Lui & Lei
Confuso e felice
di Serena_mente
08.01.2025 |
3.726 |
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"Fu sempre Luca a farli accomodare al loro tavolo, il n 30, e dopo aver aiutato con fare gentile Serena a togliersi la giacca, si ritrovò sotto gli occhi..."
Quella sera avevamo deciso di cenare tutti insieme in un ristorante aperto da poco che nessuno di noi conosceva, uno di quei locali non troppo chic, perché non sarebbe stato adatto alle nostre intenzioni, e nemmeno alle nostre tasche, ma neppure un locale troppo alla buona. Era un ambiente intimo e raccolto, con un paio di piccole sale arredate con colori diversi, divise da un corridoio centrale che attraversava tutto l'ambiente e collegava l'ingresso con la zona delle cucine e dei locali di servizio.Ci eravamo accordati per non arrivare tutti e quattro insieme, in modo da poter fingere di non conoscerci e proprio per questo avevamo prenotato due tavoli da due, uno nella sala verde, quella a destra dell'entrata e uno nella sala blu, quella a sinistra.
In realtà avevamo parcheggiato le auto vicine nella parte più buia e lontana del parcheggio ed eravamo scesi per salutarci e definire le modalità del nostro "gioco" per quella serata.
Simonetta sfoggiava, come sempre, una delle sue mises super sexy. Sotto il giacchetto bianco, corto in vita, una micro gonna di pelle nera terminava con una piccola balza di pizzo che a malapena copriva le sue natiche tonde e sode , le sue gambe affusolate erano scoperte, nonostante la temperatura non propriamente primaverile, ma calzava un paio di lunghi stivali neri dai tacchi altissimi, sui quali lei riusciva inspiegabilmente a muoversi e camminare sempre con classe ed eleganza, che le arrivavano sopra il ginocchio e lasciavano intravedere le cosce toniche e ancora abbronzate dopo la recente vacanza a Gran Canaria.
Serena invece aveva optato per qualcosa di apparentemente meno vistoso, una tuta intera, anch'essa nera , molto aderente in vita e sulle natiche, tanto che non si poteva non notare il segno del perizoma sottostante, col pantalone più largo al fondo e un paio di scarpe eleganti di vernice nera col tacco alto ma di color crema, la stessa tonalità della collana che le avvolgeva il collo a doppio giro e scivolava nella profonda scollatura. Indossava una giacca di leggera organza nera, per coprire il suo seno che, pur se piccolo, era vestito appena dalle fasce di tessuto che le si intrecciavano al collo.
I primi ad entrare già avevano catturato l' attenzione dei presenti , Simonetta con la sua falcata sexy e ammiccante sorrideva a tutti gli uomini seduti nei tavoli più vicini all' ingresso che se la mangiavano con gli occhi e cercava invece di evitare gli sguardi taglienti ed invidiosi delle loro compagne che avevano capito che di quella biondina i loro uomini avrebbero parlato parecchio nei giorni successivi.
Luca, il cameriere, un po' in imbarazzo, perché non sapeva bene dove posare lo sguardo, dopo averli accompagnati al loro tavolo corse in cucina a dar di gomito ai colleghi "Ehi, ragazzi, è arrivata una bionda niente male al tavolo 25, non azzardatevi a prendere nessuna ordinazione, a lei ci penso io questa sera".
Nel frattempo, con quel trambusto già avviato nel locale, anche Serena e Fabry stavano entrando.
Fu sempre Luca a farli accomodare al loro tavolo, il n 30, e dopo aver aiutato con fare gentile Serena a togliersi la giacca, si ritrovò sotto gli occhi la sua schiena nuda e le sue spalle muscolose e tornite e per un attimo, quasi senza volere, gliene sfiorò una, Serena percepì quel tocco delicato e furtivo, si girò e ringraziandolo gli sorrise. Il cameriere se ne andò arrossendo e si sorprese a pensare che in fondo, certe serate non era poi così male passarle al lavoro.
Il gioco dei nostri 4 amici prevedeva che le donne al momento della seconda portata si scambiassero di tavolo e continuassero tranquillamente la cena col "nuovo" compagno.
Le bevande e le prime portate vennero servite in un' atmosfera calma e rilassata, le due coppie conversavano ai loro tavoli e nessuno poteva pensare che si conoscessero, solo il cameriere era via via più imbarazzato e si faceva sempre più rosso in viso perché ogni volta che portava qualcosa a Simonetta, lei col suo fare ammiccante e suadente lo accoglieva al tavolo con un gran sorriso e con le gambe un "poco" divaricate, poco poco non era in realtà perché data la "lunghezza" della gonna, era assolutamente evidente che non portava le mutandine.
Luca tornava in cucina ad ogni giro sempre più paonazzo e dopo aver avuto la visione sicura della fighetta della biondina, faceva fatica a contenere l'erezione che nei suoi boxer cercava una via d' uscita.I colleghi lo caricavano con le loro battute ed ogni volta era sempre più difficile mantenere un professionale contegno.
Ecco perché quando, dopo aver ritirato i piatti dei primi, cercando di non guardare troppo insistentemente né i clienti del tavolo 25 né quelli del 30, perché anche le tettine di Serena lo avevano distratto parecchio fino a quel momento, non si capacitava di ritrovarsi seduta al tavolo 25 la tipa con la schiena scoperta e quei piccoli capezzoli appuntiti che spesso fuoriuscivano dalla tuta e al tavolo 30 la fighetta senza mutande.
Pensava di avere un abbaglio, di non avere guardato con attenzione chi fossero i compagni delle due donne, di non averli memorizzati bene, ma dovette ricredersi, le due si erano veramente scambiate di tavolo e conversavano amabilmente tenendo la mano del loro commensale.
Addirittura la biondina ad un certo punto con una risata piuttosto sonora si alzò dalla sedia e sporgendosi sul tavolo diede un bacio al suo uomo ( che fino ad un minuto prima era l' uomo dell' altra....vabbè) e tutti quelli che ebbero la fortuna di passare da lì in quel momento o di avere come visuale quel tavolo per quei pochi istanti, videro il suo sedere completamente nudo , ma non solo nudo, con un plug color rubino a forma di cuore bello infilato dentro le chiappe.
Era veramente difficile continuare a fare il proprio lavoro in quelle condizioni e quando Simonetta gli chiese dove fosse la toilette, Luca raccolse tutto il suo coraggio e non si limitò a darle le indicazioni ma la accompagnò personalmente. Dopo averla fatta entrare nell' antibagno, si chiuse la porta alle spalle e le disse " Non ho mai visto in questo locale e forse nemmeno nella mia vita una donna così sexy e provocante", lei gli rispose, " Me ne sono accorta da un po' che non ti sono indifferente" e mentre diceva queste parole gli appoggiò una mano sulla patta dei pantaloni e gliela strinse con decisione.
Il cameriere non credeva ai suoi occhi, non capiva cosa stava per succedere, non sapeva cosa pensare ma nemmeno cosa sperare. Non ebbe però il tempo di pensare, in men che non si dica lei era in ginocchio, gli stava sbottonando i pantaloni e in pochi attimi aveva finalmente liberato dai boxer il suo membro rigido e in fiamme e glielo stava succhiando. Dall' alto lui la guardava e vedeva solo una chioma di capelli biondi che si muoveva verso i suoi lombi e poi si ritraeva appena un poco per poi riaffondare tra le sue gambe. A fatica tratteneva i mugugni di piacere che prendevano voce nella sua gola. Lei ogni tanto si fermava e sollevava la testa per guardarlo e incrociare lo sguardo con quei suoi occhi verdi pieni di malizia e carichi di voglia lo faceva eccitare sempre di più.
A un tratto però da una delle porte dei bagni uscì Serena, tavolo 30, o forse 25, non ci capiva più niente. Si fermò a guardarli incuriosita poi si avvicinò a Simonetta, la fece alzare e la baciò in bocca, con la lingua, un bacio lungo, appassionato, avvolgente, le due donne erano lì, davanti ai suoi occhi e dal bacio passarono alle carezze, Serena sollevò la gonnellina di Simonetta e quando le mise una mano tra le gambe, lei iniziò a mugolare di piacere e a contorcersi tutta.
Con un gesto Serena gli fece capire che toccava a lui ora abbassarsi e mettersi tra le gambe di Simonetta e in pochi minuti, dopo aver affondato la lingua con pochi colpi decisi e profondi in quella bella fighetta che aveva intravisto ad inizio serata, ora tutta bagnata dal piacere, la fece venire rumorosamente, per non far sentire i suoi gemiti troppo a lungo le rimise il suo cazzo ormai al limite in bocca e in pochi secondi si lasciò andare ad un orgasmo intenso e adrenalinico come non mai .
Le due donne si guardarono, lo guardarono, gli fecero un sorriso e lo ringraziarono dicendogli che il loro programma per la serata non prevedeva quel finale, il loro gioco era solo quello di confondere un po' i clienti del locale e magari i camerieri con lo scambio ai tavoli.... Bè con lui di sicuro ci erano riuscite, quella sera Luca se ne tornò a casa proprio confuso ma molto felice.
Per quanto ci riguarda, ogni tanto torniamo in quel ristorante, se prenotiamo un tavolo da quattro, troviamo sempre una bottiglia in omaggio e, quando le signore devono andare alla toilette, i camerieri fanno a gara x accompagnarle....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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