tradimenti
Compagni di scuola
di Tigro90
21.11.2024 |
66 |
3
"Quando riapro gli occhi Gaia sposta i piedi dalle mie spalle e mi fa segno di avvicinarmi..."
“Ciao Fabio, ti ricordi di me? Abbiamo fatto le elementari insieme a ….”E chi si ricorda? Quando abitavo lì avevo fatto solo prima e seconda elementare, nel frattempo sono passati decenni e due traslochi. E poi parliamoci chiaro: quando qualcuno riappare dal tuo passato all’improvviso nella maggior parte dei casi vuole coinvolgerti in business di integratori o metodi per diventare ricchi che vanno tanto di moda adesso.
Quindi opto per la diffidenza e intanto vado a recuperare la foto di classe che per fortuna avevo ancora da qualche parte a casa dei miei genitori ed effettivamente una bambina dai capelli rossi c’era.
La bambina dai capelli rossi si chiama Gaia e nel frattempo è diventata una bella ragazza dai capelli rossi, durante un trasloco si era trovata in mano la foto di classe e mi aveva cercato sui social. Andiamo avanti a sentirci tutti i giorni per molto tempo stringendo un rapporto molto stretto, come se ci conoscessimo da sempre. Un argomento tira l’altro e parlando dei rispettivi partner finiamo a parlare di sesso.
La cosa è stata talmente naturale da essere sorprendente: iniziamo a parlare di sesso e finiamo a fare sexting scoprendo che tra di noi c’è una tensione sessuale altissima.
Più volte abbiamo fantasticato un nostro eventuale incontro ma come sempre in queste cose c’è un piccolissimo particolare: la distanza e le relazioni.
Passano i mesi e si palesa l’occasione: un incontro di lavoro pre-natalizio nella sede centrale dell’azienda dove Gaia lavora che si trova nella mia zona.
Il giorno dopo l’incontro di lavoro Gaia avrebbe ritardato la partenza per poterci incontrare in un motel dalle mie parti.
Sono parcheggiato fuori dal motel che aspetto e finalmente arriva, parcheggia di fianco a me e sale in macchina. Indossa stivali lunghi al ginocchio e un vestito nero a metà coscia che lascia scoperta la pelle bianca. Ci abbracciamo e baciamo sulle guance e percepisco il suo nervosismo. Le chiedo se fosse tutto a posto e lei mi risponde di si, a parte l’imbarazzo della situazione. Cerco di stemperare la tensione con una battuta e ci riesco. Ridiamo, finiamo di ridere, ci guardiamo negli occhi e in una frazione di secondo ci stiamo baciando con passione. La mia mano posata su quel lembo di pelle scoperta della coscia si insinua sotto il vestito e Gaia apre le cosce con un gesto automatico facendomi scoprire che non indossa intimo.
Mugolo nella sua bocca e con due dita le stringo le grandi labbra ad altezza clito, ora è lei a mugolarmi in bocca mentre la sua mano è aggrappata al mio pacco.
Mi stacco dal bacio per prendere fiato e le dico “andiamo, aspetto questo momento da troppo tempo” lei risponde “anch'io, voglio essere la tua troia”.
Gaia é una personalità sub e questo si unisce perfettamente alla mia tendenza ad essere dominante nel sesso.
Entriamo in camera e non faccio in tempo a chiudere la porta che lei si inginocchia, mi apre i jeans e si fionda sul cazzo succhiandolo avidamente. La lascio fare, dopo un po' si stacca e mi chiede “sono brava, padrone?” Non le rispondo e le metto le mani sulla testa. Lei capisce e chiude gli occhi aprendo la bocca mentre spingo il mio cazzo duro nella sua gola fino a soffocarla. É bravissima nel Deep throat e ne ho la dimostrazione. Mi godo quel momento e poi le ordino di alzarsi. La spingo verso il letto, lei si lascia cadere e io le salto addosso togliendole il respiro con la lingua in bocca.
Limoniamo abbracciati e ci spogliamo man mano lanciando i vestiti per terra fino a rimanere nudi. Abbiamo fame dei nostri corpi e ci palpiamo, stringiamo, a volte scappa qualche morso leggero.
Mentre ci baciamo lei mi impugna il cazzo con presa ferma e io le accarezzo la figa: é fradicia. Decido di fare aperitivo e scendo per leccarla avidamente, sotto i miei colpi di lingua diventa un fiume in piena ma so cosa le piace di più. Mi lecco medio e anulare e li faccio scivolare dentro per stimolare il punto G mentre l’altra mano le scivola sul collo e stringe.
Inizio lentamente ma incoraggiato dai suoi gemiti e dalle sue parole le sto letteralmente sbattendo le dita dentro, urla strozzate escono dalla sua bocca mentre le stringo il collo.
Sono padrone del suo corpo e lei é completamente abbandonata a me e al piacere che le sto dando. Sento l’orgasmo crescere e lo faccio esplodere, rallento il ritmo per godermi le contrazioni intorno alle dita ma quel corpo si merita di più. Riprendo il gioco procurandole un secondo, fortissimo orgasmo che la fa tremare tutta e trasforma la sua figa in un fiume in piena lasciando una vistosa macchia sul lenzuolo.
Lascio la presa sul collo e tiro fuori le dita grondanti di umori, le avvicino alla sua bocca e senza dire nulla Gaia inizia a succhiarle e leccarle imitando un pompino. Mentre lo fa ci guardiamo intensamente negli occhi e lei ricomincia a toccarsi.
Le dico solo due parole: “good girl” e lei risponde con un mugolo.
Finisce di ripulirmi le dita e poi mi chiede “posso scoparti io per prima, padrone?”, rispondo sdraiandomi di fianco a lei e dicendo “monta in sella, puledra”.
Gaia non perde tempo e mi monta a cavalcioni impalandosi sul mio cazzo. Si china su di me e le nostre lingue si intrecciano mentre inizia a muovere il bacino per penetrarsi lentamente.
Dopo questo limone selvaggio si alza e inizia la cavalcata vera e propria, è bellissimo vederla con gli occhi socchiusi che si muove sopra di me e soprattutto vedere le sue tette ballare a ogni movimento.
Non resisto e allungo le mani per stringere quelle tette, lei mette le sue mani sopra alle mie e me le stringe forte mentre sento che sta per venire.
Decido di giocare il jolly e le strizzo i capezzoloni tra le dita. Funziona: Gaia lancia un urletto e sento le contrazioni strizzarmi il cazzo mentre sbrodola ancora umori.
Rimaniamo fermi a goderci il momento, poi la mia mano torna sul suo collo e la tiro a me. Ci guardiamo negli occhi e le sussurro “ora tocca a me montarti, piccola troia”.
Gaia risponde “si padrone, sai cosa fare”.
Con tutto quello che ci siamo scritti e detti non serve che parliamo: so che a missionario letteralmente impazzisce e lei sa quanto mi piace quella posizione.
I ruoli si invertono: lei è sotto di me piegata in due con i piedi sulle mie spalle mentre la sbatto con forza. Anni di fantasie e masturbazione reciproca sono concentrati in questa scopata e siamo entrambi concentrati nel goderci il momento.
Gaia è un gemito unico, mi incita a scoparla forte e credo che stia avendo un orgasmo dietro l’altro dato che ogni tanto sento le sue contrazioni e si irrigidisce urlando porcate.
Non pensavo che una donna potesse godere così, soprattutto non pensavo di poter far godere così una donna.
Perdo il conto dei suoi orgasmi e all’ennesima contrazione che mi strizza il cazzo non resisto e urlo il mio orgasmo mentre con un colpo di bacino mi pianto a fondo dentro di lei e sborro, sborro tantissimo.
Quando riapro gli occhi Gaia sposta i piedi dalle mie spalle e mi fa segno di avvicinarmi. Mi abbraccia e mi dice “sei un toro, mi hai spaccata”.
Mi viene da ridere e rispondo che è merito suo se sono diventato un toro e rimaniamo abbracciati a ridere e rimpallarci il merito della scopata epica che abbiamo appena fatto.
Gaia allunga la mano per guardare l’ora sul telefono e mi chiede se mi va di fare una doccia insieme, visto che le rimane poco tempo. Acconsento e ci incamminiamo verso la maxi doccia con lei che cola sperma sulle cosce sorridendo soddisfatta.
Faccio per aprire l’acqua ma Gaia mi ferma e mi dice “aspetta”, si inginocchia davanti a me e con voce da troia mi dice “fammi la doccia, padrone”.
Sorrido e capisco cosa chiede. Mi metto davanti a lei a gambe aperte, impugno il cazzo e svuoto la vescica su di lei bagnandola col mio liquido caldo. Anche lei si sta liberando e sospira. Una volta finito sorride e si rialza dicendo “ma sai che non mi è dispiaciuto? Dovrei proporlo ad Andrea”, le rispondo “sei una sub, è ovvio che ti piaccia”. Ridiamo insieme e risponde “giusto, scusa”.
Ci laviamo a vicenda e il contatto coi nostri corpi ha il prevedibile effetto di riaccendere il fuoco. Prendo in mano la situazione e la spingo contro il muro per limonarla con forza tenendola ferma col mio corpo. Il mio cazzo ritorna duro spingendo contro il suo ventre e sento che mi tocca la spalla come per dirmi di fermarmi. Mi stacco dal bacio e Gaia mi dice “fanculo, scopami ancora qui ma voglio che mi sborri in faccia ok?” le rispondo con la presa al collo e le dico “come desideri, troia”.
La doccia ha un sedile, Gaia si sistema dandomi le spalle e piegandosi leggermente tenendo un piede su di esso. La sbatto da dietro mentre la tengo per il collo provocandole gemiti strozzati, stiamo scopando come animali. La avverto che sto per venire e si inginocchia continuando a succhiarlo finchè non sente che é sto per schizzare e se lo punta in faccia per ricevere la mia crema con un’espressione di soddisfazione immensa.
Adesso facciamo davvero la doccia e passiamo ancora un po’ di tempo a letto abbracciati chiacchierando e scherzando come abbiamo sempre fatto su Telegram fino a quel momento.
Veniamo interrotti dalla sveglia che indica la fine del tempo in motel. A malincuore ci rivestiamo e una volta pagata la stanza ci abbracciamo nel parcheggio.
Prima di salutarci Gaia mi dice “magari l’anno prossimo lo rifacciamo?”, le rispondo “volentieri, però voglio il culo quindi…allenati”. Ridiamo insieme e ci salutiamo come due vecchi amici…amici molto particolari.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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