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Dov'è il confine? - 1


di Softemotions90
10.01.2025    |    1.497    |    2 9.7
"Poi, con un movimento fluido e naturale, lui scomparve sotto le coperte, il suo respiro divenne il preludio di un bacio ardente..."
Ciao a tutti! Il racconto è di fantasia, ma richiama tante situazioni di vita reale o fantasie che abbiamo condiviso. Ci fa piacere ricevere un commento cosi ci aiutate a proseguire il racconto!

Giulia era arrivata a Berlino due anni prima, accettando un'offerta come impiegata presso una prestigiosa azienda di design industriale. La città la affascinava: i viali alberati, le vecchie stazioni in mattoni rossi, e il misto di storia e modernità che si respirava ad ogni angolo. Lavorava in un edificio moderno, con grandi vetrate che lasciavano entrare una luce fredda e brillante. Dalla sua scrivania si vedeva la Torre della Televisione, simbolo della città.

Ogni mattina, Giulia si alzava presto e preparava la colazione per lei e il suo compagno, Roberto. Anche lui come lei era italiano e lavorava come ingegnere in un'azienda tecnologica non lontano dalla sua. Insieme avevano trovato un bella casetta singola immersa nella campagna a circa venti minuti di distanza dalle attività lavorative, dove passavano le serate passeggiando o cucinando piatti che profumavano di casa.

Al lavoro, Giulia era precisa ed efficiente. Era diventata il braccio destro del suo capo, Hans Ritter, un uomo elegante sulla quarantina, con capelli leggermente brizzolati e uno sguardo penetrante. Hans era nato in Germania, ma si era trasferito da piccolo in Italia dove aveva vissuto con la famiglia fino all’età universitaria, quando si trasferì in Germania per trovare un lavoro di rilievo. In breve era diventato il reponsabile dell’export nella penisola dell’azienda per cui lavoravano, ruolo che ricopriva con abilità impeccabile sicuramente anche grazie al fatto che parlava fluentemente entrambe le lingue senza accenti, cosa molto rara per chi parla sia italiano che tedesco. Hans era sempre gentile e professionale, ma negli ultimi mesi aveva cominciato a mostrarsi più attento a lei del solito.

Una mattina, dopo una lunga riunione, Hans le chiese di rimanere per discutere di un progetto. Quando furono soli, si avvicinò alla sua scrivania e con un tono morbido le disse: “Giulia, il tuo lavoro è impeccabile, ma devo confessarti una cosa. Ti trovo incredibilmente affascinante”.
Giulia rimase senza parole, il cuore accelerato. Cercò di mantenere la calma e rispose con fermezza: “La ringrazio, signor Ritter, ma sono fidanzata”.
Hans accennò un sorriso enigmatico.
“Capisco. Ne ero già consapevole, ma sappia che trovo difficile ignorare quello che provo ed è per questo che le ho esternato le mie emozioni. Spero di non averla messa a disagio, ho solo preferito confessarle la cosa in modo che non ci siano segreti o fraintendimenti tra noi.”

Da quel giorno, Hans continuò a comportarsi in modo impeccabile, ma ogni tanto le rivolgeva sguardi o commenti sottilmente lusinghieri. Giulia cercava di mantenere le distanze, ma non poteva negare che l’attenzione di Hans la lusingasse. Roberto era dolce e affettuoso, e la loro vita era stata perfetta finora. C’era sintonia, amore, rispetto e tranquillità. Perchè allora provava queste emozioni per un estraneo?
Una sera, dopo una lunga giornata di lavoro, Hans le propose di accompagnarlo per un aperitivo. “Solo per discutere dei dettagli del nuovo progetto” disse con il suo sorriso disarmante. Giulia esitò, ma accettò, convincendosi che non c’era nulla di male. Il bar era elegante, con luci soffuse e un sottofondo di musica jazz. Hans era affascinante, e le sue parole, sempre misurate, le facevano sentire speciale. Quando lui le sfiorò la mano, Giulia provò un brivido.
“Giulia” disse Hans con voce bassa “Perché non lasci Roberto? Io potrei darti molto di più”.
Giulia si ritirò di colpo, come scottata. La proposta di Hans le ronzava in testa, ma fu come un fulmine che creò dentro di lei una consapevolezza: non era assolutamente disposta a perdere Roberto per nulla al mondo, solo il pensiero di lasciarlo la angosciava e la tormentava.
Roberto era da anni la roccia cui lei si aggrappava nei momenti del bisogno, era la sua isola felice e tornare a casa era stato per lei finora un sollievo. Lasciò cadere l’argomento senza rispondere, e dopo la chiacchierata senza attardarsi lasciò il tavolo e tornò a casa.

Quella sera, coricandosi a letto con il suo Roberto, si sentiva ancora molto emozionata. Era sdraiata accanto a Roberto che riposava tranquillo tra le lenzuola senza tuttavia ancora dormire. Lei fissava il soffitto, ma la mente era altrove, un fuoco sottile che le scorreva nelle vene. Senza fare rumore, si voltò verso di lui. Lo osservò per un lungo momento, la linea delle sue spalle, il profilo sereno del suo viso. Un desiderio improvviso la attraversò, caldo e insistente. Con delicatezza, posò una mano sulla sua schiena, scorrendo lentamente le dita lungo la sua pelle calda. Roberto subito si girò verso di lei, ricambiando il suo sguardo e capendo al volo la sua voglia di intimità. Si avvicinò ulteriormente, le labbra che sfioravano la sua spalla per raggiungere poi il collo. La sua mano scivolò più giù, tracciando una linea sottile di calore lungo il fianco di lei e andando a circondare poi il culo sodo. Per un attimo lei restò immobile, poi si lasciò andare completamente a quel bacio, con il loro respiro che si mescolava in un ritmo sempre più intenso.

Non c’era fretta, solo un bisogno reciproco che cresceva e si alimentava di ogni carezza, ogni sussurro.
Roberto si stupì felicemente sentendo quanto Giulia fosse più vogliosa del solito, la sentiva premere la vulva sulle sue dita e sfregarsi mugugnando piena di desiderio. Consumarono il loro amore come erano abituati già da tempo. Con dolce lentezza, lui la sfiorò, con un tocco che sembrava un sussurro. Lei, con le dita morbide e sicure stuzzicò con il suo pene marmoreo giocando con una malizia tenera, mentre le loro labbra si fondevano in un calore febbrile. Poi, con un movimento fluido e naturale, lui scomparve sotto le coperte, il suo respiro divenne il preludio di un bacio ardente.
Baciò prima intorno al poco pelo curato che circondava il suo tesoro, e lentamente scese fino a incontrare ciò che più desiderava. Era molto bravo a stimolarla oralmente, ma stavolta la sua arte non serviva a risvegliare desideri dormienti: lei era già un fiume che scorreva, pronta ad accoglierlo. Lui quindi risalì, si mise sopra di lei e con un movimento lento e deciso la penetrò. Lei si inarcò accogliendolo e gli cinse il bacino con le gambe trattenendolo dentro di sè. Quando infine raggiunsero l’apice insieme, il mondo sembrò dissolversi, lasciando spazio solo a loro due, avvolti in un caldo abbraccio di piacere e intimità.
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