Prime Esperienze
Ricordi
di Ade-69
11.07.2017 |
26.502 |
5
"Ci si riveste senza mai smettere di guardarsi, non una parola, torna il silenzio..."
La giornata è molto soleggiata, dalla finestra un uomo guarda la spiaggia, le onde infrangersi sul bagnasciuga.Il volto stanco gli occhi incavati nel volto, quel volto coperto da mille rughe, di chi a visto molte onde, molti soli, molte albe.
L’età ormai non conta più, troppi sono gli anni che appesantiscono la sua schiena tanto da curvarla.
Tante sono le cose che hanno visto quegli occhi ormai stanchi.
Sulla spiaggia tante persone, lui guarda disincantato con gli occhi di chi ha già visto tutto e nulla sorprende più.
Tra i tanti corpi che giocano o riposano sotto il sole cocente, uno attira il suo sguardo lento e stanco.
Una donna legge qualcosa seduta, il mare spumeggiante le bagna i piedi e gli schizzi le bagnano il corpo, piccole gocce che il sole fa brillare, lei non sembra accorgersene continua assorta nella sua lettura.
L’uomo la guarda attento cerca di mettere a fuoco quel corpo si sente attratto da qualcosa che non sa spiegare, sforza la sua stanca vista sino a non vedere altri che lei.
I dettagli si fanno più limpidi, nota la pelle abbronzata che la spuma del mare rende quasi irreale, i neri capelli che scendono attorno al collo per poi portarsi sul davanti di lei, la schiena libera a ricevere quel sole cocente, il viso lineare dolce, piccoli tratti che rivelano una giovane età, il costume minuscolo da poco spazio alla fantasia, il corpo ben proporzionato, dei seni visibili ma non particolarmente enormi, delle gambe slanciate tonificate, una schiena perfetta.
“Perché la sto guardando attratto”, si chiede l’uomo.
D’un tratto la mente va a ritroso le immagini si mischiano, realtà e ricordo si confondono, si rivede giovane come non ricordava più neanche di esserlo mai stato, è lui sulla stessa spiaggia, accanto una donna non ancora ben definita nel ricordo, gli abiti molto coprenti svelano che sono troppi gli anni che lo dividono dal presente.
Il ricordo si fa piacevole anche se non capisce ancora il perché.
Pian piano i ricordi affiorano le immagini si fan più limpide, il volto di lei più chiaro.
Malgrado il sole evidentemente caldo, lei a la pelle chiara di chi non può prendere sole perché non stava bene mostrarsi in pubblico, lui le cinge i fianchi, passeggiano su quella spiaggia che i ricordi vedono vuota e solo con loro due.
I sorrisi di entrambi nel parlare rivelano una complicità antica, e il ritornare seria all’improvviso di lei, rivelò pensieri che non dovrebbe avere non allora non era possibile.
Si fermano lungo la spiaggia per sedersi sul bagnasciuga, Lui le mette un braccio attorno le spalle e lei china il suo capo sul suo petto.
Un brivido attraversa l’anziano uomo, una sensazione strana che non sentiva da chi sa quanto tempo.
Ora aveva 20 anni si sentiva forte invulnerabile bello.
I 2 volti si guardano le due bocche si avvicinano, si toccano come a sfiorarsi per non farsi male.
La lingue si incrociano si gustano prima dolcemente poi con frenesia.
Lui le scopre una spalla scostando quel vestito di lino lunghissimo che lei indossa, svelando una pelle bianca, delicata, sente un profumo di fiori come se lei fosse un prato da esplorare.
Le slaccia il vestito chiuso da una cordicella lunghissima, lei le blocca la mano “no non possiamo, non dobbiamo lo sai” dice lei con voce troncata di chi vorrebbe ma sa che non deve.
L’uomo ritrae la mano, ma preso dal desiderio ritorna sui suoi passi “Ti amo si che dobbiamo” dice lui, mentre scopre le spalle di lei.
Lei lo guarda immobile impaurita, ma piena di desiderio, lo aveva sognato a lungo quel momento ma non poteva dirlo, non doveva dirlo.
L’uomo la spoglia lentamente dolcemente, ora è nuda non ha difese, d’istinto porta le sue mani a coprire quei seni acerbi che nessuno aveva ancora mai visto, lui le scosta le mani, ed osservandola si spoglia a sua volta lentamente. La donna lo guarda non lo conosceva cosi, la lingua bagna le sue rosee labbra carnose a svelare il suo desiderio.
L’uomo le prende una mano e l’accompagna sul suo petto, lei fa un po’ di resistenza ma quando il suo tatto sente il corpo di lui tutta la sua paura svanisce d’incanto si sente più libera.
Lo carezza come a verificare che sia vero, che lui sia li.
Ora sono un corpo solo, si abbracciano a sentire le proprie pelli, i loro cuori i loro sensi.
Lui la bacia, ora sulla bocca, poi sul collo, lei si lascia andare non conosceva quelle sensazioni si sente tremare di desiderio, una cosa nuova mai provata ma stupenda, la lingua di lui la esplora, ora sul collo ora dietro l’orecchio mordicchia il lobo, riscende sul collo sulle spalle e scende tra i suoi seni mentre il palmo delle mani li racchiude. Lei le prende la testa trattenendolo a se, è troppo bello per farlo smettere.
La bocca di lui si ferma su quei capezzoli ormai duri, lo sguardo di lei si sofferma sul fallo di lui, non lo aveva mai visto, lo vede crescere pulsare, a voglia di toccarlo, allunga una mano lo afferra.
Che sensazione stupenda, lo sente pulsare sotto la sua mano, i muscoli caricarsi di sangue che lo ingrossano, come se quel suo toccare gli trasmettesse il suo piacere.
Piccoli suoni escono dai due che si confondono con l’infrangersi delle onde.
Lui l’esplora arriva con la sua lingua tra le gambe di lei, una goccia del suo piacere si intravede da quel fiore non ancora colto, la succhia avido come si trattasse di miele pregiato.
Poi si alza verso di lei, il suo grosso pene arriva alla bocca di lei, l’invita ad assaporarlo.
Lei lo guarda non sa che fare, con una punta di lingua assapora la sua cappella, un gusto aspro sulla sua lingua ma piacevole, lui spinge verso la sua bocca l’invita ad assaporarlo per intero e lo fa avvolgere dalle piccole mani di lei.
Lei non sa perché ma lo fa, segue i movimenti di lui che fanno entrare ed uscire il grosso pene nella sua bocca “succhia, giocaci un po’ con la lingua “ gli sussurra lui, lei obbedisce è stranamente il vedere l’uomo eccitarsi a quel suo fare eccita a sua volta lei.
Ora lui la fa sdraiare le si mette a fianco le bacia i seni la bocca, mentre con la mano l’accarezza tra le gambe, cercando il suo piccolo clitoride ancora semi nascosto.
“Ti voglio ti voglio adesso” esclama lei con parole che sino a prima non pensava nemmeno di saper pronunciare.
Lui le allarga le gambe, con la lingua la esplora la fighetta già umida ma stretta, non vuol farle troppo male vuole che sia ben lubrificata.
Poi gli scivola su, struscia la sua cappella sul clitoride di lei che al contatto ansima, lentamente poi si fa spazio nella stretta fessura già lubrificata, la cappella e dentro e lei le grida “entra adesso dai”
Un colpo di reni di lui seguito da un urlo di lei, e poi un lento movimento dentro di lei che la fa ansimare,
lo stringe a se quasi a non volerselo far scappare, lui la sente stretta attorno al suo pene lo avvolge, una sensazione anche per lui nuova, quasi non riesce a contenere la sua eccitazioni.
I sensi li avvolgono completamente e non si rendono neanche conto che il mare li cinge li avvolge.
Si agita su di lei la bacia ovunque mentre spinge dentro il suo pene, lei lo cinge con le gambe
Mentre le braccia lo tengono a se, è sempre più frenetico il movimento, spariti i tabù i non si deve, solo piacere un piacere immenso unico.
Ecco che non riesce più a trattenersi, esce velocemente il suo pene da lei lo agita con la mani e un lunghissimo schizzo caldo raggiunge lei tra i seni fino al mento fin sulle labbra.
Solo adesso scorgono il sangue, l’acqua del mare li ripulisce, poi un lungo abbraccio con le bocche a suggellare un segreto, quel segreto. Ci si riveste senza mai smettere di guardarsi, non una parola, torna il silenzio.
Nuovamente abbracciati soli sulla spiaggia riprendono il loro cammino in silenzio.
L’uomo torna anziano, lo sguardo su una spiaggia diversa ma uguale, una donna assorta in una lettura bagnata dal mare, ed un sorriso nuovo sul volto dell’anziano.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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