Gay & Bisex
il sogno
di alexankarl2
22.01.2025 |
214 |
3
"Sono felice, vistosamente raggiante, anche se non so se avrò altre occasioni e possibilità di rivederlo, per il fatto che queste ore sono state per me..."
Il sole già alto e riscalda l’immensa e sconfinata collina, facendo chiaramente presagire che oggi sarà una giornata afosa.
In quel preciso istante, decido di fare la mia abituale passeggiata lungo il viale alberato nel mentre che attendo il mio amico Fabio, siccome la temperatura è ancora piacevole, esco.
Per l’occasione porto una fresca maglietta e un paio di pantaloncini e m’avvio.
Il sole mi riscalda la pelle, una leggera brezza m’accarezza tutto il corpo, insinuandosi anche sotto i pantaloncini che porto senza mutande
Questa piacevolissima e condiscendente sensazione mi incita e mi suggerisce di proseguire fino al boschetto che costeggia il fiume, dato che adesso sono solamente in compagnia della natura avvolta in un abbraccio piacevole, sono baciato dal sole e posseduto dal vento, giacché sto camminando ammirando i fiori di campo aperti da poco e ancora bagnati dalla rugiada.
Arrivo progressivamente fino al fiume quasi in estasi, dimentico tutto e tutti, mi sdraio su di un grande sasso riscaldato dal sole in una piccola costa di sabbia, protetta da cespugli profumati di mirto e osservo il fiume che scorre veloce verso la città, infine beato ascolto il rumore dell’acqua, il fragoroso cinguettio degli uccelli e il fruscio dei rami mossi dalla dolce brezza.
Io sono sempre più eccitato e inavvertitamente la mia mano scorre sulle spalle, sotto la maglietta decido di levarla il petto liberato dal leggero tessuto, il cazzo duro manifesta attualmente l’eccitazione che mi assale dolcemente, l’accarezzo, sognando le mani d’un uomo
L’altra mano adesso sta accarezzando le cosce, che ho allargato, per poi andare ad accarezzare il mio culetto, sono sempre più eccitato, indubbiamente euforico, in quanto non m’accorgo che c’è qualcuno dietro ai cespugli che sbircia appassionato e invasato, dato che sta osservando la scena con estremo coinvolgimento e con cospicuo interesse, in quanto sto torturandomi il mio culetto con le dita e assaporo la piacevole sensazione della brezza, che m’accarezza deliziosamente la pelle esposta ai raggi del sole.
Al momento ho gli occhi chiusi, poiché il desiderio è al massimo dell’apice, quando sento delle labbra che mi stanno baciando sul collo, apro rapidamente gli occhi e vedo un uomo ancora giovane che sta ammirando il mio corpo, per il fatto che come sia in estasi s’accanisce su di me.
Io cerco ben presto di difendermi e di ripararmi, cerco di urlare, però sono senza fiato e le mie labbra emettono soltanto un tenue gemito, per il fatto che le sue dita hanno già occupato il posto delle mie, le sue labbra le hanno ammutolite con un bacio che mi fa perdere la ragione, mi lascio andare ai suoi voleri, desiderando svisceratamente d’essere posseduto e dominato come non mai.
Prese la mia mano e la mise sulla sua patta, Continuò a baciarmi e sentii desiderio di stringere quella mano.
Sentii il suo cazzo duro e provai emozione a toccarlo.
Quando mi girai mi baciò sui capezzoli con un lieve succhiotto.
Vide la mia reazione di piacere e cominciò ad insistere; succhiava molto forte e stringeva i denti sula carne intorno al capezzoli.
– Ti fa sentire più femmina così, vero?
– Fammelo ancora, mi piace molto.
E mentre me lo faceva , il suo grosso dito cercò il mio ano e mi penetrò.
Avevo il cazzo durissimo ma lui mi impedì di masturbarmi.
Mi fece toccare il suo cazzo già duro come il marmo ed ebbi la sensazione di quanto fosse piacevole quell’asta di carne pulsante fra le mie mani.
Poi si sollevò e lo avvicinò alla mia bocca.
– Prendilo in bocca, ti darà un grande piacere.
Sentivo il glande duro e liscio sotto il mio palato, sentivo la sua asta dura e gonfia di vene tra le dita che la tenevano; mi venne di istinto di succhiare, uno strano desiderio di farlo venire, di sentirlo godere di me.
Si sdraia sopra di me le nostre labbra s’incollano in un bacio mozzafiato, mentre si sfila i pantaloni.
Io mi attengo puntualmente al suo volere, e diligentemente ubbidisco, così come una macchina priva di volontà, manifestamente desideroso solamente d’essere usato, dal momento che colgo nettamente che lui sta ansimando, in quanto non percepisco più nessun altro rumore, perché adesso non avverto più la brezza sulla mia pelle, ma solamente le sue mani che mi stanno accarezzando, insinuandosi amabilmente nel mio ano.
La mia eccitazione sta raggiungendo l’apice: non resisto, la pelle freme sotto le sue irrefrenabili carezze .
Non ho il tempo di rilassarmi, perché lui è sopra di me e alzandomi ad angolo retto mi penetra da dietro, bonariamente accosta il suo glande al mio culetto depilato lubrificato anteprima con la sua saliva.
Lascio che mi penetri unicamente con la testa della sua asta, poi si sgancia per entrare ancora una volta per poi staccarsi di nuovo.
Questo va e vieni mi sta accendendo da morire, non ragiono più, vaneggio, lo voglio dentro, però lui sembra che voglia esclusivamente giocare, a dire il vero è abbastanza crudele e volutamente perfido e malvagio, in quanto mi nega la penetrazione totale, per il fatto che le sue mani non smettono un istante d’accarezzarmi i fianchi e l’interno coscia
A questo punto sono al culmine, quando finalmente sento che affonda dentro di me con una spinta che mi lascia senza fiato, percepisco chiaramente che le contrazioni anali avvolgono il suo cazzo che scivola su e giù, deliziosamente e pigramente, incantevolmente e oziosamente, soffermandosi qualche istante dentro di me, per poi tornare a muoversi affondando sempre di più.
Quando lui accelera il movimento ormai non riesco più a trattenermi, mi prendo il cazzo in mano e mi sego, un orgasmo prepotente mi scuote, fintanto che sento il suo cazzo nel momento in cui scarica tutto la sua tiepida crema, in parte dentro, in parte nel solco delle natiche accompagnato con degli energici sussulti e con dei poderosi gemiti scompigliandomi tutta.
E’ stato bellissimo, dal momento che quando apro gli occhi lo vedo disteso vicino a me con il corpo rilassato e con gli occhi chiusi.
Lui è un uomo sui cinquant’anni di età, la sua pelle è abbronzata e il suo petto sta ancora ansimando, giacché mostra i suoi capezzoli ancora consistenti, contornati da una leggera peluria.
Io osservo con perizia il suo cazzo che al presente riposa sull’inguine, ammetto che non è abbastanza dotato, però sa farsi valere opportunamente nel momento che serve.
Io lo squadro ancora ammirato e stupito, a seguito di quell’inconfondibile, fenomenale ed eclatante coito.
Il suo viso è segnato da grinze che ne riflettono rispecchiando la sua vita passata, i capelli brizzolati sono radi sulla tempia.
“Chi sei?” – mi chiede!
“E’ rilevante essere informati? È essenziale per te saperlo?” – gli rispondo in modo condiscendente, giocoso e piacevole.
Lui riflette per qualche secondo sulla mia risposta – poi mi fa, mi rendo conto che forse hai ragione, poiché in fondo che importanza e che valore ha? Che cosa cambierebbe, se sapessi chi sei.
Ecco! però facciamoci una formale e solenne promessa, gli dico….. Nessuno di noi due, farà domande sull’altro e nessuno parlerà né rivelerà cosa è successo oggi.
Ci ritroveremo forse anche domani, oppure mai più, anzi, lasciamo agire le sorti, attendiamo la propizia fatalità, che ci ha fatto incontrare oggi”
Lui sorride teneramente come per darmi il corretto benestare, il lecito lasciapassare, mostrandomi i denti candidi e curati, perché anche i suoi occhi sembrano frattanto sorridere, perché sono chiari e profondi, molto luminosi e sensuali.
“Sì, affare fatto, perché questa condizione mi eccita e mi sobilla molto.
Scusa se non ho saputo resistere, però eri troppo sex nel tempo in cui ti masturbavi, con tutta la disinvoltura e la scioltezza possibile.
Io ti spiavo da dietro i cespugli e sembravi far parte della natura, la brezza trasportava il profumo dei tuoi umori, mi hai innegabilmente stuzzicato a dismisura facendomi uscire radicalmente di senno.
I miei occhi, inoltre, non riuscivano a staccarsi, e il desiderio di trasgredire e di possederti ha vinto immancabilmente sulla logica, sbaragliando ovviamente la razionalità”.
Le sue parole pronunciate con una voce bassa e sensuale, riescono a eccitarmi e senza parlare m’accosto alle sue labbra e lo bacio in maniera smodata.
Le sue mani si collocano sulle mie natiche riprendono ad accarezzarle, lui si siede sul sasso e m’invita ad accomodarmi su di lui con le gambe aperte, e restiamo così abbracciati come due vecchi amanti.
Le nostre labbra s’incontrano di nuovo aprendosi vogliose, lasciando penetrare le nostre lingue in un amplesso orale inebriante e libidinoso, mentre io avverto il suo cazzo che si gonfia indurendosi sempre di più, fino a raggiungere la piena e compatta erezione.
Dolcemente mi solleva facendomi ricadere sul suo cazzo, che entra scivolando nella mia liscia figa anale già bagnata della sua crema di prima
Le sue mani non smettono un istante di solleticare i miei fianchi
Io mi muovo su di lui abbassandomi e sollevandomi sul suo cazzo carnoso con un movimento leggermente rotatorio, per non perdere nessuna delle sensazioni e delle percezioni meravigliose che mi dona.
Lui sta ansimando sempre di più, manifestando il suo piacere che cresce insieme alla sua concitata e febbrile eccitazione.
- Sei un vero e modellabile fenomeno, un autentico e plasmabile portento sussurra sommessamente con un filo di voce, intanto che si sdraia adagiandosi per facilitarmi l’operazione.
L’eccitazione è all’estremo e questo contrattempo frena irrimediabilmente l’orgasmo che stava ormai per sopraggiungere, io mi giro su di lui girandogli le spalle con il suo cazzo compatto dentro di me, che scivola in orizzontale procurandomi una stupenda e inenarrabile sensazione.
Mi ritrovo sopra di lui che è sdraiato supino sotto di me, lui continua ad accarezzarmi i fianchi con le sue mani e può vedere il mio fondo schiena che sta continuando a salire e scendere sul suo cazzo, dato che ha raggiunto ormai la massima tensione.
Lo sento immediatamente che sfiora anche il mio cazzo, facendomi uscire di senno per l’eccitazione, per il fatto che non resisto e affondo il più possibile la sua carnosa asta dentro di me, lasciandomi travolgere da un orgasmo convulso, irrefrenabile e sconvolgente.
È inesprimibile, assai enunciabile quello che provo, il suo cazzo sembra scosso da un terremoto, poiché scarica dentro le mie viscere la sua densa, pregiata e preziosa lattescente sostanza.
Entrambi, indubbiamente accaldati e innegabilmente stanchi, ci lasciamo andare sdraiati sulla spiaggetta tenendoci per mano.
A questo punto è mezzogiorno, il sole è bruciante, però noi non lo sentiamo, perché siamo ancora arrotolati, chiaramente avvolti da una specie di nebbia mentale, che ci offusca intorpidendo e adombrando tutti gli altri sensi.
Io ringrazio il destino a piene mani che m’ha fatto incontrare questo appassionato, dolce ed entusiasta amante.
Pian piano ritorno in me, giacché mi rendo conto che devo rientrare, dal momento che sono tentata di chiedergli almeno il nome, mi ricordo però delle regole che io stesso ho proposto e a questo punto desisto, mi rivesto e lo saluto con un bacio, e senza parlare m’avvio sulla strada del ritorno. Sono felice, vistosamente raggiante, anche se non so se avrò altre occasioni e possibilità di rivederlo, per il fatto che queste ore sono state per me indimenticabili e magnifiche.
Adesso rientro verso casa senza accorgermene, dato che la mia mente è un mulinello, pressoché un tifone di pensieri che non m’abbandona, perché non ho mai vissuto un’esperienza del genere e dopo il piacere, cominciano a nascere in me le prime inquietudini assieme alle introduttive e inattese preoccupazioni.
Ci avranno visto? mi avranno riconosciuto?
Rapidamente ricaccio indietro alla svelta questi assilli e questi vaganti ed erranti timori, in quanto cerco di concentrarmi sui lati positivi di questa gloriosa e splendida avventura, ricordando a me stesso che ho trascorso un tempo piacevolissime con uno sconosciuto, che però conosceva le mie più segrete intimità e padroneggiava abilmente e sapientemente i segreti del mio corpo, meglio di chiunque altro.
E’ proprio vero, ripeto a me stesso leggermente amareggiata, appena appena scontenta ed energicamente delusa, per quel delizioso e sfuggevole accaduto interrotto peraltro così slealmente, giacché quando pensi di goderti pienamente la scena, ecco che capita sempre qualcosa d’inatteso e di non sperato, che t’intralcia spezzandoti e fracassandoti irreparabilmente l’incanto: ebbene sì, ho realmente sognato, svegliato di soprassalto dal mio amico Fabio , perché mi ero beatamente e serenamente appisolato, scompaginandomi quel fenomenale sogno.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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