Lui & Lei
Hai una bella voce
di Tigro90
09.01.2025 |
30 |
2
"Lisa scoppia in una fragorosa risata e risponde “hai ragione, quelle sono le peggiori”..."
“Hai una bella voce”Non é il genere di complimento che di solito si riceve e questo fa capire che hai davanti una persona che va oltre l’apparenza.
Tutto é iniziato quando ho telefonato al mio studio dentistico di fiducia per prenotare il solito controllo e ho sentito una voce nuova rispondere al telefono. Ho tenuto un tono professionale e ho fissato l’appuntamento. Inutile dire che avevo una certa curiosità di dare un volto e un corpo a quella voce.
Arrivo allo studio, entro e lo scopro: una ragazza che potrebbe avere la mia età, fisico mediterraneo, grandi occhi castani e una chioma di quei ricci che rimangono ricci naturalmente, senza artifizi chimici o elettrici.
Mi viene istintivo sorriderle quando entro e lei risponde al sorriso dicendo “lei deve essere Fabio giusto?”. Le rispondo “esatto…ma per favore, qui mi danno tutti del tu e potremmo essere coetanei quindi…possiamo darci del tu?”.
La ragazza ride, poi mi guarda per qualche secondo e mi dice “hai ragione, sono Lisa” porgendomi la mano. La stringo dolcemente e mi presento quando Maria, una delle assistenti alla poltrona, per chiamarmi dentro. Mentre mi prepara per la visita mi dice “guarda che ti ho visto, non penserai mica di provarci con Lisa vero?”.
Alzo le mani come se mi avesse colto in fallo e rispondo “vostro onore, non ho ancora fatto nulla”. Maria, come tutti lí, é abituata alle mie battute e ride ma poi torna seria dicendomi “fossi in te ci farei un pensierino, é una brava ragazza”. Le rispondo “non lo so, quelle troppo brave sono noiose, e poi il bravo ragazzo sono io di solito”.
Veniamo interrotti dalla voce di Giacomo, il titolare “brava ragazza insomma, dovevi vedere come ha mandato a quel paese un cliente anziano che ci ha provato!”.
Dal controllo risulta che devo otturare una carie, quindi mi tocca prendere un altro appuntamento.
Torno per l’otturazione qualche giorno dopo nel tardo pomeriggio e Lisa mi saluta con un gran sorriso. Le chiedo come é andata la giornata e mi risponde “lascia stare, é stata piena ma sei l’ultimo appuntamento di oggi, quindi tra poco stacco”. Le dico “quindi non ti vedo dopo?”.
Ha un attimo di esitazione, come se la mia domanda l’avesse punta da qualche parte, ma sorride ancora e mi dice “nono, quando esci sono ancora qui”, come per dire “anch’io voglio rivederti”.
Mentre mi siedo sulla poltrona decido che dopo glielo chiedo, secondo me le piaccio.
Peccato che non ho tenuto conto di un piccolo particolare: l’anestesia.
Dopo l’otturazione ho una paresi facciale e sembra che mi sia venuto un ictus ma non mi importa. Esco dal corridoio ed è Lisa dal bancone a chiedermi “com’è andata?”.
Le rispondo cercando di articolare le parole “bene…se non avessi mezza faccia paralizzata ti avrei chiesto di uscire”. Lisa ride ma ha lo sguardo di chi ha capito. Poi si alza e con tono professionale mi dice “mi dispiace ma…non mi sembra il caso”.
Nella mia testa sento la voce di Duccio di Boris che urla “Certo! Certo! è due di picche signori!”.
Non mi resta altro da fare che ringraziare, salutare e uscire.
Mentre cammino verso la macchina sento il telefono vibrare, un nuovo messaggio da un numero sconosciuto. Lo apro: “Sono Lisa, venerdì sera non avrei impegni…dove volevi andare?”. Mi fermo e sorrido (oddio sorridere…a mezza faccia), sicuramente ha recuperato il mio numero dall’anagrafica. Non sarebbe legale ma come si dice…in guerra e in amore tutto è lecito no?
Le rispondo che pensavo a un pub non troppo lontano, un posto tranquillo dove non bisogna perdere la voce per chiacchierare e le birre sono buone, mi risponde “se le birre sono buone potresti guidare tu allora?🥺” e l’emoji della faccina supplichevole con gli occhioni.
Mi chiedo se sto parlando con la stessa persona ma mi piacciono le sorprese e Lisa mi sta sorprendendo ogni minuto che passa.
Arriva venerdì, puntualissimo sono sotto casa sua e la vedo arrivare lungo il vialetto. Indossa dei tacchi vertiginosi ma cammina con la sicurezza di chi è abituata ai tacchi per compensare la poca altezza, dalla giacca lunga aperta intravedo un vestito di maglia rosso scuro scollato ma con le maniche e delle calze velate, secondo me collant visto il freddo.
Mi saluta con la mano e sale in macchina, non c’entra niente con la Lisa dietro al bancone dello studio. Sarà il trucco leggero ma efficace, saranno i capelli ma stasera è più bella.
Ci salutiamo con un bacio sulla guancia e dopo poco siamo seduti al pub.
Con la prima birra iniziamo i soliti discorsi: le chiedo cosa faceva prima dello studio dentistico e mi risponde che lavorava in un negozio di abbigliamento ma voleva qualcosa di più tranquillo e soprattutto con orari “umani”. Non le dò torto. Ci raccontiamo del lavoro e dei rispettivi hobby e passioni e scopro che le piace andare in montagna, la cucina e il cinema come a me.
Con la seconda birra le domande iniziano a farsi più personali. Complice l’alcol che fa cadere i freni inibitori Lisa mi fa una domanda: “Scusami ma te lo volevo chiedere…perchè sei single? Nel senso, non sei brutto, non sei stronzo, hai un bel lavoro, è che non capisco”.
L’alcol ha fatto effetto anche su di me perchè scoppio a ridere e le rispondo “è proprio per quello: perchè non sono stronzo, non sono brutto ma nemmeno bello e sono troppo buono…poi ci sarebbe anche un altro motivo ma è più intimo ecco”.
Lisa si allunga verso di me continua a sorprendermi perchè mi dice “avanti, quanti centimetri?”. Rimango di sasso, mai nessuna me l’ha chiesto così brutalmente.
La paura si fa strada dentro di me e lei lo capisce, la sua mano tocca la mia e il tono della sua voce si fa più dolce, “tranquillo, non ti giudicherò per quello”. Faccio un respiro profondo e glielo dico. Sorride e senza lasciare la mia mano dice “capisco la tua paura, ci sono tante persone superficiali a questo mondo e non è tutto lì” poi l’alcol prende il sopravvento “e se mi offri un’altra birra ti dico di me”. Andata!
Con questa birra siamo definitivamente entrati nel territorio dei discorsi “zozzi” dato che Lisa inizia a raccontarmi che ha iniziato presto a masturbarsi e appena ha potuto ha usato vari toys. Ha avuto esperienze e relazioni con maschi ma grazie a una compagna di università ha scoperto il piacere saffico. Ad oggi ha più rapporti con donne che con uomini per gli stessi miei motivi: la superficialità e l’egoismo. La ascolto con attenzione senza togliere lo sguardo dai suoi occhi, i suoi capelli e la sua bocca. Come ho detto prima mi sta sorprendendo sempre di più.
Con la birra finisce anche la sua storia e chiede a me di ricambiare il racconto. Giustamente ricambio raccontandole delle mie poche esperienze, dei tanti rifiuti e delle tante persone che mi hanno sfruttato buttandomi via.
Lisa mi pone delle domande mirate sul sesso e alla seconda si rende conto e mi dice “scusami ma sono sbronza e non so se mi sto spingendo oltre”. Ora sono io a toccarle la mano e le dico “tranquilla, non ti stai spingendo oltre e sono sbronzo anch’io quindi siamo a posto”. Sorridiamo timidamente e lei si alza per andare in bagno barcollante. Quando torna mi chiede se posso riportarla a casa perchè la birra le ha fatto venire sonno. Usciamo dal pub e lei si aggrappa al mio braccio, camminiamo verso la macchina in silenzio.
Le apro la portiera per farla salire, salgo anch’io, mi giro verso di lei per mettere la cintura…in quel momento la sua mano mi afferra per il collo e mi bacia.
Un bacio che mi mozza il fiato ma che desideravo e glielo faccio capire. Le mie dita scorrono tra i suoi ricci e sento le sue accarezzarmi il viso mentre le nostre lingue si incontrano e si intrecciano.
Poi si stacca e mi chiede “sai perchè ho voluto uscire con te?”. Ancora una volta mi sorprende e glielo dico: “guarda, sei una sorpresa continua quindi non so davvero cosa aspettarmi, dimmi”. Ride e risponde “la tua voce, non solo è bella ma la usi bene, se me lo chiedi nel modo giusto farei qualsiasi cosa”.
Sarà la birra ancora in circolo ma mi si accende una lampadina e le dico “qualsiasi cosa tipo…” e le sussurro all’orecchio quello che avevo in mente.
Ha un sussulto, poi mi lecca l’orecchio e con voce da pantera sussurra “se non avessi i collant l’avrei già fatto” per poi infilarmi tutta la lingua in bocca. Ormai i freni inibitori sono completamente partiti e la mia mano si infila senza timore tra le sue cosce aperte mentre la sua stringe il mio pacco.
Ci stacchiamo da questo bacio selvaggio e rimaniamo ad ansimare osservando i vapori dei nostri aliti. Accendo il motore e la mia mano scivola vicino al freno a mano per accendere il suo sedile riscaldato. Lisa sorride “Grazie, meglio che mi riporti davvero a casa prima che faccio altre cazzate”, le rispondo “beh non considero una cazzata quello che abbiamo fatto finora, ma visto l’alcol che abbiamo in corpo meglio non rovinare la serata con una brutta scopata, non credi?”. Lisa scoppia in una fragorosa risata e risponde “hai ragione, quelle sono le peggiori”.
Mentre la riporto a casa torna il silenzio ma non è un silenzio pesante o imbarazzato, semplicemente Lisa si addormenta cullata dalla mia guida.
Accosto sotto casa e la sveglio accarezzandole il viso. Si sveglia di soprassalto, mi guarda ed esclama “cazzo mi sono addormentata! Che figura di merda!”. Non posso fare a meno di ridere e le dico “tranquilla ci sono abituato, si addormentano tutte mentre guido”.
Ci salutiamo con un altro bacio appassionato e rimango come un ebete a guardarla entrare in casa.
La mattina dopo le scrivo “Buongiorno! Tutto bene? Ti fa male la testa?”
Lisa “Buongiorno a te! Lascia stare, sono quasi astemia e ieri sera ho bevuto la quota di alcol di due mesi, ho la testa che esplode! Però è stata una bella serata”
Fabio “Prendi un antidolorifico e bevi tanto, vedrai che ti passa. Anche per me è stata una bella serata, non vedo l’ora di rivederti”
Lisa “Anch’io…sei da solo?”
Fabio “Si, perchè”
Lisa “Guarda cosa ho fatto prima”
“Lisa ha inviato una foto con autodistruzione”
Oddio, sarà un nudino? O qualcos’altro?
Apro la foto: una mano che tiene un succhia clitoride…tutto bagnato.
La chiamo.
Lisa “Hey ciao! La foto ti ha svegliato?”
Fabio “Ahahah ero già sveglio ma mi ha dato la scossa…senti, stasera vieni da me e continuiamo idealmente la serata però sobri?”
Lisa “Oh si…ma vieni tu da me, ho in mente una bella sorpresa”
Alle 21 precise suono il citofono, mi apre.
Salgo le scale, suono il campanello.
La porta si apre quel tanto che basta per fare uscire una mano che mi porge una maschera per gli occhi. La prendo, mi sfilo gli occhiali e la indosso, poi dico “l’ho messa, puoi aprire”.
Sento la porta che si apre e una mano mi guida dentro casa. “Dammi pure gli occhiali” mi dice e sento che me li toglie dolcemente di mano e li appoggia da qualche parte. Dentro casa sua é buio completo.
Sento il rumore dei tacchi e rumori indistinti, poi i tacchi si avvicinano e Lisa mi dice “puoi toglierla ora”.
Mi tolgo la maschera. Lisa é davanti a me e indossa un body azzurro con giarrettiera che copre ben poco ma dio se le sta bene, sembra fatto apposta per lei!
Se fossi un cartone animato mi sarebbe caduta la mandibola e mi sarebbero usciti gli occhi dalle orbite ma siccome non lo sono sgrano gli occhi e dico “sei…” senza trovare le parole.
Lisa sorride, ha messo un rossetto lucido. Poi mi dice “girati”.
Mi giro e vedo un materasso per terra esattamente al centro della sala coperto da un lenzuolo rosso con quattro candele a LED agli angoli e vari oggetti intorno tra cui preservativi, lubrificanti e sex Toys.
Questo va ben oltre ogni mio sogno erotico più spinto. A quel punto trovo le parole e spingendola contro il muro le dico “sei sorprendente” e la bacio con una passione mai avuta.
Sento le sue dita aprirmi i bottoni della camicia e infilarsi per abbracciarmi, le unghie sulla schiena e il bacino che spinge contro il mio.
Mi stacco per sfilarmi la camicia e lei si inginocchia per slacciarmi i pantaloni.
Abbassa tutto insieme e ammira il mio cazzo già duro, lo accarezza, lo bacia.
Poi si alza e mi dice “vieni, voglio stare comoda”. La prendo per mano e la fermo.
“Aspetta” le dico “voglio chiederti…non fingere. Adoro i gemiti e il resto ma non voglio che tu finga”.
Lisa si avvicina a me, mi afferra il cazzo e guardandomi negli occhi dice “non mi serve fingere con te, piuttosto tu non trattenerti, non sono una di quelle che si ferma al primo round”. Le arpiono i glutei quasi conficcando le unghie nella pelle e la tiro a me facendola urlare, tiro fuori la mia voce più profonda e le sussurro all’orecchio “tutti i round che desideri”.
La mano si stringe intorno al mio cazzo e tenendolo come un guinzaglio mi guida verso il materasso.
Mi sdraio e apro le gambe, Lisa si fionda sul mio cazzo facendo roteare la lingua intorno alla cappella mentre mi massaggia le palle nella sua mano calda. Le sue labbra si serrano intorno all’asta e lentamente lo fagocita mentre sento la sua mano accarezzarmi il perineo e arrivare pericolosamente vicino all’ano.
Dopo averlo tenuto tutto in bocca si alza lasciando il cazzo lucido di saliva. Mi guarda e mi chiede “ti fidi di me?”.
Ho paura ma sono anche curioso di quello che mi vuole fare, sorrido e le rispondo “ti prego, continua a sorprendermi, non smettere”.
Lisa abbassa lo sguardo, mi prende la mano e dice “grazie, sei così dolce…ora chiudi gli occhi e rilassati”.
Lo faccio e la sento prendermi per le caviglie e piegarmi le ginocchia.
Qualcosa di umido mi accarezza l’ano: una salviettina igienizzante. Capisco cosa vuole farmi questa diavoletta e istintivamente le offro il mio culo.
Dopo avermi pulito lí la sua bocca si dedica alle mie palle baciandole e succhiandole mentre la mano inizia a segarmi piano. La bocca scende e bacia il perineo, la punta della lingua lo percorre tutto spingendo con decisione. Il mio cervello non riesce a decodificare i segnali che arrivano da quella zona, sono scariche elettriche di piacere sconosciuto che la leonessa sta sbloccando.
Non smette di segarmi mentre scende ancora di più e arriva lí, a leccarmi il culo.
É un vero rodeo per Lisa perché mi contorco dal piacere, gemo, urlo, ma lei non molla la presa sia con la bocca che con la mano.
Avevo paura di venire ma probabilmente era tutto talmente nuovo e forte che non ci riuscivo, praticamente era una tortura!
La supplico di smettere, si ferma e mi guarda facendo la linguaccia. Poi si mette sopra di me gattonando e dopo avermi baciato mi chiede “ti stava piacendo?”.
Le spiego le sensazioni che mi ha fatto provare e di come stesse diventando una tortura ma si, mi stava piacendo da morire. Lei intanto si è adagiata sul mio petto con le mani sotto al mento e mi ascolta con attenzione.
Quando finisco di parlare vedo Lisa farsi pensierosa e poi mi chiede “sei il primo a cui lo chiedo…cosa ne pensi di farti penetrare da me? Gradualmente eh, mica ti inculo subito con lo strapon!” Rido e rispondo “ci mancherebbe! Comunque si, con te farei questa cosa”.
Lisa sorride, mi abbraccia e mi bacia. Poi passa le dita tra i miei capelli e mi dice “sei una persona dalla mente aperta e questo vale più di qualsiasi centimetro di cazzo…e pensare che all’inizio non volevo uscire con te”.
Le rispondo “però hai cambiato idea”. Inizia a darmi baci delicati sul collo e sussurra “si, e ho fatto bene”. I baci si trasformano in succhiotti e morsetti, deve aver capito che é uno dei miei punti erogeni…o deboli a seconda di come la si vede.
Mi ritrovo i suoi capelli sul viso e non posso fare a meno di aspirarne il profumo, credo sia olio di Argan.
Le mie mani seguono i suoi fianchi, scivolano sulla schiena, afferrano i glutei. Il mio cazzo, che si era concesso una pausa dopo il rodeo di prima, si risveglia ed é compresso sotto una coscia di Lisa.
Se ne accorge e si alza per mettersi a 69 sopra di me sbattendomi la sua figa in faccia, adoro questo suo modo di fare passando dalla dolcezza alla decisione.
Poche volte ho messo la mia bocca su una figa così “leccabile” come la sua: due grandi labbra in tutti i sensi, belle carnose che si aprono bene quando ci passi la lingua in mezzo, le piccole labbra altrettanto sode e un clitoride largo, un vero “bottone del piacere”.
Inutile dire che mi sono dedicato con passione a leccare la figa di Lisa come lei si é dedicata a succhiarmi il cazzo. Ognuno gemeva nel sesso dell’altra e volevo che quel 69 non finisse mai.
Quando mi sembrava che stesse per venire Lisa mi toglie la castagna dal fuoco e si alza, prende un preservativo, me lo infila e monta sopra di me. Sono ancora deluso dal non averla fatta venire con la lingua e lo vede, sorride e con la sua voce da pantera mi dice “lo so, ma lo voglio troppo dentro e voglio venire così se non ti dispiace”. Annuisco ma poi ho uno scatto, la tiro verso di me e guardandola negli occhi le dico “inizia tu il primo round, il secondo lo guido io”. Rimane ferma, tira fuori la lingua e me la passa sulle labbra, io tiro fuori la mia ma lei in quel momento me la nega. Vuole giocare con me e quel gioco mi piace da impazzire.
Poi si tira su e si impala lentamente, si stimola i capezzoli e con la stessa voce mi dice “adesso stai buono e fermo perché sono io che ti scopo”.
Quello che succede dopo non é sesso, é una danza.
Lisa si muove fluida e sensuale sopra di me facendo scorrere il mio cazzo dentro la sua figa calda e umida variando ritmo e inclinazione. Io non posso fare altro che godermi lo spettacolo e gemere insieme a lei quando cavalca nel modo giusto e mi avvolge come un guanto.
A un certo punto si ferma, si alza e cambia posizione: da cavalcioni si mette a squat e con le mani sul mio petto inizia letteralmente a saltare sul mio bacino salendo piano e dando colpi decisi in discesa. Cazzo, adesso mi sta scopando davvero!
Le dico che così non resisterò a lungo e lei mi dà un ordine “Vieni!” e il mio corpo obbedisce.
Mentre vengo lei si ferma e sento la sua figa pulsare tutto intorno, le sue mani stringono il mio petto e la sento gemere forte, sta venendo anche lei.
Dopo aver fatto scemare l’orgasmo Lisa si alza e si sistema i capelli guardandomi dall’alto, poi si china e raccoglie un piccolo plug anale di gomma. Me lo porge e mi chiede “vuoi provarlo?”. Lo osservo: non dovrebbe poi farmi male, glielo ridò il mano e le dico “si, sono curioso”. Lisa sorride e prende un flacone di lubrificante dicendomi di mettermi come ero prima. Le offro di nuovo il mio ano e chiudo gli occhi. La sento che spalma il lubrificante sul mio buchino e poi spinge dentro il plug con delicatezza. Grazie alla sua mano magica entra come se niente fosse e lo sento dentro di me. Riapro gli occhi e lei é tra le mie cosce che mi sorride mentre mi sfila il preservativo dal cazzo ancora duro, poi si alza e mi porge la mano per alzarmi. Mi alzo e sento una sensazione nuova data dal plug, come se toccasse qualcosa dentro di me di cui non ero a conoscenza. Lei se ne accorge, mi sorride e mi dice “tranquillo, credo che il plug ti tocchi la prostata, il secondo round si preannuncia molto interessante”. Ci abbracciamo e baciamo lí in piedi poi lei si sdraia offrendomi i suoi buchi e dicendo “mettimi il plug col gioiello”.
Lo vedo, é lí scintillante e rosso. Prendo il lubrificante e ripeto il rituale che ha fatto con me facendolo entrare con delicatezza. Una volta inserito mi soffermo a guardarla e da lí la visione é perfetta: il plug scintillante, la figa lucida di umori, le giarrettiere che stringono le cosce, i suoi seni che escono dal body, la cascata di capelli e gli occhi luminosi di desiderio. Sorrido e anche lei sorride, mi accarezza il viso e mi dice “mettiti il preservativo e fai come ti dico, vediamo se riesci a farmi squirtare”.
L’ultima parola é come una scossa e mi sveglia da quel momento poetico. Mi metto un preservativo e Lisa prende quel succhia clitoride che avevo visto in foto.
Si rimette a missionario e mi invita a penetrarla, lo faccio e mi dice di rimanere fermo. Posiziona il succhia clito e lo accende, con la mano libera prende la mia e mi dice “Adesso scopami piano, con calma. Ti dico io quando andare più forte e se ti dico di non smettere tu non devi smettere, chiaro?”.
Le stringo la mano e le dico “chiaro” poi inizio a muovermi lentamente dentro di lei.
Ci guardiamo negli occhi mentre la scopo piano e si sente solo il rumore del succhia clitoride nella stanza oltre ai nostri respiri.
A un certo punto Lisa punta i piedi contro le mie spalle per ruotare il bacino e aumenta il livello del succhia clito. La guardo, lei annuisce e aumento anch'io il ritmo. Le sfugge un gemito, inizia a bagnarsi a tal punto da far cambiare il rumore al succhiello e mi ordina “non ti fermare, non ti fermare”.
Ormai sono in trance, ho preso il ritmo e non mi fermo finché non succede proprio quello che volevamo entrambi: le sue gambe tremano, il bacino si solleva e quando ricade Lisa urla, apre le cosce e scaturisce uno zampillo.
Aveva anche detto di non fare di testa mia ma la visione é troppo eccitante e inizio a sbatterla forte. Il plug che indosso, di cui mi ero dimenticato prima, spinge contro la prostata e mi trasmette sensazioni nuove e indescrivibili.
Sembro un animale impazzito mentre la sbatto e lei si abbandona alle mie spinte.
L’orgasmo parte da dentro di me e si irradia fino alla punta del cazzo, gemo di dolore misto piacere e dò delle spinte tali da spostare Lisa facendole cadere la testa fuori dal materasso mentre sento fiotti di sperma talmente potenti da farmi temere di bucare il preservativo.
Ricado su Lisa come un sacco di patate e rimaniamo così per un po' di tempo, mi piace sentire il suo petto sollevarsi sotto di me a ogni respiro.
Chiudo gli occhi e a un certo punto sento le sue dita tra i capelli, le apro ed é lí che mi guarda sollevando la testa. Sorride e mi dice “sei stato da 10 e lode…però mi stai schiacciando adesso”.
Ops! Le dico, e mi alzo. Ho il cazzo ancora duro e il preservativo pericolosamente pieno.
Anche Lisa si alza e mi prende per mano. Andiamo in bagno dove mi sfilo il preservativo e mi dò una sciacquata mentre Lisa si toglie il body.
Mentre sono ancora sul bidet sento la sua mano insinuarsi dietro di me e sfilare il plug, mi giro ed è nuda col plug in mano che mi dice “intanto che ci siamo te l’ho tolto, prima che te lo dimentichi”, le rispondo “tranquilla, mica te lo rubo”.
Anche lei si sfila il suo plug e la guardo mentre li pulisce con il prodotto apposito.
Mi alzo e le scosto i capelli per baciarle il collo mentre le mani scivolano lungo i fianchi.
La vedo chiudere gli occhi e sorridere allo specchio, poi mi dice “terzo round?”.
“Oddio avvocato” le rispondo “dopo questo non so se ho la forza e lo sperma necessario”.
Lisa alza le spalle e con voce indifferente dice “peccato, volevo darti il culo…”
Cogliendola di sorpresa la sollevo da dietro e la porto di peso fuori dal bagno mentre ride e urla “mettimi giù, porco!” facendo finta di divincolarsi.
Torniamo al materasso e lascio la presa, Lisa si inginocchia e riparte a succhiarmelo con passione, poi si stacca e ridendo dice “é bastato nominare il culo e sei resuscitato”.
Le rispondo “come faccio a dire di no a una donna che mi propone dell’anal?”.
Fa un sorriso da gran maiala e riprende il cazzo in bocca per portarlo alla durezza necessaria, poi di stacca e si mette a pecora con la testa in basso. Mi chino dietro di lei e do una leccata veloce alla figa, é di nuovo bagnata e mi viene un’idea.
Tra i giochi sparsi per terra vedo un dildo con la ventosa, a occhio e croce 20 centimetri.
Lo prendo e glielo piazzo davanti al viso, lei lo guarda, guarda me e mi chiede “cosa vuoi fare?”, le rispondo “insalivalo che poi finisce nella tua figa”.
Le si allarga un gran sorriso, si morde un labbro e mormora “porco” per poi sputare sulla cappella del dildo e avvolgerlo con le labbra scendendo fino alla base. Me lo restituisce lucido di saliva e glielo faccio scivolare nella figa. Quando arriva in fondo Lisa geme e agita piano il culo dicendo “dai, vieni a prenderti il mio culo”. Tempo di mettermi un preservativo, fare cadere qualche goccia di lubrificante sul suo orifizio, punto la cappella e spingo dolcemente.
La rosellina si schiude alla mia pressione e sento l’antro allargarsi mentre entro dentro di lei. Riesco a percepire la forma del dildo attraverso quel magico lembo di pelle che separa vagina e ano, deve essere una sensazione fantastica per lei e lo capisco da come geme e ansima.
Arrivo in fondo, aspetto qualche secondo e inizio a muovermi piano ma lei si gira e con quello sguardo da porca mi dice “guarda che non sono vergine, spaccami in due”.
La accontento iniziando a dare spinte sempre più profonde e decise provocandole gemiti e urletti. I miei colpi di bacino spostano anche il dildo simulando una doppia penetrazione.
Lisa si abbandona ai miei affondi e a un certo punto riapre gli occhi incitandomi a incularla forte. Lo faccio e lei è un gemito unico che sale di tonalità quando arrivo in fondo. Uno dei miei punti deboli è proprio sentire una donna che geme così sotto di me e lei è talmente perfetta da farmi venire con un ultimo, deciso affondo.
Mi sfilo dal suo culo e mi siedo sul divano, adesso sono davvero esausto. Anche Lisa si alza, si sfila il dildo e si china per baciarmi dicendo “sei andato oltre le aspettative” poi si accoccola su di me e rimaniamo lì a rilassarci tenendoci per mano.
Dopo un po’ Lisa rompe il silenzio dicendo: “Non so te ma io avrei fame”
In effetti anch’io ho un certo buco allo stomaco, guardo l’ora sul mio Tissot PRX e probabilmente di aperto ci sono solo i paninari.
“Panino dal lurido?”
“Va bene, fammi accendere la luce così trovi i tuoi vestiti, intanto mi cambio”
Si alza e vengo accecato dalla luce del salotto, faccio una caccia al tesoro dei miei vestiti e mi rivesto.
Sento un rumore di tacchi diverso che si avvicina e mi giro per ammirarla: Lisa ora indossa un maglione nero, una gonna scozzese a pieghe a metà coscia, delle calze nere molto velate e stivaletti col tacco. Si avvicina e mi sussurra “sono pronta e ho fatto come mi hai chiesto l’altra sera”. La mia mano scorre lungo la coscia sollevando la gonna, sfiora la balza delle autoreggenti e si sposta per accarezzare il pube nudo. Ora sono io a ficcarle la lingua in bocca per poi dirle “non vedo l’ora di chiederti di fare altre cose” e lei “anch’io”.
Non facciamo fatica a trovare un “lurido” e divoriamo due panini con “salamella e tutto” a testa, accompagnati da due birre.
Entrambi ci sentiamo meglio e scherziamo mentre torniamo verso casa.
A un certo punto Lisa esclama “cazzo Fabio, io ti ho detto una cosa e tu non hai fatto una piega!”. Oddio, cosa? Glielo chiedo e ridendo Lisa risponde “Scusa eh, ti ho detto di essere bisex e non mi hai fatto nemmeno una domanda su cosa faccio con le mie amiche? Se non avessimo scopato avrei dubitato della tua eterosessualità!”.
E niente, ha ragione. Dopo aver riso come due scemi le dico “Allora, anzitutto a mia discolpa dico che ne abbiamo fatte così tante in una sera da farmi dimenticare questo piccolo particolare, non volevo essere inopportuno e soprattutto non volevo fare la figura del solito maschio arrapato”. La mano di Lisa si poggia sulla mia mentre cambio marcia e con voce dolce mi dice “l’ho capito che non sei il solito maschio arrapato”.
Sotto casa sua finiamo esattamente come l’altra sera: lingue intrecciate, lei mi tiene per il collo, io che le accarezzo i capelli ma l’altra mano è adesso libera di giocare col suo clitoride sotto la gonna mentre lei mi ha infilato la sua nei jeans.
Ci stacchiamo, ansimiamo. Lisa rompe il silenzio “Basta per adesso, ci vediamo presto, molto presto”. Un altro bacio e lei scende dalla macchina lasciandomi con i suoi umori sulle dita.
Torno a casa, mi faccio una doccia e crollo sul letto.
Quando mi alzo prendo il telefono:
“Lisa ha inviato una foto con autodistruzione”
Sorrido, vediamo cosa vuole mostrarmi questa diavoletta.
La foto mostra un dildo che scompare dentro la sua figa e leggo la didascalia “Mi manchi già, ma so come sorprenderti ancora. Ti scrivo io, a presto”
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