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Il ricatto II


di Martytrav373
29.01.2017    |    1.400    |    2 9.8
"-Prendilo tutto Sara- mi disse mentre la mia bocca rischiava di esplodere riempita dal suo cazzo e dal suo sperma e io iniziavo a perdere la ragione..."
Il giorno dopo mi trovai sdraiata sul divano dove gli avevo fatto un pompino ancora vestita da donna e nella mente il ricordo dell'umiliazione subita ma anche del più bel pompino che io avessi mai fatto in vita mia, si mischiavano in me due sensazioni e ricordi completamente opposti anche se era più forte la dolcezza con cui gli avevo fatto il pompino rispetto all'imbarazzo. -Forse aveva ragione Marco a dire che mi sarebbe piaciuto?- pensai poi però vidi l'ora e mi sbrigai a cambiarmi visto che ero già in ritardo. Dovetti correre per arrivare in orario mentre le calze con il reggicalze e il perizoma che avevo deciso di tenere sotto i miei abiti maschili mi intralciavano nei movimenti, nonostante ciò riuscii ad arrivare con qualche minuto di anticipo in aula e mi sistemai nel posto più isolato possibile. Subito dopo entrò Marco e si sedette vicino a me stampandosi in faccia un sorrisino beffardo e odioso mentre io cercavo di rimanere impassibile. -Ciao Sara- mi disse lui. -per favore non chiamarmi così in pubblico- risposi io seccata. -stai tranquilla Sara siamo lontani da tutti gli altri in aula nessuno ci sentirà- mi gi rai verso di lui e dopo averlo fulminato con lo sguardo gli disse freddamente e ancora più seccata: -tu comunque non chiamarmi così- -va bene Sara adesso la smetto-. Entrò poi il professore e iniziò a spiegare. Marco stette tranquillo fino a circa metà lezione quando iniziò ad accarezzarmi la gamba destra. -Marco! Cosa fai? Smettila- dissi io a bassa voce. -le tue gambe mi eccitano, hai per caso le calze sotto?- -Sì con anche il perizoma fucsia, e quindi? Lo sai che lo faccio spesso- -sono eccitato, ho voglia di un pompino- -E lo vorresti qui in aula di fronte a tutti? Sei pazzo tu!- -forza andiamo in bagno- -No non ti farò un pompino qui!- -Se ti rifiuti sai bene le conseguenze-. Sbuffai mentre Marco alzò la mano e chiese gentilmente al professore: -mi scusi il mio amico non si sente bene, le dispiace se lo accompagno in bagno?- per mia sfortuna egli accosentì e dopo aver raccolto tutte le nostre cose mi diressi accompagnata da Marco nei bagni più isolati dell'università. Ci rinchiudemmo in in uno dei bagni dei servizi maschili e Marco mi disse di spogliarmi, rimasi in perizoma e calze mentre Marco mi accarezzava i capezzoli e il culo e continuava, inspiegabilmente, ad osservarmi il cazzo nel perizoma poi prese un reggiseno dal suo zaino e mi disse: -mettitelo e poi fammi un bel pompino- -e questo da dove viene?- chiesi io -me l'ha lasciato una- rispose laconicamente ma io non credetti molto a quello che disse, poi mi misi il reggiseno e lui mi disse : -fammelo bene fin dall'inizio stavolta- -tu - gli risposi - non fare troppo rumore- io non avevo troppa voglia di spompinarlo e volevo farlo venire in fretta però la mia natura di gran pompinara mi impediva di non impegnarmi quindi abbassai la tavoletta e mi sedetti sopra per avere il suo cazzo a portata di bocca e iniziai a spompinarlo. Iniziai ad accarezzarlo dolce attraverso i pantaloni e poi gli slacciai e rimase velato soltanto dalle mutande, era già semi rigido e continuai ad accarezzeralo per farlo salire ancora e quando era quasi al massimo dell'erezione gli tolsi le mutande e gli diedi un lungo bacio appassionato sul glande già scappellato, lo presi in mano e iniziai a giocarci portandolo prima sul mio piccolo seno e poi da lì mi accarezzavo il collo con il pene e poi sulle guance e sulle mie labbra mentre sorridevo e ammiravo quei 20 cm. Lo presi con entrambe le mani e lo fissavo mentre sorridevo eccitata mordendomi il labbro gli stimolavo il glande e gli palpavo i testicoli, poi presi in bocca lo scroto e i testicoli e glieli leccavo mentre lo masturbavo lentamente. Mi fece segno di iniziare mentre il suo respiro aumentava, gli iniziai a leccare l'asta, senza prenderlo in bocca, dalla base fino al glande con lunghi e costanti movimenti quando poilo rimiso davanti a me e sorridendo guardai negli occhi Marco, chiusi gli occhi e baciai ancora il glande e poi lentamente feci scivolare dentro di me il suo pene. Iniziai quindi a pomparlo lentamente godendomi ogni movimento mentre potevo sentivo il piacere che Marco provava mentre mi muovevo poi al sesto-settimo movimento mi fermò mentre avevo il suo cazzo tutto in bocca fin quasi in gola. -fermati Sara e stai zitta, é entrato qualcuno- io tutta concentrata sul suo cazzo non me ne ero neanche accorta e intanto sentivo il tumore della serratura del bagno di fianco che si chiudeva. Era una situazione assurda e imbarazzante ma anche eccitante, il suo cazzo mi riempiva la bocca ed era uni spreco non sfruttare questa situazione quindi iniziai a far ruotare la lingua intorno al suo pene concentrandomi dul glande. -Sara ma che fai?- disse a bassissima voce mentre sentivo l'acqua del lavandino scendere e l'intruso probabilmente si lavava le mani; io alzai lo sguardo sorridendo come a dirgli: -so che ti eccita il pericolo-. Quando sentii chiudersi la porta ricominciai a pompare ma stavolta con vigore e intanto gli accarezzavo i testicoli e lavoravo di lingua sul suo cazzo nella mia bocca; lui mi prendeva il ferretto del reggiseno e lo alzava e rilasciava sul mio corpo con dei piccoli colpetti che aumentavano la mia eccitazione. Pompavo sempre più velocemente ed il suo cazzo ormai entrava e usciva mentre intanto anche il mio cazzo si era alzato e il perizoma non lo conteneva più. Continuavo a pompare quando ad un certo punto con il suo cazzo completamente in bocca lo sentii pulsare ed ebbe un sussulto. -Prendilo tutto Sara- mi disse mentre la mia bocca rischiava di esplodere riempita dal suo cazzo e dal suo sperma e io iniziavo a perdere la ragione sopraffatta dall'eccitazione. Marco sborrò per quasi 20 secondi poi estrasse lentamente il cazzo e mi ordinò di ingoiare tutto in una volta, io obbidiente ingoiai tutto e poi mi fu ordinato di masturbarmi qui e ora ancora sconvolta. Venni in pochissimo tempo e Marco volle che ingoiassi anche il mio sperma e io, docile, ubbidì mentre lui mi palpava seno, culo e pene; poi mi disse: -Stasera sono occupato, domani sera preparati che ti voglio possedere tutta, cara Sara- -va-va bene Marco, sono ai tuoi ordini-
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