Gay & Bisex
camionista d'agosto
di HoBoccaVelluto
08.01.2014 |
24.868 |
9
"Non me lo feci ripetere 2 volte lui salì x primo e mi aprì la porta dal lato passeggero..."
Era la prima domenica d'agosto, il sole era alto in cielo, la temperatura era ottima, il temporale della notte aveva mitigato la calura, cosa fare dopo pranzo? gli amici erano già partiti per le vacanze, io dovevo ancora lavorare.Decisi di fare un bel giro in bicicletta verso il fiume, ma prima, visto che ancora non esistevano i distributori automatici di sigarette, mi recai al vicino autogrill, mio padre era rimasto senza sigarette.
La stradina sterrata costeggia la recinzione dell'area di servizio, ci sono solo 4 camion parcheggiati, uno solo con targa italiana, un trattore senza rimorchio, è un Fiat Turbo Star rosso, peccato sia parcheggiato dietro il chiosco del benzinaio, un posto troppo in vista, un gruppetto di uomini chiacchierano all'ombra del chiosco, 2 sono senza maglietta e mostrano le loro forme, e io inizio a fantasticare.
Entro nel piazzale e vado in Autogrill a comperare le sigarette, torno a casa e via verso il fiume.
Al fiume vi sono solo famiglie, che dopo aver mangiato sono stese al sole come lucertole.
Mi stendo pure io ma il mio pensiero è per i maschi visti in autogrill.
Dopo cena inforcato ancora una volta la mia bicicletta tornai verso il piazzale dell'autogrill, erano quasi le 22 e con stupore mi accorsi che il Fiat rosso non era più parcheggiato dietro il chiosco ma vicino alla recinzione, a pochi metri dal girello per entrare.
Con il cuore in gola mi avvicinai alla recinzione ma sul camion non si vedeva nessuno.
Mi portavo sempre con me una rivista con al suo interno un giornaletto hard, mi fermai fuori dalla recinzione a sfogliare la rivista, ad un tratto dalla strada sterrata una figura avanzava verso di me, ripiegai la rivista feci finta di guardare verso il girello, quando la persona arrivò verso di me, si fermò, e con il suo accento napoletano mi disse: " ciao, che fai? ", era uno di quei maschi che avevo visto al pomeriggio, si proprio uno di quelli che stava senza maglietta, risposi: " Niente, cerco un po' di fresco ".
Ero agitato, eccitato, lui vide la rivista e inizio a chiedermi cosa leggevo, io gli passai la rivista, senti che c'era qualcosa dentro e la apri.
Lui guardava le foto e io ero come immobilizzato, ad un tratto mi disse: " è tutto il giorno che ho una voglia di scopare, vuoi salire nel mio camion? ".
Non me lo feci ripetere 2 volte lui salì x primo e mi aprì la porta dal lato passeggero.
Aspetta, mi disse, mettiamo questa coperta sul vetro davanti, la uso come tendina oscurante, poi si spogliò e si mise nella branda, dai, mi disse spogliati un po' anche tu e vieni qua.
Era estate e quindi indosso avevo solo pantaloncini e una maglietta, scostai la tendina che divideva la brandina dalla zona guida e lui se ne stava con il cazzo in mano che ancora guardava la rivista hard.
allora mi misi a cavalcioni sulle sue gambe e iniziai a leccarlo.
Era talmente eccitato che venne subito, mi disse non ti preoccupare che prima di ammosciarsi devi farmi venire ancora una volta, si pulì con una salvietta e mi disse dai ricominciamo.
Subito con le sue mani accompagnò la mia testa sul suo cazzo, era ancora in tiro, 20 cm di piacere, io lo leccavo e le sue mani mi accarezzavano la testa, prese le mie mani mi tirò su verso il suo torace e inizia a leccare i suoi capezzoli, erano duri e intanto puntava la sua asta verso le mie chiappe e in un attimo lo sentii dentro di me, intanto che mi diceva " ti piace vero? uno stallone così non lo hai mai trovato? ".
Ora le sue mani stringevano i miei capezzoli mentre io godevo sotto i suoi colpi. non so quanto tempo passò in quella posizione.
Il suo cazzo nel mio culo sembrava ingrossarsi sempre di più, ad un tratto lo sfilò e con le sue mani spinse ancora la mia testa verso quel palo.
Io lo leccavo dalle palle al glande e poi tutto in bocca fino alla gola, lo sentivo pulsare fino a che un getto forte e lungo riempi la mia bocca e senza accorgermi lo bevvi tutto.
Si ripulì e mi ripulì con la sua salvietta e mi fece stendere al suo fianco, lui era dietro di me e mi accarezzava, fu allora che mi disse: " Sai ha una bocca di velluto".
Scesi dal camion che erano le 2 e 30.
Ci siamo rivisti ancora una decina di volte, e tutte le volte mi diceva che ero la sua BOCCA di VELLUTO.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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