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Prime Esperienze

Cap 7: Siediti


di streing74
10.11.2015    |    704    |    0 8.0
"Ardo dalla voglia di percepire il profilo del Gioiello Reale..."
Inginocchiata a terra, i sensi ancora tremanti, guardo Milord dirigersi deciso verso la sedia, il petto nudo brillante sotto la luce, i pantaloni allacciati.
Ansimo di desiderio ed eccitazione. Ardo dalla voglia di percepire il profilo del Gioiello Reale.
Ma Milord ha altri piani. E lenta inizia la tortura del piacere..
"Siediti".
Nessuna replica è concessa. Obbedisco fremente e docile, almeno per il momento. Mai la corda rossa si è stretta così imperiosa al mio corpo. Il movimento è impossibile, legata stretta alla sedia, la fune che taglia la pelle ad ogni tentativo di liberarsi..
I seni talmente stretti che paiono schizzare in avanti, protesi al languore ed al brivido del tormento, i capezzoli rossi ed irti pronti per inondare il ventre di umidi umori.
Le braccia sono dietro la schiena, polsi immobilizzati, le gambe divaricate espongono il fiore delicato ai brividi di piaceri inesplorati.
Milord si scosta soddisfatto. Ancora chiuso nei pantaloni mentre il mio desiderio cresce di pari passo con il timore.
La frustrazione di non poterlo toccare mi fa gemere, vorrei almeno poterlo vedere, posare lo sguardo ardente sul gioiello che svetta imperioso e seducente.
Ma il gioco comincia ora..
La pallina si inserisce tra le labbra stringendo la morsa dietro la nuca. Spalanco gli occhi, imploranti di timore, ed i capezzoli in un baleno trovano posto nelle ventose pronte a stringersi in morsi di vibrante piacere. Lo stantuffo tra le mie mani.
"Stringi" ordina Milord. Mi rifiuto.
E la frusta si abbatte sulla carne delicata facendomi inarcare. "Stringi". Non voglio cedere. La carne brucia, freme, i denti della forchetta tracciano segni purpurei, mi dibatto, mi eccito, mi ribello. Milord è implacabile.
Cedo. Le mani si contraggono, lo stantuffo si contrae, i capezzoli ritmicamente stetti nella morsa che mi fa sussultare, mentre la vibrazione amplifica i fremiti che colano tra le gambe . Ed è allora, proprio allora, che la lingua di Milord saetta tra le mie gambe, indugiando, leccando, succhiando, provocando tremiti così forti che il corpo sembra animarsi di propria vita e incontrollato movimento.
Mi inarcò così forte da sentire la corda che penetra la carne. Vorrei che non smette se mai, ancora e ancora, vorrei toccare il reale gioiello, sentirlo tra le dita
Il piacere è così forte da non lasciare respiro. la forchetta preme forte, il legno del mestolo si abbatte, si mescola al frustino, e ancora alla lingua, poi alla corda, poi al calore della pelle del fiero gioiello tra le dita, così sensuale ed ardente, con il desiderio che mi divora, mi consuma, quasi mi fa perdere i sensi ed impazzire. Implorare Milord di soddisfarlo, di possedere il mio corpo abbandonato al fremere dei sensi, di portarlo all'assoluto piacere che chiede che implora che supplica di esplodere.
E quando il corpo accoglie l'imperioso mirabile fusto, forte come l'asta più pregiata, fiero come il più eroico dei guerrieri, nulla può più fermare l'onda inarrestabile che monta, infrangendosi in mille frammenti di sublime scintillante ed esplosiva perdita di ogni immaginabile controllo. Stretti e ansimanti al suolo nel languido oblio.
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