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Lui & Lei

Alla mia amica Jessika


di normanmonteiro
15.05.2024    |    64    |    0 6.0
"Appena sono fra di esse mi chino su di te, hai una bocca straordinariamente morbida, muovi la lingua in modo talmente lascivo succhiando le mie labbra in un..."
Ci siamo conosciuti a una presentazione di Oli essenziali: tu estetista io massaggiatore. Abbiamo scherzato durante il primo giorno della la presentazione; le nostre camere nell'Hotel sono vicine, ti prendo per mano ed entri nella mia camera: ecco cosa è successo.


Sento contro il petto la soda pienezza dei tuoi seni e attraverso la stoffa della mia camicia il prepotente turgore dei tuoi capezzoli. Cerco di padroneggiarmi ma non ci riesco, le labbra che sfioro sono morbide, aspetto che le schiudi per premere le mie e . . . non vi è nulla di più intimo del bacio, neanche l’atto sessuale è così intimo, nel bacio vi è la fusione di due esseri, il dono di noi stessi, con il bacio si ritorna al tempo in cui l’unico modo per conoscere una cosa é portarla alla bocca. Anche per te deve essere così perché appena la mia lingua accarezza l’interno delle tue labbra, rispondi al richiamo facendomi sentire la morbida carezza della tua lingua. Non è il contatto del tuo corpo, nè quando le mie mani dalle tue spalle si spostano sulla schiena scendendo aperte sposando la curva delle tue reni fino ai glutei sodi, carnosi stringendoti a me, non è questo a provocare la mia erezione. E’ la tua bocca a provocarla, sono le labbra che muovi rotando leggermente il viso; apri larga la bocca lasciando che la mia lingua venga aspirata e accarezzata dalla tua, è questo a provocare in me una erezione subitanea e prepotente. Sotto la seta del tuo vestito percepisco il lieve rilievo dei tuoi indumenti intimi, sposto piano le mani giù, all’inizio delle cosce, sporgi il grembo cercando il mio, senti il turgore della mia emozione e ti strofini languidamente, poi lasci sfuggire, nella mia bocca, come un lamento e con uno sforzo ti scosti. Ci guardiamo come smarriti, entrambi respiriamo forte tanta è la nostra emozione. sposti lo sguardo sulla gobba oscena dei miei pantaloni e ti volti .La tua figura si staglia contro la finestra in un controluce che fa brillare i tuoi capelli che solleticano la mia guancia quando poso le labbra sul tuo collo, reclini il capo sulla mia spalla e mentre prendo fra le labbra il lobo del tuo orecchio le mie mani risalgono ai tuoi seni gustando appieno la consistenza della tua carne. Comincio a muovere adagio le mani saggiando la compattezza del tuo corpo, il mio corpo incollato al tuo percepisce i movimenti quasi impercettibili che fai strusciandoti contro di me, muovo il bacino per farti sentire la durezza del mio desiderio contro i glutei piacevolmente prominenti, rispondi al mio segnale strusciandoti apertamente finché non senti il membro nell’avvallamento delle tue natiche. Allora volti il capo e mentre le nostre bocche si uniscono, le lingue si cercano, si lambiscono, le mie dita giocano con l’inizio della tua scollatura prima di iniziare a sbottonare il vestito intero che porti. Le mie dita tremano per l’emozione, per la fortissima eccitazione che sto provando, incespicano mentre slacciano il primo bottone, il secondo, la tua bocca che si è staccata dalla mia si atteggia in un sorrisetto ironico che malgrado sia dietro di te la vedo vidi con mio grande imbarazzo. Senti il mio alito sul tuo collo, le mie mani che ora hanno acquistato sicurezza slacciano veloci i bottoni incontrano le tue intente a slacciare la cintura che chiude il tuo vestito, poi ancora due bottoni e … vedo riflesso nel vetro della finestra l’aprirsi dell’indumento, mi scosto e il più delicatamente possibile lo sfilo agevolato dalle tue movenze dal tuo aiuto nel fare scattare i poussoirs che trattengono le spalline. Lo prendi posandolo sulla sedia accanto al letto, quindi ti siedi su di esso. Sorridi mentre, alzando il viso mi vedi chinare, reclini docilmente il capo mentre ti bacio il collo all’attaccatura della spalla e le mie mani scendono sulla tua schiena. Slacciare un reggiseno è sempre un’operazione difficile soprattutto se i bottoni sono due; fortunatamente sono facilitato perché si tratta di gancetti che cedono subito. Ti adagi sui gomiti fissandomi intensamente mentre libero i tuoi seni, ma quando faccio per chinarmi su di essi respingi il mio capo sussurrandomi di spogliarmi, un uomo che si spoglia, offre sempre uno spettacolo alquanto goffo, non per la camicia che mi levo rapidamente, ma per i pantaloni che per toglierli devo prima sfilare le scarpe, mi siedo quindi su una delle sedie e mi chino slacciandole quindi faccio scendere i jeans insieme ai boxer che lascio a terra, quando mi alzo noto che stai abbassandoti le mutandine lungo le gambe, sentendomi avvicinare sollevi lo sguardo e vedo che guardi il pene che non ha perso la sua rigidità e che alla vista di tanta prorompente femminilità oscilla lievemente per le pulsioni del mio sangue. Mi guardi abbassarmi per toglierti le scarpe e sbarazzarti del tuo ultimo indumento. Appena mi alzo, afferri in mano il membro ammirandolo estasiata constatandone le reali dimensioni, lo tieni fra le mani e nella tua mente forse inizia a farsi strada il pensiero di quanto quel membro ti farà godere fra pochi istanti quando sarai riempita e soddisfatta a dovere. Il desiderio inizia a crescere sempre più prorompente nella tua mente, nel tuo corpo, lo capisco dai tuoi sospiri, da come i tuoi seni si alzano e si abbassano mossi dal respiro diventato più veloce, capisco che la tua mente è invasa dal desiderio del piacere e il tuo corpo inizia a trasmettere i primi segni. Alzi gli occhi e li punti diritti nei miei, quasi volessi leggermi dentro, non vi è in noi alcuna vergogna nel mostrarci nudi, se all’inizio c’è stata una parvenza di pudore ora è caduta insieme ai nostri indumenti, vi è solo la voglia, tanta voglia, il desiderio di scoprire a vicenda i nostri corpi, assaggiarne il sapore, scrutare e frugare ogni lembo della nostra pelle per donarci un piacere che vogliamo immenso e reciproco. Esistiamo solo noi, chiusi dentro quella stanza, che già inizia ad assorbire i nostri primi sospiri, gli unici spettatori sono le mura e l’arredamento, nessuno mai saprà di quello che stiamo per compiere, ci sentiamo liberi di dar sfogo a tutte le nostre fantasie, preoccupandoci solo di darci piacere, questo è quello che i tuoi occhi mi vogliono trasmettere e lo capisco molto bene quando il gioco inizia. Mi afferri le natiche e mi attiri a te, con un filo di voce quasi sospirando esclami che ora sono tuo che vuoi godere del mio piacere. Il mio membro non oscilla più, è duro all’inverosimile, eretto e prepotente davanti al tuo viso, il glande scoperto e luccicante, un rado ciuffo di peli ricopre i testicoli. Ti avvicini, mentre in piedi di fronte a te ti guardo, porti il membro dolcemente alla bocca e inizi col baciarlo sulla punta del glande, lo lecchi leggermente quasi a volerne assaggiare il sapore, capisco che lo fai in modo troppo delicato per il desiderio che sicuramente arde in te, mi accorgo che ti stai trattenendo forse temendo che un bocchino troppo irruento smorzerebbe la mia voglia. Non riesci a controllarti a lungo, i tuoi baci si fanno più caldi, si spostano sui testicoli e dopo averli leccati sapientemente, li prendi in bocca ad uno ad uno succhiandoli, la tua lingua li lambisce tutto attorno, me li sento risucchiare nella tua calda cavità, la tua mano non lascia il membro pulsante, lo meni adagio facendo scivolare su e giù la pelle bagnata dai tuoi baci, con la mano libera mi tocchi freneticamente le natiche, me le stringi, mi sento tirare sempre più verso di te quasi tu mi voglia inghiottire completamente, non mi rendo conto che hai accolto nella tua bocca tutto il membro, lo picchietti con la lingua, la fai scorrere per tutta la sua lunghezza per poi riprenderlo, scendendo fino alla sua base, sento il glande premere la tua gola, lo suggi, vi fai scorrere la lingua per poi ingoiarlo nuovamente. Sto perdendo il controllo tanto sono forti le emozioni che provo, mi sembra che la tua lingua sia ovunque, passa dall’asta durissima che sembra sul punto di esplodere, ai testicoli gonfi, per poi insinuarsi delicatamente, ma in modo deciso, proprio in quel punto che per i più è tabù, fai compiere alla lingua calda e morbida dei piccoli cerchi, sento fremere le tue labbra contro le pareti delle mie natiche. Il piacere che mi stai dando è inimmaginabile ed inenarrabile. Il mio corpo è percorso da un brivido di piacere mai provato prima, cerco i tuoi occhi, alzi per un attimo il viso regalandomi un caldo sorriso malizioso, ti guardo con stupore, sei così naturale in quello che fai, non c’è ombra di vergogna, fai uscire un sussurro dalla bocca mentre solo per un attimo le tue labbra si staccano dalla mia parte intima per dire con un filo di voce se quello che stai facendo mi piace, se vuoi che continui, vuoi sentire dalla mia bocca il consenso estasiato a continuare nella tua “danza” amorosa. Il tuo ardire mi fa ricordare la confidenza che mi scrivi abitualmente quando ci troviamo in chat, non mi concedi il tempo di rispondere, mi sorridi teneramente vedendo il mio stupore, leggendo nei miei occhi il piacere che mi stai regalando. Scendi dal letto e ti inginocchi davanti a me il membro marmoreo sparisce in un lampo nella tua bocca bollente, giochi un pò con i risucchi, la lingua accarezza nuovamente tutta l’asta sempre totalmente immersa, non so come fai, sento le tue labbra a contatto del mio pube mentre giocano delicatamente con i testicoli, poi lo lasci scivolare fuori, passi la lingua sulla corona del glande poi sul meato e, infine ne fai un boccone solo facendoti arrivare la cappella in gola, da delirio! Nuovamente sento il calore delle tue mani afferrarmi le natiche, me le accarezzi delicatamente poi il taglio della tua mano entra nel loro solco, altri brividi invadono il mio corpo insieme ad un misto di stupore. Mi stringi a te con foga, non posso muovermi, sono prigioniero delle sensazioni che mi stai facendo provare in quel momento, sei tu la padrona del gioco, sei tu la padrona del mio piacere. Ti sento gemere piano, mentre l’andirivieni della tua lingua produce quel rumorino tanto strano ma alquanto eccitante, sai bene l’effetto che produce su di me il tocco delle tue mani e della tua lingua, capisci che se il gioco continua non mi sarà più possibile trattenermi, ed ora procedi lenta e regolare, mi tieni costantemente sull’orlo dell’orgasmo senza mai permettermi di esplodere, una dolce tortura in cui sei davvero esperta, concentrata sulle mie reazioni, sugli spasmi del mio corpo e sul mio respiro. Non ne posso più, mi sento eccitato da stare male, non posso aspettare, ti voglio, ti desidero troppo, ora non voglio più la tua bocca, non mi basta più, voglio possederti ora, subito, prendo il tuo viso tra le mie mani, mi punti i tuoi occhioni quasi divertita ad interrogarmi, lo sai benissimo che non resisterei oltre, lo senti dalle pulsazioni del membro diventato di marmo, era come se tu voglia sfidarmi, non so, è questa la sensazione che ho. Ti lasci rialzare, cerco la tua bocca voglio assaporare il tuo sapore unito al mio, voglio bere il desiderio dalle tue labbra, sentirti gemere e sospirare dentro la mia bocca, ma … mi respingi. Languidamente il tuo viso scivola verso il mio petto, la lingua inizia a scorrere sulla pelle del busto, nel suo cammino si sofferma intorno ai capezzoli li lecca entrambi, li succhia, li titilla con la punta tesa, quasi fosse un piccolo membro, li mordicchi con i denti, le tue labbra sempre più calde incollate al mio petto, le tue mani accarezzano la mia schiena, sento le tue unghie graffiarmela, sono in estasi ma capisco che anche per te il momento è giunto, non puoi più aspettare, il desiderio è troppo forte, la dolce tortura si sta trasformando quasi in rabbia per la voglia di arrivare all’apice del piacere e così ti spingo dolcemente sul letto. Ti allunghi e subito apri larghe le gambe sollevandole aperte pronta ad accogliermi. Appena sono fra di esse mi chino su di te, hai una bocca straordinariamente morbida, muovi la lingua in modo talmente lascivo succhiando le mie labbra in un modo così sconvolgente che fremo immaginando cosa sarebbe accaduto se avessi solo per poco continuato la tua stupenda fellatio. Mi stacco a malincuore spostandomi sul tuo petto. Non ho mai visto dei capezzoli così turgidi e eccitati, mi abbasso leccandoli avidamente, li prendo in bocca suggendoli adagio, cielo come mi piace sentire sotto la lingua e fra le labbra quelle cosine talmente tese che appena aprendo larga la bocca su un seno la mia lingua li picchietta, ho la gioia di vedere il tuo viso illuminarsi e dalla tua bocca levarsi dei lamenti dolci come delle invocazioni. Dura poco perché la tua impazienza ti fa allungare una mano verso il mio pene, mi sento tirare, poi percepisco sotto il glande l’umido tepore del tuo sesso e la carezza delle labbra che separa, mi rendo conto che le sollecitazioni della tua bocca mi hanno portato ad un tale grado di eccitazione che non sono in grado di varcare la soglia del tuo ventre senza . . . no, non può essere! Mi sottraggo a quel conturbante contatto percorrendo con la bocca aperta, con la lingua guizzante il tuo addome lasciando una scia di saliva, poi il tuo ventre . . . sento che il tuo desiderio di averlo dentro di essere appagata, riempita è folle come la mia eccitazione. Appena capisci le mie intenzioni, spingi il mio capo verso quella che è la mia meta e dove ora desideri la mia devozione. Il profumo del tuo sesso precede il mio contatto con esso, bacio la tua vulva come prima ho baciato la tua bocca, le mani sui miei capelli mi premono su di essa, mi immergo, immergo la lingua e come un assetato bevo la tua eccitazione, la assaporo sapendo che non mi sazierò mai. Le tue mani lasciano il mio capo per agganciare le gambe alla piega delle ginocchia attirandole a te aperte ai lati del tuo busto, mi sollevo, ammiro la magnifica bellezza del tuo sesso, un frutto aperto dalla polpa scintillante di umori e di saliva che lascia vedere l’apertura della vagina aperta al mio omaggio, come in tutte le brune, le labbra che bordano il bel sesso, scure in cima sfumano in un rosa acceso che mettono in risalto la carne sottostante. Il clitoride risalta al vertice delle belle labbra, gonfio e eccitato. Mi esterni tutta la voglia che hai in corpo, la tua espressione è di attesa e di dolce sofferenza, gli eburnei tuoi seni inquadrati dalle ginocchia che continui a premere contro il busto ne fanno risaltare la compattezza ed sono straordinariamente tentanti con i capezzoli innaturalmente tesi .Non ti faccio attendere oltre, ma è sul clitoride che le mie labbra si chiudono e la mia lingua comincia a muoversi come impazzita, le parole non bastano a descrivere quello che provo e la gioia che esprimi, come descrivere i movimenti che fai, le ondulazioni che imprimi al bacino, i lamenti che escono dalla tua bocca, i gridolini che odo allorquando prendo a suggere la cara protuberanza. Quando immergo nuovamente la bocca nella tua fica aperta la trovo abbondantemente bagnata di succhi che lecco avidamente, che cerco immergendo la lingua nell’apertura vaginale, ritirandola, immergendola ancora e ancora, le mie labbra, il mio naso, intrisi di amorosi profumi frugandoti con passione sempre più intensa e sfrenata. In preda al delirio, ti muovi disordinatamente sollevando il bacino, ondulandolo languidamente e quando, respingendo maggiormente le tue cosce seguo il rivolo che cola fra i glutei aperti, ti immobilizzi. La mia lingua ha raggiunto le increspature del tuo buchino esplorandone le pieghine che lo contornano, rendendole viscide grazie all’azione della mia saliva, poi con la punta saggio la consistenza della tua rosellina che tieni inconsciamente contratta, la mia mano sale al tuo sesso premendo il clitoride con piccoli gesti circolari, ti lamenti più forte ed ho la gioia di immergere la punta nel tuo buchetto che subito ti rilassi abbastanza da permettermi di immergerla maggiormente. Il tuo gradimento lo avverto dagli umori che, colando sulla mia lingua, mi permettono di spingerla maggiormente, di muoverla, di farla andare avanti e indietro, la bocca e il mio mento premuto fra le tue natiche. La mia lingua fa a ritroso il cammino percorso prima, la tua fica ora è piena dei succhi che bevo golosamente, la bocca incollata al sesso in calore, immergendomi nell’apertura vaginale per quanto lo permetta la mia lingua, cerchi invano di respingermi tirando i miei capelli, ma resisto finché la mano mi preme nuovamente abbandonandoti alla mia bocca. Sono momenti esaltanti, percorro più volte il bel sesso suggendo le labbra brune, fino al clitoride che picchietto di sotto in su facendoti sussultare, accompagnato dai tuoi lamenti ininterrotti facendoti salire ad uno ad uno i gradini del piacere, serro fra le labbra la cresta gonfia, la succhio senza sosta, senza fine fino a far scatenare il tuo orgasmo, sollevi alto il bacino permettendo al mio dito di immergersi nei suoi glutei muovendolo dentro e fuori. Gridi, gemi, hai ebbe degli scatti inconsulti, serrando e rilassando l’ano attorno al mio dito, è sempre una gioia far venire una donna leccandola, e vengo ricompensato dal fiotto del piacere che inonda la mia bocca e che assaporo con infinita voluttà finché, spossata, ti abbandoni esausta anche se le contrazioni della tua vagina continuano ancora, solo quando ti sei chetata ritiro il dito ancora immerso nel tuo bel sedere e mi alzo. Sorridi ansimando per il piacere appena provato e languidamente mi confessi quanto tu voglia essere posseduta, quanto tu lo voglia sentire dentro di te, sentirti riempire completamente, le tue parole provocatorie sono scariche di adrenalina per me, le tue guance accese dicono dell’emozione che ancora provi, non riesco a credere che tu sia nuovamente pronta, come se il tuo godimento non sia avvenuto. Chinandomi copro la tua bocca con la mia, muovi la lingua alla ricerca del sapore che ho colto fra le tue cosce, lo fai muovendo languidamente il busto; sono irti i capezzoli che struscio contro il mio petto lamentandoti piano per le sensazioni che trasmettono al tuo corpo, ancora una volta la tua mano si stringe attorno al mio pene attirandomi a te. Dire che entro in lei non è del tutto corretto, la tua vagina è talmente dilatata che scivolo in te aprendo una fica bagnata all’inverosimile. Le mani dietro le mie natiche mi attirano in fondo fino a farmi percepire l’inizio del tuo utero che il glande respinge. Mi sollevo appena le tue mani si fanno leggere estraggo il pene fin quasi ad uscire dal tuo grembo e affondo beandomi della tua espressione, ammirando il corpo riverso, il tremolio dei tuoi seni, la tua fica serrata al mio membro come una bocca salivante e entro ed esco da te senza sosta e senza fine, inebriandomi di lussuria. La mia carne appare enorme in confronto con la vulva che allarga accolta dal tuo ventre ed un lungo gemito di approvazione segnala il tuo totale consenso e coinvolgimento. Stesa sul letto tieni ancora le cosce spalancate, guardo il seno ed il corpo sobbalzante per i colpi violenti che ti porto. Sembra quasi tu riesca ad estraniarti dalla mia presenza, stai godendo e tutto il resto sembra non aver senso per te, sei concentrata sulle tue sensazioni, ascolti gli stimoli che si convertono in piacere, la tua vagina circonda il membro che la penetra, si adatta alle sue dimensioni, le piccole labbra seguono il contorno del pene che si muove in te, il tuo viso inizia a dimostrare un profondo piacere ed è sempre più bello. E’ ad occhi chiusi che assorbi ogni mia spinta, ora il tuo corpo in estasi è pronto ad accettare tutto. Ti spingo leggermente di lato, cielo come mi attira il tuo sedere, senza uscire da te continuo a penetrarti, volgi il viso a guardarmi, i tuoi occhi sono velati dal piacere, con un sospiro mi inciti a continuare, oso stuzzicare il tuo buchino, il mio dito lo massaggia piano finché ti rilassi e il suo affondare viene accolto da un gemito di sorpresa misto a piacere. Capisco che sei pronta, estraggo il pene grondante e lo struscio più volte fra l’ano e la vagina, il movimento accolto da un gridolino di piacere esprime la tua approvazione, nello spingere in avanti il bacino capisco che sei decisa a sentire proprio lì il mio membro, ti giri carponi in un muto invito. E’ in questa posizione che mi immergo nuovamente nella tua vagina che lo inghiotte con un rumore bagnato, ansimando e gemendo mi esterni il tuo desiderio, la tua voglia di averlo dietro, il tuo appello, che è anche il mio desiderio, mi incita a penetrarti con violenza, voglio che tu sia pronta quando deciderò di accontentarti, i miei colpi divenuti selvaggi ti sbattono quasi distesa sul letto, sollevi il sedere in un chiaro invito, capisco il tuo messaggio e solo allora decido di accontentarti. Esco dalla morbida guaina della tua vagina e guido il pene appena più in alto e puntandolo sull’ano intriso dei tuoi succhi spingo delicatamente il membro grondante, poi non cogliendo cenni di protesta da parte tua, con una spinta decisa entro in te. Le tue urla dapprima di spavento per il corpo estraneo che ti allarga empiendo le tue viscere si trasforma presto in grida di vero piacere, capisco che per te non è la prima volta e che riesci a godere infinitamente quando sei presa in quel posto, sembri impazzita, perdi completamente il controllo di te, il tuo viso alterato dal piacere ed i tuoi gemiti prolungati allo stringersi spasmodico del tuo sfintere mi dicono del tuo nuovo orgasmo. Anche al mio cervello, sta giungendo impetuoso l’orgasmo, ma riesco a trattenermi pensando che, il piacere fino ad ora ottenuto potrebbe non essere per te sufficiente. Non mi sbaglio perché mi respingi dai tuoi glutei e in soffio di voce mi inviti a sedermi sulla poltrona, mi sussurri di quanta sia ancora la tua voglia di me, tutto sino in fondo. Non ti ho mai vista così infoiata così bramosa e desiderosa di piacere. Eseguo senza esitare la tua richiesta e in un attimo mi vieni sopra volgendomi la schiena e lentamente scendi su di me ricevendo il membro direttamente nell’ano. E’ straordinariamente bello sentirti gemere di piacere, ti muovi senza ritegno scorrendo sull’asta dura con la stessa foga, con la stessa facilità che se l’avessi nel ventre, ti sento ansimare forte, sempre più forte e quindi godere nuovamente di un orgasmo delirante. Anche dopo, non ti fermi continuando la tua sconvolgente danza erotica mettendo a dura prova la resistenza del mio pene, ma prima che giunga il mio orgasmo ti sollevo di peso e ti scosto. Ti spingo facendoti poggiare il viso sul bordo del letto, subito le tue mani corrono alle tue natiche aprendo i tesori della tua femminilità che ancora pulsano per l'orgasmo non ancora completamente esaurito, ma questa volta voglio fare a modo mio, afferro le tue braccia piegandole dietro la schiena e tenendoti bloccata appoggio il membro alla tua fessura e con un colpo deciso affondo iniziando a scorrere con vigore. Cerchi di liberarti, hai bisogno di muoverti, di prendermi, di attirarmi tutto dentro di te, di sfogare la tua libidine, ma io ti tengo ferma, voglio che ti carichi come una molla, in modo che quando ti lascerò libera scatenerai la tua foga e potrò godere del tuo orgasmo. Continuo a penetrarti, ma più ti tengo ferma più tu sculetti e geme, ansimi, mi inciti a farti godere, solo quando ti sento sul punto di esplodere ti lascio libera, mi sdraio e ti attiro sopra di me. Ora sei libera di sfogare i tuoi istinti mi guardi con occhi carichi di sesso e di voglia di godere vuoi godere, godere, godere, in un attimo afferri il mio pene, lo appoggi fra le cosce e con decisione te lo spinge dentro, cominci a muoverti ad un ritmo frenetico. Sei tu a possedere me, senza ritegno e sbatti il sedere sui miei fianchi fino a farmi male, ti dimeni in maniera spasmodica per cercare un orgasmo che ti faccia sentire ogni stilla di piacere che riesci ad estrarre dal corpo. Ormai siamo entrambi agli stremi, ansimi, gemi, urli che sta per godere, mi implori di godere insieme a te, di riempirti, di sfondarti, affondi le unghie nel mio petto mentre le prime fitte dell’orgasmo invadono il tuo corpo, lo senti salire dal ventre e arrivare al suo cervello e quando arriva è un' esplosione fortissima, incontrollabile, ricadi sul mio corpo e per lunghi minuti continui a gemere e godere mentre anch'io con rapidi colpi delle mie reni inizio a godere dentro di te con schizzi fortissimi ed intensi. I nostri gemiti si intrecciano, si confondono poi i nostri corpi lentamente si rilassano, i movimenti del tuo bacino rallentano ma sento i tuoi muscoli vaginali continuare a contrarsi come a mungere il mio membro per svuotarlo fino all'ultima sua goccia di piacere. Dopo una decina di minuti ci siamo completamente acquietati e tu rimani stesa sul mio petto, entrambi sudati fradici, sento colare sui testicoli i liquidi del nostro godimento.


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