La tabaccaia

Spesso quando viaggio per lavoro mi fumo qualche sigaretta. Fortunatamente non ho il vizio, ma mentre guido mi piace dopo un buon caffè accendermi una bella lucky senza filtro. Questa storia ebbe inizio 5 anni fa nei pressi di Piacenza. Era l'estate del 2003 quella più torrida, mi ero fermato ai lati di una provinciale in attesa dell'apertura pomeridiana di una rivendita tabacchi con annessa edicola e alimentari. Il classico negozio da "Don Camillo...." anni 50, con quelle tendine anti-mosche multicolori all'entrata che sembravano non fermare gli insetti, ma anche il tempo. Infatti quando aprì notai la gestrice, di circa 35 anni, essere la fotocopia di Anita E. o di una nostrana attrice anni 50. Bella piena di abbondanza, un seno esplosivo, alta con le mani normali non curatissime, un vestito appena sopa al ginocchio tutto fiorellini che mi ricordava quelli di mia nonna (che quando usciva dalla stalla dove mio nonno la chiamava ricordo, era tutta trafelate e rosso peperone)della serie sono pronta a tutto. Entro e subito la sig.ra gentilissima è oltremodo loquace. Non sono bello, ma a detta di mia moglie ho la classica faccia da "brigante", il fascino del maledetto. A me servivano solo le sigarette, ma il suo modo di interloquire mi stuzzicò e decisi di provarci. Le chiesi delle banane lunghe e possibilmente non molto mature, cioè dure. Lei ad ogni suo piegarsi verso la frutta accentuava il movimento in modo tale da far notare quel popò di sedere che si ritrovava. Bello, genuino mi ricordava la panna. Quando le chiesi delle zucchine decisi di passargliele io una ad una, all'ultima con fare sicuro la feci passare sul palmo della sua mano almeno 3 volte. Socchiuse gli occhi e si passò la lingua sulle labbra bagnandole. Era quello che aspettavo. Andai dietro al bancone e iniziai a limonarla e toccarla. Caddero subito i coltelli da formaggio e alcuni espositori di caramelle, l'eccitazione era per tutti 2 al top. La paura che qualcuno potesse arrivare portava l'eros alle stelle, mi prese in bocca il cazzo e lo divorò del tutto. Sbavava di brutto era proprio affamata. La sensazione che provavo e, penso fosse pure per lei, la voglia quasi animale di possederci. La conoscevo da 5 minuti, ma alla chimica ormonale non si comanda, infatti dura tutt'ora per 2 volte al mese facciamo carte false per trovarci. Mentre mi succhia la penetro con uno zucchino e cerco di sfiorarle il clitoride. E' praticamente bagnate sino alle cosce, inizia a tremare alle gambe. La alzo e la appoggio al bancone dei salumi a fianco della mortadella in una scena stupenda che tutt'ora mi è rimasta impressa.La classica scopata mangereccia. La figa è quasi scivolosa da quanto è bagnata, infatti un paio di volte mi scivola fuori il cazzo. Cazzo sembrava che slittassi. Lei con la testa, in preda ad un vero e proprio orgasmo travolgentissimo, finisce sopra i formaggi e le mozzarelle. Cerco di resistere, ma non ci riesco e la tiro verso me mettendole il cazzo in bocca. Vengo la inondo e lei non ne fece uscire una goccia, ingoiò tutto quasi dissetandosi. Cercavo ancora di ricompormi, mentre lei era andata a lavarsi alla toilette, che arrivò una sig.ra anziana a prendere del gelato. Se fosse arrivata 1 minuto prima potevo offrirle un cono. Uscita la sig.ra inizia a piangere dicendomi che si sente una puttana. Cerco subito di rincuorarla dicendo che anch'io come lei sono sposato con figli e che forse se doveva accadere son contento che fosse con una persona a modo come lei. Riesco nell'intento ci scambiamoi numeri di telefono e ancora oggi siamo amanti, ma forse la parola giusta è amici, ci confidiamo problemi vari dei figli, lei mi consiglia come risolvere le questioni con mia moglie ed io quelli con suo marito. Addirittura 1 mese fa le ho regalato un completino da esibire con suo marito. LO so può sembrare strano, ma due etti di crudo come la chiamo, è il mio migliore amico e non lo camberei con nessuno. Ciao da Lucky senza filtro. Se sei d'accordo la prossima volta, cara 2 hg di crudo, racconto di quella volta al casello di Cremona.