Lui & Lei
La Prof.
di alcazar63
21.08.2016 |
12.510 |
5
"Sino al desiderato bacio, umido, profondo, e all'incontro delle nostre lingue avide..."
Dopo il divorzio, passato il primo impatto devastante e deprimente, mi sono deciso a frequentare una chat per incontri.Anche se non più un ragazzino mi sentivo molto attivo e avevo voglia di bere la vita ad ampie sorsate.
Così incontrai L., una elegante signora molto colta, di piacevole conversazione.
Una bibita, due chiacchere abbastanza formali, visto il primo incontro reciproco, conoscitivo.
Tuttavia il mio sguardo insisteva impúdico su di un particolare che già mi aveva attratto osservando le sue foto: una scollatura profonda provocata da una intenzionale (l'ho scoperto dopo) slacciatura di diversi bottoni della sua camicetta bianca.
Quasi come ad un adolescente ho sentito il cuore incominciare a battere forte e a spingere tutto il mio sangue passionale verso i due poli opposti del mio corpo, il volto e ....
Siamo usciti dal bar ma abbiamo voluto continuare la nostra conversazione nella mia auto. Quasi come consapevoli, entrambi cercavamo un po' di privacy, recíprocamente attratti, indubbiamente, lei dal mio rossore ed io dalle sue labbra e dalla sua lingua che insistentemente le umettava.
Il clima in auto è incominciato a farsi cocente. I nostri discorsi spaziavano ormai toccando le rispettive esperienze, deviando sempre più spesso su qualche particolare più intimo, sino a sfiorare lo scabroso, senza tuttavia mai scadere nel volgare.
La libertà se la stavano ormai prendendo invece le nostre menti ed i nostri sguardi, mentre poco a poco le nostre mani si facevano spingere da quelle fantasie, in parte rivelate ed in parte nascoste, e si avvicinavano sempre più agli oggetti dei reciproci desideri.
Analogo destino seguivano le nostre bocche, sussurravano cose sempre più audaci e sempre più a bassa voce, quasi a volerci constringere ad avvicinarci.
Sino al desiderato bacio, umido, profondo, e all'incontro delle nostre lingue avide.
Le mie mani scorrevano sulla sua camicetta e avanzavano con intenzione verso i sospirati seni più volte immaginati.
Lentamente, per farsi desiderare e a far aumentare in lei il piacere con la dolce tortura dell'attesa e dell'aspettativa.
Raggiunsi un suo túrgido capezzolo, con le dita, lo strinsi dolcemente.
Un fremito
Un sospiro profondo
Un inarcamento in avanti del busto quasi ad offrire l'ambito premio desiderato tanto.
Mentre la sua lingua mi penetrava totalmente come io avrei voluto fare con lei
e come avrei fatto qualche sera dopo.
Erano ormai passati alcuni giorni. Mantenavamo il fuoco acceso attraverso chat notturne.
Il gioco era molto simpático ed era un nostro piccolo ancolo di paradiso.
Cominciavamo a chiacchierare del più e del meno, letture, film visti etc.
All'improvviso uno di noi due sapeva cogliere l'attimo opportuno e lanciava una piccola provocazione, un doppiosenso magari.
La fiamma si accendeva in un attimo e in un attimo divampava.
Sembrava che ci potessimo sentire ansimare avvinghiati l'uno all'altra.
Quella sera lanciai una chat una provocazione più concreta: sei a casa? Vengo da te!
Dolcemente ho sentito un Si!
Su quel "si" mi lanciai in auto e la raggiunsi.
Una bella casa, elegante. Io ero fremente ed agitato ma anche lei non scherzava, lo si capiva dal non riuscire quasi a spiccicare una parola.
Ci accomodammo sul divano e lasciammo parlare i nostri baci.
Quando anche i baci non sono stati più in grado di assecondare la nostra voglia di compenetrarci lei si è alzata, si è ritirata per qualche minuto, il tempo di non riuscire quasi più a contenere la mia fantasia, ed è riapparsa; una camicia da notte di seta grigia accarezzava dolcemente il suo corpo atlético e slanciato.
I suoi capezzoli, già parzialmente apprezzati, svettavano e sollevavano la seta eccitati dal contatto.
Mi spogliò lei.
Le mie mani sfacciate si infilarono dalle cosce . Gelose della seta che la accarezzava ne presero il posto con decisione e dolcezza.
A mia volta la spogliai, con un movimiento rápido, único.
Lei mi rimase davanti totalmente nuda, nel corpo e nella mente.
La sdraiai sul dorso e le mie mani la percorsero dal collo ai seni, strizzandoli. Non si fermarono... scesero ancora.
Con le palme ho incominciato quindi ad apprezzare le sue coscie morbide, sempre più spingendomi all'interno.
L'ho aperta con le dita delicatamente, come una albicocca matura, la mia bocca si avvicinò e la gustai totalmente.
La mia lingua cercava di avvinghiare un ipotetico nocciolo.
Trovò il suo centro, l'ho sentita ansimare.
Ho staccato la mia bocca per risalire a guardarla negli occhi. Con le labbra ancor bagnate dal suo succo l'ho baciata, offrendole il sapore del suo stesso piacere.
Come per incanto, dolcemente, scivolai dentro di lei, completamente, con tutto il mio corpo e la mia lingua che pareva competere per giungere sempre più profondamente.
Fremiti, respiri profondi, entrambi estasiati.
Sentivo il mio pene impazzire nella sua vagina.
Lo sentivo avvolto dal suo mare immenso.
Ho unito le mie onde al suo mare, guardándola negli occhi
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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