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Prime Esperienze

Il gioco dei Desideri 2


di Chicolatinox
24.04.2025    |    433    |    0 9.2
"Ma la verità era che, in quel momento, la sua fiducia in Marco e il desiderio di esplorare se stessa stavano camminando su due linee parallele, destinate a..."
Livia sentiva il peso della sua scelta. Ogni volta che passava davanti alla porta dell’appartamento di Leo, il cuore le batteva un po' più forte, come se un mistero la stesse aspettando. Leo non era solo una distrazione. Era una scoperta, come un libro che non avevi intenzione di leggere, ma che ti afferrava con ogni pagina, obbligandoti a non fermarti mai. Eppure, c'era qualcosa che non riusciva a comprendere appieno. Leo non era come gli altri ragazzi. Non sembrava intenzionato a fare parte del suo mondo, ma piuttosto a ridefinirlo.

Una sera, dopo una delle solite cene con Marco, Livia ricevette un messaggio da Leo: "Ho bisogno di parlarti. È importante. Ti aspetto sul terrazzo, tra mezz’ora." Non c’era niente di minaccioso nel tono, ma qualcosa nel suo modo di scrivere sembrava diverso. Era come se la loro relazione, che fino a quel momento era stata così leggera, stesse per prendere una piega inaspettata.

Quando Livia salì sul terrazzo, trovò Leo seduto su una poltrona, con una sigaretta tra le dita e un’espressione pensierosa.

"Sei molto misterioso stasera," disse Livia, cercando di mascherare il suo nervosismo.

Leo le fece un piccolo sorriso, ma c’era una profondità nel suo sguardo che non riusciva a decifrare. "So che tutto questo ti sembra confuso, Livia," iniziò, "ma ci sono cose che devo dirti. Siamo arrivati a un punto in cui non possiamo più ignorarle."

Livia si avvicinò, incuriosita. "Di cosa stai parlando?"

Leo si alzò, si avvicinò a lei, ma non troppo da renderla scomoda. "La verità è che non sono solo il ragazzo del piano di sopra. E non sono nemmeno solo un tipo che ti fa sentire viva. Io… io conosco Marco da molto tempo. Più di quanto tu possa immaginare."

Un brivido percorse la schiena di Livia. Non riusciva a credere a quello che stava sentendo. "Cosa vuoi dire?" chiese, il cuore che accelerava.

Leo fece una pausa, guardandola negli occhi. "Non è solo il tuo desiderio di uscire dalla routine. C'è qualcosa di più grande in gioco. E Marco… Marco ha capito tutto prima di te. Ti sta osservando, ti sta lasciando vivere questa esperienza perché sa che fa parte di un piano. Un piano che coinvolge anche lui."

Livia non sapeva se stava sognando o se la sua mente stava cercando di trovare un senso a quella rivelazione assurda. "Un piano?" ripeté, incredula.

"Un piano," ripeté Leo, "perché Marco sa che la libertà di esplorare è la chiave per non perdere mai il controllo sulla propria vita. Tu hai bisogno di crescere, di cambiare, e io… io sono qui per aiutarti a farlo. Ma non siamo solo io e te. C'è una rete che ci unisce. Marco ti guarda, ti osserva mentre evolvi. E il prossimo passo, Livia… è più di quello che pensi."

Livia si sentiva come se stesse precipitando in un abisso sconosciuto. Cosa voleva dire Leo con quelle parole? E Marco, che appariva così sereno e accettante, era davvero parte di questo "gioco" oscuro? La sua mente era un vortice di emozioni, desideri e paure. Ma c'era anche una sensazione di eccitazione, una curiosità irresistibile.

"Cos'è che vuoi davvero, Leo?" chiese infine, con un filo di voce.

Leo sorrise enigmaticamente. "Quello che voglio… è che tu scopra tutto. E quando lo farai, quando capirai fino in fondo, sarai pronta a fare una scelta che cambierà tutto."
Lenyűgöző és gyönyörű nő vagy, és alig várom, hogy a karjaimban tarthassalak… hogy megcsókoljalak, kényeztesselek, és egy érzéki, forró masszázzsal fedezzelek fel centiről centire.
Livia uscì dall’appartamento di Leo con il cuore che batteva più forte del solito. Le sue parole le rimbombavano nella testa, come un'eco che non voleva cessare. "Sei pronta a fare il passo decisivo?" La domanda la tormentava. Perché, in fondo, quella non era solo una questione di attrazione fisica. C’era qualcosa di più profondo, qualcosa che la legava a Leo, ma che non riusciva a decifrare.

Tornata a casa, si sforzò di mantenere la calma mentre Marco le sorrideva dalla cucina, intento a preparare la cena. Come ogni sera, lui era lì, il marito premuroso, sempre attento ai suoi bisogni. Ma Livia non riusciva a fare a meno di pensare a Leo, a quelle ore trascorse insieme in un silenzio carico di parole non dette, a quell’intensità che la faceva sentire viva in un modo che non provava più da tempo.

"Come è andata oggi?" chiese Marco, il tono della sua voce morbido, come sempre.

Livia esitò un attimo. La sua mente era confusa, ma la fiducia che nutriva in Marco le dava la forza di essere sincera. "Marco… c’è qualcosa che non riesco a togliermi dalla testa. Una persona, un incontro."

Marco la guardò con interesse, ma senza il minimo accenno di gelosia o paura. "Leo?" chiese semplicemente, come se già sapesse.

Livia rimase sorpresa. "Come… come fai a sapere?"

Marco sorrise e si avvicinò a lei, poggiando una mano sulla sua spalla con dolcezza. "Livia, ti conosco. E so che non c’è niente di sbagliato nell'esplorare quello che senti. Se vuoi parlare di Leo, parlane. Se vuoi capire meglio cosa provi, fallo. Io non ti giudico."

Le parole di Marco le scivolarono dentro come una carezza, ma anche come un invito a fare qualcosa che non era sicura di voler fare. Quella libertà, quella fiducia che Marco le concedeva, era qualcosa di inaspettato. Una fiducia che, senza che lei lo chiedesse, gli permetteva di spingersi oltre, oltre i confini di una relazione che sembrava troppo stabile per essere scossa. Eppure, quel qualcosa di misterioso, di intangibile, si stava insinuando in modo quasi impercettibile.

"Non voglio ferirti, Marco," disse Livia, la voce tremante, "ma Leo… mi fa sentire diversa. Mi fa sentire come se… come se ci fosse una parte di me che non avevo mai conosciuto prima."

Marco la guardò intensamente. "Non c'è nulla di sbagliato nel cercare nuove esperienze, Livia. Io voglio che tu sia felice, che tu viva le tue scelte senza paura. E se questo ti fa sentire più te stessa, allora sono felice per te. Ma ricordati: io sono qui, sempre. E non ti lascerò mai."

Livia sentì il cuore gonfiarsi di gratitudine. La sua fiducia in Marco era incrollabile. Quello che lui le stava concedendo era una libertà rara, un rispetto che non avrebbe mai immaginato di ricevere. Ma c’era anche un’altra parte di lei che era pronta a esplorare il confine sottile tra il desiderio e la curiosità, tra la passione e la paura di perdersi.
Nei giorni seguenti, Livia continuò a vedersi con Leo, ma le cose stavano cambiando. La loro connessione, pur rimanendo intellettuale e emozionale, iniziava a prendere una piega più intensa. Leo, con il suo sguardo profondo e il suo sorriso enigmatico, sembrava quasi sfidarla a fare un passo oltre, a lasciarsi andare senza rimorsi. Ogni incontro diventava una promessa silenziosa, una sfida al suo stesso equilibrio interiore.

Una sera, mentre erano seduti insieme al bar, Leo si avvicinò a lei più del solito, la sua mano che sfiorava accidentalmente la sua sulla superficie del tavolo. Il contatto, seppur minimo, fece scattare una scossa di elettricità lungo la sua pelle. Il suo cuore accelerò, e Livia si sentì immediatamente viva, come se tutto fosse diventato più intenso, più palpabile.

"Non è solo il desiderio, Livia," disse Leo, la sua voce bassa e calda, "è il modo in cui ti guardo, il modo in cui ti vedo crescere. Io non voglio cambiarti. Voglio solo che tu sia libera di esplorare quello che senti, senza paura."

Livia trattenne il respiro. "E cosa devo fare per essere libera, Leo?" La domanda le uscì quasi senza volerlo, ma era come se quella risposta fosse ciò che davvero cercava.

Leo le sorrise, ma questa volta il sorriso non era quello di un ragazzo giovane e spensierato. C'era qualcosa di più profondo, come se stesse cercando di fare entrare Livia in un mondo che non avrebbe mai più potuto abbandonare.

"Devi solo essere disposta a fidarti di te stessa," rispose. "Il resto verrà da sé."

Le sue parole erano come un invito, ma anche una promessa. Livia non sapeva più se temeva o desiderava quel passo. Ma la verità era che, in quel momento, la sua fiducia in Marco e il desiderio di esplorare se stessa stavano camminando su due linee parallele, destinate a incontrarsi, prima o poi. E, quando lo avrebbero fatto, sarebbe stato impossibile tornare indietro.
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