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La crociera di Lara... parte 8


di Lararomano
24.02.2021    |    426    |    0 9.4
"Conclusa la cena ci avviammo verso il Bar sul ponte principale..."
Eravamo giunti all’ultimo giorno della vacanza, era stata una bellissima vacanza che avevo vissuto enfemme dall’inizio alla fine. Avevo apprezzato le più belle sensazioni femminili, quelle di essere ammirata e desiderata da uomini diversi. A loro mi ero concessa come la più troia delle donne desiderosa di essere scopata e trattata come un oggetto. Avevo scoperto anche le più brutte sensazioni femminili, quelle di scoprire il proprio uomo a letto con un’altra. Fino alla sera prima, alla mia chiaccherata con Giulia e fino quando non eravamo finite a letto a lesbicare non sapevo come interpretare queste sensazioni. Ma il mattino successivo mi fu tutto più chiaro: i momenti più eccitanti erano quelli dove mi ero fatta guidare dalla pancia, avevo vissuto la giornata seguendo l’istinto e l’eccitazione del momento. I momenti più tristi erano quelli dove la mente aveva preso il sopravvento. Non era questo il modo in cui volevo vivere la mia vita enfemme. Volevo vivere i momenti in modo libero e spensierato e così decisi di affrontare questo ultimo giorno di vacanza.

Mi svegliai felice e contenta di avere Massimo di fianco a me. Fu un risveglio tenere di coccole e di altro ma di cose che non voglio raccontare e tenere per me come a custodire un segreto. Passammo la giornata felici e spensierata prendendo il sole e giocando in piscina come una coppia innamorata. Ci baciavamo in acqua, giochi di sguardi e toccatine che facevano crescere la nostra intimità. Avevo come la sensazione che apparissimo solari agli occhi degli altri. Nel pomeriggio ci raggiunsero anche Fabio e Giulia. Passammo un po' di tempo a parlare e arrivo l’ora di tornare in camera per prepararsi per la cena finale: il gran galà.

Pensavo di impiegare più tempo a prepararmi, ma forse la mia serenità interiore rese tutto più semplice. Il trucco fu agevolato dall’ormai pelle abbronzata e quindi mi dedicai solo agli occhi: mascara, eyeliner e un po' di ombretto. Anche il vestito che avevo scelto per l’ultima serata non richiedeva grossi interventi. Per indossarlo avevo bisogno l’aiuto di Massimo. Ero nuda indossavo solo un perizoma nero in pizzo contenitivo, protesi adesivo per il seno che davano la sensazione di un seno naturale e i sandali argento tacco 10. Massimo si avvicinò con gli occhi raggianti, accarezzò la mia pelle e mi baciò teneramente. Il vestito che avevo scelto per la serata era un abito da sera, lungo a sirena con le paillettes color argento sul seno che poi viravano su un color vinaccia nella parte bassa. Il vestito si chiudeva sulla schiena con una lunga cerniera, ed è qui che intervenne Massimo chiudendo il vestito. Allo specchio, mentre indossavo gli orecchini, mi vedevo bellissima proprio come avrei voluto sempre essere.

Raggiungemmo la sala del Gran Galà mano nella mano e mi sembrava di avere tutti gli occhi addosso. Ero convinta che quella sera qualcuno aveva il dubbio se fossi una donna o una trav e comunque in ogni caso meritavo un’occhiata. Fu una cena divertente. Io, Massimo, Fabio e Giulia eravamo tutti felici. Il vino scorreva a fiumi ma sembravamo reggerlo bene. Conclusa la cena ci avviammo verso il Bar sul ponte principale. Passammo davanti al Paradise. Fabio, che forse era il più alticcio di tutti, ci fermò e disse: “perché non entriamo qui dentro a divertirci un po'?”. Ci fu un attimo di silenzio imbarazzato e capii subito che questo era legato alla scappatella di Massimo, per cui per non rovinare l’atmosfera dissi subito “Ma certo perché no?”. Sorridente presi Massimo per mano e lo trascinai dentro. Ricominciammo a ridere come se niente fosse poi con un bicchiere di Coca e Rum in mano Massimo mi disse “Scusa per l’altra sera…” lo fermai mettendogli un dito davanti alla bocca e gli dissi “Non c’è niente di cui ti devi scusare, è giusto così, è giusto seguire le proprie emozioni” e poi lo baciai appassionatamente. Lo portai in mezzo alla pista a ballare. A lui non piaceva particolarmente ma fece uno sforzo. In breve fui circondata da altri uomini che si muovevano intorno a me lasciando al centro. Ero eccitata da questa situazione, da questi uomini eccitati dai miei movimenti sensuali, ma non volevo ferire Massimo, volevo essere solo per lui. Lui si accorse della situazione, si avvicinò e mi disse “Bisogna seguire le proprie emozioni? Mi piace vederti eccitare e soddisfare le voglie di altri uomini…” e baciandomi mi lascio da sola in mezzo alla pista. Tutti gli uomini intorno a me si avvicinarono e tra questi anche Fabio iniziò a ballare al mio fianco strisciandosi e ogni tanto allungando le mani. Ero imbarazzata, non sapevo come comportarmi con Fabio ma Giulia venne in mio aiuto. Si mise a ballare accanto a me, mi accarezzava, ci strusciavamo in modo sensuale eccitando ancora di più gli uomini intorno a noi. Arrivammo al punto di baciarci con la lingua. Fabio non credeva ai suoi occhi, guardava più me di Giulia e quando giulia mi disse “Non ti preoccupare per Fabio, fai pure quello che ti senti, è dal primo giorno che ti ha visto che è attratto da te”. Rimasi un attimo di sasso poi mi fu tutto chiaro. Mi avvicinai a Fabio, allungai le braccia al collo e inizia a ballare sensualmente con lui, le sue mani accarezzano il mio sedere, lo guardai e mi feci baciare. Lasciai entrare la sua lingua nella mia bocca e le nostre lingue si intrecciavano. Ci baciammo per diversi minuti e sentivo il suo cazzo premere sul mio basso ventre. Arrivò anche Massimo, mi abbracciò da dietro. Mi trovavo tra Massimo e Fabio. Entrambi erano eccitati e sentivo i loro cazzi premere contro il mio corpo. Avevo voglia di loro. Li presi per mano e li portai dall’altra parte del locale dove avevo visto Massimo con la bionda. Il divanetto era libero, inizia a baciare Massimo e subito dopo Fabio. Passavo da una bocca all’altra limonando con passione. Mi abbassai in ginocchio e iniziai a prendere in bocca i bellissimi cazzi di Massimo e Fabio. Prima quello di Massimo e poi quello di Fabio e dopo tutti e due insieme. Massimo era più tranquillo e si godeva la mia calda bocca umida, Fabio era più eccitato mi teneva ferma la testa e mi spingeva il suo membro duro fino in gola. Massimo lascio Fabio godere di me e si andò a sedere sul divanetto. Con il cazzo in mano si mastrurbava guardandomi prendere in bocca il cazzo di Fabio. Ma li volevo ancora entrambi, volevo soddisfare i loro piaceri. A pecorina davanti a Massimo iniziai a leccare di nuovo il suo cazzo mentre Fabio mi alzò la gonna, abbassò il perizoma e iniziò a leccarmi la mia figa anale. Di tanto intanto mi infilava un dito o due e poi non appena senti il mio buchetto bello bagnato sentii il suo cazzo premere per entrare e in un attimo lo sentii tutto duro dentro di me. Il cazzo di Massimo in bocca e quello di Fabio nel culo. All'inizio di quella sera mi ero sentita particolare figa, con i due cazzi in bocca particolarmente troia e ora ero il loro oggetto del desiderio, il giochino con cui soddisfarsi. Senza toccare nulla ma con il solo piacere di sentire quei due grossi cazzi dentro di me, ebbi un orgasmo intenso, mi fece venire e bagnare ancora dii più. Fu eccitante per tutti tanto che Fabio e Massimo si portarono di fronte a me. Menavano il loro cazzo duro davanti alla mia faccia e io con la bocca aperta e la lingua fuori ero pronta ad accogliere il loro sperma. Un getto caldo inondò il mio viso, sugli occhi, sulle guance e in bocca. Fabio venendo gridava dal piacere mentre Massimo era più contenuto. Ripulii ben bene il mio viso e quei due bellissimi oggetti del mio desiderio. Solo quando avevo finito mi accorsi che di fianco a noi, su un altro divanetto, Giulia stava soddisfando altri quattro uomini. Era stata in grado di fare meglio di me.
Fu l'ultima avventura di quella magnifica vacanza. La crociera finì, tornammo a casa e tornammo a rivivere le nostre vite. Con Fabio e Giulia ci sentimmo telefonicamente per un pò poi la lontananza ci fece perdere di vista. Anche se il loro contatto è ancora nel mio cellulare e ogni tanto la voglia di sentirli e di rivivere una vacanza insieme è ancora tanta.
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