Prime Esperienze
Un guaio tremendo

18.02.2025 |
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"Mi ha sorriso con degli occhi verdi e geniali e io ci sono cascata dentro..."
La sciagura del tradire dura esattamente una mezz'ora. Almeno per me, una mezz'ora esatta. Io non ci ho mai creduto più di tanto nella chimica, nell'attrazione, nel desiderio. In fondo a me non frega più di tanto di nessuno, nemmeno di me stessa.
Questa cosa mi imbarazza un sacco perché ogni volta che da ragazza incrociavo un bel ragazzo rimanevo imbambolata a fissarlo sperando che lui sapesse dirmi qualcosa, sperando che sapesse aggiungere quel qualcosa che mi facesse scattare a baciarlo. Invece niente.
E tradendo tutto si complica, l'"invece niente" si fa un incubo. Ti trovi un bel figo nudo addosso e "invece niente"! Oddio che dramma da nevrastenica stronza!
Quella maledetta mezz'ora io ce la ho proprio addosso. È quella mezz'ora in cui se la ben che minima cosa non va senti subito che quell'uomo non è giusto per te, che non ti piglia la testa, che non giocherai mai a immaginarti di innamorartene e che lo riduce alla solita perdibile scusa per non stare sola in quel piccolo dimenticabile momento.
Già a scrivere mi sto immaginando le tante volte in cui ho iniziato a fare sesso pensando alla spesa, al bucato, al lavoro. "Dio santo vieni in fretta che ho da fare!!!"
E tutto questo succede spesso, quando invece non ci sarebbe nulla di più bello del non sentirsi né pazza, né stronza, né sola.
Oggi voglio dire con chiarezza una cosa: mi è bastato un benedetto pomeriggio per ricacciare nel cassetto una serie infinita di autocritiche inutili e di patimenti non necessari. Ho superato la mezz'ora! Ha superato la mezz'ora!
Lo ho incontrato con molta prudenza sulle scale della vai crucis del Gianicolo, quasi pronta a scappare già verso trastevere.
Pioveva leggermente. Le nubi avevano una luce intensa e potente, ma tutta nascosta alle loro spalle.
Mi ha sorriso con degli occhi verdi e geniali e io ci sono cascata dentro. Aveva preso un romanticissimo B&B in un sottotetto di trastevere, mi ci ha portata con calma passeggiando non proprio per poco, anche se a me è sembrato un attimo. Mi ha parlato di arte, di vita, di musica antica, Io ho riso tanto, forse ho fatto la figura della scema, forse non c'era nemmeno da ridere; ha semplicemente parlato bene, sono stata bene. Sono salita con lui in quella casa.
Aprendo la porta ho scoperto questo angolo stupendo in pieno centro; lucernari e travi a vista, pavimento in cotto e bei divani bianchi, con tante piante belle e rigogliose che raggiungevano i vetri del tetto.
Un istante e spunta una bionda stupenda con un viso da romana simpatica, nuda!
Io guardo il ragazzo con la faccia ebete di chi già pensa di essere finita in chissà che casino...
Lei è di un bello che non si può non guardarla, alta, soda, nuda e terribilmente elegantissima!
Ha pure un gran sedere, che di solito qui a Roma....così alto non si vede. E là infondo alla stanza, forse fa yoga? Di sicuro lo fa in modo spiritato. Si dimena. Anzi ha le cuffiette, allora balla? Boh! Bella! Di sicuro più bella di me, c'ha dei capelli da modella, vaporosi e curatissimi.
Io guardo il ragazzo, lui sorride, sta zitto.
A quel punto io gli chiedo chi è questa donna. E lui dice: la mia migliore amica, è una psicologa, folle come tutte le psicologhe. Quando lascia Ibiza per venire a Roma prendiamo casa insieme. "A me la sua compagnia piace. Vederla mi fa lavorare meglio."
Io rimango abbastanza esterrefatta; fra che gente sono finita?? Lui interrompe presto i miei pensieri, mi prende forte per un polso e mi guarda negli occhi, poi sorride e dice: "ora vieni con me, lasciamola sola, sta per iniziare le sue terapie in videocall per donne affamate".
A me scappa da ridere. Questa fa le video classrooms nuda in cam? Ma dove cavolo sono finita??!?!?!
Abbastanza contrariata dalla situazione cammino davanti al ragazzo e mi lascio guidare; entriamo in un'altra stanza, molto trnquilla e normale, ma con un bel divano di velluto che sembra un serpentone intrecciato su se stesso. È una sorta di isola tenera e morbidosa al centro della stanza, poi c'è una scrivania, una bella poltrona di pelle all'americana con piedi di legno solido. Noto il PC aperto sulla scrivania con le mail di lavoro aperte. Inizio a pensare che sia gente molto strana, ma simpatica.
Quando la sera ha spendo le luci io ero ancor lì con lui sul divano, nudi, io su di lui e presa da una voglia di baciarlo che mi faceva esplodere il cuore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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