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Intrecci al chiaro di Luna


di Ale101
22.01.2024    |    554    |    15 9.9
"“Facciamo da me, devo farvi vedere una cosa!” E così, il venerdì post lavoro eccomi diretta verso Milano..."
Questa volta siamo a casa di Barbarella. Vive da sola e ci ha invitato sul suo terrazzo a Milano.
“Facciamo da me, devo farvi vedere una cosa!”
E così, il venerdì post lavoro eccomi diretta verso Milano.
Ma si tranquille ragazze, tanto Milano alle 18 cosa vuoi che sia!

Ci troviamo almeno una volta al mese per un aperitivo della serie: io porto il bere, tu mi raccomando il cibo e che sia sano, perché ok il bere, ma cibo sano!
Ho con me il cibo, quindi sono certa che non inizieranno la seduta di gossip in mia assenza.
Non siamo il tipo di amiche che si scrivono ogni giorno, anzi, non siamo nemmeno quelle amiche che si scrivono spesso. Ci contattiamo quando necessario.
Il nostro legame si è consolidato nel corso degli anni, partendo sempre dalla stessa affermazione: "Quella non la sopporto proprio!", ma con il passare del tempo abbiamo imparato a conoscerci, supportarci e condividere tutto tra noi.

Marzia, regina di un pianeta tutto suo.
Ha 37 anni e ha iniziato da poco a vivere la Sua vita.
Una donna sommersa nelle responsabilità private e lavorative.
Rossa, occhi verdi, si definisce spesso “abbondante” e lo fa con una leggerezza che riflette il fondo della sua anima. Una bella testa. Suor Marzia.

Federica, l’essenza di ben 100 donne in una. 35 anni e finalmente si è data una calmata. Gnocca da paura quando vuole. La Fede.

Barbara, è la più piccola del gruppo, ha appena fatto i 30.
Una testa progettata per la carriera, alla ricerca di opportunità anche nel caffè del buongiorno. Barbarella.

Poi ci sono io. Ale, 33 anni appena compiuti e ogni compleanno è un trauma. Vorrei poter mettere la firma per vivere almeno qualche decennio in più rispetto alla durata media della vita in queste parti. Amo la vita profondamente e ho un elenco infinito di cose che vorrei ancora realizzare. Ale.

Arrivo alle 18:30. Salgo un centinaio di gradini con i tacchi e le buste, fino ad arrivare con il fiatone al quarto e ultimo piano di quel condomino storico.
“Oh, finalmente eh!” mi dice Barbara, accogliendomi in un abbraccio. Mi prende le buste. “Vieni, mettiamo direttamente in terrazzo, che abbiamo fame”.
Saluto le altre, prendo la bottiglia e mi accomodo su una poltroncina in rattan.
8H a gironzolare sui tacchi e quei maledetti scalini.
Lascio cadere le scarpe a terra e, da sotto gli occhiali, osservo rapidamente le ragazze.
Siamo stranamente vestite in modo coordinato, tutte 4 con colori caldi, di tonalità verdi e marroni. Sa di aperitivo etnico, bellino! Ah no, ecco Marzia che rientra dal bagno. Lei e i suoi outfit mi fanno sempre pensare a qualcosa di esoterico.

Mentre il mio respiro torna alla normalità, mi infiltro nei discorsi ben avviati sugli ultimi sviluppi delle nostre vite.
La temperatura fuori è gradevole e il sole si sta ritirando, lasciandoci al panorama ancora caotico di una Milano a fine settembre.
Ma qui su, tra chiacchiere, risate e una playlist jazz in sottofondo, c’è un’atmosfera di relax e leggerezza.
“Allora Barbarella, cosa dovevi farci vedere?” chiede Marzia curiosa.
Barbara guarda l’orologio. “2 min e ci siamo!”
Controlliamo tutte l’orologio sui telefoni.
Sono le 18:58.
Alle 19:00 precise, la porta del balcone accanto si apre e sbuca una donna. Va veloce e dritta verso l’altro lato del terrazzo. La osservo per un attimo.

Capelli biondo cenere, legati in una coda bassa perfettamente lisciati.
Occhialoni da sole stile celebrity e una lunga vestaglia a strisce bianche e nere. Tacco 12 rosso. Avrà sui 35 anni. Bella, penso. Forse una bellezza “troppo social” (?) per me. Bah.
Dietro di lei, un uomo brizzolato.
Corredo barba&pizzetto ben curato, camicia bianca a fiori autunnali, pantaloni neri e scalzo. Avrà qualche anno in più… Carinooo!
Prima di raggiungere Biondocenere, l’uomo si gira verso di noi e saluta.
Saluta prima Barbara e poi salutiamo velocemente quasi in coro. Un “Buonasera” troppo zuccherino di Federica fa sì che Biondocenere si volti per un attimo e finalmente ci conceda uno sguardo. Come se avesse sentito parlare un sacchetto dell'umido. Non dice nulla.

Conosciamo Barbarella e tutte abbiamo capito il motivo di quel “facciamo da me perchè devo farvi vedere una cosa”.
Dopo qualche minuto, immerse nelle nostre chiacchiere, sentiamo un “Buonasera” scimmiottato. Biondocenere seguita in silenzio dal brizzolato a testa bassa.
Ridiamo, questa volta senza pretesti.

L’aperitivo prosegue, cibo sano e prosecco, come se domani non esistesse.
Dall’appartamento accanto intanto iniziano a sentirsi rumori a dir poco inconfondibili.
“Ma stanno scopando!" dice Marzia imbarazzata.
“E a sentire, anche di gusto” aggiunge Fede.
Proseguiamo nei nostri racconti, mentre le urla di Biondacenere, si fanno sempre più forti.
Vanno avanti così per una 20ina di minuti.
“Tutte le sere alle 19:00 in punto escono sul balcone, rientrano e scopano cosi.” ci informa Barbarella.
“Ma convivono? Sono fidanzati?” chiedo.
“No macché! Lui è autista ncc, ha degli orari improponibili e fino a poco tempo fa tornava a casa ogni volta con una donna diversa. Ma oh, mai sentito nulla. Ora è un po’ che sta con questa. Si scopano e litigano ogni giorno, come se fosse l’ultima volta”.
Mentre spettegoliamo sottovoce dei fatti del vicino, quelli che prima erano gemiti vengono chiaramente sostituiti da insulti e parolacce di Biondocenere.
Abbassiamo la musica per sentire meglio, ovviamente, e ci guardiamo confuse… Sesso estremo o stanno effettivamente litigando?
“È una settimana che mi racconti la stessa storiella, tu non sei un uomo, non vali un cazzo!” esordisce Biondocenere, uscendo balcone.
“E voi che minchia avete da guardare galline isteriche?”
“Buonasera principessa!” le dico abbassando gli occhiali da sole per vederla meglio.
“Isteriche noi, dici?” continuo, mentre un calcio mi arriva da sotto il tavolo.
Barbara sta giocando al gioco del mimo.
“Fatevi una vita, teste di cazzo!” continua la principessa, mentre si accende una sigaretta e ci dà le spalle.
Barbara e Marzia tossiscono e cercano di cambiare discorso.
“Certo che devi averne di acidità nel corpo, per essere ancora stronza, dopo una scopata così…" aggiunge Fede.
La amo. Rido un po’, ma indipendentemente da tutto, non ho nessuna intenzione di partecipare a un comportamento da branco.
“Senti Biondocenere, perché non fai un salto di qua, ti rilassi un po’ e ci racconti cosa ti ha turbato in breve tempo?” le chiedo.
“Andatevene a fanculo pure voi troiette” risponde mentre se ne va sbattendo la porta. Il terrazzo traballa. Che caratteraccio.
“Vabbè ragazze… Prosecco!” concordiamo, mentre la musica riparte e il sole sta lasciando il posto alla luna.
Fede accende le lucine.

Mi alzo e vado a prendere la bottiglia in frigo, continuando a ragionare sul Sole e la Luna.
Chissà cosa si dicono in quell’istante che si incrociano…
“Buongiorno Sole, ti stavo aspettando” e “Buonanotte a te Luna, a domani”, qualcosa così… Beh, non è detto, magari la Luna non va a dormire quando arriva il sole, potrebbe salutare dicendogli…

Drrrriiin. Campanello. “Apro ioooo” grido.
Apro. Il brizzolato, mh… “Ciao, senti volevo scusarmi con voi per prima, è in….”
Lo interrompo.
“Barbarellaaa, c’è qui il tuo vicino che vuole scusarsi per qualcosa. Faccio entrareee?” dico sufficientemente piano e mi appoggio alla porta. Fingo per qualche istante di aspettare una risposta che sapevo non sarebbe mai arrivata.

Lo osservo dai piedi alla testa e mi soffermo sui suoi occhi. Sorride.
“Vieni.”
Prendo la bottiglia e gli faccio strada verso il terrazzo da dove arrivano le voci delle ragazze:
“I fell in love with San Pedrooo, Warm wind carried on the sea, he called to me Te dijo te amooo…”

“Ragazze, c’era l’offerta al frigo, prendi una bottiglia, ti diamo un vicino.” dico indicandolo.
Barbara si alza di scatto e ci viene incontro: “Aleeee potevi chiamarmi!” mi rimprovera.
“Ciao, scusami non ho sentito il campanello, sono Barbara”si rivolge a lui presentandosi.
“Non ti preoccupare, Luca piacere” dice lui.
“No, no, no! Iniziamo male!” aggiungo… “Tesoro, è lui che si deve scusare…”

Barbarella mi liquida e si apparta con il brizzolato nell’angolo del terrazzo.
Mi lascio cadere sulla poltroncina, guardando la Fede. Lei mi guarda con la coda dell’occhio e si morde il labbro.
Ci giriamo insieme verso Barbara che sta annuendo a chissà cosa le sta raccontando Luca.
Ci guarda e si passa una mano tra i capelli mentre sorride al brizzolato.
“Ooh, bene! Un po’ di pepè a questa serata” dico.
“Toglietevelo dalla testa, se no me ne vado!” ci dice Marzia a detti stretti.
“Apri la bottiglia e smettila di fare Suor Marzia” le risponde Fede. Marzia esegue.
Nel frattempo gli altri due ci raggiungono e facciamo le presentazioni del caso. Marzia non sta togliendo gli occhi di dosso a Luca.

“Rompiamo il ghiaccio, gioco della bottiglia ragazzi?” propone Fede.
“Siii!” dice entusiasta Marzia. L’abbiamo persa.
Stabiliamo le regole e concordiamo su: baci, carezze e morsi.

Dopo un’ora di duri limoni, carezze stile “vorrei ma non posso” e morsi che liberavano tutto il desiderio di avere di più da quell’atmosfera, avevamo creato tutte le combinazioni possibili.
Tra noi ragazze, sapevamo un po’ tutto sui modi di essere dell’altra, e Luca, che dire… È stato all’altezza.
È mezzanotte passata, Fede e Barbara danno i primi segni di cedimento alla serata, salutano e se ne vanno a letto.
Marzia, abbandonata tra le braccia di Luca con fare da gattona, non da segni di cedimento.
Una mano di Luca, le sta accarezzando il seno da sotto la maglietta.
Non ho sonno, ma voglio lasciare lo spazio necessario ai due.
“Vado a farmi una doccia e poi raggiungo le altre, buonanotte ragazzi.”

Mentre mi dirigo verso il bagno, inizio a sbottonarmi la camicetta, l'avevo sistemata poco fa. Entro e mi libero completamente anche dai pantaloni.
Nello specchio c’è un viso stanco, nonostante quel poco trucco ancora perfettamente al suo posto.
Ho bisogno di dormire, forse… Mi appoggio al muro e osservo la figura nello specchio. Stanca si, ma sempre gnocca. Quella che stamattina era una perfetta piega, sono ora i miei capelli biondi che cadono morbidi sul mio seno.
Mi vengono in mente i baci sensuali di Marzia. Niente quella ragazza mi prende corpo e anima.
Penso ai morsi da stronza di Fede, cattivissimi, lingue e mani che si intrecciavano su quei 5 corpi, senza capire più chi e come. Penso al cazzo di Luca e alle mani di Barbarella che lo accarezzavano.
Mi tolgo le mutandine nere e accendo l’acqua di quell’enorme doccia. Ho ho bisogno di calmare quel fuoco che si è acceso dentro prima.
Bussano alla porta.
Marzia che non aspetta risposta, entra. Ha solo l’intimo addosso, è raggiante, chissà che fine ha fatto il suo outfit esoterico.

“Ehi, Tutto ok? Devo fare la pipì, scusami”.
Non le rispondo e mi butto in doccia, mentre lei intraprende un monologo su Luca. Cose che spaziano da Biondocenere a quanto Luca fosse bravo a farle questo e quest’altro.

La mia mente è assertiva ora, immagina pezzi di quello che lei sta dicendo e ignora il superfluo. Mi rendo conto però, che i protagonisti dei miei pensieri, sono 3: io, lei e Luca.
“Hai finito?” le chiedo dopo qualche minuto.
“Si, ora me ne vado”.
Esco dalla doccia, la prendo per mano e la trascino sotto. Ho voglia ancora di quei baci suoi. La tocco. E’ ancora bagnata di pipì.
"Assaggia un po’ Marzia” risalgo con la mano e lei mi lecca le dita.
La bacio mentre anche il suo corpo viene coperto dall’acqua. Ride.
“Che cazzo ti ridi? Vai avanti a parlarmi di come ti tocca Luca.”
“Ti piace? Vorresti che toccasse anche te cosi tesoro?”
“No Marzia, voglio che mi tocchi tu cosi, fammi le stesse cose che ti ha fatto Luca!” le dico prendendole la mano e portandomela tra le gambe.
Mi tocca delicata, mi bacia suor Marzia, l'inafferrabile donna piena di responsabilità. Ma non sono più i suoi baci seducenti.

Bussano alla porta. Marzia mi prende per i capelli, facendomi segno di zittire quelli che erano dei sospiri ormai incontrollabili. Torna a toccarmi la figa.
È Luca, ci sta chiedendo dall’altra parte della porta, che fine avessimo fatto.

“Un attimo solo, arriviamo!” dice Marzia mentre le sue dita dentro di me si fanno sempre più voraci e la mia voglia di un orgasmo è lì… Oh si, arriviamo Luca.
Vengo in preda agli spasmi, lasciandomi cadere con la faccia tra le morbide tette di Marzia.
Mi tira su.
“Vieni che ti asciugo” mi dice, tirandomi fuori dalla doccia.
La seguo in silenzio e la lascio fare.
Mi strofina ovunque come fossi una bambola, mi fa indossare un accappatoio e mi raccoglie i capelli in un turbante bianco.
Mi sento coccolata, come sempre con lei.
Fa altrettanto lei, avvolgendo il suo corpicino “formoso” in un asciugamano e mi trascina sul terrazzo.
Luca è appoggiato alla ringhiera, ci uniamo e restiamo per un po’ in silenzio.
Guardo la Luna, tra poco incontrerà il Sole.

“Ma secondo voi, cosa si dicono Luna e Sole quando si danno il cambio?”
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