trio
Come ti chiami?
di kawa7
18.05.2008 |
29.033 |
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"Cercando di rimanere calmo il cazzo non diventa duro, ma diciamo così prende corpo..."
Come ti chiami? Chissà quante volte vi hanno fatto questa domanda, così tante occasioni che non le possiamo ricordare. Anche per me, tranne 4 anni fa quando a chiedermelo fù in infermiera di un ospedale friulano a pochi km dal confine austriaco. Iniziò tutto con il solito programma con i miei amici di "merende", 3 giorni in austria ad un motoraduno con annesso concerto rock. Una figata, 2 ricambi 2 soldi ed il bancomat nella vana speranza che funzionasse. Che bello tutto perfetto fino ad una curva, che tra l'altro conoscevo, dove letteralmente volo. Mi sveglio in ospedale appunto, io sinceramente pensavo in paradiso visto l'infermiera da panico, con lei che mi chiede se sa chi sono. Mi spiega che ho avuto un trauma cranico non grave e che dovrò rimanere in osservazione le future 24h. I miei amici che volevano interrompere il viaggio riesco a farli ripartire con la promessa di recuperarmi al ritorno. Per un motociclista, se non grave, una caduta suscita quasi subito più la rabbia per la moto che per i propri malanni. Cercavo di pensare ai danni della moto quando rientra l'infermiera di prima. Circa 40 anni, forse meno, occhi nerissimi, capelli altrettanto neri raccolti dietro con uno chignon alla francese anni 60. Il grembiule chea stento tratteneva una 4 di seno esplosiva, un culo imperante tanto era sfrontato nel rimanere alto, chissà cos'era a 20 anni. Inizia a medicare le ferite cutanee delle mie gambe che prendendo il giro "alla larga" mi sfiora lo scroto, con le unghie il glande. Cercando di rimanere calmo il cazzo non diventa duro, ma diciamo così prende corpo. Mi fa girare per medicare la schiena e appoggia una mano a 1 millimetro dal mio culo e massaggia da dio quella zona. Voi che fareste? Finito mi rigiro ed ho un erezione che poche volte ho rivisto. Lei sorprendentemente mi gela con uno sguardo da paura ed esce sbattendo la porta. Boh? valle a capire le donne. Mi addormento e subito inizio a sognare chissà quali scopate con lei, che quasi mi sveglio per la sborrata che mi stava capitando e .....Apro 1 occhio solo e vedo l'infermiera solita più un'altra che letteralmente si stanno divorando il mio cazzo, con così tanto fervore che mi sembra che lo strappino. La seconda infermiera, più sui50 che 40, è come in trance. Sbava dalla bocca talmente tanto che ogni 2 o 3 pompate si asciuga con una garza. Mi sale sopra, io continuavo a fingere di dormire, e si fa penetrare nella figa più calda e bollente che io abbia mai provato. Non gode del su e giù, ma nel sentirsi il mio cazzo in profondità, sento che tocco sopra. La più giovane si prende la mia mano e la inserisce completamente nella sua figa e si masturba tenendo il mio gomito. Incredibile!! Non posso resistere e inondo la troia, sempre fingendo di dormire, che si alza e si fa leccare dalla collega la passera che gocciolava da paura. Mi ripuliscono ed escono. Io mi metto un cuscino in faccia da quanto ridevo, pensavo ai miei amici preoccupati per me o peggio che non riuscivano a rimorchiare. Verso le 7 la giovane mi porta la colazione ed io volutamente le sfiori i seni. Lei rimane immobile, secondo me per capire se era un gesto volontario o no, ed è allora che la giro a pecora le alzo il grembiule. Non ha nulla sotto la troia, le inondo il buco del culo di saliva e la penetro con foga da toro. Vengo, la prendo per i capelli me lo faccia ripulire e le dico che me lo tenga mentre piscio. In bagno mi fa pisciare, ma subito se lo mette in bocca e le piscio lì. Che bello per me era la 1 volta di tante altre. Senza nulla dirmi mi da la lettera di dimissioni. Che ci crediate o no non serve, ma se capitate verso quelle parti non serve fare una "mina" in moto, potrebbe bastare un prelievo.......
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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