orge
La puttana del capo
di Evoman
21.11.2014 |
42.893 |
2
"Esplodi in un orgasmo devastante, ma loro non smettono, anzi continuano riportandoti in breve ad un nuovo potentissimo orgasmo..."
Un po’ di tempo fa, per gioco, con il tuo ragazzo hai messo un annuncio su un sito di scambi di coppie e hai postato le foto che ti ha fatto lui, nuda e con le gambe aperte. Oggi, però, durante l’orario di lavoro, il tuo capo e i suoi due soci ti hanno convocato nel loro ufficio. Praticamente non ti hanno detto niente, hanno solo girato lo schermo del computer dove erano le tue foto sul sito di scambisti. Tu cerchi di negare ma sei poco convincente. Il capo ti prende e da dietro ti blocca lì in piedi con le braccia dietro la schiena. I soci si avvicinano e iniziano a metterti le mani dappertutto. Tu protesti e cerchi di divincolarti, ma il capo è troppo più forte di te. I soci ti fanno allargare le gambe e te le tengono ferme. Ti tirano su la gonna e uno prende le mutande, le stringe nella mano fino a farle diventare come un cordone e le tira su in mezzo allo spacco della tua fica, strusciandole sul clitoride. Un altro intanto ti infila le mani nel reggipetto e inizia a toccarti e stringerti i capezzoli fino a farti mugolare. Tra le sensazioni violente sul clitoride e quelle sui capezzoli inizi ad eccitarti, ma non vuoi farlo vedere perché ti vergogni. Quello che struscia le mutande però vede la tua fica tutta bagnata e inizia a deriderti, ti chiama troia e cagna in calore, tu non riesci a resistere e inizi a gemere per il piacere. Loro sono sempre più cattivi. Smettono di tirarti le mutande in mezzo alla fica, ma iniziano a darci sopra degli schiaffi. Ad ogni colpo tu senti un'ondata di piacere che ti arriva fino al cervello, hai capezzoli e clitoride dritti e gonfi per l'eccitazione e la fica che sbrodola. Alla fine ti prendono il clitoride, ormai dritto e tutto fuori dal cappuccio e te lo stringono tra le dita, anche forte. Tu vieni urlando per quello che è l'orgasmo più forte della tua vita, sei eccitata per la sensazione di vergogna e sottomissione e hai scoperto che quel trattamento rude ti fa impazzire. Ormai stai con le cosce larghe e li implori di scoparti. Ma loro ti mandano via e dicono che se ne riparlerà domani.
Il pomeriggio quando torni a casa ripensi a quello che ti è successo e sei stupita di come, in una situazione del genere, il tuo corpo ha reagito. Devi ammettere a te stessa che l'essere stata quasi violentata e trattata male ha acceso in te una fiamma mai provata prima. Poi suona il campanello ed è un corriere che ti consegna un pacco con una lettera. La lettera è del tuo capo e dice: "domani per venire al lavoro mettiti i vestiti che troverai dentro. Solo quelli e niente altro". Nel pacco trovi una minigonna cortissima, una maglietta leggera e attillata, delle calze autoreggenti e niente mutande né reggipetto. Praticamente il capo ti vuole vestita da troia. Quando vai a letto, comunque, non riesci a toglierti dalla mente l'avventura della mattina e non puoi fare a meno di masturbarti selvaggiamente, godendo di nuovo in modo devastante.
Il giorno dopo, vestita in quel modo, sei l'attrazione di tutto l'ufficio e i commenti e le risatine si sprecano. Poi il tuo capo ti chiama nel suo studio e, come il giorno prima, è con i due soci. Ti trattano come la loro puttana, ti rinfacciano il fatto che hai goduto come una cagna in calore e che da ora sarai sempre il loro giocattolo sessuale. Di nuovo ti circondano e ti toccano dappertutto. Tu provi a ripararti con le mani, ma loro sono tre e non riesci a fermarli. Ti buttano faccia avanti sulla scrivania, con il busto piegato poggiato sopra e il culo bello esposto. In un attimo ti ritrovi con la gonna sollevata e le loro mani che da dietro ti esplorano la fica e il culo. Questa volta non devono tenerti aperte le gambe a forza, le apri tu vinta dall'eccitazione. Di nuovo sei in piedi in mezzo a loro, che si sono spogliati e che ti mostrano dei cazzi di dimensioni decisamente esagerate. Tu sei terrorizzata perché pensi che ti faranno male. Ti sollevano leggermente e da davanti uno ti penetra nella fica. Il suo cazzo enorme fatica ad entrare, ma poi i tuoi succhi lubrificano il tutto e piano piano ti trovi impalata, senza quasi poterti muovere e con il respiro che ti si ferma in gola. Da dietro intanto il tuo capo ti infila un dito nel culo. Tu gemi e provi a protestare, ma il piacere che il cazzo piantato nella fica ti da, ti sta facendo perdere la testa. Dopo un dito, dietro ne entra un altro. Ora le sensazioni che vengono dal tuo ano sono così forti che quasi oscurano quelle dalla fica. Senti dei brividi che percorrono la tua spina dorsale e che arrivano al cervello, ansimi, mugoli e vuoi godere. Il terzo uomo ti prende intanto i capezzoli e te li stringe tra le dita, tirandoli e mungendoli come se fossero quelli di una vacca da latte. Anche questo trattamento ti sconvolge i sensi. Improvvisamente nel culo ti ritrovi infilato l'uccello del tuo capo. Tu cominci ad urlare e lamentarti. Certo il dolore è forte, ma la voglia di godere e la sensazione che sei la loro puttana ti eccitano molto di più di quanto il dolore ti raffreddi. Ti senti dilatata e piena come mai prima nella vita. Al cervello ti arrivano nette le sensazioni del tuo ano, del tuo clitoride e dei capezzoli, che sono come terminali nervosi da cui partono fitte di godimento e di sensazioni fortissime. Esplodi in un orgasmo devastante, ma loro non smettono, anzi continuano riportandoti in breve ad un nuovo potentissimo orgasmo. Sei sfinita, distrutta, ma tutto ciò ti ha cambiato dentro per sempre. Ora sarai la puttana del tuo capo e sei felicissima di esserlo.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.