trans
Transamore - parte seconda
di Robybo
30.07.2023 |
631 |
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"Mi sorprende ancora una volta con quel suo candido sorriso che parla più di mille parole e mi getta le braccia al collo..."
Era destino e si trattava solo di attendere il momento in cui sarebbe accaduto. Ero appena uscito dall’appartamento di Lara e stavo scendendo le scale quando sento dietro dei passi seguiti immediatamente da un mugugno di meraviglia. È il mio caro amico Franz che mi guarda con smarrita sorpresa e che non profferisce parola, attendendo da me una spiegazione tanto solerte quanto incuriosita. Comprendo che qualunque negazione all’evidenza dei fatti sarebbe puerile e soprattutto immeritevole nei confronti di una persona verso cui esiste da anni una reciproca stima. “Anche tu sei in uscita, ti accompagno dove stai andando e nel mentre ti spiego tutto” gli dico, quasi liberato da un segreto che avvertivo ormai insopportabile.Mentre ci incamminiamo insieme lungo il marciapiede cerco le parole giuste, quelle che garantiscono la sincerità di un velo che cade e mostra la verità che non ammette dubbio. “Franz, mi sono innamorato e se ti è difficile capire sappi che mi sveglio continuamente alla notte, desiderando follemente una sua carezza.” Non c’è bisogno di dire di chi si tratti perché per lui è intuitivo ricollegarsi alle domande rivoltegli il giorno del fatale incontro con l’angelica creatura. Lui appare un po' smarrito, lo vedo incerto se profferire qualche parola o attendere che io prosegua in un racconto che non si sarebbe mai aspettato di sentire.
Lui è un classico eterosessuale, abbiamo inclinazioni differenti nella sfera dell’eros, ma è la persona che mi ha sorretto in un difficile momento della mia vita, abbiamo una visione della società, dell’etica, della spiritualità coincidente e a tutto questo che ci unisce non potrei davvero rinunciare. Mi sorprende ancora una volta con quel suo candido sorriso che parla più di mille parole e mi getta le braccia al collo. Non avrei più bisogno di profferire verbo perché lui è al mio fianco come sempre e lo sarà fino a che ci saremo. Finalmente libero di esprimere il mio stato d’animo, colmo di tenerezza, gioia e passione per Lara, comincio a descrivere il cambiamento della mia vita, i pensieri che ora animano la mente, le esaltazioni di un cuore che vibra di passione e di amore, se amore significa dimenticare ogni fragilità e accettare il rischio di morire e poi rinascere, perpetuandolo un milione di volte.
“Sai, ho colto un fiore che è stato calpestato duramente e non credeva più di tornare a risplendere alla luce”. Così inizia il racconto della vita di Lara, della scoperta di un corpo che non sentiva appartenerle, già in tenera età. “Il vento sta cambiando ma non alla velocità in cui dovrebbe spirare”. “Poi ci sono gli incontri nella nostra esistenza, alcuni preziosi, salvifici, altri ostili fino a farci rischiare di affogare nel mare dell’indifferenza”, continuano così le frasi che gli sussurro come se si trattasse di un’esperienza vissuta in prima persona.
Gli racconto che Lara aveva conosciuto, quando era ancora molto giovane, un uomo soverchiante, quelli che si definiscono padroni della vita di altri. A lei era sembrato prima un gioco, poi aveva compreso che era la sua indole sottomessa ad averle fatto accettare quel ruolo di schiava e ne traeva un godimento che era diventato dipendenza da ogni più turpe pratica. Più lui la conduceva nel turbinio di una aberrazione senza limiti e più lei si sentiva desiderato oggetto nelle mani di un proprietario crudele, implacabile, insensibile alle sofferenze gratuite che cagionava. Prima di possederla brutalmente le infieriva ogni umiliazione, usava il corpo oggetto senza ritegno per pratiche che con il sesso avevano ormai poca attinenza. “Lara mi ha confessato che non aveva più la speranza di uscire da quel girone infernale, perché era stato varcato il limite del non ritorno, perdurava quel sottile ma fortissimo vincolo che lega una vittima consenziente ad un carnefice cosciente della propria onnipotenza.”
Così continuo a raccontare ad un Franz sempre più attonito ma cosciente ora di uno spicchio di umanità che non avrebbe mai supposto potesse esistere in quella forma così estrema. “E allora come ha fatto ad uscirne, come ha potuto riprendere in mano la propria vita?” mi chiede. “E’ successo durante una di queste pratiche estreme” rispondo. “Lui le aveva serrato al collo un guinzaglio e mentre la penetrava, essendo lei inginocchiata sul letto, tirava forte quella corda come fanno i proprietari dei cani quando questi mostrano di volere sfuggire al loro controllo”. “Quel gesto l’aveva fatta stramazzare sul letto e il padrone, credendo di avere compiuto l’irreparabile, si era tolto la vita buttandosi dalla finestra”, proseguo, “Erano intervenute le forze dell’ordine, i pompieri, i sanitari e una volta sfondata la porta dell’appartamento si erano accorti che Lara respirava ancora e così, per un soffio e dopo giorni di degenza, è terminato l’incubo.”
Ad un certo punto mi chiedo se Franz rimarrà nei miei confronti quello di prima, se, quando incontrerà Lara, magari nell’atrio del palazzo, la guarderà con occhi diversi, leggerà nel suo sguardo quel quasi impercettibile disagio di chi ha conosciuto il degrado della propria anima ma poi è riaffiorata tra le onde di un mare mai calmo, sempre minaccioso.
“Sai, una parte di lei è rimasta quella bisognosa di essere guidata, condotta anche con mano ferma da qualcuno che ricopra il ruolo di severo educatore, le piace ricevere ordini, soggiacere alle pulsioni di chi agisce sul suo corpo, ma poi richiede quel manto di dolcezza che ricopre ogni possibile prevaricazione e piccolo oltraggio.” Questa ultima affermazione mi esce con l’imbarazzo di chi è ora l’attore protagonista di un film non più drammatico e mi rimane il dubbio che al mio caro amico possa apparire come un genere romantico ma comunque vietato ai minori.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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