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Tradimento concordato


di Sicilydoc85
22.10.2020    |    1.132    |    0 9.2
"Sei sicuro? M – Sicurissimo! Ti amo! Marco accese la tv..."
Una coppia affiatata. Marco e Laura impersonano esattamente ciò che tutti vanno ricercando in una storia d'amore. Belli.
..
sexy.
..
innamorati.
..
affiatati.
..
complici.
..

E quando c'è la complicità, non esiste limite alcuno.
La loro vita sessuale va a gonfie vele. Lei così bella, timida in pubblico e assetata di sesso nel privato. Caratteristica che manda fuori di testa lui.
La complicità... La complicità fra i due è massima.
In piena notte, Marco si svegliò sconvolto. Si rese conto che la causa del brusco risveglio, con battito accelerato, era un sogno. La sua Laura, la perla dei suoi occhi, intenta a farsi scopare in modo selvaggio da un altro uomo. I suoi gemiti, che conosce alla perfezione, rimbombavano ancora nella sua testa. Riusciva ancora a vedere quelle scene, solo immaginate eppure da sembrare così reali...
Era eccitato. Un misto di incredulità, accompagnato da una eccitazione mai provata prima.
Per qualche giorno non ne fece menzione a Laura. Lei notò l'espressione pensierosa che lo avvolgeva spesso.
Chiese se era tutto ok. Lui si aprì e raccontò il sogno. Laura lo abbracciò e tranquillizzò che mai lo farebbe, non sarebbe in grado di farlo. Marco la baciò. E le disse che il sogno lo aveva terribilmente eccitato. Negli ultimi giorni aveva pensato molto a questa cosa, si era documentato e aveva scoperto che non era una cosa poi così rara.
Laura rise. Credeva fosse uno scherzo. L'espressione del suo amato le aprì gli occhi...non era uno scherzo. Si rifiutò categoricamente. Litigarono in modo pesante. Una discussione che si concluse dopo qualche ora e che li portò a fare l'amore.
Laura lo stava cavalcando. E lui, in quel momento, ebbe la conferma di ciò che pensava. Avrebbe voluto che al suo posto, sotto quella forza della natura talmente sexy da far svenire, ci fosse un altro. Magari più prestante. Più dotato. In grado di sconvolgerla, che la usasse come una troia.
Il sesso all'interno della coppia non era dolce. Ma si insinuò il desiderio ardente di superare il limite.


Ormai aveva deciso. Il pensiero che qualcun altro potesse godere del suo corpo sexy lo faceva impazzire.
Nel corso dei mesi, più volte Marco tentò di convincerla. Sarebbe stato un gioco tra loro due, utilizzare un altro per il loro piacere. Un giocattolo.
Dapprima ricevette risposte stizzite. Poi Laura non rispose nemmeno più alle sue provocazioni.
Finchè, un giorno, la porta, da chiusa e sigillata, si aprì leggermente...


L – Magari un giorno ti accontento e mi faccio scopare da un altro. E se poi te ne penti?


Marco non credeva alle sue orecchie. La sola possibilità che ciò potesse succedere lo eccitò, la girò, le strappò i (pochi) vestiti che aveva addosso e la montò furiosamente.


L – Ma ti sei eccitato pensando quella cosa?



Il sorriso malizioso di Marco era ben più di un assenso alla domanda.


L – Tu sei pazzo! Devi ringraziare che sono troppo innamorata per tradirti, ma lo farei solo per darti una lezione. Occhio a non svegliare il cane che dorme.


M – Amore, non mi tradiresti perchè è una cosa di comune accordo. Sono sicuro che tutto questo ti eccita, ma ti spaventa. Ti assicuro che puoi mettere da parte questa paura. L'importante è che io lo sappia, sarebbe un gioco.


Laura non rispose, si alzò e si diresse verso la doccia.


Qualche mese dopo, in piena estate, si propose la possibilità di fare qualche giorno di vacanza.
Purtroppo per Marco, alle prese con il suo lavoro, era impossibile godere di qualche giorno di ferie, quindi le disse di organizzarsi con le sue amiche e di svagarsi un po'.
Il giorno della partenza, al momento dei saluti, Marco le mise la c.d. “pulce nell'orecchio”.


M – Amore mio fai buon viaggio e divertiti. Avvisami quando arrivi, e fatti sentire quando puoi. E se magari conosci anche un bel ragazzo con il quale giocare, fammelo sapere.
Marco le prese la mano, la portò sul jeans e le fece sentire il pacco gonfio di eccitazione.


Laura gli diede un bacio a stampo senza dir nulla, e partì.
Ma il solo pensiero di far ciò la rendeva triste. Le amiche si accorsero che qualcosa non andava ma preferì non dire nulla.
Decise di fare un esperimento, di vedere quanto lui reggesse il gioco.
Un gruppetto di ragazze in vacanza da sole non ha alcuna difficoltà a conoscere altri ragazzi.
La mattina successiva, in spiaggia insieme alle nuove conoscenze, provó a mettere alla prova il suo fidanzato: si fece scattare una foto con il più aitante di questi.
Lei quindi chiamò il suo amato.
Dopo qualche domanda generale, fu lui stesso a darle l'”assist”.


M – Avete fatto conoscenze?


L - Si, qui è pieno di persone in vacanza. Amore...c'è uno qui in piscina che non la smette di guardarmi il culo.


M – Perchè è impossibile non impazzire, ha buon gusto. Almeno è un bel ragazzo?


L – Beh, non è di certo brutto. Ieri ci ha provato per tutta la sera. Mentre ballavamo, ha messo un paio di volte la mano sul mio culo ma io gliel'ho levata. E quando si è messo dietro, ho sentito praticamente la sua eccitazione. E meno male che gli ho detto che sono fidanzata! Mah...
Ci siamo ritrovati da soli per qualche minuto ed ha provato a baciarmi ma io mi sono allontanata.
Aspetta, poco fa abbiamo fatto una foto. Te la mando.


Marco aprì la foto. Entrambi in piedi, lei davanti e lui dietro. Lui la stringe a sé, ha una mano proprio sotto il seno, l'altra molto vicina alla zona inguinale. Lei sorride e non fa una piega.
La foto lo fece eccitare. Vedere le mani di lui così vicine alle zone intime della sua ragazza gli annebbiò la vista.


M – Amore mi sembra un bel ragazzo! Potrebbe essere perfetto per il nostro gioco.


Laura abbassò la voce per non farsi sentire – Ma dici sul serio? Vuoi che vada a letto con lui?


M – Sei sola?


L – Si, sono tutti in acqua.


M – Ho immaginato la scena di voi due e...


Marco inviò una foto di sé, nudo. Laura notò l'erezione.


L – Allora dici sul serio!


M – Ma ricorda...se lo fai devi prima avvisarmi. Basta anche un messaggio. È un gioco che facciamo insieme, le regole le decidiamo noi due.


Parole che crearono un misto di delusione ed eccitazione in Laura.


L – Cosa vuoi che faccia? - rispose con voce tremante, rotta dall'eccitazione.


M – Per ora stuzzicalo soltanto! Fallo morire con il tuo sguardo, morditi le labbra, mettigli sotto gli occhi quel fantastico culo che hai. Toccagli il petto. Deve impazzire...deve capire che sei tu a decidere tutto, lui è il tuo giocattolo. In realtà non sa che è il NOSTRO giocattolo.


L – Ok...


M – Poi decideremo insieme. Aspetto tuoi aggiornamenti.


Salutò il fidanzato.
Disse agli amici che doveva andare a prendere una cosa in camera.
Entrò in fretta, chiuse la porta ed iniziò a piangere. Si sfogó, si guardò allo specchio. In fondo quel ragazzo era un gran figo. Iniziò a masturbarsi furiosamente. Amava talmente tanto Marco che si era eccitata su una sua fantasia erotica.
Aveva preso la decisione. Lui voleva ciò, e lei voleva che i suoi desideri divenissero realtà.


Durante il giorno, Laura flirtò con Stefano. Sguardi maliziosi, sfioramenti. Doppi sensi ad ogni battuta.
Il gioco la intrigava.
Quella sera un improvviso acquazzone fece posticipare la serata organizzata attorno la piscina dell'hotel. I ragazzi decisero quindi di cambiare i loro piani.
Laura mandò un messaggio a Marco.


L – Ciao amore. Tutto bene?


M – Tesoro mio! Si, sono tornato a casa da lavoro. Tu invece che fai?


L- Qui piove di brutto. C'era una serata organizzata attorno la piscina, avevano già preparato musica, dj, alcol...e invece è saltato tutto. La spostano a domani.


M – E non uscite?


L – No. O meglio...io non esco. Le ragazze sono con due che hanno conosciuto qui, mi hanno lasciata sola stasera.


M – Oggi lo hai fatto impazzire?


L – Ma chi?


M – Dai che mi hai capito!


L – Quel ragazzo? Chissà quante seghe si è fatto oggi pensando a me. Non mi ha tolto gli occhi di dosso per un secondo. E' anche vero che io l'ho stuzzicato un bel po'...


M – Raccontami


L – Beh al bar non c'erano sedie per tutti, voleva farmi sedere e lui rimanere in piedi ma gli ho detto che potevo sedermi sopra di lui. Dopo nemmeno un minuto, dal costume ho sentito che si stava eccitando e io ne ho approfittato per non stare ferma e per farlo impazzire. Ha messo le mani un po' ovunque. Sulla schiena Sulle cosce. Sui fianchi.
Poi ci siamo alzati tutti tranne lui, è rimasto lì seduto un paio di minuti per non farsi vedere eccitato da tutti. Povero.


M – Bene...bene...cos'altro?


L – Gli ho chiesto di spalmarmi la protezione solare. Ero a pancia in giù, gli ho detto di slacciarmi il pezzo di sopra del costume, ha spalmato su spalle e schiena. Poi sulle gambe. Stava salendo sul culo, ma gli ho detto di fare il bravo. Ha ripreso a massaggiare le cosce, sentivo che centimetro dopo centimetro stava risalendo sul culo. Era bravo. E stavolta non l'ho fermato.

M - Costume a perizoma?

L - Certo.

M – Sei grandiosa! Spero almeno sia ben messo. E adesso lui dov'è?

L – Direi di sì, è ben messo. Quando ero seduta sopra di lui l'ho sentito decisamente. Ora penso sia alla quarta o quinta sega.

M – Potresti informarti ed eventualmente aiutarlo

L – OK, te lo chiedo per l'ultima volta. Sei sicuro di quello che stai dicendo? Se mi dici di sì, giuro che lo chiamo e mi faccio scopare


M – Si!


L – Lo hai voluto tu, poi non ti lamentare. Lo sto per chiamare. Ti faccio sapere.


Passarono i minuti. Marco sentì una eccitazione mai provata prima. Guardava il cellulare in attesa di un messaggio.


L - Hei…

M - Quindi?

L - Sta venendo in camera mia.

M – Cosa hai addosso?


Laura inviò una foto. Aveva un vestitino, perizoma e senza reggiseno.


M – Perfetta così.


L – Ok. Hanno bussato alla porta. Sei ancora in tempo, posso rispedirlo indietro...sei sicuro?


M – Sicurissimo! Ti amo!


Marco accese la tv. Guardava lo schermo...ma non aveva idea di cosa stessero trasmettendo. Il pensiero era rivolto in quella camera. Era eccitato. La sua mente immaginava. L'orologio era lentissimo. Il tempo non passava mai.
Si masturbò tre volte. E più ci pensava, più impazziva di piacere.
Passarono due ore. Stava iniziando a preoccuparsi. Finalmente un messaggio di Laura.

L - Hey…

M – Che mi dici?

L – E' appena andato via.


M – E quindi? Avete scopato?


L – Era quello che volevi, no?


M – Voglio che mi racconti tutto. Nei dettagli...


L – Beh...gli ho aperto la porta...è entrato. Abbiamo parlato forse 30 secondi, poi si è avvicinato, mi ha afferrata dal culo sollevandomi e facendomi mettere le gambe attorno alla sua vita. Ci siamo baciati profondamente. Si è seduto sul letto, io l'ho fatto distendere e mi sono messa a cavalcioni. Ho tirato via il vestitino rimanendo solo con il perizoma. Mi ha nuovamente baciata, mentre le sue mani esploravano il mio corpo. Amore...Aveva una camicia...lo sai che la camicia mi eccita...ho leccato il collo, il petto...ho slacciato i suoi jeans e l'ho tirato fuori. Era durissimo! Un po' più grosso del tuo. L'ho guardato, l'ho preso in mano e l'ho leccato, per poi infilarlo in bocca.


M – Sei riuscita ad infilarlo tutto?


Marco aveva il fiato corto. Si stava masturbando, e Laura lo capì subito.


L – Tutto no. Poi mi sono alzata, ho tolto il perizoma, mi sono girata e praticamente gliel'ho messa in faccia. Io lo stavo leccando, anche lui doveva fare lo stesso. E sai una cosa, amore? Lecca veramente bene. In più usava pure le mani, leccava e mi penetrava. Sono venuta praticamente subito.


M – Ora conosce il sapore del tuo orgasmo.


L – Se vuoi saperlo...anche io conosco il suo ora...


M – Ti è venuto in bocca?


L – Non proprio in bocca. Ma ora ci arriviamo...


M – Ah ok ho temuto fosse venuto subito.


L – No, no! Dopo che sono venuta mi ha messa a pancia in su e lo ha entrato con violenza. Meno male che ero un lago...è scivolato dentro subito. Ha iniziato piano, poi ha aumentato pian piano l'andatura. Mi sono aggrappata a lui con gambe e braccia, e mentre godevo gli ho detto di sbattermi più forte.


M – Continua...


L - E' uscito e mi ha detto di mettermi a pecora. Così mi sono girata con il culo verso l'alto e le gambe aperte. Avrei voluto vedere la sua faccia...ho solo sentito che ha detto “Madonna mia!”.
Mi ha dato una sculacciata pazzesca, ho ancora il culo rosso.
Quindi mi ha messo le braccia dietro la schiena, con una mano mi teneva fermi i polsi e con l'altra mi tirava i capelli scopandomi come un pazzo. Praticamente non potevo muovermi...ero in suo potere.


Marco scoppiò in un urlo! Era venuto. Ma Laura doveva ancora finire il racconto...


L - Forse ho urlato troppo. Perchè appena sono venuta, lui non si è trattenuto ed è uscito di scatto. Mentre se lo menava, mi ha girato di nuovo ed è venuto sulla pancia e sul seno. Non era tantissimo, penso si fosse fatto veramente una sega poco prima. Però ho raccolto quel poco con le dita, e le ho infilate in bocca.
Ha ripreso fiato e mi ha detto che sono una meraviglia. Il tempo di pulirsi, abbiamo riso per qualche minuto ed è andato via. E poi ti ho scritto subito. Tutto qui...


M – Amore...sono senza parole! E' esattamente come lo immaginavo. Noi due complici, lui il nostro gioco. Penso che stanotte non dormirò pensando a quello che mi hai raccontato.


L – L'ho fatto per te. Se eccita te, eccita anche me.
Sono stata brava?


M – Sei stata perfetta!


L - Ho fatto qualcosa di troppo?


M – Se ti andava di farlo, hai fatto bene a farlo.


L - Avrei dovuto fare qualcos'altro?


M – L'importante è che non usa violenza su di te.


L – No, no! E' stato selvaggio ma nei limiti.

M - Ora che fai?

L - Penso di fare una doccia e andare a dormire, così domani mi sveglio presto per andare in spiaggia. Quindi non sei arrabbiato?

M - No, perché dovrei?

L - Sai com'è... La tua fidanzata ha scopato con un altro... Magari tene sei pentito.

M - È un gioco nostro. E ti ho detto io che potevi farlo. Quindi stai tranquilla, Ok? Buonanotte amore mio.


L – Notte.


Non era vero niente. Tutto ciò che raccontò, era una bugia. Laura sperava che Marco si incazzasse, che la gelosia prendesse il sopravvento, e lei a quel punto gli avrebbe rivelato di essersi inventata tutto.
Invece Marco voleva davvero che lei scopasse con un altro.

La delusione era troppa. Prese il cellulare e si diresse verso la camera del suo nuovo amico, dove rimase tutta la notte. E non solo quella…


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