il mio amico Pasquale

Non è che non lo volevo , e che con il suo cazzone grosso e nodoso mi sbatteva, appena entrato in sauna e mi faceva sempre male.
Il mio vizio mi portava in sauna, zona piena di maschi attempati, vogliosi, porci, ma puliti, e non maleducati, era un ambiente che sapeva di sesso e perversione, il suo odore mi dava alla testa, sopratutto per quello che avrei preso e fatto in quei locali.
Era un attimo entrare e prepararmi, ma mi mancava sempre una preparazione anale, per questo agli inizi Pasquale mi faceva male perchè non mi dava nemmeno il tempo di prepararmi, voleva sbattermi subito infilarmelo dentro fino in fondo, godere del mio culetto allargargmi le gambe e starmi sopra pompando a piu non posso.
Per questo alle volte lo scansavo, e cercavo di ritardare il piu possibile le sue voglie, ma quella volta che mi feci sbattere dal mio sindaco, me la fece proprio godere come una pazza, Il mio sindaco mi aveva sbattuto nel culo il suo cazzo enorme e mi aveva riempito di sborra dentro e fuori dal mio culetto, Pasquale approffittando della situazione, eravamo nel corridoio, mi aveva cacciato il suo cazzo in bocca.
Stavo leccando e ciucciando, la sborrata mi colava tra le cosce bagnandomi le palle gonfie , gustavo il cazzo e leccavo le palle, essere a 90 con due maschi mi faceva godere non poco.
Visto la fuga del sindaco, Pasquale mi disse di sdraiarmi un una saletta a un passo, ubbidii, mi sono stesa, sentivo le chiappe doloranti , il mio buchetto tutto aperto mi faceva male, provai a massaggiarlo, Pasquale mettendosi vicino a me mi disse, " ci penso io", e prese a leccarmi il culo con un ritmo che mi diede il sollievo.
Per ringraziarlo e agevolare il suo lavoro, sporsi il culetto, la sua lingua famelica leccò tutta la sborra che mi impiastricciava, con la lingua si dentro il buco, del mio culetto che sensazione piacevole guduriosa eccitante, "haaaaaaaa, " faccio io mugolando di piacere, "meglio !" mi fa lui, e strizzandomi le chiappe, mi dice, " sei già venuta?"
" Non ancora" faccio io "voglio goderre ancora lo sai che sono una Troia". ansimando e con un filo di voce gli dico, " dai Pasquale Fammi godere"
Sebravano le parole magiche , nella mia testa rimbazavano mille immagini mille idee tutte proibite, tutte da troia.
Pasquale diligentemente prese il suo cazzo e me lo puntò sul buco che lubrificato e spanato lo fece entrare subito , elastico e ubbidiente, e mi fu dentro, con quel cazzo che mi faceva male, ora mi faceva godere, era lungo e duro , cominciò a pomparmi regolarmente, sbattendo piano come facesse la persona gentile, lui che di solito mi spianava come una sogliola.
Godevo , due maschi uno dopo l'altro era davvero una goduria, essere trattata da trioia mi faceva sbavare godere, sentivo le sue mani sulle mie spalle che mi tiravano verso la sua stanga che mi sventrava senza pietà dandomi piaceri intensissimi e bagnati,
Mi fece sedere su di lui , e io cominciai a muovermi, andando su e giu su quell'asta che piantata dentro di me sembrava un tizzone ardente, godevo come non mai e venne inaspettato il bacio, mi tiro per il collo verso di lui io a cavalcioni sul suo cazzo mi piegai, e dischiusi le mie labbra sulle sue..la sua lingua sapeva di fresco e mi ispeziono tutta la bocca, intanto dando dei bei colpi di reni continuava a pomparmi.
Decise di venire, girandomi e prendendo le mie gambe sulle spalle, tenendomi per il bacino mi sbatte forte, e i suoi schizzi mi inondarono la pancia , si sfilò, dal mio culo che ancora pulsava dal godimento, un attimo e mi fiondai a ciucciarlo per assaporare le sue ultime goccie di sborra, il mio culetto svuotava l'aria con piccoli gridolini, ero felice, e avevo goduto come una maiala, ero coperta dalla sborra, e ciucciavo un bel cazzo, era stato un bel pomeriggio.