tradimenti
Dov'è il confine? - 6
di Softemotions90
17.01.2025 |
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"Lo osservò per un attimo, il viso rilassato, e si sentì un nodo nello stomaco..."
Giulia entrò in punta di piedi nel suo appartamento, cercando di non fare rumore. Roberto, il suo compagno, la attendeva a letto, sveglio. Lo osservò per un attimo, il viso rilassato, e si sentì un nodo nello stomaco.“Sei tornata.” mormorò lui appena varcò la soglia della camera.
Era buio, rapidamente Giulia tornò sui suoi passi e si diresse in bagno.
“Arrivo, amore!”
Lui stirò lentamente, poi si girò nel letto “Com'è andata?”
Dal bagno, lei rispose brevemente dicendo di attendere e procedette a struccarsi, svestirsi, lavarsi i denti e le zone intime, cambiando biancheria.
Quando tornò in camera, era già in pigiama. Appena appoggiò la testa sul cuscino il peso della serata e delle emozioni la assalì all’improvviso, sentì che si stava già appisolando.
“Com'è andata?” ripetè lui. La sua curiosità traspariva eccitazione e paura allo stesso tempo.
Giulia si morse il labbro, cercando di guadagnare tempo.
“Bene” rispose con una voce calma, anche se il cuore le martellava nel petto “Ma preferirei raccontarti tutto domani mattina, con calma. Sono stanca morta”.
Roberto la osservò per un momento, con un lampo di curiosità negli occhi, ma non insistette.
“Va bene” disse infine “Andiamo a dormire”.
La notte passò velocemente per Giulia, che dopo un sonno profondo si svegliò la mattina successiva, era domenica e non avevano programmi particolari. Il viso di Hans, con il suo sorriso sicuro e gli occhi profondi, continuava a riemergere nei suoi pensieri. E il bacio… quel bacio sulle rive del lago,il buio, la cena, era stato tutto quello che non avrebbe mai dovuto accadere. Rimase a letto, attese che anche Roberto si svegliasse e si godette le sue carezze, mentre lui le sfiorava i capelli con dolcezza.
“Allora” iniziò lui, con un tono leggero ma pieno di aspettativa “Raccontami della serata”.
Giulia sospirò e si voltò verso di lui, sorridendo vagamente.
“Come hai dormito?” chiese lei, ignorandolo e cambiando subito discorso. La sua curiosità lo stava uccidendo, e Giulia era divertita da quella situazione.
“Insomma, ho fatto fatica ad addormentarmi”.
“Immagino, mi chiedo perchè...” rise “Io invece, ho fatto una dormita eccezionale stanotte”.
“Dai, dimmi” incalzò Roberto, sapendo che lei stava solo giocando con lui e che la stava tirando lunga.
“È stata una cena piacevole” disse, scegliendo le parole con cura “Il ristorante era carino, il vino eccellente, e Hans è sempre bravo a intrattenere con le sue battute”.
“Nient’altro?” chiese Roberto, incuriosito. C’era una nota di malizia nella sua voce.
“Nessun momento piccante?”
“Secondo te?” rimaneva vaga, il gioco stava eccitando entrambi.
“Secondo me si”
Giulia rise piano, cercando di mantenere un tono leggero.
“Beh, dipende da cosa intendi per piccante” rispose, giocando con una ciocca dei suoi capelli.
“Sai cosa intendo” insistette lui, avvicinandosi di più. “Cosa è successo veramente?”
“Calma, cowboy... prima spogliati... e spogliami”. Roberto non se lo fece ripetere due volte, fece una palla del lenzuolo che li copriva e con un abile movimento le sfilò pantaloni e mutande insieme. Nel frattempo lei si alzò appena dal letto e si sfilò la canottiera, l'unico indumento che copriva il seno turgido e sodo.
Neanche il tempo di girarsi per posarla a terra che Roberto era già nudo, il pene bene in vista ritto e gonfio. Lei sorrise e lo prese in mano, facendo sussultare Roberto. Era molto sensibile, Giulia pensò che sarebbe stata dura trattenerlo dal lasciarsi andare ai suoi istinti e prenderla così, seduta stante. Diede un delicato bacio alla cappella, poi lo lasciò e si sdraiò, invitando lui a fare lo stesso.
Decise di andare avanti con cautela.
“Abbiamo riso molto” ammise “La cena era buona, pesce crudo. Un posto elegante e raffinato, siamo andati al Monsieur. Il vino, davvero ottimo, un bianco da far diventare le gambe gelatina!"
"Amore, lo sai che non mi interessa sentire i dettagli del cibo..."
"Ah no?" Fece la gnorri "E cosa ti interessa sentire?"
Lui abbassò lo sguardo, vergognandosi.
"Amore non vergognarti... Avevamo detto di essere sinceri..."
"Voglio sentire se avete fatto qualcosa, se ti ha toccata, se ti ha stuzzicato..."
"Oh beh... Allora dobbiamo passare al dopocena! Ma prima, dai amore, ti racconto un po' tutta la serata!"
Iniziò a toccargli il pene, la mano scivolava lenta e delicata su e giù, si sentiva appena ma era più che sufficiente per mandarlo su di giri. Lui contraccambiò subito, andando ad appoggiare tre dita sulla vulva di lei, con un dito cercando e trovando il clitoride. Si godettero la masturbazione reciproca, mentre lei raccontava i dettagli della conversazione, ogni tanto inventando qualche battuta sconcia che si erano detti per vedere come reagiva. Roberto, focoso e pieno di voglia, sarebbe potuto venire in ogni istante e non chiedeva altro che sapere di più.
“E poi, dopo cena, abbiamo fatto una passeggiata. Lui mi ha portata al lago…”
Roberto annuì, il suo sguardo sempre più attento. “E al lago?”
Giulia lo guardò negli occhi, cercando di decifrare le sue emozioni. “Al lago… ci siamo fermati a guardare la luna sull’acqua. Era un momento molto romantico. E poi…” Fece una pausa, come se stesse decidendo se continuare.
“Poi cosa?” chiese lui, con una punta di eccitazione nella voce.
“Poi mi ha baciata” confessò, osservando attentamente la reazione di Roberto.
“È stato un bacio lungo, eterno”
"Sto per venireeeee" avvisò lui. Lei si fermò, sentendo il suo pene pulsare ma non proseguendo. Lui agitava la sua vulva come un forsennato, come se così facendo potesse dare piacere a sé stesso.
"Aspetta amore... Poi mi ha toccata... Dappertutto"
"Dappertutto" ripeté lui, il cervello sconnesso. Non era quasi più in sé. Lei iniziò a muoversi sulle dita di lui, anche lei era al limite e voleva godere. Rivivere quei momenti la stava scaldando come non mai.
"Si dappertutto!" gridó mentre esplodeva in un orgasmo estremamente appagante.
Roberto rimase in silenzio per un attimo, poi insistette “Raccontami di più! Tu cosa hai fatto?"
Giulia riprese fiato, poi continuò: "Beh io... L'ho palpato anche io per bene... Ha un bel culetto sodo, come il tuo..."
"Hai toccato anche davanti?"
"Forseee..."
"Daaaai" Roberto stava diventando rosso, la voglia di venire era dipinta in ogni centimetro del suo viso.
"Forse gliel'ho preso in mano... Forse era bello duro... Forse, come te, non riusciva a resistere... E quindi non potevo essere davvero crudele no? Non potevo lasciarlo così!" Riprese a toccarlo, la mano come un velo delicatissimo che sfiorava la cappella.
"E cosa hai fatto!!!"
"Forse... Sai nel buio... Mi sono abbassata... E l'ho preso in bocca... Era profumato, durissimo"
"Gli hai fatto un pompino?" Roberto riuscì a stento a finire la frase e venne copiosamente sulla mano di lei. Lei continuò un poco a massaggiarlo, mentre lui continuava a venire a fiotti.
"Forse... Sono una bambina cattiva amore mio?"
"Molto cattiva! Sei una troia" ribatté lui senza cattiveria, ricomponendosi un po'. Le diede un bacio sulle labbra, poi si allontanó per sciaquarsi.
Giulia, nonostante il turbinio di emozioni, si abbandonò a quel momento di pace e godimento. Era particolarmente soddisfatta, la verità mescolata a qualche bugia non aveva turbato il suo amato. Capì che poteva anche spingersi oltre senza fargli del male.
Passarono la domenica a fare le faccende domestiche, risero e scherzarono e si godettero il tempo insieme. Decisero di fare una romantica passeggiata nel borgo storico di un paese a loro vicino, pranzarono con la vista sui colli circostanti. Erano entrambi felici, spensierati e soddisfatti. L’argomento non tornò più fuori, quel giorno erano solo Roberto e Giulia, due innamorati ritrovati.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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