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Cronaca di un tradimento


di Membro VIP di Annunci69.it Archi_mede26
06.11.2024    |    9.424    |    8 9.6
"Il tempo di dirmi che si è trasferita dall’Estonia per amore e poi l’arrivo dei bimbi e la ripresa della propria frenetica vita..."
Ho sempre avuto un debole per la bellezza eterea delle ragazze dell’est.

Yelena l’ho conosciuta a scuola, all’uscita dei bimbi dopo il rientro pomeridiano. Due chiacchiere generiche sulla vita stressante di questi tempi.

Il tempo di dirmi che si è trasferita dall’Estonia per amore e poi l’arrivo dei bimbi e la ripresa della propria frenetica vita.

Non ci ho pensato più per diverso tempo fino a che, alla festa della scuola l’ho incontrata nuovamente, per caso.

Stava assaggiando il dolce che avevo preparato per la gara di torte della scuola.

I nostri compagni intenti a parlare con altre persone, noi a conoscerci parlando del più e del meno.

Una bellezza slava, i capelli color sabbia come nelle canzoni di Battisti e Baglioni, gli occhi azzurro chiaro, la carnagione bianca e quel viso un po’ smunto e slavato tipico delle giovani modelle.

35 anni, due figli. Un fisico ben tenuto, alta, più alta di me che non lo sono tanto, esile.

Una figura elegante.

Era cominciata quasi per gioco una sfida di battute pungenti, ironiche, il classico batti e ribatti di cui io sono maestro e che tanto attrae le donne.

Lei appassionata di politica ed anche io.

C’era un’intesa particolare.

Nessun problema con i nostri compagni, ma a volte si crea quella strana magia che porta due persone a sentirsi sulla stessa lunghezza d’onda, chissà, forse la stanchezza, la voglia di evadere.

La voglia di riprovare sensazioni ormai sopite.

L’ora era ormai giunta ed il ritorno a casa incombeva, ci siamo persi di vista.

Ormai mi era entrata in testa.

L’ho cercata sui social e alla fine l’ho trovata su Instagram e le ho scritto.

Abbiamo iniziato a scriverci, una conversazione normale, gentile, dove ci siamo lasciati andare a battute e risate e perché no, perché non vederci per bere qualcosa allora, come due amici per commentare le ultime elezioni.

Un americano io, un gin tonic lei.

Elegantissima con la sua gonna morbida al ginocchio. Una serata piacevole.

Una mano di lei sulla mia gamba, un accavallamento di troppo che mostra fugacemente un inguine pulito e rasato.

La voglia che cresce.

La scusa di riaccompagnarla all’auto.

Salgo e partiamo.

Si ferma in un grande parcheggio ormai vuoto e buio.

Si volta, mi guarda e mi bacia. Ora non mi posso trattenere.

La frenesia di toccarsi, la voglia di vedersi, guardarsi.

Io depilato, lei con un pelo rado, curato, chiaro.

E’ più alta ma io sono più forte, la blocco, arretro il suo sedile e lo reclino, la prendo alzandole la gonna le sposto gli slip ed inizio a toccarla.

Ci baciamo.

Scendo con la bocca fino ad incontrare il suo sesso. Gode mentre i suoi muscoli guizzano notati dai miei occhi estasiati.

Mi bacia appassionata mentre con una mano scende sul mio pene.

E’ duro. Lo accarezza.

Ci fermiamo un attimo, estrae del lubrificante e me lo spalma sul pene, poi lo riprende in mano.

E’ una carezza vellutata, scivolosa, la stretta è sicura ma la mano scivola sull’asta.

Mi guarda e mi chiede di scoparla mentre guida con la sua mano il mio cazzo dentro di lei.

E’ una sensazione strana, è bollente, scivolosa.

Iniziamo una danza di bacino, una lotta tra gambe e corpi per sfregare i nostri sessi, lasciare che scorra dentro di lei.

Apre la bocca mentre emette gemiti sussurrati.

Le spinte diventano istintive, irregolari, dettate dalla passione.

La sento mia, la penetro a fondo, vorrei arrivare ad entrare tutto dentro di lei comprese le mie palle che invece si fermano sbattendo sulla sua pelle.

Sono al limite ma mi ferma.

Esco da lei.

Mi chiede di poter venire sopra di me

Mi siedo.

Lei si mette a chinino sul sedile, le gambe aperte, i piedi magri aggrappati ai lembi del sedile.

Rimettilo dentro mi impone.

Lo faccio.

Tende più i muscoli, sembra mungermi, l’attrito è aumentato.

Danza con il mio cazzo dentro di lei.

Non resisto più, non posso più aspettare.

Le chiedo di fermarsi perché sto per venire, invece continua.

Mi aggrappo a lei.

Si struscia sulla mia intimità ma non viene ed io non resisto più.

Emetto suoni gutturali mentre vengo aggrappato al suo seno mentre lei mi accarezza i capelli.

Mi sembra di non finire mai mentre l’eccitazione scema ed il mio seme ha ormai invaso la sua vagina.

Mi bacia.

Non è venuta ma non ha importanza, mi farò perdonare.

Ora è tardi.

Scende dall’auto e si accuccia per espellere lo sperma, per fortuna è protetta.

C’è uno strano silenzio tra noi mentre mi riaccompagna.

Il morso del senso di colpa mi lacera mentre lei sembra tranquilla.

Ci salutiamo.

Spero in cuor mio non sia finita qui.
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