fluido biancastro, ma questa volta me ne aveva fatto dono nel modo più bello e coinvolgente. Quando si riprese dall'ansimare il mio cazzo era durissimo e bagnatissimo, lei senza proferire parole, con i suoi occhi mi invitò a penetrarla così come era. La feci sedere sul tavolo, lei allargo' le gambe completamente mettendole ciascuna sulla spalliera di una sedia come se fosse su un lettino ginecologo. Io iniziai a penetrarla delicatamente, masturbandola sul clitoride con il mio cazzo per alcuni secondi. Poi una volta entrato stavo per ritrarmi per non farle male, ma lei mi afferro' meravigliosamente per i fianchi e con un movimento coordinato e contemporaneo mi attiro' a se spingendo allo stesso tempo la sua figa verso di me in modo tale che il mio cazzo andasse fino in fondo alla sua vagina. Da quel momento iniziò un movimento coordinato delicato ma maschio con il quale io uscivo ed entravo fino in fondo con i suoi movimenti che mi tiravano a sé. Dopo un po' le sborrai dentro la vagina con una esplosione portentosa mentre i nostri occhi pieni di voglia si osservavano per non perdere un attimo del piacere che emanavano. Rimanemmo legati uno dentro l'altra per diversi minuti, poi iniziai ad uscire da lei che aveva messo una mano sotto la sua figa. Quando fui fuori iniziò ad uscire il mio sperma mischiato al suo, fu raccolto dal palmo della sua mano e poi guardandoci negli occhi senza alcuna parola entrambi capimmo cosa volevamo. Avvicinammo le nostre bocche al palmo della mano di Cristiana e come gatti con il latte ci leccammo i nostri fluidi d'amore e poi le nostre bocche si congiunsero in un bacio lunghissimo e appassionato scambiandoci il frutto del nostro amore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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