trio
Match point
di CarmencitaPablito
09.04.2020 |
277 |
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"Apro gli occhi improvvisamente con il cuore in gola, come mi avessero gettato dell’acqua gelida addosso..."
Apro gli occhi improvvisamente con il cuore in gola, come mi avessero gettato dell’acqua gelida addosso. Sono le otto di mattina di un caldissimo e apparentemente noioso lunedì del mese di agosto. Il suono di un messaggio al cellulare mi risveglia così. Chi cazzo sarà che rompe a quest’ora? Prendo il telefono, velocemente ed apro il messaggio, Giorgio un mio amico. Mi ricorda che oggi alle 13 abbiamo una partita a tennis, l’ennesima sfida tra noi due. Vacanze già fatte in parte a giugno e quindi mi tocca presidiare per tutto agosto l’ufficio per i pochi clienti rimasti mentre Giorgio, architetto libero professionista , si destreggia tra un un progetto e le sue infinite fidanzate. Mi alzo, doccia e colazione veloce, preparo borsone con racchette e via in ufficio. La mattina scorre noiosamente tra una chiamata e l’altra ed arrivano le 12,30. Mi avvio verso il club, entro velocemente nello spogliatoio non senza notare una ragazza con dei pantaloncini a pelle ed una canotta che lascia trasparire capezzoli eretti, allenarsi al muro. Mi cambio velocemente in attesa di Giorgio perennemente in ritardo. Arriva finalmente trafelato ed iniziamo subito il palleggio pre partita. Pochi minuti ed iniziamo il match che subito si arroventa e non solo per il caldo atroce. Durante un cambio campo mi si avvicina e sussurra “hai visto quella gattina seduta al bar che ci sta osservando?”. lo guardo sorridendo e non capisco, giro il mio sguardo e vedo la stessa ragazza che prima era al muro ora seduta al bar. Ovviamente nota che stiamo parlando di lei e ci sorride. Lui da buon guascone sorride e si avvicina esordendo con un “ciao io sono Giorgio e lui Paolo”. Lei posa il suo spritz ghiacciato e cortesemente risponde, io sono Stefania piacere. Ci avviciniamo a bordo campo e dico, non ti ho mai vista, sei nuova del club? Si, mi sono trasferita per lavoro in Brianza e adoro il tennis. Vi stavo guardando, siete bravi. Entrambi sorridiamo ma Giorgio, che la sa lunga le chiede se le farebbe piacere pranzare con noi? Molto volentieri grazie risponde Stefania. Chi perde offre il pranzo mormoro io, e si torna a giocare. Nel frattempo noto che Giorgio allunga lo sguardo ed immancabilmente perde il punto. Noto anche che Stefania ammicca entrambi con lo sguardo e maliziosamente accavalla le gambe alternandole, lasciando trasparire, ma neanche tanto, le sue cosce lunghissime di una bellezza disarmante e nell’alternare, non evita di aprire leggermente le gambe che, con quel pantaloncino bianco attillattissimo, lasciano immaginare di tutto. La partita entra nel vivo, siamo sei pari quindi tié break. Stefania è coinvolta a tal punto che si alza in piedi, si avvicina a bordo campo tenendo il punteggio. Giorgio parte veloce, poi io recupero e siamo al match point. Stefania ci chiama entrambi e con stupore comunica, chi vincerà questo incontro avrà il piacere di venire a casa mia a seguire. Rimaniamo di stucco ma il maschio che è in noi ne è fiero ed orgoglioso. L’impegno diventa agonismo sfrenato fino a quando con Giorgio su un mio lungolinea buonissimo e lui avanti di un break chiama out la pallina. Lo guardo incazzato, sto per insultarlo ma lui mi sorride, mi fa occhiolino e capisco al volo che ha una voglia fottuta di scoparsela. Andiamo in doccia e gli dico, sei bastardo scorretto ma ti capisco, avrei fatto anch’io carte false per averla. Ci rivestiamo, usciamo e Stefania ci aspetta appena fuori. Si avvicina e mi sussurra all’orecchio, ho visto che ti ha rubato la pallina quindi anche tu meriti un premio, se ti fa piacere vieni anche tu con noi a casa ma guarderai soltanto. Non mi entusiasma la proposta ma mi intriga, ed accetto. Prendo la macchina e tutti seguiamo Stefania che ha un appartamento messo a disposizione dalla sua azienda lì vicino. Saliamo in casa e dice, mettetevi comodi io intanto mi faccio una doccia. Io e Giorgio siamo sempre più arrapati e ridiamo come due scemi mentre ci guardiamo in giro. Poco dopo esce con i suoi capelli cortissimi e bagnati, prende Giorgio per la mano e lo trascina in camera. Io faccio per seguirli e lei mi blocca immediatamente. “tu rimani qui sulla porta e guardi” mi comunica con tono imperativo. Mi metto comodo con una sedia provando un’esperienza a me nuova e mi godo lo spettacolo. Apre un cassetto etrae un guinzaglio con pinze per capezzoli e lo indossa, subito dopo mette una fascia nera di seta su gli occhi di Giorgio che inebetito da tanta bellezza si farebbe fare di tutto. Si fissa le pinze ai capezzoli serrandoli talmente che del siero ne esce gocciolando. Slaccia la cintura di Giorgio si accoscia ed inizia a succhiare la cappella avidamente ma sapientemente e nel mentre divarica le cosce e si masturba infilando medio ed anulare nella sua figa già fradicia. Il pene di Giorgio è subito duro, lei passa ai testicoli leccandoli come fossero dei dolcetti invitanti. Sputa sul glande, lo bagna rendendolo un fiume filante e mentre spoglia completamente il mio amico si mette carponi sul letto mostrandomi il suo culo in tutto il suo splendore. Un vero peccato che Giorgio non possa vedere questo ben di dio. Mi accorgo che qualcosa brilla tra lesue chiappe sode, si era infilata un plug enorme nell’ano e mentre il cazzo gonfio di Giorgio la scopava lei si estraeva e infilava l’enorme plug stimolando la cappella che si scontrava con il gelido metallo ed i caldi umori di Stefania. Io non resisto, mi abbasso i pantaloni ed inizio a masturbarmi cosciente che arriverò presto all’orgasmo vista l’eccitazione.. Stefania mi guarda e, da zoccola maliziosa, si gira verso di me mentre ha ripreso nel succhiare il cazzo dì Giorgio che, gonfio come un melone, la schizza di sperma ovunque con flotti corposi inondandole la faccia e la bocca di crema bianca. Con la lingua lecca e assapora ogni goccia e nel frattempo anch’io esplodo e schizzo copiosamente sul pavimento. Stefania avanza gattoni verso di me, con la mano si prende le catenelle che reggono le pinze ai suoi semi tirandoseli, si piega in avanti e lecca come una gatta affamata la mia sborra seminata ovunque sulla ceramica. Si alza mi bacia avidamente e mi sussurra... La prossima volta voglio te dentro al mio culo...
By Pablito
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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