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Giorno fortunato!


di 001Annie
02.01.2020    |    1.713    |    11 9.9
"” È seguita un’altra mail con ben 3 allegati: una foto di un fisico molto ben tenuto, una di un cazzo in tiro e una del viso..."
Questa storia è avvenuta un po’ di tempo fa, non ne ho scritto perché prima ne ho parlato col ragazzo col quale avevo una relazione e col quale continuo a vedermi..
Circa un paio di mesi fa, accedendo a questo sito e alla mail mi sono messa a spulciare il solito gran numero di messaggi, cercando di rispondere a tutti sia declinando in maniera gentile quando necessario che leggendo tanti bei complimenti che condividendo esperienze con altri utenti. Fra i tanti, sulla mail trovo dopo pochissimo la risposta ad una mail da me inviata qualche minuto prima.
In sostanza, la conversazione era:
-Ciao bellissima, io sono un bel 40enne e mi piacerebbe prendermi cura di te-
-Salve, sono lusingata ma al momento sono impegnata-
E a seguire un suo messaggio, nel quale si definiva davvero piacente e mi mandava una foto del viso e un numero di cellulare. Io neanche l’ho aperta la foto.
Ero stata chiara, ma evidentemente il messaggio non era stato recepito, allora tanto vale non rispondere più.
Sarà passata poi una settimana e, sempre curiosando nella mia mail, mi sono vista ancora quel messaggio di qualche giorno prima.
Ammetto che ogni tanto la curiosità ha la meglio su di me, così ho aperto la mail e ho cliccato sull’allegato.
Ho fissato lo schermo immobile per almeno un minuto.
Stavo guardando una foto di almeno 4 anni fa del mio prof di Storia.
Il mio cazzo di PROF DI STORIA!
Mi sono sentita la bocca secca, sembrava una situazione surreale.
Ho riletto le sue due mail, ora pensando alla sua voce che diceva quelle frasi. Ho riguardato la foto in allegato per almeno mille volte per esserne sicura. Ma poteva davvero essere? Allora ho controllato sul suo profilo Facebook è ho trovato una foto, di 7 anni prima in realtà, molto simile a quella mandatami, ma in una inquadratura ed espressione leggermente diverse.
Potrebbe essere un profilo falso che ha preso le sue foto? Può darsi!
Allora rispondo alla mail con la foto in allegato:
“Dicevi sul serio, sei davvero un bell’uomo! Però si vede che questa foto non l’hai scattata adesso, che ne diresti di mandarmi una foto di ora, in questo momento?”
Dopo neanche 10 minuti, ecco la risposta:
“Non pensavo mi rispondessi. Ora ti faccio vedere io.”
È seguita un’altra mail con ben 3 allegati: una foto di un fisico molto ben tenuto, una di un cazzo in tiro e una del viso. Sono tutte scattate nella penombra di una camera.
E il viso, non ci potevo credere, era quello!
Il mio prof mi si voleva scopare e neanche lo sapeva!
Mi sono accorta solo in quel momento che li sotto stavo avendo qualche movimento, la situazione mi eccitava.
Ho fatto brevemente il punto della situazione:
Il professor maiale non aveva 40 anni, ma 44; il numero che mi aveva dato non era quello che usava tutti i giorni; era single, quindi ecco spiegate le risposte istantanee e le foto fatte presumibilmente in camera.
Decido di rispondergli e provocarlo un altro po’, gli mando anche una foto del corpo per stuzzicarlo, gli chiedo che cosa vorrebbe farmi.
Le sue risposte mi fanno capire che deve avere il cazzo in mano mentre mi scrive. È eccitatissimo e parla di scoparmi ogni buco del corpo, con un linguaggio un po’ più elegante diciamo.
Mi dice poi che non è solito incontrare persone giovani come me e mi chiede se faccio uso di droghe o sesso non protetto. Ovviamente gli rispondo di no ad entrambe le domande.
Mi chiede di incontrarlo.
Alla fine ci organizziamo per vederci alla sera, due giorni dopo il momento nel quale ci stiamo scrivendo.
La mattina di mercoledì, giorno designato, decido di non andare a scuola, perché avrei avuto un’ora con lui e già mi sentivo le farfalle allo stomaco per tutta la situazione, questo avrebbe decisamente peggiorato le cose.
Arriva il fatidico momento: ho sfruttato la mattina per andare a comprarmi un paio di cosette, come spesso faccio chiedendo dei pacchi regalo.
Decido di vestirmi con un paio di stivaletti, calze nere e una gonna rossa, poi un top in finta pelle con diverse cerniere e un giubbottino sopra.
Mi faccio i capelli mossi per renderli più distanti possibili da come li ho di solito, mi trucco anche un pochino più pesante e mi metto due finti occhiali da vista che ultimamente mi piace indossare, sono di quelli larghi e alti, che cambiano molto la parvenza del viso. A chiudere un rossetto rosa che mi è costato un occhio, su speciale consiglio di una persona di questo sito ;)
A quel punto sono pronta, ma, come mai prima, il cuore sembra volermi scappare dal petto.
Sono nella mia macchinina al punto di incontro, in una città a una ventina di chilometri dalla mia, in un parcheggio poco in vista, in una zona residenziale. Nessuno può conoscermi qui.
Ho il cellulare con le mail aperte e continuo ad aggiornarlo ogni due secondi. Mentre lo faccio, ecco che in fondo al parcheggio vedo arrivare la macchina del mio prof, quella stessa macchina con la quale l’ho visto più volte arrivare ed allontanarsi da scuola. È pazzia, ma quasi mi immaginavo di vederlo arrivare con un altro mezzo.
Ecco il messaggio sulla posta in entrata: sono qui.
Gli rispondo ok e senza neanche prendere il respiro esco dalla macchina si sa farmi vedere e mi incammino verso la sua.
Mi tengo una mano praticamente davanti al viso e cerco di camminare nella maniera più femminile possibile.
Arrivo vicino alla macchina, sento che mi apre lo sportello del passeggero.
Giuro che in quel momento mi sono maledetta e ho desiderato non aver fatto tutto questo. Poi sono salita.
-Ciao- mi dice lui.
Io non riesco a parlare, ma scosto la mano dal mio viso e lo guardo in faccia, sicuro che mi riconoscerà.
Non è così.
Sarà stato per gli occhiali, forse per il profumo e l’abito uniti al trucco, o forse il fatto che per nulla al mondo avrebbe pensato di vedere un suo alunno vestito da troietta nella sua macchina, magari un insieme di tutte queste cose, in ogni caso, non pareva avermi riconosciuta.
-Sei bellissima- fa per accarezzarmi i capelli ma io istintivamente mi retraggo
-tutto ok? Mi sembri a disagio- mentre lo dice prende la mia manina destra tutta curata e con le unghie finte rosse e se la appoggia sulla patta. Inizia a massaggiare guidando la mia mano.
Sento il suo cazzo già a mezz’asta in partenza che si indurisce gradualmente, lui mi sorride.
-*******- dico, chiamandolo per cognome
Lui si blocca, la mia mano rimane appoggiata sulla sua patta
-Sono *****. Non mi riconosce?- ho la gola secca come mai in vita mia.
Mi scosta la mano e si irrigidisce
-Tu? Ma... scendi per favore-
Sta per dire altro quando io vado decisa con la mano sul suo pacco.
-Io lo voglio e non lo dirò a nessuno, meglio così che non farmi rimanere delusa-
Lui mi sembra davvero scosso.
-Non posso farlo!-
Mi avvicino al suo orecchio, sussurro:
-È quello che voglio, e anche lei prof-
Quando gli dico la parola “prof” le mie labbra sfiorano il suo lobo e lo sento avere un brivido. Fa come per spostarmi con un braccio, ma senza alcuna forza.
Inizio a massaggiargli il cazzo attraverso i pantaloni e gli sfioro il collo con le labbra, glielo bacio piano.
-Per favore prof, non lo diciamo a nessuno, sono una ragazza di 18 anni e lo voglio, è quello che voglio, per favore-
Lui cerca di muoversi il meno possibile, ma il suo cazzo ormai è di marmo sotto ai pantaloni e non si sta più opponendo. Ma adesso mi interessa renderlo più partecipe. Sono eccitatissima, mi sento una gran puttana.
Gli prendo la mano ed inizio a ciucciargli il medio.
È un bell’uomo davvero curato, ha un buon profumo ed emana senso di pulizia.
Lui chiude gli occhi. Io gli slaccio la zip e con la mano scorro sul su cazzo, lui geme un pochino.
Gli slaccio il bottone sopra e faccio per liberargli il cazzo, lui inarca la schiena per permettergli di uscire.
Inizio a mordicchiargli l’orecchio e con la mano destra inizio lentamente a segarlo con delicatezza, ogni tanto lo accarezzo solo.
È un bel cazzo lungo e turgido, quasi completamente depilato.
Finalmente lui allunga un braccio fino alle mie gambe, mi stringe le cosce, mi fa eccitare, le sento scorrere ovunque. Lo sego più forte.
Inizia a limonarmi e finalmente sento che si è lasciato andare. È il momento.
Mi metto in ginocchio sul mio sedile e mi piego fino a raggiungere il suo cazzo con la bocca, ma non lo prendo subito.
Gli bacio il glande, poi il frenulo, mentre gli tengo l’asta con la mano.
Sfiorandola con le labbra scendo tutta l’asta e arrivo giù fino alle palle.
Mi fermo solo per legarmi i capelli: voglio che mi veda bene.
Ormai fuori è molto buio, ma ci siamo abituati all’oscurita e vediamo tutto.
Gli lecco le palle, prima una e poi l’altra, poi nel mezzo mentre lo sego, questo lo fa impazzire. Mi tocca il culo e lo aiuto ad abbassarmi calze e mutande, mi sculaccia e io gemo, più che altro per compiacerlo.
Lecco ancora l’asta per salire e finalmente me lo metto in bocca.
Lo succhio e me lo faccio andare giù fin quasi alla gola, poi ancora su e giù.
Lui mette la mano tra le mie gambe e mi afferra il cazzo, ora a penzoloni, con una stretta fortissima ed inizia a segarmi, poi allenta la presa e accelera il ritmo: mi tiene nel palmo della mano solo la parte finale dell’asta, il frenulo e il glande, va su e giù come se mi stesse mungendo.
Mi eccito di più e lo metto in gola fino in fondo più volte, quando rischio di soffocarmi sento che lui geme, gli piace il rumore che emetto quando lo metto in fondo.
Alzo la testa verso di lui con l’espressione da cagna più sporca che riesco a fare
- sborrami in bocca prof, ti prego-
In tutta risposta mi stringe fortissimo i capelli e mi spinge la testa sul suo cazzo con due mani, io gli lascio l’asta ed inizio a segarmi fortissimo.
Ogni colpo sembra volermi disruggere la gola, ecco che con la mano destra si sposta dalla mia testa alle mie chiappe, le stringe forte.
Io ormai sto per venire e cerco di aumentare il ritmo sul suo cazzo, finalmente me lo sento pulsare in bocca e quindi accelero la mia sega.
Gemo come una troia e sborro sulla sua mano che intanto lui ha messo a protezione della sua macchina, a coppetta sotto il mio cazzo.
Succhio forte e finalmente sento il prof quasi urlare e scaricarmi in bocca tutto quello che ha.
Non so quanti fiotti faccia ma mi ripempie completamente la bocca, non riesco ad ingoiarla tutta ne tantomeno a tenerla tutta in bocca, un po’ cade attorno al suo cazzo.
Sposta il braccio da sotto di me ed io mi stendò di fianco, mi appoggio sulla sua coscia col viso, bagnandomi la guancia destra con la sua sborra colata fuori. Prende la mano con il mio sperma e me la spalma in faccia, io chiudo gli occhi e lo lascio fare, poi si pulisce la mano sulla mia coscia. Me la accarezza, mi accarezza tutte le gambe e il culetto, mi sento protetta.
Il suo cazzone è a pochi centimetri dal mio viso e lo vedo ancora avere piccoli spasmi. Esce qualche goccia di sperma. Entrambi abbiamo ormai ripreso fiato dopo aver tanto ansimato.
Alzo la testa e sento tutto lo sperma muoversi sul mio viso, gli faccio un succhiotto veloce sulla cappella per pulire le ultime gocce e mi alzo.
Lui prende dei fazzoletti e ci ripuliamo.
Mi sorride, mi aspettavo volesse che me ne andassi subito e invece mi prende e mi bacia, sento le sue mani scorrere sul mio corpo.
Mi metto in braccio a lui e rimaniamo a coccolarci e a parlare per un po’.
Si dimostra incredibilmente interessato alla natura dei miei travestimenti e mi chiede molte cose.
Dopo almeno mezz’ora io sono stesa con la nuca sulle sue gambe e le mie gambe sul sedile del passeggero. Lui gioca un po’ con il mio buchetto dall’esterno.
Decidiamo che ci rivedremo e parliamo a lungo di mantenere il segreto: questa cosa non deve influenzare la scuola.
Torno in macchina, mi cambio e poi vado a casa completamente stravolta, il mio prof, al quale a quanto pare piace che una diciottenne lo chiami così, gli succhi il cazzo e si prenda la sborra in faccia, mi ha fatto sentire protetta e più cagna che mai. Ho una sola certezza, devo rivederlo.
Così è stato











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