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incesto

MI AIUTI A SBORRARE?


di PASQUALE29
13.11.2022    |    3.457    |    13 9.7
"Dopo quella bellissima esperienza non riuscivo a dormire , la mamma la sera veniva nel mio letto, non si saziava mai, era una vera femmina del sud calda e..."
Viviamo in un piccolo paese ai piedi della Sila in Calabria. Un paesino di circa 1500 anime per lo più anziani, i giovani sono tutti fuori regione o all'estero. La mia famiglia era composta da sei unità, mamma, papà che non c'è più, tre sorelle e naturalmente io. La vita scorre monotona nulla che faccia muovere la fantasia o le civette del paese. La sera si trascorre tra una trattenuta al bar o davanti alla TV. Nei momenti di noia la fantasia vola verso ricordi d'infanzia e dell'adolescenza quando ancora inberbe, spiavo mia sorella Elisa dalla serratura quando faceva il bagno. Ricordo in una delle tante volte che la spiavo, mi impressionò il fatto che Lei aveva portato con se una grossa carota ed uno zucchino, mi chiedevo cosa ne volesse fare. A breve capii il motivo. Tolto il reggiseno ballavano le sue tettone alla luce del neon, prese lo zucchino e lo strofinava sui capezzoli turgidi facendolo scivolare tra il canale divisorio delle due bocce, mentre con l'altra mano si infilava la grossa carota tra la folta peluria corvina. Si dimenava Elisa, con gli occhi chiusi facendo entrare l'arancio tubero tutto nella fica. Io mi eccitai come un mandrillo e mentre il mio occhio era attaccato alla serratura la mano viaggiava veloce segando il mio cazzo che stava quasi per sborrare. Non ricordo cosa successe, ma all'improvviso la porta si aprì mia sorella tutta nuda mi apparve davanti io con gli occhi da cerbiatto e con il cazzo ancora duro, le dissi: mi aiuti a sborrare? Elisa con un dolce sorriso prese in bocca il mio cazzo e tiratomi nel bagno, chiuse la porta dietro di se. In un baleno mi spogliai ed accarezzandogli il culo la baciai, lei era in un brodo di giuggiole, io, ancora di più, infilai la mia testa tra le cosce e la leccai a lungo assaporando i suoi copiosi umori. Finche, all'apice della goduria infilai il mio randello in quella dolce e calda caverna, allagandola in breve con un fiume di sperma. Quella fu la prima esperienza con penetrazione completa. I giorni trascorrevano nella quiete, ma le notti erano folte di fantasie erotiche. Elisa spesso veniva a trovarmi in camera e giocavamo a fare sesso in tutti i modi. Il mio pensiero divagò, pensando se anche Daniela l'altra sorella fosse disposta a concedermi le sue grazie. Non vedevo l'ora che tornasse da Napoli dove frequentava l'università. fu così che venne a casa per le festività Natalizie. Andai io a prenderla alla stazione degli autobus a Cosenza. Quando la vidi dopo un anno di assenza mi si fermò il cuore, una mora con un seno da sballo un culo che ti faceva sborrare alla sola vista. L'abbracciai la baciai sulla guancia e nell'abbracciarla le strisciai il cazzo gia duro sulla pancia, lei non lo notò. Durante il tragitto parlando del più e del meno, il discorso scivolò sul sesso e le nostre eventuali relazioni amorose. Lei non si scomponeva dicendomi che aveva scopato con un suo amico, o che aveva avuto rapporti con più ragazzi tutti in una volta. Sorridendo le dissi: Ma Daniela cosa dici? Non ti sembra di esagerare? No non scherzo. A quelle affermazioni segui una erezione spontanea incontenibile. Avevo voglia di saltarla addosso, succhiarle i capezzoli e la fica fino a sfinirla. I miei occhi diventarono lucidi, le mie mani sul cambio tremavano. Daniela si accorse di questo mio stato di agitazione e sorrideva tra i denti, alzando la gonna oltre le cosce. Lo faceva apposta per vedere la mia reazione. Ad un certo punto mettendo la sua mano sulla mia mentre cambiavo marcia mi lanciò uno sguardo che parlava più di un libro. Daniela dissi: lo sai che con i tuoi discorsi mi hai fatto venire il sangue alle teste? Sorrise dicendomi: Quali teste? L'una e l'altra risposi. E lei prontamente, me ne sono accorta. Fu così che presi la sua mano e la poggiai sul cazzo duro .Daniela non si scompose, aprì la patta e quando vide il fratellino, esclamò, bello! Lo prese tra le labbra e pian piano lo ingoiò. Così non poteva andare, fermai la macchina in una stradina buia. Lei scese e nonostante la temperatura fredda, si denudò completamente, io feci altrettanto. Palpavo il culo stringevo le tette accarezzavo la fica, lei mi leccava lo scroto passando la lingua lungo l'asta, finche si pose con le mani sul cofano e la infilai alla pecorina non ci volle molto a raggiungere l'orgasmo, lei era una fontana ed io uno zampillo. Ci riordinammo e riprendemmo la via di casa senza proferire parola. Giunti che fummo a domicilio, i soliti convenevoli, Elisa mi guardò in modo strano. Penso che avesse intuito qualcosa, conoscendo lei l'indole sessuale di Daniela. Scese la notte , i miei sogni erano turbati e ravvivati da quelle immagini di sesso con le due sorelle. Passate le feste di Natale, scopando ora con Elisa ed ora con Daniela, giunse il giorno della partenza, Elisa doveva anch'ella partire per sistemare dei documenti all'università Scese la neve sui monti della Sila, il caminetto acceso faceva compagnia a me e mia madre, visto che mio padre ci aveva lasciati circa due anni fa. Mia madre era intenta a mettere in ordine delle foto di famiglia in un album, di tanto in tanto mi mostrava qualche foto di quando era giovane ed andava al mare con papà. Mi mostrò in particolare una foto in bikini aggiungendo : Vedi com'era la tua mamma a 26 anni? Le risposi beh mamma anche oggi che ne hai 58 non sei male fai la tua bella figura. Con quel bel seno che hai le gambe ben tornite e consentimi con un culo di tutto rispetto non puoi sfuggire agli sguardi maschili. Lei con tono di rassegnazione disse: Forse in una città può accadere ma in questo paese no. Sai da quando tuo papà mi ha lasciato, non ho avuto alcun contatto maschile. Io per consolarla le dissi : Capiterà tranquilla. Dopo questa conversazione piccante, dissi, mamma, io vado a fare la doccia mi fanno male un po le braccia forse il freddo, se mi occorri ti chiamo, poi vado a letto. Entro nella doccia, ed un pensiero mi assale: CHISSA' COME SCOPA LA MAMMA? Comincio l'operazione del lavaggio intanto il cazzo si era irrigidito, al pensiero di chiavare con mamma. Ero preso dal chiamarla o no, ma in ultimo prevale l'istinto. Mamma? Puoi venire un attimo, non riesco a lavarmi la schiena ho male al braccio. Non si fa attendere, dice di coprirmi e voltarmi. Lei entra, io mi giro prende la spugna e comincia a sfregare la schiena, più giu mamma più giu, le sue mani scendono sul mio sedere, si mamma anche la in mezzo alle cosce, lei lo fa allungando la mano tocca il mio cazzo grosso e duro, toccami mamma toccami, aiutami a sborrare, lei mi guarda e dice voltati , non ho paura, alla vista del mio cazzo, si tuffa letteralmente su di esso e con una avidità inaudita ingoia l'arnese, senza fiatare si spoglia, è una bellissima femmina che ha ancora tanto da dare al sesso. Ci abbracciamo sotto la doccia che ci riscalda i nostri sessi si incrociano, si urtano si baciano. La bramosia di quella donna è incontenibile si passa il cazzo sulle tette tra le cosce fino ad infilarlo nella fica e sussurrandomi all'orecchio, vienimi dentro, non c'è pericolo, così uno tsunami di sborra si mischiò all'acqua calda della doccia. Dopo quella bellissima esperienza non riuscivo a dormire , la mamma la sera veniva nel mio letto, non si saziava mai, era una vera femmina del sud calda e vogliosa. Ma io dovevo risparmiarmi in quanto stavano per tornare Elisa e Daniela, ognuna di loro era contenta e taceva pensando di essere l'unica beneficiaria di quei 28 centimetri di cazzo.
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