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La fidanzata del mio amico (parte 2)


di Sicilydoc85
19.11.2021    |    2.594    |    0 9.2
""Questa situazione che si è creata è eccitante..."
Due settimane dopo, organizzammo una giornata al mare tutti e quattro.
Letizia propose una caletta piuttosto isolata. Non aveva molta voglia di sentire urla e schiamazzi di bambini, ed insistette finché non fu accontentata. Non fu semplice arrivarci, ma il posto era veramente carino. Ed oltre a noi c'era solo una coppia di signori sulla 50ina.
Ci posizionammo con ombrelloni e lettini, oltre a tutto l'occorrente per la giornata.
Letizia aveva un nuovo costume, appena acquistato. Top sottile a fascia e tanga.
Anche Maria aveva un nuovo costume. Reggiseno molto striminzito, e perizoma.
Le ragazze erano uscite qualche giorno prima insieme proprio per fare gli acquisti.
Maria non era molto convinta, le sembrava un po' troppo osé. Non tanto per il perizoma, che già utilizzava da tempo, quanto per il pezzo superiore che a malapena copriva i capezzoli della sua quarta abbondante. Letizia riuscì a convincerla.
Noi maschietti non avevamo ancora visto i costumi, e rimanemmo sorpresi e contenti.
Le due ragazze avevano puntato sui loro pezzi forte, e noi non sapevamo se guardare prima il culo di Letizia o le tette di Maria.
Letizia mi chiese cosa ne pensassi del costume di Maria. Risposi che era meraviglioso, anche se sarebbe rimasta sicuramente mezza nuda ad ogni movimento.
E non avevo torto. Bastava fare qualche passo, e le tette ballavano. Erano sode, ma il sostegno quasi nullo. Non ci volle molto perché i capezzoli uscirono più volte, ed ogni tentativo di sistemarsi risultava vano.
Ci posizionammo sui lettini.
Letizia lanció la proposta.

"Mari, mi sa che ti ho consigliata male. Ti sta da Dio, ma praticamente sei sempre nuda. Al posto tuo io lo toglierei direttamente, tanto quei signori si stanno rivestendo e rimarremo solo noi. Almeno ti abbronzi per bene oggi senza il segno del costume".

Maria rise - "Non hai tutti i torti. Ma lo tolgo solo se lo fai anche tu".

Letizia guardò noi maschietti, chiedendoci se fosse un problema. Figuriamoci… Eravamo troppo eccitati, non potevamo che acconsentire.
Si misero quindi in topless.
Senza parole.
Fabrizio rimase imbambolato a fissare la mia ragazza mentre si spalmava la crema solare sulle tette.
La scena di Maria, così libera, così naturale, davanti ai nostri amici, era eccitante anche per me. In più guardai Letizia praticamente nuda, il suo tanga era un filo quasi inesistente e avrei voluto mettere il viso fra le sue cosce.

Che visione celestiale.
Noi maschietti rimanemmo eccitati per un bel po'.
Le ragazze se ne accorsero e fecero di tutto per farci impazzire appositamente. Maria faceva il classico movimento con le braccia, come a "raccogliere" le tette e metterle ancora di più in evidenza. Letizia invece a pancia in giù ed il culo verso l'alto, intenta a scattare qualche selfie da poter pubblicare sui social e far drizzare altri cazzi virtualmente.
Sembravano in competizione.
Presi lo smartphone per cercare di distrarmi, avrei voluto scoparmele entrambe lì.
Mentre cazzeggiavo, mi arrivò un messaggio su WhatsApp. Era Letizia.
La guardai. "Che cazzo mi manda visto che sono a 3 metri da lei?" - pensai.
Fabrizio nel frattempo sonnecchiava, Maria ascoltava musica con le cuffiette ad occhi chiusi.

Lessi il messaggio.
"Com'è vedere la tua ragazza in topless, e Fabrizio eccitato che sbava perché vorrebbe leccargliele?"

Puttana! Ora comincio a capire il suo gioco.

"Vedo che a te non dà fastidio" - le risposi.

"A me no. Anzi, se gliele leccasse mi farebbe un piacere, così avrei il via per poterti succhiare il cazzo senza dovermi inventare niente. Ma non hai risposto alla mia domanda".

"Questa situazione che si è creata è eccitante. Ce l'ho duro da quando siamo arrivati".

"Metti il telefono silenzioso".
Seguii il suo consiglio. Mi inviò un video di pochi secondi. Era lei, ripresa in casa, a gambe aperte, mentre si infilava un fallo di gomma di notevoli dimensioni nel culo.
"Mi sto preparando per te".

"Leti, se ti becco ora ti faccio male".

"E mi scoperesti davanti a loro?"

"Ho come l'impressione che tu voglia proprio questo" - incalzai.

"Sei perspicace" - mi rispose.

Letizia cancelló i messaggi e ripose il cellulare in borsa. Svegliò dolcemente il suo fidanzato, lo bació. Lo prese per mano e lo portò in acqua, dove iniziarono a scopare. Le mie risposte l'avevano eccitata? Forse lei voleva ancora di più eccitare me? O magari entrambe le cose?

Non potevo stare fermo. Nella caletta eravamo solo noi.
Stuzzicai Maria, che rispose ai miei baci. Le mie mani indugiarono sui seni liberi, quindi sciolsi i laccetti del perizoma e lo sfilai. Non fece una piega, anzi... Allargò per bene le gambe. Eppure non si era ancora accorta che i nostri amici si trovavano in acqua, credeva fossero accanto a noi. Era praticamente nuda, con due mie dita nella figa. Non fece nulla per trattenere i gemiti. La masturbai fino a portarla all'orgasmo.

Si riallacció il perizoma, sollevandosi e rendendosi conto che eravamo soli in quel momento. Ci rimase quasi male.
Hai capito la mia dolce fidanzata... Voleva farsi guardare e sentire mentre la masturbavo.
Evidentemente aveva scoperto un lato esibizionista di sé stessa.

Per il resto della giornata le ragazze rimasero in quel modo. Sul viso mio e del mio amico traspariva goduria e sofferenza al tempo stesso.
Fabrizio non riusciva a staccare gli occhi da Maria.
Letizia lo ammonì, facendo la finta gelosa - "Se non la smetti di fissare le tette di Maria, porto il tuo amico in acqua e mi scopo anche lui".

Risata generale.
Chissà come reagirebbero se sapessero che già sul divano di casa mia...

Maria si avvicinò al mio orecchio. "Appena torniamo a casa, ti succhio anche l'anima".
Amore mio, stasera dovrai anche ingoiare tutta l'eccitazione che sto accumulando oggi.

Fu di parola.
Al rientro, ebbi il tempo di chiudere la porta di casa e Maria era già in ginocchio, col mio cazzo in bocca.
Ma anche io fui di parola. Purtroppo non resistetti molto, sfido chiunque rimanere eccitato tutto il giorno e durare più di due minuti. Le riversai in bocca una quantità mai uscita tutta insieme, ed anche lei non se lo aspettava e non riuscì a tenerla, facendone colare in parte sul pavimento.
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