Lui & Lei
Il viaggio bagnato
di flyingfrog
29.09.2018 |
295 |
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"Il gioco durò per qualche ora, il viaggio era lungo e la voglia di entrambi era alle stelle, nonostante lei avese già raggiunto diversi orgasmi..."
Era estate, io e Rosanna tornavamo da un viaggio in auto di qualche giorno, l’intesa sessuale era sempre al massimo e lei era vogliosissima, multi orgasmica e squirtava in modo eccezionale con una veemenza inusuale. Durante la guida mi piaceva tanto stuzzicarla e lei per facilitarmi alzava la sua ampia gonna per agevolare la mia mano e le mie dita curiose nella maschia ma al tempo stesso delicata esplorazione delle sue cosce lisce e tornite e del suo clitoride sempre eretto e turgido. Questo gioco spesso durava per ore nonostante le pause dovute a momenti di traffico più intenso . Quando le mie dita accarezzavano il clitoride turgido di Rosanna, lei si bagnava immediatamente e le mie dita continuavano ad esplorare anche l’interno della sua vagina , l’eccitazione era alle stelle per entrambi e anche io ero abbondantemente bagnato per l’enorme voglia di lei. I suoi gemiti mi facevano venire i brividi e mi sentivo scoppiare. Le mie dita intrise dei dolci e saporiti umori di lei entravano nella mia bocca per farmi sentire il suo sapore intimo e inebriante. Lei stessa si masturbava e lasciando lievi schizzi di umore sul palmo della sua mano, mi dava il sublime piacere di dissetarmi con i suoi umori. Di tanto in tanto apriva la cerniera dei miei bermuda ed estraeva il mio sesso gonfio e turgido e chinandosi su di me mi mandava in estasi facendo scivolare il mio membro su e giù nella sua morbida bocca. Il gioco durò per qualche ora, il viaggio era lungo e la voglia di entrambi era alle stelle, nonostante lei avese già raggiunto diversi orgasmi. All’imbrunire decidemmo di fermarci in una piazzola di sosta incuranti dello sfrecciare di auto e camion in continuazione. La voglia era alle stelle mi sdraiai sul sedile posteriore, le feci sfilare le mutandine abbondantemente bagnate e dapprima le avvicinai al mio naso odorandole con estasi poi iniziare a leccare le parti bagnate dai suoi umori mentre lei mi osservava impazzendo di desiderio. Dopo aver assaporato le sue mutandine lei venne immediatamente a cavalcioni della mia testa per offrirmi la sua vagina spalancata con le labbra gonfie e il clitoride eretto. Fu l’apoteosi, mi attaccai a quel dono della natura succhiando e leccando con avidità. Succhiavo il clitoride molto pronunciato quasi analogamente a come una donna spompina il membro di un uomo, le dicevo ad alta voce “ ti faccio un pompino al clitoride” e a questa frase ogni volta i suoi gemiti si trasformavano in urla, dopo pochi minuti in un turbinio di sensi accesi, di gemiti lei ebbe l’urlo liberatorio di un orgasmo memorabile con il quale mi riempì di la bocca di schizzi dei suoi umori che io bevevo avidamente. Tuttavia il suo orgasmo esplosivo era talmente copioso che non riuscivo a bere tutto e gli schizzi inondavano il mio viso e il suo liquido scendeva lungo il mio collo bagnando la camicia e il mio petto. Ogni volta che bevevo il suo copioso nettare era una esperienza meravigliosa e assolutamente appagante. Immediatamente dopo mi sfilai i bermuda e le mutande e lei salì a cavalcioni su di me guidando con le sue morbide mani il mio pene eretto e durissimo dentro la sua vagina profumata di voglia. Mentre cavalcava si sgrillettava il clitoride, urlava, si dimenava e infine schizzava sul mio pube i suoi umori. Io avevo voglia di esplodere e glielo sussurrai all’orecchio mentre delicatamente la baciavo e mordicchiavo. A quel punto mi disse “aspetta, voglio che mi inculi”, si sfilò il mio membro dalla vagina e lo guido altrettanto sapientemente verso il suo buchino posteriore, entrò liscio liscio senza forzare, all’apice della sua voglia anche il suo ano pulsava e si dilatava, cominciò a cavalcare selvaggiamente urlando “inculami , inculami, inculami,” . Non potendo più resistere mi lasciai andare anche io ad una copiosa esplosione che la inondò . Rimanemmo ansimanti accarezzandoci dolcemente in silenzio mentre auto e camion continuavano a sfrecciare e a suonare il clacson al passaggio. Fu meraviglioso, ci rimettemmo in sesto in qualche modo per proseguire il viaggio. Giunti a casa, dopo una bella doccia andammo a letto e, ripensando a quello splendido viaggio continuammo a fare l’amore selvaggiamente inondandoci reciprocamente dei nostri umori.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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