Lui & Lei
Come sono guarito dall'essere il Grinch
di Tigro90
30.12.2024 |
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"Torno a casa e mi ricordo del falò di mezzanotte al paese vicino..."
Ci sono persone che hanno un'innata avversione per le feste natalizie e ce ne sono altre che la acquisiscono.E poi ci sono io, che dopo averla acquisita ne sono guarito grazie a una persona speciale conosciuta per caso.
Ma andiamo con ordine: come ho fatto a diventare il Grinch?
Avevo una fidanzata che viveva per l’atmosfera di Natale, se avesse potuto non avrebbe mai smontato l’albero e avrebbe continuato a vestire di rosso e verde. Mi piaceva questo suo ottimismo ed era bellissimo vederla sorridente mentre guardava le decorazioni nei negozi pensando a dove metterle.
Ma poi la magia finí.
Finì con un bigliettino lasciato sotto alla porta di casa dove lei annunciava che sarebbe andata a vivere all’estero con un suo collega di cui non mi aveva mai parlato.
I suoi vestiti e le sue cose erano sparite, tutti gli account social disattivati e anche i suoi parenti non avevano idea di dove fosse andata.
Da quel momento ogni cosa che lontanamente mi ricordasse il Natale mi suscitava una reazione di rabbia e disgusto.
Ho smesso di fare l’albero, di addobbare casa, di fare regali, di partecipare ai pranzi o cene coi parenti.
Ero diventato un Grinch.
22 Dicembre
Come ormai da tradizione la settimana di Natale approfitto della chiusura aziendale per andare in palestra la mattina ad allenarmi approfittando della bassa affluenza.
Vedo le solite facce compresa lei: una 40enne assidua frequentatrice che raccoglie sempre i capelli castano-biondo in una coda perfetta. Non so come si chiama, ci salutiamo e basta.
Finisce di allenarsi poco prima di me e mentre sto scendendo a fare la doccia la vedo rientrare in palestra e chiedere “la macchina non mi parte, qualcuno ha i cavi per la batteria?”. Mi faccio avanti, le chiedo dove ha parcheggiato e recupero le chiavi della mia macchina. Una volta attaccati i cavi la sua macchina parte al primo colpo. Le dico di far cambiare la batteria dal meccanico il prima possibile anche perchè è ancora quella di fabbrica e lei mi risponde “si, certo, il 22 dicembre, chissà quando me la fanno”.
Mi si accende una lampadina e le dico “Qui vicino c’è un ricambista, se ce l’hanno la compro e te la cambio io oggi o domani, tanto è una cosa che ho già fatto”.
Sorride sorpresa e mi risponde “Davvero? Se puoi mi salveresti il Natale dato che devo andare dai parenti e non voglio rimanere a piedi, ci scambiamo i numeri così mi fai sapere? Non so nemmeno come ti chiami!”.
Ci presentiamo, lei si chiama Natalia.
Dopo averle raccomandato di lasciare accesa un po’ la macchina per caricare la batteria vado dal ricambista e fortunatamente ne aveva una adatta in magazzino.
Scrivo a Natalia che ho comprato la batteria e mi telefona.
Mi propone di andare da lei a cambiarla il pomeriggio del giorno dopo e di rimanere a cena “per ringraziarmi”.
Non avendo programmi accetto, fossero tutte come lei le persone a cui ho fatto favori!
23 dicembre
Arrivo a casa di Natalia e vedo la sua auto parcheggiata nei posti condominiali. Suono il campanello e mentre scende scarico la batteria e gli attrezzi.
Mi saluta calorosamente e sembra una persona diversa rispetto a ieri.
Ci metto 20 minuti buoni a cambiare la batteria, più che altro per la posizione infima e il peso della stessa. Nel mentre Natalia mi osserva e mi chiede dove ho imparato queste cose. Le rispondo che ho visto molti tutorial su YouTube e scoppia a ridere, da come mi muovevo pensava facessi il meccanico!
Stringo l’ultimo dado e le chiedo di accendere la macchina. Tutto funziona alla perfezione e mi chiede quanto le devo. Le mostro lo scontrino del ricambista e mi dice “ti sei portato il cambio vero? Vieni dentro e fatti una doccia, pensavo di prendere del sushi take away”.
Wow, non potevo chiedere di meglio.
Le chiedo di aggiungere all’ordine i miei piatti preferiti e mi congeda con un bacio sulla guancia dicendo “fai come se fossi a casa tua”.
Mi faccio la doccia, mi cambio e tiro fuori dalla borsa la custodia da viaggio che uso per portarmi un orologio extra. Dentro ho messo l’Hamilton triangolare che mio nonno mi regalò anni fa. Era tanto che non lo mettevo e pensavo che l’occasione valesse la pena.
Scendo al piano terra e Natalia mi scrive che sta arrivando. Piuttosto che stare con le mani in mano inizio a cercare in cucina e apparecchio la tavola.
Natalia entra con i sacchetti e sorride quando vede la tavola apparecchiata, le dico “mi hai detto di fare come se fossi a casa mia…mi sono portato avanti”, mi risponde con un gran sorriso “hai fatto bene…ti dispiace spacchettare il sushi mentre mi cambio anch’io?”.
Quando scende rimango di sasso: é tutta in rosso. Calze rosse, un vestito rosso a metà coscia pieno di glitter e scarpe décolleté rosse.
Rimango immobilizzato, lei si avvicina e con quel suo gran sorriso mi chiede “non dici nulla? Ti ho fatto perdere la lingua?”.
Rido nervosamente e le rispondo “No, é che ci sono delle cose che devi sapere prima che pensi che sono strano”.
Ci sediamo e mentre ci dividiamo i pezzi di nigiri e roll le racconto di come la mia ex mi abbia abbandonato, di come mi é venuta la repulsione per il Natale e degli ultimi anni in cui ho passato vigilia, santo Stefano e notte del 31 a casa da solo….di come sono diventato un Grinch insomma.
Natalia mi ascolta e quando finisco il discorso mi chiede “Beh scusa però adesso sei qui con me, mi hai aiutata con la macchina e hai accettato il mio invito…vuol dire che non sei completamente il Grinch che dici”.
É vero, parlo tanto ma alla fine nel profondo rimango sempre l’anima pura e buona che la mia ex aveva visto e che nessuna al momento voleva vedere…
A quel punto Natalia mi tocca la mano e mi dice “non permettere a nessuno di cambiarti in peggio. Lo vedo che non hai ancora lasciato andare quella lí, lasciala andare e sii te stesso. Anzi, adesso voglio che mi parli di te”.
Questo ordine mi dà una scossa e complice la bottiglia di prosecco che ci siamo bevuti le parlo a ruota libera delle mie passioni finendo anche sugli orologi.
Infatti Natalia ha notato cosa porto al polso e mi chiede quale orologio mi piacerebbe trovare sotto l’albero. Le rispondo “in quale fascia di prezzo?” E lei ridendo “Ah, li hai anche classificati per prezzo? Allora quello più economico!”. Glielo mostro e lo osserva con attenzione, poi alza lo sguardo verso di me e dice con voce calda “ti starebbe bene, si…”
Poi si alza e con la stessa voce dice “torno subito, non muoverti”.
Sparisce in cima alle scale e dopo qualche minuto la sento chiamare “Hey Grinch, vieni su!”
Salgo le scale e lei mi aspetta sulla porta della camera da letto, completamente trasformata: stesse décolleté rosse ma adesso indossa delle autoreggenti a righe bianche e rosse stile “bastoncini di zucchero”, un baby doll rosso trasparente e un cappellino da Babbo Natale in testa.
Mi avvicino e mi tremano le mani, lei me la prende e la passa sul viso. La bacio e lei mi abbraccia. Sono scosso dai brividi e i suoi baci dolci uniti alle carezze mi calmano. Lei se ne accorge e schiude le labbra, io ci infilo la lingua e iniziamo un limone di intensità sempre più crescente. Sento che mi sta sbottonando la camicia e mi accarezza il petto mentre le nostre lingue non perdono il contatto.
Si stacca dalle mie labbra solo quando mi slaccia e abbassa i pantaloni, tasta il cazzo sotto ai boxer e lo tira fuori sorridendo.
Come se ripetesse un rituale inizia a baciarlo dolcemente dalla base alla punta, poi lo lecca alternando colpetti di lingua a lunghe leccate. Infine lo prende in bocca e lo succhia con passione. Sarà l’astinenza ma penso che sia il più bel pompino della mia vita.
Quando penso questo si stacca, si alza e si sdraia sul letto aprendo le cosce, é un invito.
Mi libero dalle scarpe e dai vestiti che ancora avevo addosso e mi sdraio tra le sue cosce.
I brividi sono tornati, troppi anni che non lo facevo, ma come ha fatto lei inizio con dolcezza. La lecco dolcemente e poi alterno le lappate ai colpetti di punta sul clitoride che spunta turgido. A ogni tocco Natalia geme e sospira, i muscoli delle cosce si contraggono.
A un certo punto mi fermo, inumidisco due dita con la saliva e gliele faccio scivolare dentro. Cerco quel punto spugnoso e lo trovo già bello turgido, sorrido mentre inizio a fare pressione con il suo sguardo che da interrogativo diventa languido e le leggo in faccia la frase “non fermarti”. No, non ho intenzione di fermarmi. Continuo a fare pressione e risucchio il clito tra le labbra per farci scorrere sopra la punta della lingua in ogni modo possibile.
Ora é lei a viaggiare in un altro mondo, quando riapro gli occhi per guardarla la vedo che si strizza i seni con gli occhi chiusi e inarca la schiena. Seguo il ritmo delle sue contrazioni e i gemiti si fanno più forti e scuri, solleva il bacino e lo spinge contro la mia faccia mentre dalla sua bocca scaturisce un urlo liberatorio.
Mi godo le sue contrazioni e il gusto dei suoi succhi mentre sento le sue mani accarezzarmi la testa, poi me la afferra e me la alza per guardarmi negli occhi e mi dice con voce calda “adesso prendi un preservativo e mi scopi, Grinch”. Rispondo “agli ordini, signora Natale” e vedo la scatola sul comodino.
Indosso un preservativo e torno sul letto, le alzo le gambe tenendole chiuse per poi piegarle contro il suo letto e la penetro tenendola piegata.
L’astinenza é tanta, la voglia anche. Fatto sta che perdo il controllo e vengo violentemente prima del previsto dopo qualche spinta decisa.
Lascio la presa dalle caviglie di Natalia, esco da lei e mi siedo sul bordo del letto, non volevo finisse così in fretta. Lei mi abbraccia da dietro e dopo avermi riempito di baci la spalla e l’orecchio sussurra “guarda che io me l’aspettavo che venissi subito, va tutto bene”.
Mi giro, le nostre bocche si ritrovano e ci baciamo ancora dolcemente.
Poi Natalia si alza, si sfila il baby doll e mi dice “vai in bagno a rinfrescarti, scendo a prendere qualcosa da bere” e si allontana galleggiando sui tacchi.
Vado in bagno, mi sfilo il preservativo, mi dò una sciacquata e quando mi giro verso la porta lei é lì che mi guarda, nuda ad eccezione delle calze e del cappellino con due bicchieri d’acqua in mano. Me ne porge uno e mi rendo conto di avere una sete mostruosa dato che lo bevo tutto d’un fiato.
Anche lei beve e poi mi infila la lingua in bocca a tradimento.
Non avevo mai provato un bacio così fresco e scopro di non poterne fare a meno, é una sensazione incredibile sentire la sua lingua ad una temperatura inaspettata che si intreccia con la mia e pian piano si scalda.
Ci stacchiamo e Natalia mi fa cenno di seguirla, non stacco gli occhi dal suo culo sodo e torniamo in camera. Poggia i bicchieri sul comodino e si sdraia invitandomi di fianco a lei.
La raggiungo e ricominciamo a baciarci con passione crescente mentre ci esploriamo con le mani.
Il mio cazzo riprende durezza e lei se ne accorge dato che lo prende in mano e lo accarezza prima delicatamente e poi con decisione. Poi si stacca dalle mie labbra e scende a succhiarlo con passione facendo sfoggio di lingua, saliva e risucchi.
Si ferma e se lo passa sulle guance e sulle labbra guardandomi, io sono perso nei suoi occhi e nella sua espressione di godimento.
Mi sorride, si alza e dopo aver preso un altro preservativo me lo infila. Poi mi bacia ancora e sussurra “adesso inizio io, ma poi tu non avere fretta, non ci corre dietro nessuno. Fa che sia speciale anche per me”.
Annuisco e la bacio con un misto di passione e gratitudine.
Inizia lei accogliendo di nuovo il mio cazzo dentro di lei senza guidarlo, con un movimento sinuoso del bacino. Mi cavalca lentamente ma intensamente, tra baci profondi e graffi sul mio petto.
É l’inizio di una scopata dall’intesa altissima come se ci conoscessimo da anni. É Natalia a scegliere la prossima posizione al momento giusto. Proseguiamo a missionario dove il corpo e la voce di Natalia mi guidano per non farmi perdere il controllo. Lí mi rendo conto che la sua voce mi piace da morire e adoro quando ci guardiamo negli occhi e sorride.
A un certo punto inizio a sentire le contrazioni e provo ad aumentare il ritmo ma mi ordina di fermarmi. Le chiedo perché e lei sorridendo mi dice “ho scoperto che se mi fermo prima e poi riprendo godo molto di più, intanto spostati che cambiamo posizione”.
Ho capito, ha scoperto l'edging e probabilmente lo sta pure usando con me.
Mi sposto da sopra di lei e si mette sul fianco.
La penetro da dietro tenendole la gamba alzata da dietro il ginocchio e lei si gira per baciarmi. Le proporzioni dei nostri corpi danno vita a un incastro perfetto, non penso di essere mai stato così comodo in questa posizione se non con lei.
Sento la sua mano accarezzare la figa mentre la penetro e l’altra mi tiene per la nuca, con gli occhi chiusi mi dice “non fermarti, anche se vieni prima di me non fermarti”. Rispondo “farò del mio meglio” e lei mi tira a sé per baciarmi e gemere nella mia bocca. Cerco di tenere un ritmo costante anche se il suo corpo è scosso da fremiti e le contrazioni si fanno sempre più forti finché Natalia non si stacca dal bacio e urla “scopami!”.
Inizio a martellarla da dietro e sento anch'io l’orgasmo crescere dentro di me fino a esplodere in un urlo liberatorio.
Anche Natalia viene e le contrazioni sono talmente forti che mi sembra di sentire anche le grandi labbra stringermi alla base.
Riapro gli occhi e lascio la presa sulla sua gamba sollevata, Natalia si gira e ci viene naturale abbracciarci forte.
Rimaniamo così per un tempo che non saprei definire e poi accarezzandomi il viso mi dice “non voglio cacciarti ma domani devo partire”. Le rispondo “tranquilla, anzi così lasciamo qualcos'altro da fare per la prossima volta”.
Il suo volto si illumina e dopo avermi stampato un bacio sulla fronte mi dice “mi piace questo atteggiamento, non sarai mica guarito?”.
Le rispondo “credo proprio di sì, grazie”.
Mi abbraccia ancora più forte e mi guarda con un sorriso splendido mentre mi rivesto.
Prima che esco di casa mi ripete di essere me stesso e di passare il Natale con la mia famiglia. Le dico che farò il bravo e ci salutiamo con un ultimo bacio.
Quando torno a casa sono talmente stanco e frastornato da addormentarmi ancora vestito.
24 dicembre
“Parlo col signor Fabio? É la gioielleria del centro, abbiamo un pacco regalo per lei, può venire a ritirarlo prima delle 12”
La telefonata inaspettata mi sveglia da un sonno profondo che non dormivo da tempo. Dopo aver chiuso la chiamata guardo l’ora: le 11.
Corro in gioielleria e ritiro il pacco regalo con attaccata una busta. Non avendo l’albero in casa lo metto sul tavolo in salotto.
La scritta sulla busta non lascia dubbi sul mittente: “Per Fabio da Natalia”.
Non voglio stare in casa a guardarlo tutto il giorno, finirei per aprirlo prima del tempo.
Prendo il telefono e chiamo mia mamma chiedendole se posso aggiungermi al pranzo di domani. È sorpresa e mi dice subito di si.
Esco di nuovo di casa e vado a comprare tutto quello che mi viene in mente possa andare bene per il pranzo di domani, che sia da mangiare o da bere. Torno a casa e mi ricordo del falò di mezzanotte al paese vicino.
E penso che ho anch'io qualcosa da bruciare, anche se in maniera figurata.
Apro un cassetto e prendo un hard disk in cui ho archiviato tutte le foto con la mia ex.
Accendo il computer, lo collego e apro il programma che uso per la formattazione a basso livello.
“Sei sicuro di voler procedere? I dati non saranno recuperabili”
Cazzo se sono sicuro.
Mi alzo ed esco.
Torno a casa dal falò e la mezzanotte è passata da un pezzo, posso aprire il regalo di Natalia.
Ma prima apro la busta e leggo il bigliettino.
“Per questo e per tutti gli altri Natali in cui non hai avuto quello che ti meriti.
Ti voglio bene
Babba Natalia
PS. Sei stato fantastico l’altra sera, avrai sempre un posto d’onore nel mio letto”
Mi cade una lacrima e con le mani tremanti strappo la carta che avvolge la scatola, scopro una parola:
SEIKO
La apro ed é esattamente l’orologio che le ho mostrato quella sera.
Finisco a piangere di gioia da solo mentre lo guardo.
25 Dicembre
Quando mi sveglio trovo un messaggio di Natalia:
“Allora, hai aperto il regalo?”
“Si…e non so come ringraziarti. Anzi, posso chiederti una cosa?”
“Certo!”
“Che programmi hai per il 31?”
“Ahahahah, sapevo me l’avresti chiesto. Sono a casa di amici e penso che si possa aggiungere un posto, però preparati a pagare pegno!”
“Non sono mai stato così felice di pagare un pegno”
“Allora procurati le mutande rosse, ci vediamo il 31”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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