Lui & Lei
Galeotta fu la scivolata
di Tigro90
07.12.2024 |
148 |
7
"Li guardiamo, ci guardiamo e con un cenno di intesa, quasi senza accorgercene, stiamo salendo anche noi le scale..."
Ogni tanto mi succede di andare in giro per lavoro e se capito da una certa parte della mia zona mi fermo volentieri in un noto parco acquatico coperto con annessa spa. Di giorno in settimana non si trova casino e ci si può rilassare davvero senza dover sgomitare o assistere a scene degne più di un privè che di una spa “normale”.Era una di quelle giornate, ero riuscito a sistemare il lavoro prima di pranzo e avevo il borsone in macchina. Mi metto in costume e punto subito la zona spa per immergermi in una delle vasche idromassaggio lasciate libere. Passato qualche minuto il silenzio della spa viene interrotto da un tonfo seguito da un lamento di dolore. Prima di girarmi già avevo capito di cosa si poteva trattare e infatti i miei occhi mi diedero ragione: una signora era scivolata ed era caduta rimanendo seduta. Facendo volontariato in ambulanza e non vedendo nessuno del personale in giro decido di avvicinarmi e sincerarmi delle sue condizioni.
Non portando gli occhiali non avevo una visione chiara di lei e avvicinandomi la vedo meglio: sembra avere 40 anni, lunghi capelli mossi neri e fisico burroso, indossa un costume intero nero che onestamente non le rende giustizia. Mi inginocchio di fianco a lei e mi presento qualificandomi come volontario, poi le faccio le domande di rito: cos’è successo, hai battuto la testa, ti fa male da qualche parte eccetera.
Lei risponde a tutte le domande e io sono troppo impegnato a seguire il protocollo per vedere che sta benissimo a parte la botta e mi sta guardando con occhi stupiti.
Alla fine mi rendo conto di aver fatto tutto con fin troppo distacco e le chiedo scusa presentandomi come si deve. Finalmente la guardo negli occhi e lei mi sorride, un sorriso timido e sincero, e mi dice “oh, adesso so come ti chiami, io sono Lucia”.
Istintivamente mi viene da dirle che é un bel nome e le chiedo se vuole provare ad alzarsi. Mi risponde di sì e la aiuto tenendola per le mani. Si alza con circospezione prova a fare due passi senza staccarmi da me e ha una smorfia di dolore quando muove la gamba destra. Le chiedo se va tutto bene e mi risponde “si, non sento niente di rotto ma mi fa male la chiappa destra, scusa il termine…probabilmente mi uscirà un livido”.
Le sorrido e mi si accende la lampadina: lí vicino c’é il frigidarium, la piscina di acqua fredda. Le spiego che immergersi lí può aiutarla con il livido e titubante accetta.
Inizio a entrare io nell’acqua fredda rimanendo immerso fino alla cintura e la invito a venire dove sono io. Appena Lucia immerge il piede le sfugge un urletto e una risata nervosa e dice “cavolo é davvero fredda!”. Le sorrido di rimando e la invito a raggiungermi. Lucia fa un respiro profondo e decide di scendere le scale della piscina con decisione e mi raggiunge per dirmi trionfante “visto che ce l’ho fatta?”. Le rispondo “si, adesso di sicuro non senti più il dolore della botta” e lei “eh grazie, sento come mille spilli che mi trafiggono le gambe, che freddo!” E inaspettatamente mi getta le braccia al collo e si stringe a me. Non me l’aspettavo e timidamente la abbraccio. Sento il suo cuore che batte forte e anche un’altra cosa, anzi due: i suoi enormi capezzoli inturgiditi dal freddo che si fanno sentire bene anche attraverso il costume. Non ne avevo mai sentiti di così grossi e prego che il freddo non mi faccia avere un’erezione.
Dopo qualche secondo Lucia si stacca e mi dice con occhi imploranti “possiamo tornare di là ora?”. Le rispondo che si, direi che siamo rimasti abbastanza tempo al freddo e possiamo tornare nell’acqua calda. Lei esce per prima e posso finalmente guardarla tutta: é una ragazza in carne come tante ma ha qualcosa che mi attrae…saranno i capelli, saranno gli occhi nocciola, saranno i capezzoli, sarà la voce…non lo so, ma vorrei tanto vederla senza quel costume.
Torniamo nella piscina grande con l’acqua calda e dopo esserci acclimatati iniziamo a chiacchierare appoggiati al bordo. Lucia ha poco più di 40 anni, fa la commercialista e ha una cliente che le “spaccia” gli sconti per entrare alla spa e appena vuole staccare dal mondo esterno viene qui, esattamente come me.
Non smette di ringraziarmi per il mio aiuto e mi riempie di domande sul volontariato in ambulanza.
A un certo punto mi chiede di girarmi di spalle, le chiedo il motivo e con un sorriso dolce mi dice “tranquillo, fidati”. Mi giro dandole le spalle appoggiato al bordo della piscina e sento le sue dita accarezzarmi le spalle partendo dal collo e scendendo verso i muscoli dorsali. Mentre lo fa emette dei “hmm hmm” pensierosi e mi giro chiedendole cosa sta facendo.
Sorridendo mi dice “scusami ma prima mentre ti abbracciavo sentivo che hai delle belle spalle ma sei una contrattura unica, se vuoi posso provare a farti un massaggio…sai, per ringraziarti”.
Le rispondo che accetto volentieri e lei mi prende per mano invitandomi a seguirla.
Andiamo verso la sdraio dove aveva lasciato il suo telo e mi invita a sedermi a cavalcioni. Lei si mette dietro di me e mi dice di rilassarmi. Poi lentamente i suoi polpastrelli seguono i miei muscoli esercitando una pressione crescente. Cerco di rilassarmi il più possibile e percepisco che Lucia ci stia mettendo del suo per decontratturarmi le spalle, poverina la sto facendo penare!
Piano piano il massaggio dà i suoi frutti e sento una sensazione di rilassamento mai avuta prima, ho gli occhi chiusi e mi abbandono a lei. A un certo punto sento le sue mani accarezzarmi dolcemente il collo e poi le sue labbra baciarmi la nuca per poi spostarsi sotto l’orecchio destro continuando a baciarmi.
Nessuna mi ha mai baciato così, sono baci delicati, come se volesse assaporare la mia pelle. E poi tornano loro: Lucia si è avvicinata e baciandomi il collo sento distintamente i suoi capezzoli durissimi contro la mia schiena contornati dal morbido delle sue prorompenti tette.
Ho un brivido e mi sfugge un gemito. Lucia salta via, mi giro ed è rossa come un peperone. Non faccio in tempo a proferire parola che afferra il telo e scappa via, provo a raggiungerla ma non voglio scivolare a mia volta e lei sparisce nello spogliatoio femminile. Rimango lì sconsolato e decido che la mia permanenza in quel luogo può finire anche per me, anche perchè spero di rivederla fuori.
Sfortunatamente per me è già uscita ma lo scopro in una maniera inaspettata: una delle ragazze all’ingresso mi vede e mi dice “Sei Fabio? hanno lasciato questo per te” e mi porge un biglietto con scritto un numero di telefono.
Ogni tanto una gioia.
Decido di non scriverle subito, aspetto la mattina dopo e la prendo larga: le chiedo come sta e se ha ancora male dove ha picchiato.
Visualizza e non risponde. Penso che sicuramente avendo uno studio tutto suo non ha tempo per rispondermi subito e lascio perdere.
Passano 24 ore e le due spunte blu rimangono lí.
Dentro di me iniziano a farsi largo delle domande: magari Lucia ha vergogna? Non vuole legarsi? Se fosse stata sposata o fidanzata me l’avrebbe detto subito…ma se lo fosse? Non aveva una fede o un anello di fidanzamento e nemmeno il segno…
Non potevo stare all’infinito a pensare a queste cose, tanto valeva giocarsela una volta per tutte e affrontare la cosa. Prendo il telefono e traduco i miei pensieri in parole. Le scrivo che è stato bello passare del tempo con lei e che non doveva vergognarsi di quello che è successo, anche perchè nessuna donna mi aveva baciato così prima di lei. Le dico che se vuole rivedermi io ci sono e la invito a non scappare ancora.
Messaggio inviato, adesso non mi resta che andare a dormire e aspettare.
Ma quale dormire, Lucia é entrata nei miei pensieri e non vuole uscirne. Penso a lei, alle sue labbra delicate e ai suoi capezzoli, alle sue mani sul mio corpo e ai suoi occhi che mi guardano. Immagino come possa essere il suo corpo senza quel costume, quali segreti possa nascondere. Prima che me ne renda conto mi sto masturbando pensando a lei e ho un lungo, intenso orgasmo.
La mattina dopo prendo il telefono, lo accendo e quasi non ci credo: Lucia mi ha scritto! Mi dice che ho ragione, che non vuole più scappare e mi chiede se possiamo vederci quella sera. Le rispondo che va benissimo e aspetto orario e luogo. Mi invia la posizione di un bar e mi dà appuntamento per le 21.
Alle 20:45 sono già lì seduto a un tavolino con addosso una camicia scelta con cura tra quelle più belle. Continuo a muovere gli occhi avanti e indietro come un radar quando finalmente arriva. Indossa delle scarpe con poco tacco, dei collant coprenti (dato il freddo) e un vestito di maglina verde smeraldo con una scollatura a V abbastanza profonda da far vedere il solco tra i seni. Si è anche truccata, non troppo ma con cura, voleva essere splendida e lo è.
Mi alzo per andarle incontro, mi vede e mi abbraccia esattamente come nel frigidarium. Sento il profumo dei suoi capelli e le sue labbra prima mi baciano la guancia e poi scendono fino al collo per baciarmi più lentamente. Si stacca da me, ci guardiamo negli occhi e riusciamo solo a dirci un timido “ciao”.
Ci sediamo e subito Lucia mi chiede scusa per il suo comportamento. Cerca le mie mani e me le stringe mentre mi dice che mentre mi massaggiava le spalle ha provato una sensazione mai provata prima e ha avuto paura. Infatti si è pentita di essere scappata e mi ha lasciato il suo numero. Le dico che ok, mi ha lasciato il numero ma poi non mi ha risposto. A questo punto abbassa lo sguardo e dopo un profondo respiro mi dice che jnon sapeva cosa rispondere, nel senso che voleva dirmi così tante cose che non sapeva da che parte iniziare. Le dico che ora siamo qui e ho tutto il tempo del mondo per ascoltarla, d’altronde capisco benissimo questa sensazione visto che la provo anch’io a volte. Questa cosa la scioglie e avvicinandosi mi dice a voce bassa “Devo dirti una cosa…mi sono toccata pensandoti”. Credo di aver attraversato ogni sfumatura possibile del rosso perchè ho sentito un calore enorme in viso e sono rimasto scioccato. Nessuna donna prima di lei mi aveva mai detto di essersi masturbata pensando a me. Recupero un’espressione facciale normale e con voce rotta le dico “beh, anch’io”.
Ora è lei a essere sorpresa, fa per dire qualcosa ma decido di mandare tutto allegramente a quel paese e la bacio. Il bacio aggiunge ulteriore sorpresa e sento un “hmmm” uscire dalle sue labbra. Ma subito dopo risponde al bacio e la sua mano scivola sul mio collo accarezzandomi con la delicatezza che ho già apprezzato.
La mia mano invece si posa sulla sua coscia e si infila sotto al vestito ma rimanendo lontano dal pube. Lucia mi stacca da lei e ansimando mi dice “andiamo in macchina, voglio farti una proposta”.
Qualche minuto dopo siamo in macchina e dopo esserci baciati di nuovo con passione Lucia mi fa una proposta indecente che ha pensato mentre si toccava: ha sentito parlare di una spa nudista con annesso privè ma non ha mai avuto il coraggio di andarci da sola e mi chiede di accompagnarla perchè con me si sentirebbe a suo agio. La cosa mi lusinga e so benissimo di che posto parla, ho pensato tante volte di andarci ma tra l’ingresso maggiorato per i singoli e la mia timidezza alla fine ho sempre lasciato stare.
Le dico tutto questo e concludo dicendo che sarebbe un onore per me accompagnarla e farle da cavaliere, anche stasera stessa.
Sgrana gli occhi “anche stasera?”
“Si, anche stasera, approfittiamone anche perché se rimandiamo poi rischiamo di trovare l’ennesima scusa per non farlo, no?”
Socchiude gli occhi, sento il suo sguardo penetrarmi dentro e il suo cervello che pensa.
Poi sorride e dice “e stasera sia, ma non farti strane idee, andiamo lí per provare a stare nudi e confido nella tua correttezza”.
Metto la mano sul cuore e con voce solenne le giuro di fare il bravo, Lucia ride.
Rido anch'io, poi le prendo la mano e le chiedo per conferma “allora, facciamo questa pazzia?”
Mi stringe la mano e con voce decisa mi dice “si, facciamolo”.
Arriviamo alla spa nudista, dopo aver sbrigato le formalità di iscrizione e dopo che la ragazza all’ingresso ci spiega come funziona siamo nello spogliatoio misto. Io mi sbarazzo dei vestiti quasi senza pensarci mentre Lucia lo fa più lentamente. Dopo aver chiuso l’armadietto mi giro e lei é ancora in intimo con i collant che mi fissa. Le chiedo se va tutto bene e lei “si, solo che sei più bello nudo”, mi avvicino per baciarla e le sussurro “anche tu, e aspetto questo momento dalla prima volta che ti ho vista”.
Gli occhi le si illuminano e prende coraggio, si spoglia davanti a me ed é esattamente come la immaginavo quella sera che mi sono segato pensandola: un corpo fatto di curve dolci, i seni un po' cadenti ma armoniosi, due areole grosse e scure e quei capezzoli che tanto mi hanno fatto sospirare. Guardando più in basso vedo che é totalmente depilata…magari si tiene così, magari lo ha fatto in previsione succedesse qualcosa, non importa.
Dopo averla guardata finalmente glielo posso dire: “sei bellissima”. Mi bacia prendendomi il viso tra le mani e sussurra un “grazie” pieno di gratitudine. La prendo per mano e finalmente entriamo nella zona spa.
Lucia non lascia la presa nemmeno per un secondo mentre esploriamo il luogo. Ci sono altre coppie di ogni età e qualche singolo, Lucia sente gli sguardi addosso e mi confessa di non essersi mai sentita così. Le rispondo di non preoccuparsi, ci sono io con lei.
Sorridiamo alle coppie che incrociamo e intanto scorgo una vasca idromassaggio libera. Ci immergiamo e Lucia si stringe a me, se prima l’imbarazzo e la situazione nuova ha frenato l’eccitazione adesso sentire il suo corpo nudo contro il mio fa risvegliare il mio “fratellino”. Lucia inizia a baciarmi il collo in una ideale continuazione di quello che ha iniziato qualche giorno prima e la sua mano mi accarezza la coscia arrivando a sfiorare il cazzo ormai duro. Questa bolla di estasi viene interrotta da una voce femminile squillante: “ciao! Possiamo metterci qui con voi?”.
Veniamo riportati sulla terra e guardiamo da dove arriva la voce: la lei di una coppia che si é accovacciata vicino a noi rimanendo fuori dalla vasca. Un po' impacciato rispondo di si e i due si sistemano davanti a noi.
É di nuovo la lei a interrompere il silenzio imbarazzato dicendo “vi abbiamo visti che siete nuovi. Io sono Nadia, lui é Roberto e volevamo darvi il benvenuto”.
Ricambiamo le presentazioni e io chiedo a Nadia se si capiva molto che eravamo nuovi. Lei ride e risponde “si, lei non ti lasciava la mano e vi guardavate intorno, vi si leggeva in faccia…ma ci siamo passati tutti, é normale”.
Devo dire che i nostri “compagni di idromassaggio” oltre ad essere frequentatori abituali del luogo sono anche delle belle persone, ci chiedono come ci siamo conosciuti e non lesinano sul farmi complimenti quando Lucia gli racconta di come mi sono comportato con lei. Roberto mi definisce “un vero cavaliere” per la mia età.
Noto anche che non si spingono troppo sul personale con le domande e cercano di metterci a nostro agio. La cosa funziona visto che Lucia si scioglie e partecipa attivamente alla conversazione come se ci conoscessimo da sempre. Anzi, non stacca lo sguardo da Nadia…interessante.
A un certo punto Roberto ci chiede se non avessimo già fatto un giro di sopra, nei privè. Lucia risponde che ancora no, ma noto una certa curiosità nella sua voce.
Nadia si inserisce e dice “beh, noi iniziamo a salire, vi aspettiamo”.
Si alzano e li vediamo allontanarsi.
Nadia potrebbe essere coetanea di Lucia ma è l’esatto opposto: alta e snella, capelli biondi a caschetto e occhi azzurrissimi. Anche Roberto è l’opposto di me cioè alto e atletico.
Li guardiamo, ci guardiamo e con un cenno di intesa, quasi senza accorgercene, stiamo salendo anche noi le scale.
Siamo in un corridoio con delle porte, alcune chiuse, altre aperte. Siamo ancora più spaesati di prima e manco a dirlo, Lucia mi stringe la mano.
Una voce ci chiama “avete fatto presto!”. La riconosciamo e ci affacciamo a una porta lasciata aperta: Roberto è in piedi e Nadia è inginocchiata davanti a lui che glielo sta succhiando. La bionda interrompe il pompino per alzarsi e venire verso di noi, mi chiede “posso rubartela un attimo?” ovviamente riferendosi a Lucia. La guardo in cerca di assenso e lei sorride nervosamente. Nadia se ne accorge, mi da un bacio sulla guancia e poi sussurra qualcosa all’orecchio di Lucia che la fa trasalire. Poi le accarezza il viso e la sento dire “vieni, lasciati andare”. Lucia lascia la mia mano e Nadia gliele prende entrambe, la fa sedere sul letto in mezzo alla stanza e si china per baciarla, prima dolcemente, succhiandole piano le labbra, poi man mano che Lucia si scioglie il bacio si fa più profondo, posso intravedere distintamente le loro lingue intrecciarsi.
Sento un rumore e mi giro, Roberto ha chiuso la porta e rivolto alle nostre ragazze dice “meglio rimanere tra di noi”. Io rimango immobilizzato mentre riprendono a baciarsi.
Nadia poggia le mani sulle spalle di Lucia e dolcemente la fa sdraiare. La sua bocca scende baciandole il collo, il solco tra i seni e prende in bocca quei maledetti capezzoli. Ho un moto di gelosia, avrei voluto essere io il primo a succhiarli e faccio per muovermi ma la mano di Roberto sulla mia spalla mi ferma e mi dice “aspetta, per adesso guardale…non sono bellissime?” deglutisco e annuisco.
Quello che sto vedendo non c’entra nulla con i mille porno lesbo che ho visto finora. Sto vedendo qualcosa di reale e tangibile ma anche di spontaneo e vero. Sto vedendo una donna donare piacere a un’altra per la prima volta.
Intanto Nadia è scesa tra le cosce di Lucia che le apre istintivamente ma non vuole andare subito lì. Le sue mani scorrono sulle cosce mentre bacia delicatamente gli interni, la sta facendo soffrire e si vede: Lucia ha gli occhi chiusi e geme a ogni tocco delle labbra.
All’improvviso con uno scatto felino la pantera bionda si avventa sulla figa della mora e le dedica lunghe leccate alle grandi labbra per poi spalancare la bocca e succhiare ritmicamente. Lucia è in orbita, ha gli occhi chiusi e geme senza ritegno.
Le mani di Nadia risalgono il corpo di Lucia e le afferrano le tette mentre la lingua si insinua tra le grandi labbra e le stimola ritmicamente il clito. I due corpi si muovono all’unisono in una visione di rara bellezza.
A un certo punto Lucia apre gli occhi e mi cerca con lo sguardo. Roberto mi tocca la spalla e mi dice “vai da lei”. Salgo sul letto e le nostre bocche si cercano, riesco a percepire l’orgasmo farsi strada dentro di lei come un’onda. Le mie mani cercano le sue tette, Nadia mi lascia spazio e faccio quello che finora ho sempre sognato: prendo quei capezzoli tra le dita e li stringo progressivamente. Lucia è scossa da un fremito, inarca la schiena e mi geme in bocca mentre le sue mani mi cercano e mi stringono.
L’onda arriva, si infrange e torna indietro. Il corpo di Lucia si rilassa e la sua bocca si stacca per respirare affannosamente. Lascio la presa dai suoi capezzoli e la guardo: sta piangendo e le lacrime hanno sciolto il trucco. Le accarezzo il viso chiedendole se va tutto bene, apre gli occhi lucidi ma luminosi e mi risponde “si” poi rivolta a Nadia “grazie”.
La pantera bionda con un balzo felino sale sul letto e si avvicina a Lucia e la bacia voluttuosamente, si stacca e le sussurra “hai una figa buonissima” poi a tradimento bacia anche me. La sua lingua si spinge dentro di me e porta il sapore della figa di Lucia. Ha ragione, ha un sentore di muschio selvatico.
Dopo il bacio Nadia mi sussurra “vai dentro di lei, che io vado dal mio amore”.
Mi alzo e vedo una ciotola piena di preservativi, ne prendo uno e lo indosso. Intanto Nadia non perde tempo e si è messa a pecora sul letto a poca distanza e Roberto la sta prendendo da dietro con colpi lenti ma decisi.
La mia Lucia è lì che mi guarda con occhi sognanti, mi sdraio lentamente sopra di lei e non serve che accompagni il mio cazzo, viene risucchiato dentro di lei come da un buco nero.
Gemiamo entrambi e i nostri gemiti si uniscono a quelli dei nostri compagni di gioco.
Finalmente è mia e posso fare tutto quello che ho sognato: la bacio, le lecco l’orecchio, succhio il lobo, le mordicchio il collo e la spalla. Le sue mani cercano le mie e le stringono mentre mi muovo dentro di lei con ritmo crescente come i nostri respiri.
Mi ero dimenticato che eravamo in 4 in quella stanza, ci ha pensato Nadia a ricordarmelo perchè a un certo punto alzo lo sguardo e incrocio il suo mentre si sta facendo sbattere e col labiale mi dice “scopala forte”. Sorridiamo insieme e sotto il suo sguardo mi alzo, piego le cosce di Lucia contro il suo petto e inizio a dare colpi di bacino forti e ravvicinati. I primi colpi mozzano il fiato alla mia mora poi dalla sua bocca escono urletti e gemiti rotti dai miei affondi. Il preservativo mi desensibilizza ma comunque l’eccitazione è troppo forte e ho un orgasmo intergalattico, mi viene da urlare mentre il bacino si muove a scatti e vedo letteralmente le stelle. Se l’orgasmo di Lucia è stato un’onda il mio è uno tsunami.
Crollo su di lei e respiro come un mantice mentre la sento abbracciarmi e baciarmi sul collo.
Il mio respiro si calma, il cuore rallenta, gli occhi si aprono. Ci guardiamo. Vorrei dire qualcosa ma le parole sono superflue.
Le parole invece le mettono i nostri compagni di gioco che ci invitano a seguirli per rinfrescarci e lasciare la stanza libera. A giudicare dalle facce che incrociamo fuori qualcuno avrebbe voluto essere lì con noi.
In fondo al corridoio ci sono delle docce, mentre ci rinfreschiamo Nadia e Roberto ci chiedono se ci è piaciuta l’esperienza e dopo esserci guardati negli occhi rispondiamo che si, è stato bellissimo.
Nadia ci chiede (più che a noi chiede a Lucia) se vogliamo rimanere ancora ma lei risponde che abbiamo fatto abbastanza per essere la prima volta che veniamo lì e non posso che essere d’accordo con lei.
I nostri nuovi amici ci riaccompagnano allo spogliatoio e ci chiedono se possiamo rimanere in contatto, “magari per una cena da noi” dice Roberto. Senza pensarci due volte gli dò il mio numero mentre Lucia sembra titubante. Nadia se ne accorge e sussurra qualcosa al suo compagno che ci saluta e torna in spa. La bionda ci prende per mano e con dolcezza ci dice “si vedeva che era la prima volta che lo facevate, siete stati bellissimi e bravissimi, non vedo l’ora di rivedervi, davvero”. Poi ci bacia entrambi e ci augura buonanotte.
Usciamo dalla spa e riaccompagno Lucia alla sua macchina, al bar dove tutto è iniziato. Le dico che è stato il primo appuntamento più incredibile della mia vita e lei risponde “anche per me, è stato bellissimo e sconvolgente”.
Ci salutiamo con un lungo bacio da cui facciamo fatica a staccarci.
Sono ancora per strada quando il telefono suona e vedo il suo nome sul display, rispondo.
“Hey…tutto ok?”
“Si cioè no…sei arrivato a casa?”
“Non ancora, perchè?”
“Mi manchi, non voglio dormire da sola stanotte”
“Dammi l’indirizzo, arrivo”
“Ti aspetto”
Accosto, inserisco l’indirizzo su Maps poi le mie dita scorrono veloci sul display dell’autoradio. Scorro la lista degli Mp3, premo play, alzo il volume e riparto.
Il pezzo che ho messo fa parte di quelli che chiamo “da ritiro patente” perchè ha un crescendo che ti spinge a correre sempre di più e la strada è dalla mia parte. Siamo in quella fascia oraria dove non è notte né giorno, non c’è nessuno in giro e sei soltanto tu, la strada e la musica. Un momento che ho imparato ad apprezzare nei tanti turni di notte guidando l’ambulanza. I giri del motore salgono e guido come se non fossi dentro a un’utilitaria ma su una Ferrari, per la precisione una F355 e lotto contro il tempo stimato dal navigatore per l’arrivo. Ogni tanto il porfido scivoloso delle rotonde mi riporta alla realtà e correggo la sbandata.
Arrivo da lei, parcheggio, mi ha visto dalla finestra e mi apre il cancello. Salgo le scale di corsa e trovo la porta socchiusa. Entro e lei è di nuovo nuda che mi aspetta.
Mi bacia spingendomi contro la porta. Non ci vediamo da un’oretta scarsa ma è come se fossero mesi. Le mie mani scorrono sul suo corpo e lei mi sbottona la camicia e i pantaloni.
Sono di nuovo nudo davanti a lei, mi prende per mano e andiamo in camera.
Ci infiliamo sotto al piumone e ricominciamo a baciarci, i nostri corpi caldi aderiscono perfettamente. Lucia si stacca e poggia la testa sul mio petto.
Mi dice “vorrei farlo ancora con te, ma non adesso” le accarezzo i capelli e le rispondo “abbiamo tutto il tempo del mondo”. Lei sorride “questa l’ho già sentita…andiamo a nanna?”.
Annuisco e mi giro per guardare la finestra, dalle tapparelle filtra la luce dell’alba.
Il mio sguardo torna a Lucia che è crollata su di me.
Lei è bellissima, tutto è bellissimo.
Qui potete trovare il prequel di questa storia, scritto da una carissima amica
https://www.annunci69.it/racconti-erotici/altro/Uomini-istruzioni-per-l-uso-cercasi_152919.html
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