incesto
L'adolescenza di Serena 4 (Gran finale)
di Salina
11.04.2024 |
14.643 |
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"Serena, non potendolo immaginare, si domanda cosa intendano quei due, ma non fa in tempo a chiedere che sente Luigi, sotto di lei, muoversi per spostarsi..."
Come se avesse potuto leggerle nel pensiero, Luigi si presentò alla porta della cugina.Quando sentì suo cugino aprire la porta della sua camera, la figa di Serena divenne un torrente in piena e le sue gambe tremarono. Chiuse gli occhi mentre le sue mani senza perdere tempo o chiederle il permesso vagavano smaniose sul suo corpo, muovendosi nervose tra i suoi capelli biondi. Luigi, cogliendo quell’impeto di eccitazione, non può nascondere un sorriso, ma per nasconderlo pone un dito davanti alle sue labbra e le indica di non fare rumore.
“Fai piano” le sussurra.
Il tempo in quella stanza si fermò per una manciata di secondi che sembrarono anni.
“Se ti era piaciuto così tanto sentirmi fare l’amore l’altra sera, stasera ti piacerà di più” la voce di Luigi ruppe l’imbarazzante silenzio.
Serena non rispose ma stordita dal desiderio di tutte quelle esperienze, una sua mano si mosse istintivamente verso il cavallo dei pantaloncini, chissà se proteggere la sua fighetta da quelle parole o al contrario per prepararla, probabilmente per tutte e due. Mentre la massaggiava istintivamente, la sensazione di umido dell’inguine traspariva attraverso il tessuto e le era facile percepirla, aumentando ancora più la sua eccitazione.
“Attenta che su quella mano hai ancora la mia sborra”
Serena smise di colpo quello che stava facendo, alzandosi dal letto e fissando il cugino. Nella semioscurità della stanza, i due cugini si sorrisero complici.
“Pensavo di essere più porco io…” le dice Luigi, incapace di impedire alla propria voce di lascia trasparire il divertimento per la situazione, mentre si sbottona i jeans e li lascia cadere sul pavimento. Serena si risiede sul letto e poi si sdraia in diagonale.
Non potendo più trattenersi, il ragazzo si fionda tra le gambe della cugina, inginocchiandosi. Afferra le sue mutandine, bagnate per la porcata di pochi minuti fa, e le abbassa: un profumo di sesso femminile saturò la stanza. Si fionda letteralmente sulla figa di Serena, la sua lingua le si infila tra le labbra ora bollenti e umide. Un ciuffo di pelo biondo si incolla sulla sua fronte.
La mano di Serena, che ha già cominciato ad ansimare, si appoggia sulla sua nuca.
“Ora ti faccio godere io come una troietta…” sussurra alla ragazzina tra i sospiri, al ritmo della sua lingua impazzita “…e forse dopo potrei concederti il mio cazzo”.
Mentre Serena si contorce, una mano di lui cerca e stringe una tetta della cuginetta, la sua figa riprende così a scaldarsi e bagnarsi come mai aveva immaginato.
Serena è sconvolta dal desiderio, devastata dal bisogno di godere finalmente anche lei, di essere scopata, posseduta, montata da suo cugino, avere Luigi che la fotte in ogni suo buco, violentemente, il suo cazzo che sprofonda dentro di lei fino a farle male, riempire il suo culo per il suo piacere… Voleva la sua sborra dentro e sopra di lei.
La figa di Serena inizia ad esprimere un profumo molto intenso. Sotto l’azione della lingua è bagnata al punto tale che fuoriesce una scia di liquido bianco.
Serena inarca la schiena, lanciando un grido di piacere quando sente le dita di Luigi invaderle la figa.
“Cazzo, sì!” boccheggia, contorcendosi sul letto fino a crollare sul materasso, distrutta. Luigi, vedendola estasiata, si siede sopra la ragazzina, le apre la camicetta e libera i suoi piccoli seni, abbassandole il reggiseno.
Anche se è quasi buio, non può non restare affascinato da quelle due tette acerbe, morbide al tatto e ben sode. Dopo diversi attimi passati a contemplarle, affonda il viso trovandosi avvolto tra i seni della cugina.
Inizia a baciare i due seni, a succhiare i capezzoli. Muovendo il culo e le gambe per liberarsi dalle mutande, comincia a sfregare il suo inguine contro quello di Serena, la sua cappella scivola contro la sua fighetta facilmente a causa dell’umidità che si è formata su entrambi per l’eccitazione.
Il suo cazzo pulsa come impazzito. Osserva incantato le labbra della piccola figa che sembra baciargli la cappella in un contatto bagnato mai provato. Non poteva credere di farlo davvero nonostante gli umori della cuginetta che colavano dalla sua fica. La mente di entrambi sembrava perdere contatto con la realtà.
Mettendo una mano sulla tempia di Serena, la blocca sul letto, mentre con quella libera stringe più forte un suo seno, lei ancora stordita dall’orgasmo, ansimante, geme ad ogni suo movimento contro la figa. Cazzo, il pensiero che, tecnicamente, potrebbero stare per scopare gli attraversa la mente, invece di fermarsi, l’idea sembra anzi aumentare la sua eccitazione e incrementare il flusso di liquido pre spermatico che stanno, ormai, colando tra le gambe della cugina che sto per fottere.
La blocca ancora più contro il materasso, stringe ancora più saldamente il suo seno e stringe i denti per non venire, mentre non riesce a pensare cose volgari nei confronti di Serena.
“Voglio fotterti, puttana!” gridò, con la velocità del suo strofinare che aumentava ancora più.
Luigi sente arrivare l’orgasmo a tradimento e crolla sul corpo di Serena che si dibatte nel piacere. I suoi occhi sono spalancati, una mano si posa sul viso di Serena ed un paio di dita scivolano tra le sue labbra, mentre una ricca sborrata cola sulla figa bollente di Serena, abbracciandola.
Serena sfiora la sua fica con un paio di dita, che scivolano tra le sue labbra e si ricoprono di sborra e umori.
“E chi è questa troia che si sta fottendo il mio fratellino?”
Farsi trovare nuda sotto Luigi, sporca di sborra, il culo di fuori come una cagna, era quanto di più imbarazzante le poteva capitare.
Luigi non sembra, però, della sua stessa opinione: interviene con la sua voce bassa e sensuale a proteggerla.
“Nostra cugina è una ragazza così dolce, e sexy” spiega, guardando suo fratello dietro di loro, e aggiunge un occhiolino, come a sottintendere che, quanto sta per aggiungere, è un segreto, “pare che quello che sia successo al parco le sia piaciuto”.
Una mano di Giacomo si abbassa sulla ragazza, trova un suo seno nudo e lo stringe, palpandolo. Serena sente la punta di un suo dito sfiorare il suo capezzolo, dandole, allo stesso tempo, una sensazione di disagio e solletico.
“Quindi, ora che conosci i nostri cazzi li vorresti provare?” le dice con una voce che aveva cominciato a diventare più profonda.
Serena vorrebbe dire qualcosa, non sembrare una stupida ragazzina impaurita che non riesce a spiccare una parola, ma è troppo confusa, eccitata e spaventata per riuscirci.
Luigi, invece, dimostra di essere ben più spigliato anche se nudo e bagnato di umori vaginali davanti al proprio fratello. “Si eccita a pensare ai nostri cazzi, la zoccoletta” spiega, come se ce ne fosse bisogno, aggiungendo un altro occhiolino.
La punta di un dito di Luigi scivola tra le labbra della figa grondante di Serena e penetra dentro di lei per metà. Serena trattiene il fiato mentre Luigi entra nel suo corpo, sebbene non ancora con quello che vorrebbe lei.
“E si nota bene che la zoccoletta è eccitata?” chiede l’altro, sorridendo.
“Io sono dell’idea che dovremmo scoparcela” propone Luigi, dando voce all’idea che stavano condividendo tutti e tre.
“Dovremmo chiederlo a lei” conferma il fratello più grande, anche se erra già ovvio che Serena lo volesse più di ogni cosa. Si avvicina con il viso al suo, sussurrandole in un orecchio: “Allora, zoccoletta, vuoi essere scopata da noi due?”
Il “sì” che entrambi sentono sembra pronunciato direttamente dalla sua fighetta impazzita.
“Ma sappi che stavolta non ci saranno più scuse. Non faremo più finta che stia accadendo per caso”.
Luigi la toglie dall’imbarazzo appoggiando una mano dietro la sua nuca e abbassando le labbra contro le sue, la sua lingua che comincia a leccargliele, scatenando una scarica di piacere che la fa bagnare ancora di più.
“Non farmi venire di nuovo, cuginetta…” le chiede con ironia Luigi. Sollevando lo sguardo dal volto del cugino, Serena scopre che il fratello è nudo, il suo grosso cazzo già in tiro.
Il pensiero che quello fosse il cazzo di suo cugino la eccita più di quanto vorrebbe. Quello splendido cazzo, magari piantato per tutta la sua lunghezza nel suo culo, le mozza il fiato ancora più del bacio di Luigi.
Una mano di Giacomo solleva la sua testa dalle labbra del fratello. Serena dovrebbe dire qualcosa, provare a difendersi, ma la sua bocca si apre solo per accogliere la cappella del cugino maggiore tra le sue labbra.
La punta del cazzo scivola sulla sua lingua, il suo sapore maschile la eccita e la sua fica riprende a colare proprio sul cazzo dell’altro cugino che a sua volta si sta eccitando di nuovo. L’asta di Giacomo sprofonda nella bocca della cuginetta lentamente, e sembra non avere fine: se il cazzo di Luigi le era sembrato più lungo, quello di Giacomo ora che lo stava provando era sicuramente più largo.
La cappella le arriva in gola e rimane ancora una buona dose di cazzo fuori. Serena solleva lo sguardo verso il volto del cugino e può un’espressione di chiara soddisfazione.
“Prendilo bene in bocca, troietta” la guida con una voce bassa.
Sotto di lei, nota Luigi allungare il viso, e cominciare a succhiarle il collo con piacere. Dopo qualche lungo, interminabile secondo, finalmente Giacomo abbandona la presa fino a quando le labbra di Serena si chiudono sulla cappella, la punta della sua lingua riconosce il sapore della sborra che gli aveva fatto fare poco prima in camera sua. Un po’ di saliva cola dalle sue labbra, restando attaccata sul cazzo che luccica davanti a lei.
“Fratellino, facciamo come quella volta con Alessandra… Ti ricordi?”
Il ricordo di quello che avevano fatto con la sua fidanzata fa sorridere Luigi e annuisce convinto. “Ottima idea, frà”.
Serena, non potendolo immaginare, si domanda cosa intendano quei due, ma non fa in tempo a chiedere che sente Luigi, sotto di lei, muoversi per spostarsi. La prende per le spalle e, aiutato dal fratello, la sistema stesa sulla schiena al pari di una tartaruga ribaltata e, un attimo dopo, è l’altro cugino sopra di lei.
“Adesso sei anche la mia, di troia” le dice Giacomo, soddisfatto. Con una spinta si sposta un po’ più avanti e, come avevo fatto il fratello, inizia a strusciare il suo cazzo contro la fighetta, spingendo la cappella bagnata contro la sua fessurina. L’altro cazzo se lo ritrova in faccia, bagnato di sborra e dei suoi umori.
“A questo ci pensi tu” le consegna Luigi.
“Quella troietta di nostra cugina ha un bel paio di tette” sostiene Giacomo, mentre una mano si appoggia su quella destra stringendola
“Apri quella bocca, troietta. Mio fratello sta aspettando”.
Serena apre appena le labbra perché vuole sentirlo entrare per ogni centimetro.
Un’altra cappella raggiunge la sua gola portando il suo bisogno di essere scopata fino allo sfinimento.
La pressione del cazzo di Giacomo sulle labbra della fica sembra aumentare, la fighetta si apre naturalmente.
“La stai arrapando parecchio, la puttanella” sogghigna Luigi, mentre inizia a scoparle la bocca.
“Guarda come sta sbavando. E come le sono diventate dure le tette” aggiunge, afferrando quella libera e stringendo ben più forte del fratello.
“Adesso la faccio sbavare davvero” promette Giacomo, iniziando a lavorare di bacino, il cazzo punta bene la cappella e poi si fa strada sempre più vicino a entrare. Dalla bocca di Serena inizia ad uscire la saliva che riempie il cazzo di Luigi accompagnata da un suono viscido. Luigi inizia a gemere ad ogni colpo di lingua. Una mano di Giacomo si sposta sul clitoride della cugina e tra dita e cappella lei perde la cognizione di cosa le stia facendo là sotto. Lo stringe tra i polpastrelli di due dita, lo solleva un po’, lo ruota finché non le scivola via, lo riafferra e inizi a masturbarla in quel modo.
“Voglio vedere come godi, puttanella” le dice, e dal tono di voce non sembra esserci scampo.
“Sì, falla godere!” le risponde il fratello.
Luigi toglie il suo uccello dalla bocca della cugina.
“Fantastico!” ride il ragazzo “Questa troia mi fa impazzire!”. Poi si inginocchia accanto a lei e presa la sua testa tra le mani, la sua lingua inizia a ripulirle la bocca dal sapore del suo stesso cazzo.
La cappella di Giacomo continua a scivolare tra le labbra della sua fighetta, insinuandosi al loro interno con forza, sfregando con la foga della lingua di Luigi, nella sua altra bocca.
“Voglio vedere godere questa puttanella!” insiste Luigi con gli occhi fissi sul grosso cazzo del fratello.
Ad una spinta più energica di Giacomo la cappella finalmente ce la fa ed è dentro. La figa di Serena si è aperta, e uno spruzzo intenso avvolge il cazzo del cugino.
Il primo orgasmo di Serena su un cazzo diverso da quello del suo fidanzato finalmente la rilassa.
“Resta fermo lì!” impone Luigi al fratello mentre con la mano si stringe il cazzo muovendolo avanti e indietro, e poi uno schizzo bianco di sborra copre con spruzzi caldi e collosi le labbra di Serena, i suoi capelli e i suoi occhi. Una sensazione al contempo disgustosa e gradita, accompagnata dai gemiti di piacere del ragazzo che svuota i suoi coglioni su di lei. Apre la bocca ma troppo tardi, il seme del cugino è finito. Nonostante questo, riesce a prenderne un po’ dalle labbra con la lingua e assaggiarlo, un sapore forte e eccitante. Vorrebbe gustarlo con calma, ma Luigi è venuto già troppe volte quella sera e le presenta la cappella sfinita.
“Puliscimelo, tro… cuginetta”.
Serena non aveva più bisogno di suggerimenti per gustarsi ogni singola goccia del seme di Luigi, mentre quella che ha sprecato sul suo viso inizia ad appiccicarsi.
Calmati gli spasmi dell’orgasmo, Giacomo può riprendere ad entrare dentro di lei, baciarle il collo, leccarglielo. Quando Luigi, soddisfatto sfila il suo membro dalle labbra di Serena, aiuta il fratello a completare il lavoro occupandosi di ripulire anche lei dalla sborra che le aveva lasciato addosso.
“Mi piace vederti tra i nostri cazzi” sorride Luigi, divertito. “Non preoccuparti, ce ne sarà ancora, ora pensa solo a godere” promette, e si stende accanto a loro, contemplando il corpo nudo di suo fratello steso sopra sua cugina.
Serena, completamente in estasi si gira a guardare Luigi, apre la bocca mostrandogliela piena di un liquido biancastro e unisce le loro labbra. Un bacio alla sborra tra cugini è quanto di più perverso accadrà a Serena per molto tempo. Eccitato dalla scena, Giacomo afferra le chiappe della ragazza e spinge il suo cazzo soddisfacendo finalmente la voglia di sua cugina di farsi sfondare.
Giacomo ha afferrato i fianchi della ragazza e la spinge a colpi di bacino, il suo cazzo è ormai quasi completamente dentro la passera bagnata di sua cugina, una sensazione quasi sbagliata ma che sta scopando la parte più perversa della ragazzina.
La figa si apre completamente sotto la spinta della cappella. Fino al nuovo, ultimo, potentissimo orgasmo per entrambi di quell’ultima notte di vacanza.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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