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Vacanza e Bungalow


di 001Annie
10.10.2019    |    14.474    |    17 9.8
"Lui rimane accasciato su di me per qualche minuto, poi mi prende per mano e mi porta a pulirmi, quando mi alzo mi cola tutto il suo sperma sulle cosce e per..."
Ciao a tutti!
Questi avvenimenti sono successi circa 5 mesi dopo quelli del mio primo racconto.

A Luglio ero in vacanza con i miei genitori in un villaggetto turistico in Sardegna, organizzato con dei Bungalow.
Saremmo stati via 9 giorni, 4 dei quali i miei sarebbero stati in una brevissima crociera che io avevo volutamente rifiutato, solo per stare completamente sola qualche giorno e in un posto dove non mi conoscessero.
Li salutai velocemente a appena furono andati corsi a comprarmi un po’ di cose:
Presi un bel rossetto, due vestitini, un pantaloncino cortissimo di jeans e della biancheria intima.
Mi dedicai ai capelli: in quel periodo li avevo fino a metà collo circa, tenuti da una bandana a metà testa che me li tirava dietro e dava un look molto sportivo, quel giorno volevo provare qualcosa, così li lavai per bene e li stirai con la piastra, per poi fare una messa in piega un po’ improvvisata ma che tutto sommato non era orribile.
Ho sempre avuto la pelle liscia e da un po’ di tempo il nuoto mi da la scusa per depilarmi completamente (a parte qualcosina sulla fichetta), ma comprai la ceretta e avevo una crema per il corpo che mi rendeva la pelle morbida.
Insomma finii i preparativi che ero davvero figa.
Misi una matita un po’ pesante e feci una mèche con una tinta usa e getta, di quelle in bomboletta che appena lavate vanno via, perché nessuno mi riconoscesse accidentalmente.
Misi infradito, pantaloncini di jeans e una camicetta molto morbida che mi ero portata e decisi, accertatomi che non ci fosse nessuno proprio fuori dal mio bungalow, di uscire en femme.
Avevo controllato e ricontrollato: nulla avrebbe fatto pensare che ero un ragazzo ad un primo sguardo, tranne forse per il mio 41 di piede che pareva un po’ troppo, ma su una ragazza di quasi 1,80 con un bel culo chi ci farebbe tanto caso da dire qualcosa?
Per strada mi sentivo il cuore in gola, ma era molto che volevo farlo.
Ad un certo punto passai davanti a due ragazzi romani che stavano fumando una canna e, poco dopo averli passati, udii:
“Bel culetto quella”
E questo mi riempi di un senso di lusinga.
Ogni tanto degli occhi si posavano su di me, questo mi riempiva di gioia.
Decisi di fermarmi un bar e prendere da bere.
Finsi di aver perso la voce così da parlare piano e non far sentire un timbro poco femminile.
Ad un certo punto, mentre sono in un tavolino con un drink, passa un gruppo di ragazzi più grandi di me di qualche anno e uno di loro mi fissa gli occhi addosso con aria dubbiosa.
Sul primo momento questo mi crea del panico, ma poi vanno via.
Ordino un’altro drink e, proprio alla fine di questo, sento una voce rivolta a me
“Ehi tu”
Faccio istintivamente per alzare la testa e vedo il ragazzo di prima venire a sedersi di fianco a me.
È alto sul metro e ottantacinque, carnagione olivastra e dall’accento sembra del sud
“Come ti chiami ragazza?”
Puglia probabilmente
Che strano appellativo, ragazza!
“A..Anna”
“Hai scelto un bel nome” poi sottovoce “Ma non hai male al cazzo stretto così?”
Capisco che la mia “copertura” è saltata e, incredibilmente, la cosa mi eccita.
In fin dei conti, non stavo puntando a concludere, ma se la possibilità si prospettasse non sarebbe male e, dalla vicinanza con cui mi parla questo sembra che voglia fare qualcosa.
Ha uno splendido fisico.
“Tu come ti chiami?” Glisso sulla domanda, ma completamente rossa in volto
“Davide, molto piacere”
Gli stringo la mano che mi porge e lui mi accarezza l’avambraccio. Noto che il suo cavallo è un po’ rigonfio.
“Come hai capito che io..”
“Ti ho vista uscire”
“Cosa”
“Si, ti ho vista uscire dal bungalow e ti ho visto ieri vestito normale” mi fa l’occhioluno, ma io mi sento violata
“Tranquilla, è perché sono poco distante dal tuo Bungalow, non dico niente a nessuno. Avevo pensato di parlarti, poi ti ho vista qui.. Ti va di fare due passi con me?”
Non nascondo di aver avuto un po’ di paura, ma malgrado tutto accetto
“Ok, andiamo”
Iniziammo a passeggiare per il villaggio turistico e lungo il mare, stando comunque in luoghi non troppo affollati su mia richiesta.
Mi chiese di tutto, gli raccontai della mia prima volta in gita, di quello che mi piace, lui mi raccontò che già due volte è stato con una trav, ma mai così giovane.
Ad un certo punto c’era una striscia di verde che divide due strade parallele, lui con disinvoltura svoltò lì dentro scavalcando un cespuglio, quando gli chiesi dove stesse andando lui mi fece cenno di tacere.
Lo raggiunsi sotto due alberi in una zona attorniata dai cespugli
“Cosa vuoi fare qui? Perché..”
Lui mi interrompe prendendomi e baciandomi, mi caccia la lingua in gola con foga, le sue mani mi stringono fortissimo il culo e i fianchi.
Poi mi prende per i capelli e si stacca da me
“Sapevo di piacerti” mi dice e mi spinge verso il basso.
Io odio la modalità violenta, ma considerando qualche drink e qualche giorno senza masturbazione, uniti alla frenesia di quel momento, mi inginocchiai.
Lui si apre velocissimo la patta da solo, tira fuori un cazzo abbastanza grosso (di sicuro molto più di Matteo) faccio per leccargli l’asta e poi iniziare a ciucciarlo, ma non appena le mie labbra sfriorano la sua cappella mi spinge il cazzo contro e poi dentro la bocca.
Continua a spingere fino alla gola ed io ho un piccolo conato.
Lo sento gemere, mi prende la testa ed inizia a scoparmi la faccia.
Io non respiro bene ed istintivamente cerco di allontanarmi, ma mi sta tenendo saldamente con le mani. Non mi fa male, ma è un modo davvero troppo irruento.
Dopo poco viene come una cascata, mi riempie bocca e gola e, visto che respiro male, me ne risale un po’ dal naso, lui geme e poi esce pianissimo, lo sperma mi cola dalle narici e dalle labbra. Ne ho ingoiato talmente tanto che mi da fastidio il sapore.
Mi sentivo irritata dai suoi modi e non sapevo come affrontare la cosa, così mi alzai e scappai, lui mi disse qualcosa ma non ci devi caso.
A casa mi feci la doccia e mi toccai, venni copiosamente sotto l’acqua.
Andai a letto un po’ inquieto, poiché non avevo mai provato quel senso di fastidio misto a eccitazione che avevo sentito quella sera.
Il giorno dopo, alla mattina, provai a mettere un trucco più leggero e un vestitino sottile, infradito e occhiali da sole, per andare a prendere un caffè e poi tornare indietro.
Feci appena qualche passo fuori dalla porta quando sentii la voce di Davide
“Ehi ciao, hai un minuto?”
Lo guardai un po’ contrariata
“No, lasciamo stare..”
“Aspetta” disse lui “vorrei farmi perdonare”
Lo guardai da sopra gli occhiali da sole
“Ah si? E come?”
“Organizzerò una bellissima serata, nel mio bungalow, cena e compagnia, vedrai che ti divertirai!”
Io ci pensai un po’, da un lato avevo paura che fosse un modo per convincermi e poi magari scoparmi con gli stessi modi violenti, dall’altro avevo voglia e i miei sarebbero stati a casa due giorni dopo.
Non bisogna dimenticare che in quel momento io ero vergine, mi ero dilatata ogni tanto e toccata la dietro, ma non è assolutamente la stessa cosa, quindi a modi irruenti sarebbe corrisposto molto dolore.
Pensai che la vita è una e che non incontravo persone tutti i giorni
“Ok, vengo da te alle nove” dissi
Lui sorrise “ottimo, vedrai che ti farò passare una bella serata!”
Mi preparai per essere più figa possibile, misi un nuovo eye-liner, mi rifeci completamente i capelli e stetti un’ora sul viso.
Mi misi un vestito succinto nero e della biancheria sexi fintamente di classe (roba da magazzini cinesi) e mi tolsi i pochissimi peli intorno al buchino dietro.
Ero convinta che sarebbe stata la mia prima volta, così col sapone mi massaggiai il buco cercando di allargarlo e, ogni volta che lo toccavo, pensavo a quanto sembrasse impossibile farci entrare un cazzo.
Mi massaggiai tutta con crema idratante, mi misi il profumo ed ero pronta.
Arrivai da lui con 10 minuti di ritardo e me ne scusai, quando apri la porta rimase di stucco, mi fece i complimenti e mi fece accomodare.
Che dire, aveva fatto proprio tutto per bene: la cena a base di carne ed il vino erano ottimi, mi aveva lasciato un mazzo di rose al posto dove mi sarei dovuta sedere e aveva illuminato il tavolo con delle candele. Anche lui era profumato e in tiro.
La cena passò bene ed eravamo anche un pochino alticci.
“Scusami per ieri, avevo una voglia incredibile e non ho pensato che potesse essere violento per te”
“Non sei stato violento, ma irruente, non è un crimine, ma devi capire che io sono poco esperta e ci vuole un po’ di delicatezza in più”
“L’ho capito, tranquilla”
Si alza, viene da me che sono seduta, mi bacia, poi si abbassa al mio livello, poi più giù ed inizia a baciarmi una coscia, poi l’altra.
Inizia a leccarle e baciarle, poi mi fa alzare in piedi.
Mi mette pancia al muro ed inizia ad alzarmi l’orlo del vestitino.
Mi bacia le natiche e me le smanaccia.
Io sono ammutolita ed eccitatissima, faccio solo qualche sospiro pesante ogni tanto.
Mi tira giù le mutandine
“Che gran bel culetto!”
Sento la sua lingua passarmi in mezzo al culo e ho un fremito, lui mi apre le natiche con le mani ed inizia a leccarmi il buco. La sua mano destra scorre la mia coscia e va giù, poi torna su in mezzo alle gambe ed inizia a massaggiami il cazzo, già durissimo.
Si ferma solo per un attimo per prendere una bustina dalla tasca, che capisco solo poi contenere lubrificante.
Sembra gelido quando me lo mette sul buchino, inizia a massaggiarlo e a far entrare parte delle dita. In quel momento può fare di me tutto ciò che vuole, sono completamente a fuoco!
Lo sento fermarsi, alzarsi in piedi e e vicinare il suo corpo al mio.
“Sei pronta?” Mi sussurra.
“Si..ti prego”
Mi sfila il vestito di dosso e si toglie la camicia, mentre si toglie i pantaloni (sotto ai quali non aveva mutande) io mi sbarazzo del reggiseno.
Ora siamo completamente nudi e la tensione è tale che quasi salto quando sento la cappella appoggiarsi al buco.
Ce la gira un po’ attorno e poi spinge un pochino, fa così per un po’ di volte, dopo poco quella è dentro ed io non sento particolare dolore, visto il lubrificante.
Inizia a spingere piano piano e ora fa male, però non posso evitare di pensare a quanto lo voglia.
Mette altro lubrificante sull’asta e da una piccola spinta, poi esce un po’, poi decide di sfondarmi.
Da una spinta davvero decisa che lo fa entrare tutto nel mio culo, così forte che mi vibra il cazzo.
Mi esce un urletto, lui mi sussurra all’orecchio che mi piacerà.
Mi fa mettere a 90 con le mani appoggiate al davanzale della finestra ed inizia una serie di movimenti cauti ma sempre più veloci. Ora stiamo davvero scopando.
Sperimento quel brivido incredibile del sesso anale, il mio ventre è come trafitto da uno spillo di piacere, sembra che la sotto mi debba scoppiare qualcosa, sento i muscoli del mio culo stretto che fasciano il cazzo di Davide che prende sempre più foga.
A sorpresa esce, mi prende per le braccia e mi fa sedere sul tavolo, poi mi tira a se e si mette le mie gambe sulle spalle, me lo rimette in culo e mi tiene avvinghiata a se.
Ora ci guardiamo negli occhi
Sto impazzendo dal piacere: le sue mani, il suo cazzo, il mio culo, troppo meravigliosamente tutto.
Inizio a gemere e questo gli da più carica. Mi scopa come un forsennato.
Sento che la sotto si indurisce ancora di più, poi a mia sorpresa la sua mano si chiude intorno alla mia e me la mette sul cazzo
“Vieni con me dai!” Mi dice.
Io inizio a segarmi fortissimo e lui aumenta sempre di più il ritmo, ormai non faccio più caso al dolore.
Al culmine entrambi urliamo di piacere,lui viene un attimo prima: sento un’ondata calda nella pancia e in quel momento vengo copiosamente, a fiotti, sul mio stesso corpo.
Lui rimane accasciato su di me per qualche minuto, poi mi prende per mano e mi porta a pulirmi, quando mi alzo mi cola tutto il suo sperma sulle cosce e per terra.

Mi invitò a restare e lo feci, quella notte facemmo altro, ma penso che, per quanto breve, lo scriverò a parte














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