tradimenti
Dov'è il confine? - 4
di Softemotions90
14.01.2025 |
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"Le piaceva essere guardata e desiderata, a casa da Roberto e a lavoro da Hans..."
Da quando Giulia aveva confessato la sua attrazione per Hans la sua tensione sembrava essersi sciolta. Era come se il peso di quel segreto che si portava dentro avesse finalmente smesso di gravare sulla loro relazione. I momenti insieme a Roberto erano più autentici e, paradossalmente, più appassionati. Giulia si sentiva leggera, sicura di sé, e quella sicurezza traspariva in ogni gesto, persino sul lavoro. Riceveva molto complimenti dalle colleghe che la vedevano molto più bella e distesa di come non fosse stata in questo ultimo periodo. Aveva iniziato a curare molto di più anche il suo aspetto e, soprattutto, il suo modo di vestire. L’approvazione di Roberto la spinse a esteriorizzare un poco di più ciò che non era riuscita ancora a confessare a se stessa: era molto vanitosa. Le piaceva essere guardata e desiderata, a casa da Roberto e a lavoro da Hans. Le piaceva ricevere le attenzioni di entrambi, ed entrambi si prodigavano per renderla felice in tutto. Scelse un nuovo colore di capelli, un castano chiaro che le donava molto, e rinnovò una parte del suo guardaroba. Iniziò a portare scarpe con il tacco un poco più alto di prima, ma anche solo quei pochi centimetri in più slanciavano la sua figura in modo quasi irriverente e facevano il suo sedere a mandolino ancora più appariscente. Nel complesso riusciva a risultare ancora elegante e professionale, ma con una non troppo nascosta nota provocante. Hans, con il suo sorriso malizioso e le sue battute pungenti, continuava a provocarla apertamente. Si faceva ogni giorno più spinto, anche se i suoi commenti risultavano sempre sagagi e mai molesti. Giulia rispondeva con frecciatine sottili, divertendosi a giocare con il fuoco, sempre entro limiti che considerava innocui. Roberto, dal canto suo, affrontava la situazione con un misto di curiosità e calma disarmante, come se stesse lasciando le cose nel suo corso naturale.
Una sera, Hans si avvicinò con un invito inaspettato.
“Giulia, perché non vieni a cena con me? Porta anche Roberto, così possiamo conoscerci meglio”.
Giulia rise nervosamente. “Non so se lui accetterebbe. Non ama molto questo tipo di incontri.”
“Fallo provare. Prometto che sarò un gentiluomo”.
Quella sera, raccontò l’episodio a Roberto. Lui, sdraiato sul divano, sembrava divertito.
“E tu cosa gli hai detto?”
“Che probabilmente avresti detto di no”.
Roberto sorrise. “Hai ragione, non ci penso nemmeno a sedermi a un tavolo con lui.”
“Non fare l’astioso, Rob... Magari vi piacete!”
“Guarda di sicuro, potremmo fare l’amore e lasciarti da parte”.
“Intendo dire che magari potresti anche vedere cosa ci trovo io di… interessante” rimarcò lei, scandendo bene l’ultima parola.
“Non me la sento, vai tu”.
Giulia sgranò gli occhi. “Andare da sola? Stai scherzando?”
“No, per niente. Non mi sembra carino rifiutare l’invito. Non sarebbe la prima volta che ceni con lui, no?”
Giulia si sentì scossa, ma anche incuriosita. “Si, ma stavolta sarebbe diverso... Roby, ma… non ti darebbe fastidio?”
Roberto si alzò e le prese le mani.
“Dipende. Dipende da quello che vuoi tu e da cosa decideremo insieme. Se stabiliamo dei limiti, potremmo persino divertirci a immaginare dove questo gioco potrebbe portarci.”
Giulia si sedette accanto a lui, il cuore che batteva veloce.
“Vuoi dire… che possiamo parlarne apertamente? Anche delle cose che ci eccitano?”
“Certo che possiamo parlarne. Io non ho paura di affrontare quello che provi, ma dobbiamo essere chiari. Cosa ti piacerebbe fare, Giulia? Fino a dove ti spingeresti con Hans, se tutto fosse possibile?”
Lei si morse il labbro, il viso in fiamme.
“Non lo so… a volte mi passa per la testa che vorrei provocarlo di più, vedere fino a che punto resisterebbe…”
Roberto annuì, non sembrava agitato ma stava diventando rosso anche lui
“E poi? Se lui non si fermasse?”
Giulia sentì un brivido lungo la schiena.
“Credo che mi fermerei io. Non voglio andare oltre. Ma mi piace l’idea che lui mi desideri senza potermi avere”.
“Ti piace fargliela annusare...”
Giulia rise di gusto. “Puoi scommetterci! Magari mi da una bella promozione, in cambio di...” lasciò cadere di proposito la frase, ammiccando vistosamente.
“Mi sembra proprio che farci impazzire ti piaccia eh!” disse Roberto, spofondando nel divano come a volerci scomparire dentro.
“E sempra proprio che ci riesca!” chiarì Giulia, osservando con insistenza il vistoso rigonfiamento dei pantaloni di lui.
“E se un giorno volessi spingerti oltre?” Roberto la guardò negli occhi, la voce bassa ma seria.
Giulia scosse la testa.
“Non voglio ferirti. Per me, quello che abbiamo è troppo importante”.
“Allora dobbiamo stabilire insieme quali sono i confini. Ma voglio che tu sia sincera con me, sempre. E se dovesse succedere qualcosa… promettimi che me lo racconterai”.
Giulia annuì, sentendo un’incredibile intimità con lui in quel momento. Si sedette sopra di lui, gli cinse le spalle con le braccia e iniziò a strofinare la sua vulva con energia sul suo pacco, attraverso i pantaloni. “Promesso. E tu? Hai fantasie su questa situazione?”
Roberto rise piano, imbarazzato.
“Potrei averne. Non mi dispiace che la mia donna sia desiderata da un altro... che ti voglia”.
“Già... neanche a me... e poi sai con qualche bicchiere di vino buono e qualche lusinga... potrei lasciarmi... andare!”
“Mmmh.” gemette lui “come ti lasceresti andare?”
“Forse gli farei qualche complimento di troppo... per il suo fisico. E potrei forse lasciar cadere una forchetta, e quando si china a raccoglierla per me... magari apro un pò le gambe”.
Inarcò il collo strusciandosi sempre di più, eccitatissima. Lui la voleva penetrare, ma la forte stretta delle mani sulle sue spalle gli faceva capire di non potersi muovere in quel momento, lei stava godendo già così.
“E cosa vedrebbe, dimmi” replicò lui, con un respiro affannato cercando di contenere la voglia straripante.
“Vedrebbe... che ho le autoreggenti... e che forse... non indosso le mutande!”
Dicendo questo si sfregò forsennatamente e con poche forti spinte di addome venne emettendo un lungo gemito di piacere.
Roberto non ce la faceva più.
“Beh non riuscirebbe a trattenersi... proprio come non mi trattengo io!”
Si alzò con gli addominal, la tenne con un braccio e la adagiò sul divano mentre con l’altra mano cercava la stringa dei pantaloni per sfilarglieli. Lei fece poca resistenza, voleva soddisfarlo.
Lui armeggiò con i suoi pantaloni e fece uscire un’erezione vistosa, la cappella era più gonfia che mai. Lei nel frattempo si girò, offrendogli il culo a pecorina. Poche spinte bastarono per farlo venire copiosamente, per poi crollare sul divano sfatto. Lei lo baciò sulla bocca appassionatamente, e senza altre parole si addormentarono abbracciati e appagati sul divano fino al giorno dopo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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