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Cruising bar da evitare


11.06.2021 |
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"Il bar era molto affollato, cosa insolita per locali di questo tipo, al momento non avevo voglia di bere nulla e passo avanti e mi dirigo verso i corridoi..."
Tempo addietro, in uno dei miei frequenti viaggi di lavoro mi è venuta la curiosità di recarmi una sera in un cruising bar dedicato al popolo gay.Ne avevo letto gli annunci molto accattivanti sui vari siti di questa nuova apertura e, visto che in genere locali di questo tipo sono ambienti dove la pulizia non è il massimo mi sono detto: è nuovo forse che questa volta ne vale la pena, visto che le passate esperienze non mi hanno entusiasmato.
Quando sono arrivato la prima impressione è stata abbastanza positiva, locale inaugurato di recente quindi tutto tirato a lucido ed in perfetto ordine. Pago l'ingresso dove mi rilasciano il voucher, lascio il sovrappiù al guardaroba (era d'inverno e l'ambiente era molto riscaldato, forse troppo). Il bar era molto affollato, cosa insolita per locali di questo tipo, al momento non avevo voglia di bere nulla e passo avanti e mi dirigo verso i corridoi dove l'ambiente cambiava radicalmente, fino a quel punto tutto era bene illuminato con arredamenti chiari, improvvisamente gli arredi e le pareti erano scuri e l'illuminazione era molto tenue tanto che alcuni angoli erano decisamente bui, ma penso che ciò sia stato voluto proprio per creare quella sensazione molto "Dark".
Sui corridoi si affacciavano molte camerette di pochi metri quadri occupate in gran parte da una specie di divano, o meglio, si trattava di un tavolo imbottito foderato di finta pelle nera alto circa 70/80cm. Alcune erano libere, alcune avevano la porta chiusa probabilmente perché occupate, in altre si intravedeva qualcuno solo, seduto o disteso sul tavolo/divano che guardava con sguardo interlocutorio chiunque si soffermasse a curiosare sulla porta.
Molte persone percorrevano insistentemente avanti ed indietro questi corridoi con evidente intenzione di cercare qualcosa, o meglio, qualcuno che fosse di suo gradimento al pari di quelli che si erano sistemati da soli nelle stanzette che speravano di essere interessanti per quelli che invece cercavano.
Vedo delle scalette anguste che scendono, le prendo incuriosito e mi ritrovo in un ambiente attrezzato per gli amanti del SM e cose simili. Pareti completamente nere, angoli con sling ed al centro in bella evidenza una grande tela di ragno fatta con grosse catene lucidissime con fissate alcune polsiere e cavigliere in pelle. Non c'è nessuno, e, non essendo amante del genere, faccio per tornare indietro e vedo che allo stesso livello c'è anche un angolo dedicato agli amanti del pissing. Decisamente non mi piace e torno al piano di sopra.
Torno a percorrere il corridoio delle camerette e mi casca l'occhio su di una persona che dentro la cameretta ha i pantaloni sbottonati con l'uccello fuori abbastanza lungo, ma con un diametro sottoproporzionato, mi fermo un attimo a guardarglielo, lui mi prende gentilmente per un braccio senza alcuna prepotenza, con un mezzo sorriso con l'aria di chi ti sta dicendo: "Se lo guardi vuol dire che ti interessa, non essere timido..." e mi fa entrare nella stanzetta chiudendo la porta alle mie spalle. Mi fa inginocchiare e, appena apro la bocca, me lo infila subito dentro. Non era tanto duro, ma non era nemmeno flaccido, una consistenza inusuale, ma perfetta per infilarsi agevolmente nella faringe e superare con disinvoltura l'epiglottide senza procurare il minimo dolore. Direi l'uccello perfetto per chi, come me allora, era a digiuno di vere esperienze di gola profonda. È andato avanti così per pochi minuti senza fretta tutto fuori e tutto dentro. Sicuramente non voleva godere per non concludere la serata, si è fermato e mi ha fatto uscire.
Un po' deluso dalla brevissima esperienza percorro il corridoio fino in fondo, attraverso la zona dei glory holes per trovarmi di colpo nella dark room che più che una stanza era un vero labirinto di corridoi, anfratti. Decisamente, una volta entrati trovare la via d'uscita non era poi così immediato. Procedendo a tastoni in quanto non si vedeva proprio un accidente, ho avuto l'impressione che in quel labirinto fossi solo, ma mi sbagliavo perché poco dopo mi sono imbattuto in un angolo morto dove qualcuno che evidentemente conosceva bene l'ambiente stava tendendo un agguato al primo malcapitato, e quello di turno ero proprio io. Mi sono imbattuto in un gruppo di persone che mi hanno circondato, non so quante fossero più di tre di sicuro, forse cinque.
Mi sono trovato addosso un'infinità di mani per niente delicate che non andavano troppo per il sottile. Prima hanno incominciato a toccarmi dappertutto sopra i pochi abiti che avevo addosso, poi hanno incominciato a sbottonarmi e ad infilarle sotto in maniera sempre più impudente e prepotente. Dopo un poco mi son ritrovato con la camicia completamente sbottonata ed i pantaloni e le mutande abbassati. Mentre un paio di mani avevano preso di mira i miei capezzoli e stringendoli per bene li arrotolavano avanti ed indietro, altre mani stringevano con decisione i miei genitali ed alcune dita esploravano con estrema decisione fra le mie natiche. Se provavo ad allontanarne qualcuna la reazione era immediata, la stretta diventava molto più decisa e dolorosa.
Ad un certo punto mi sono reso conto che le cose stavano prendendo una spiacevole piega, le dita che esploravano in mezzo alle mie natiche si erano abbondantemente inumidite e stavano penetrando il mio buco con decisione e lo stavano preparando al peggio, e così è stato: infilando una mano fra le gambe da dietro uno ha afferrato con forza le mie palle ed ha dato una bella strizzata che mi ha fatto piegare in avanti, manovra studiata con cura perché immediatamente un uccello bello tosto mi ha infilzato di colpo e senza troppi riguardi proprio nel momento in cui mi ero piegato a 90 gradi. Simultaneamente altre due mani hanno afferrato la mia testa ed un altro uccello, anche quello bello tosto, ha incominciato a premere contro la mia bocca, che ho dovuto aprire completamente al pensiero che se non lo avessi fatto le cose avrebbero potuto prendere una piega ancora peggiore.
Doveva essere un gruppo ben affiatato, di certo non improvvisato, si muovevano senza intralciarsi l'un l'altro e si davano il cambio a sbattermi senza sosta, mentre facevo la fine del pollo allo spiedo. So solo che questa giostra è durata molto a lungo, forse mezz'ora, forse di più. Di certo qualcuno di loro ha goduto rumorosamente per poi sparire nell'oscurità di quel labirinto in cui alla fine mi sono ritrovato solo a tirarmi su i pantaloni e ad abbottonarmi la camicia.
La mia serata che doveva essere una tranquilla serata di relax si era così conclusa in maniera piuttosto turbolenta, di certo in quel cruising bar non ci rimetterò più piede.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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