Gay & Bisex
Viaggio di maturità
di Federossetta
04.01.2019 |
27.747 |
9
""Accendi pure la luce che è buio, attenzione agli scatoloni"
"Chiudo la porta?"
"Ci penso io" con un movimento l'aveva chiusa..."
Era metà luglio dell'anno della maturità, finalmente gli esami erano finiti e non vedevo l'ora di partire con i miei amici per il tanto agoniato viaggio post diploma. Era da tempo in programma di andare l'ultimo weekend di luglio in una località marittima del Sud Italia. Vista l'euforia io e Daniele avevamo comprato i biglietti e prenotato l'aereo a dicembre, contando che costavano anche di meno. Giovanni, Carlo, Massimo e Giulia però all'ultimo che erano senza biglietto ma soprattutto con una vacanza già prenotata con altri in Grecia, il tutto a nostra insaputa. Una volta arrivato a conoscenza della notizia, avrei voluto disdire subito tutto. Anche Daniele si sentiva tradito ma rimase deciso a continuare ciò che aveva iniziato. Riuscì a convincermi ad andare in vacanza lo stesso, che sarebbe stato indimenticabile e che avremmo trovato là degli amici con cui divertirci. In realtà nessuno dei due poteva sapere che avremmo trovato così tanta affinità da bastarci da soli.Partimmo venerdì 28, il viaggio filò liscio come l'olio e per pranzo eravamo alle porte della nostra stanza d'albergo. Siccome avevamo disdetto all'ultimo per la stanza da 6 che avevamo prenotato, ci capitò la stanza con letto matrimoniale abitata precedentemente da una giovane coppia.
Daniele prese possesso del lato vicino alla finestra e abbozzò il piano del giorno: "Fede c'è un sole fantastico, ci sistemiamo in fretta e andiamo in spiaggia fino a stasera, che ne dici?"
"Mi piace, l'importante è che sta notte andiamo a cercare qualche festa poi per il resto decidi tu"
"Se non ti dispiace ti lascio cambiarti in bagno, io mi cambierò qui"
Annuii e portai la mia roba in bagno. Indossai degli slip di una taglia più piccola e dei pantaloncini attillati in modo da risaltare il mio lato B molto formoso. Speravo di fare qualche interessante conoscenza in spiaggia in modo da rendere focosa una vacanza che pareva destinata a non decollare mai. In realtà avevo messo anche in conto una possibile relazione con Daniele, subito accantonata perché si definiva totalmente etero. Quando uscii lo vidi in bermuda e per poco non ci rimasi di sasso. Aveva un fisico scolpito ed era tremendamente sexy. Dovevo sembrare veramente ridicolo con la bocca spalancata dallo stupore perché lui mi riportò sulla terra "Hey, tutto bene? Come ti sembro?"
"Oh, sei... sei perfetto. Vedrai che cadranno tutte ai tuoi piedi"
"Speriamo"
"Ma tu non avevi smesso calcio?" Osai chiedere.
"Si in seconda superiore, ma ho subito cominciato con la palestra"
"Vedo, complimenti per il fisico mi fai quasi invidia"
"Ahahah dai che anche te non sei male, hai il fisico più secco ma ti dona"
Wow, avevo ricevuto un complimento dall'amico di sempre e di cui mi ero improvvisamente innamorato. Non lo avevo più visto semi-nudo dai tempi in cui eravamo compagni alle medie e negli spogliatoi scoprivo lentamente la mia adorazione verso i muscoli maschili. Era incredibilmente migliorato, sembrava un modello.
Frastornato dalla sorpresa, lo seguii fino alla spiaggia vicino all'hotel. Una volta sistemate le sdraio, mi chiese di mettergli la crema sulla schiena. Presi il tubetto e lo svuotai sulle sue splendide spalle, poi iniziai a massaggiare e a spalmare la crema. La mia emozione era palpabile, una volta che ebbi finito gli chiesi se voleva che gli mettessi la crema su tutto il corpo mentre che c'ero. Nel suo torpore acconsentì "Sì cavolo sei un mago nei massaggi, mi sto sciogliendo continua pure"
Allora passai ai pettorali e poi agli addominali, facendo il disinvolto gli strusciai il gomito sulla sua semi erezione per passare alle gambe e quindi ai piedi. Avevo una certa esperienza di massaggi, e sui piedi mostrai le mie abilità che vennero molto apprezzate dal mio amico. Ci coricammo l'uno di fianco all'altro a prendere un po' di sole e Daniele addirittura si addormentò. Mi chiesi dove la trovava tutta quella calma in quanto la spiaggia era abbastanza affollata e molto caotica. Dopo un po' mi alzai e iniziai a fare i miei giretti di perlustrazione. Come atto di trasgressione mi sfilai i pantaloncini per mostrare il mio culetto tondo a tutta la spiaggia. Non ottenni molti apprezzamenti o occhiate furtive a differenza di quello che mi aspettavo. Un signore di mezza età provò a fermarmi, ma visto il mio ripudio mi obbligò almeno a segnare il suo numero di telefono. Non ero tanto convinto di iniziare a conoscere un padre di famiglia in calore, non mi era mai capitato di andare a letto con un uomo maturo e quindi avevo esitazione. Mi appuntai comunque il numero frettolosamente e dissi che dovevo scappare che i miei amici mi aspettavano al bar. Riflettei che se la vacanza fosse andata storta, Franco sarebbe potuto diventare la mia ruota di scorta.
Nel frattempo le gambe mi avevano portato al bar. Anche questo era piuttosto frequentato, era un classico chiosco da spiaggia. Rimasi al bancone come un ebete per parecchio tempo ma nessuno mi considerò. Allora provai a farmi sentire e dal retro sbucò un ragazzo mica male, doveva essere più vecchio di me di qualche anno ed era meno muscoloso di Daniele ma molto attraente.
"Ciao, scusa ma non ti avevo visto. Cosa vuoi ordinare?"
Pensavo di offrire l'aperitivo a Daniele, dunque gli chiesi farfugliando se poteva prepararmelo.
"Devi aspettare 40 minuti che arrivi mia madre con le scorte perché oggi c'è il pienone e abbiamo già finito tutto. Se vuoi abbiamo altro che puoi leggere sulla lavagnetta"
"No grazie aspetterò qui tanto non vado di fretta" erano solo le 11.30 e l'aperitivo poteva aspettare 40 minuti. Mi girai e sculettai fino ad un tavolino dove mi sedetti. Dopo 10 minuti circa il barista quasi mi spaventò "Ti disturbo se mi siedo qui con te? Ho finito i lavori di pulizia e mi sento in colpa per non averti dato quello che avevi richiesto"
"Certo siediti pure. Comunque non ti devi preoccupare perché di tempo ne ho per aspettare."
"Vuoi?" Mi stava offrendo una birra.
"Si grazie. Non devi più lavorare?"
"No, la mattina mi toccano le pulizie e al pomeriggio i clienti. Mi alterno con mio fratello" e mi indicò un ragazzo sui 30 anni che stava parlando con una signora.
"Allora in questo caso, salute!" Le nostre bottiglie tintinnarono in un brindisi. "Io mi chiamo Federico"
"Ah io sono Mirko piacere"
Iniziammo una bella chiacchierata, dove scoprii di più sul suo conto. Era un militare, nei tempi buchi lavorava al bar di famiglia in città o al chiosco in spiaggia. Era un ragazzo che ci sapeva fare con le parole. Dopo un po' il fratello gli urlò che servivano altri bicchieri.
"Sono nel nostro sgabuzzino, mi accompagni Fede?"
Non me lo feci ripetere due volte e mi alzai con lui. Prima di partire mi parve che volesse squadrarmi perché mi guardò a lungo.
"Lo sai che hai un bel sederino che farebbe invidia a tanti" Rimasi di stucco e probabilmente arrossii quando lo ringraziai. Cercai comunque di cambiare il senso della sua affermazione. "Spesso ricevo apprezzamenti dalle mie compagne, dicono che le femmine guardano anche il culo prima di accettare le tue lusinghe."
Lui non rispose e nell'imbarazzo più totale camminammo insieme fino alla dispensa. Essa non era altro che un camerino classico da spiaggia. Mirko aprì la porta con le sue chiavi e mi invitò ad entrare. "Accendi pure la luce che è buio, attenzione agli scatoloni"
"Chiudo la porta?"
"Ci penso io" con un movimento l'aveva chiusa e aveva fatto un giro di chiavi. Ora solo più la luce soffusa della lampadina illuminava il camerino. "È necessario chiudere a chiave?" Chiesi. Non ottenni risposta. In un secondo era contro di me e mi baciava. Sembrava gli ardesse un fuoco dentro. Sbattei contro la parete e inciampai sugli scatoloni dai quali mi aveva avvertito di fare attenzione. Ci ritrovammo entrambi per terra, io sotto e lui sopra che continuava imperterrito a baciarmi. Con la stessa foga che aveva Mirko, gli sfilai la maglietta del chiosco e gli tirai via i pantaloni. Adesso era lui coricato, mi posizionai allora a 69 dandogli da assaggiare il tanto desiderato lato B mentre io mi concentrai sul cazzo. Lo impugnai con una mano e notai che doveva essere lungo 15 centimetri. Era nodoso e pulsante, leggermente curvato in avanti. In un colpo secco me lo trovai in gola, la saliva che usciva copiosamente dalla mia bocca. Dietro la sua lingua era assatanata, mi stava facendo decisamente godere. Con un solo movimento si issò e mi trovai a pecorina. Il mio culo non aveva bisogno di preparativi perché colava saliva in quantità. Allora dopo due sculacciate decise, entrò gradualmente. Una volta dentro mi scopò con ritmo martellante, il suo glande sembrava muoversi di vita propria dentro alla mia pancia. Non riuscii a trattenermi dal gridare di piacere, e anche lui non fu da meno quando mi sborrò sulla schiena.
L'amplesso era finito ed eravamo entrambi sfiniti anche se era durato una decina di minuti. Rimasi coricato per un po' abbracciato a lui, mi pulii per bene dallo sperma e mi sistemai. Trovati i bicchieri per il fratello, Mirko mi intimò di uscire: "Torna quando vuoi, hai un sederino che è un piacere scopare"
Fuori dal camerino mi diede ancora una palpata e ci incamminammo al chiosco, avevo un aperitivo da ritirare.
Quando girammo l'angolo trovai uno stupefatto Daniele.
"Fede che fine avevi fatto? Sei sparito per più di mezz'ora" con la coda dell'occhio intanto scrutava Mirko.
"Ah Daniele, ero andato ad ordinare un aperitivo e volevo portartelo in spiaggia. Vieni"
Durante il tragitto feci le dovute presentazioni, una volta preso l'aperitivo (offerto da Mirko) lo consumammo ad un tavolino.
"Fede cos'è sta storia che ti vedo uscire da un camerino con un uomo che ti tocca il culo?"
"Siamo in vacanza, ciascuno trova le proprie maniere per divertirsi"
"Quindi sei gay! Aveva ragione Carlo quando mi provava a convincere che ti lasciavi scopare un po' da tutti"
"Wow che bravo ci sei arrivato. Adesso cosa vuoi fare?"
"Prima di tutto devo bere qualcosa per dimenticare quello che ho visto e poi mi trovo una donna, cosa che dovresti fare anche tu!"
Rimasi deluso dalla sua risposta, mi aspettavo che volesse provare anche lui il mio culo, ma accettai il suo ripudio e ci separammo.
Trascorsi tutto il pomeriggio al chiosco insieme a Mirko ed ebbi modo di conoscerlo meglio. La sera purtroppo mi disse che aveva una ragazza e doveva uscire con lei. Perché non me l'aveva detto prima? Accettai questa sua condizione chiedendogli se il giorno dopo lo avrei rivisto lì.
"Sì Fede, fino alla fine dell'estate mi trovi qui."
Si congedò con un bacio. Mogio mogio tornai a casa, con Daniele eravamo d'accordo di mangiare cena insieme all'hotel.
Quando aprii la porta però mi accorsi che la cena sarebbe stata rinviata. Nel letto matrimoniale in cui dovevo dormire anch'io c'erano due ragazze nude. Daniele uscì dal bagno nello stesso momento in cui mi chiusi la porta alle spalle. Aveva appena finito di fare sesso ma i suoi occhi dicevano che ne aveva ancora voglia.
Si rivolse alle due nel letto: "Ragazze vi presento la vostra sorellina Federica, fidatevi ha un culo che neanche voi vi potete permettere." Era palesemente ubriaco e aveva i muscoli dalla sua parte. Con un braccio mi cinse a sè in un bacio appassionato.
...continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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