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Nicole


di Martytrav373
31.08.2018    |    903    |    2 9.9
"Non appena entrammo mi infilò la lingua in bocca e si buttò su di me; sentivo il suo cazzo sulla mia gamba ed era strano ed eccitante..."
È tutto iniziato una sera d'estate. Non ho mai avuto una buona memoria ma ricordo perfettamente tutto ciò che riguarda Nicole: era un giovedì d'agosto, avevo 20 anni, tanta voglia di andare in discoteca e di scopare. Ero in vacanza col mio amico Carlo e avevamo deciso di andare a ballare in un locale del luogo, lì conobbi Nicole. Carlo era scomparso con una ed io mi ero ritrovato in pista da solo, nei miei movimenti scoordinati per sbaglio avevo urtato questa ragazza. Mi girai per scusarmi ma mi bloccai quando vidi il suo abitino bianco. Non era certo una ragazza da copertina o da concorsi di bellezza, ma nel complesso era molto carina; aveva il seno piccolo, le gambe un po' grosse ma in compenso un gran culo, invece il viso mi sembrava carino ma c'era qualcosa di strano. "Oddio scusami, ti ho rovesciato il bicchiere". "Non fa niente". "Senti... non è che ti posso offrire qualcosa?... per farmi scusare intendo". Andiamo insieme al bancone e le offro uno dei costosissimi drink della discoteca, poi ci spostiamo verso i divanetti dove possiamo scambiare due parole. Ci presentiamo. "Io mi chiamo Nicole" "Io Marco". "Io ho 22 anni, tu?". "Figa è più grande di me" penso. Dico di avere la sua stessa età per nessuna ragione in particolare. Scambiate due parole tornammo in pista dove non passò molto tempo prima che iniziammo a baciarci e a limonare. Verso le 4, dopo molti scambi ed effusioni con il mio cazzo sempre più duro, la vedo addormentata sui divanetti e le chiedo se vuole condividere un taxi; anche perchè il mio amico Carlo era sparito da tempo con chissà chi. Noto che ha un attimo di riluttanza ma poi accetta. Il tassista ci lasciò davanti al posto in cui Nicole stava, dove la vidi armeggiare un po' con la borsa fino a che non si gira verso di me e mi dice: "cazzo! Ho dimenticato le chiavi dentro". "Puoi venire da me se vuoi, tanto il mio amico si sarà trovato altro da fare". Rimase un po' sorpresa dalla mia risposta (che ovviamente sottointendeva altro) poi cambiò tono di voce e mi disse: "Ho capito dove stiamo andando, però... però prima ti devo dire che io, io sono una transessuale". Ora io non sono mai stato un bigotto, tuttavia in quel momento ho pensato di correre via il più velocemente possibile. Certo, poteva dirmelo subito, io potevo capirlo da me (adesso che lo sapevo potevo notare qualche spia) e non credo che ci avrei limonato se lo avessi saputo. La mia voglia di sesso però, dopo un anno di niente, era altissima e lì davanti avevo una bella ragazza, seppur con qualcosa in più, pronta a scoparmi. "Be'... non saprei... però, che cazzo, voglio provare tutto almeno una volta". Nicole sorrise e poi ci dirigemmo verso l'appartamento che avevo affittato per le vacanze. Non appena entrammo mi infilò la lingua in bocca e si buttò su di me; sentivo il suo cazzo sulla mia gamba ed era strano ed eccitante. Mi scaraventò sul letto e si tolse l'abitino fino a rimanere in intimo. Iniziavo a vedere il rigonfiamento negli slip ed ero pronto a saltarle addosso ma mi fermò. "Aspetta! Spogliati anche tu prima". Rimanemmo entrambi nudi e io non riuscivo a staccare gli occhi da lei: il seno era piccolo, le gambe molto lunghe anche se un po' mascoline e il sedere rotondo e fantastico. Il suo viso era angelico: quei piccoli dettagli un pochino virili sparivano nei suoi occhi fra il grigio e l'azzurro e nei suoi lunghi capelli castani, leggermente ondulati alla fine. Anche quel piccolo pendente, di una dozzina di centimetri circa, per quanto assurdo che può sembrare le conferiva femminilità. "Be' questo sei tu e questa sono io, va bene così e nessuno può dirci niente". "Sei bellissima" le risposi io sdraiato sul letto. Si infilò fra le mie gambe e vidi il mio cazzo scivolare e sparire fra le sue guance e labbra rosa. Continuava su e giù mentre me lo avvolgeva con la lingua. Non penso di aver mai goduto tanto con un ponpino. Mentre mi agitavo in preda al piacere la fermai. "Aspetta fermati! Così mi fai venire subito". Mi ripassò velocemente il cazzo con la lingua poi salì sul mio corpo fino che non mi infilò la lingua in bocca e mi fece sentire il sapore del mio cazzo. Intanto sentivo il suo cazzo che strusciava contro il mio ad ogni suo movimento, era strano ma incredibilmente eccitante, tanto che faticavo a riconoscere me stesso e i miei gusti sessuali. Iniziò un lungo succhiotto mentre mi accarezzava tutto il corpo e sfiorava i nostri cazzi duri. "Marco, sono pronta adesso". Mi disse questo mentre si metteva in posizione a novanta e tirava fuori un lubrificante dalla borsa, era venuta preparata. Il suo sedere era lì davanti a me, talmente rotondo e scolpito che volevo morderlo. Non ci pensai due volte: mi infilai subito il preservartivo e, dopo averla un po' allargata con le dita, infilai il cazzo tutto in un colpo. Il suo sedere era come una ventosa che mi assorbiva il cazzo al suo interno, le diedi qualche botta sul culo e poi le afferrai il piccolo seno gonfiato dagli estrogeni. Lei gemeva e a stento tratteneva le urla, io ansimavo come un animale in calore. Non se se fosse la mancanza di sesso o lei, ma questo era il mio miglior rapporto mai avuto ed era con una transessuale. Venni in fretta e mi buttai disteso sul letto. Notai subito che c'era qualcosa che non andava, forse voleva venire con me. "Che c'è?" Le chiesi. "Niente. E che io volevo...". Non concluse la frase ma capii subito cosa voleva dire. "Be' ho fatto trenta..." pensai che tanto valeva renderla felice. Mi spostai subito fra le sue gambe e le spostai per vedere meglio il suo cazzo: era durissimo, piccolino e pieno di pre sperma. "Ma che fai!?". "Tu stai tranqulla, adesso è il mio turno". Primi iniziai con le mani, poi però mi incuriosiva tanto il sapore che potesse avere un cazzo e lo presi in bocca. Fu il mio primo pompino e non penso di essermela cavata male: non osai tentare di prenderlo tutto e mi fermai a metà, con la lingua invece le assaporavo il glande come aveva fatto lei; il sapore invece era strano: era amaro ma non mi dispiaceva. Non so se lo volesse, ma la sua espressione e i suoi gemiti dicevano che le piaceva; io mi sentivo come una pornostar che osserva felice il suo partner che viene. Venne senza preavviso, assaporai il suo sperma e non mi piaceva tantissimo. Finimmo il rapporto con un lungo bacio fra le lingue che avevano toccato il cazzo dell'altro, per di più con il suo sperma in bocca. Non sapevo più chi fossi: ero un etero convinto, che però aveva appena scopato e spompinato una transessuale. In breve tempo capii che l'amavo. Adesso potrei raccontare un sacco di altre storie su Nicole: di quando mi ha fatto perdere la verginità anale, o della nostra prima notte di nozze, perchè siamo stati fidanzati per anni, poi lei ha deciso che per sposarci avrebbe fatto il grande passo e adesso siamo innamorati, come quando ci siamo baciati alla fine della nostra prima volta
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