Gay & Bisex
Un incontro inusuale


14.04.2021 |
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"Aveva un prepuzio generoso e questo, dopo un poco che era cresciuto, gli permetteva di far entrare tranquillamente la grossa cappella nella faringe..."
Lo scorso anno in tarda primavera ho contattato su di un sito di incontri gay una persona che ho trovato subito interessante, si proclamava attivo e molto dominante in cerca di una sex-doll in carne ed ossa. Al primo contatto le cose hanno preso la piega giusta sono state saltate a piè pari tutti i convenevoli e mi ha illustrato in maniera sintetica ciò che stava cercando con frasi tipo: ”A me piace abusare, stuprare, violentare, sodomizzare uomini maturi” oppure: “Se vuoi vengo da te e ti uso come una troia senza manco parlare”, musica per le mie orecchie da passivo. Abbiamo rapidamente combinato un appuntamento a casa mia per il pomeriggio senza divulgarci in stupide menate. Per l’occasione, vista la temperatura quasi estiva, mi sono tenuto con un abbigliamento leggero, pantaloni corti sportivi e T-shirt. All’ora stabilita, anzi con un leggero anticipo, è arrivato, Mi si è presentato davanti un uomo di circa 40 anni della mia altezza, forse leggermente più basso, ma robusto, fisico da rugbista ed abbastanza irsuto, decisamente il classico tipo con cui sarebbe decisamente sconsigliabile attaccar briga. Appena entrato e chiuso la porta alle sue spalle è partito letteralmente all’attacco, per prima cosa mi ha spinto contro la parete ed ha incominciato a toccarmi con mani pesanti e molto forti. Toccava tutto con inaudita impertinenza, stringeva con forza a volte forse troppo, poi ha incominciato ad insinuarle sotto gli abiti con la medesima prepotenza, mi sono trovato a disagio, ho cercato di liberarmi da quelle manacce respingendole, ma ho ottenuto l’effetto contrario, è diventato ancora più irruento, se cercavo di spingere via la mano, opponeva una resistenza maggiore della forza con cui cercavo di allontanarla e nel contempo stringeva molto più forte di prima cosa che quando si aggrappava alle mie palle diventava caldamente consigliabile di lasciarlo fare per non peggiorare notevolmente la situazione. Il tutto si svolgeva in un assoluto silenzio non ha aperto bocca e dallo sguardo si capiva chiaramente che non avrebbe gradito sentire parola. In quella situazione mi sono sentito usato, umiliato, annientato, mi stava trattando come una sua esclusiva proprietà, un oggetto di cui disporre a suo piacimento, non un essere umano, nemmeno un animale, una cosa priva di dignità.
Dopo una decina di minuti, forse meno, ma i fatti si svolgevano con notevole intensità per cui apparentemente sembravano momenti interminabili, senza mai togliermi le mani di dosso, mi ha sfilato quei due capi di vestiario che avevo addosso, mi ha spinto sia verso il basso che contro la parete e mi ha fatto inginocchiare, si è voltato, si è calato i pantaloncini (anche lui era vestito leggero) e mi son trovato davanti alla faccia un culo pelosissimo e in un attimo mi son ritrovato con la testa immersa fra due chiappe belle sode, con le mani le ha leggermente divaricate ed ha spinto per avvolgermi meglio la faccia. Mi sono ritrovato con bocca e naso immersi in una selva di peli neri, un poco sudati e letteralmente a contatto con suo il buco del culo. Con leggeri movimenti dall’alto in basso mi ha fatto chiaramente capire che voleva che incominciassi a lavorare di lingua, non avevo scelta. Penso che la cosa gli sia piaciuta visto che ha continuato a lungo ad accompagnare i suoi movimenti con quelli della mia lingua.
Improvvisamente si è voltato ed approfittando del fatto che avevo la bocca spalancata per prendere fiato dato che quel culo mi limitava la respirazione, mi ha infilato il suo uccello in bocca. In quel momento era totalmente moscio, non lungo, ma molto grosso, molto più della media, ma potevo tranquillamente respirare con il naso tranne che nei momenti in cui me lo ritrovavo schiacciato contro il suo pube folto di peli, peli che mi procuravano un gradevole solletico. Con i suoi movimenti avanti e indietro, ma senza mai farlo uscire dalla mia bocca si stava lentamente gonfiando, anzi per essere più precisi allungando, visto che già dall’inizio come diametro aveva riempito totalmente tutto lo spazio disponibile. Aveva un prepuzio generoso e questo, dopo un poco che era cresciuto, gli permetteva di far entrare tranquillamente la grossa cappella nella faringe. I problemi sono incominciati quando la consistenza è diventata tale da non adattarsi più alla mia anatomia ma, viste le spinte vigorosissime, a pretendere che la mia anatomia si adattasse al suo uccello che nel frattempo aveva assunto una dimensione ed una durezza di tutto rispetto. Per fortuna il rugbista, pur anteponendo in modo assoluto il suo piacere, non era un sadico, ed ogni tanto si allontanava di un poco per permettermi di respirare, ma solo il minimo indispensabile, lo teneva al più contro le mie labbra, nemmeno un millimetro più lontano. I suoi movimenti avanti e indietro non erano a scatti, ma continui, senza colpi ma calmi e inesorabili. La cosa è continuata per un tempo che mi è sembrato infinito, continuava a fottermi la bocca senza tregua, piano ma inesorabilmente, fino a quando ha cambiato il ritmo, al momento di venire e senza emettere alcun gemito, lo ha spinto con forza brutale in fondo alla mia gola quasi volesse mettermi dentro anche le palle e lo ha tenuto la con piccoli sussulti ritmici fino a quando non ha vuotato tutto il latte cremoso e caldo. Sentire che si gonfia ritmicamente, sentire con la lingua il fluire dello sperma lungo l’uretra, sentirlo arrivare caldo e copioso in fondo alla gola: la quiete dopo la tempesta.
Finito di godere, lo ha ritratto solo quanto basta per permettermi di respirare con il naso e me lo ha lasciato in bocca fino a quando non è tornato alle dimensioni di quando me lo ha infilato all’inizio, se non ancora più piccolo e soffice. A quel punto lo ha tirato fuori dalla mia bocca, lo ha pulito con cura strofinandolo sulla mia faccia scoprendo anche il glande che lo ha passato sui miei occhi, si è tirato su i pantaloncini, ha aperto la porta ed è uscito, se ne è andato senza salutare, in tutto il tempo che è rimasto a casa mia non ho sentito che voce avesse, poteva essere muto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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