Una sorpresa per te

Da poco, hai scoperto che scrivo dei racconti erotici e hai voluto leggerli. Sono stato io a dirtelo, una sera che eravamo entrambi un po' eccitati e ci stuzzicavamo a vicenda; in realtà sei l'unica persona che sa che sono io a scrivere tutto questo.
Non so perché ho scelto proprio te, o forse sì: siamo amici ma non così tanto da essere confidenti; ci conosciamo da un po', questo è vero, ma è anche vero che non siamo così intimi. In fondo non sono poi molte le volte in cui ci siamo visti, ancora meno, credo, quelle in cui ci siamo parlati davvero. Certo questo prima che iniziassimo a scambiare tutti quei messaggi, prima della tua foto e di quel paio di confessioni che mi hai fatto.
E' stato bello, per tutto questo tempo, mantenere segreta la mia identità; ora è bello sapere che tu lo sai, mi piace immaginarti mentre penetri tra le mie fantasie, e cerchi di capire dove si nascondando le mie perversioni e i miei gusti sessuali. Ti compiaci, credo, di ogni rapporto narrato, vorresti sapere se queste cose le ho fatte davvero, ti interessa capire quanti uomoni ho avuto; ma so che non ti basta. Ora che mi ha smascherato, ora che questo velo è caduto tra noi e ti dà un "potere" che nessun altro prima di te ha avuto, desideri anche tu entrare in questi racconti.
Ti accontento.
Verrai a casa mia, e aprendo la porta entrambi ci guarderemo negli occhi imbarazzati. Ci scapperà un sorriso, credo, e poi anche una risata quasi isterica prima che io ti dica: "Dai, vieni dentro."
Osserverai i mobili della zona giorno e i quadri alle pareti; mi dirai che i colori della stampa sulla parete di destra ti ricordano quelli di un quadro che c'è a casa tua. Poi ti soffermerai sulla libreria, prenderai un libro e poi un secondo, aprendoli piano e sfogliandoli. Mi chiederai di cosa parlano, e dopo che ti avrò risposto vorrai che te ne presti uno dei due. "Così avrò la scusa per tornare", preciserai, quasi ammiccando.
Ti chiederò se vorrai bere qualcosa ma tu no, non vorrai; dirai che sei a posto così. Ti avvicinerai a me, invece, perché sei consapevole che a prendere l'iniziativa dovrai essere tu, altrimenti rischieremmo di rimanere delle ore semplicemente a guardarci. "Posso?", mi dirai, e mi bacerai piano. Staccherai subito il viso per guardarmi negli occhi e vedere la mia reazione, scrutare se riesci a capire cosa mi sta passando per la testa.
Così ti prenderò il viso tra le mani e ti bacerò io, questa volta più intensamente, esplorando le tue labbra, e tu ricambierai con lingua ogni incursione dentro la tua bocca. Per la prima volta, le nostre salive si mischieranno, e sarà dolce e allo stesso tempo eccitante: sapremo infatti di non essere innamorati, ma di essere due amici che vogliono regalarsi un momento speciale. E sapremo entrambi cosa ci piace, perché in questi mesi ce lo siamo detti e ce lo siamo promessi.
Proprio per questo, ti stringerò con una certa forza e ti attirerò a me. Farò scivolare le mie mani lungo la tua schiena e poi ti afferrerò il sedere, trattenendoti e al contempo sentendo la tua consistenza sotto il mio tocco. Ti vedrò brillare gli occhi, con follia e passione, afferrarmi una mano e portartela sul tuo pacco. So che riderai, a questo punto, e mi dirai: "prenditi ciò che vuoi".
E quindi andremo in camera mia. Ti prenderò per mano e ti porterò con me, e per una volta sentirò che non ho fretta di scoparti subito, perché non avrò nessuna ansia con te. In camera ci toglieremo le scarpe e poi i vestiti, e tu riderai perché ti sei incastrato con un piede in uno dei pantaloni. Ti aiuterò, e rialzandomi ti porterò per la seconda volta le mani sul pacco, stavolta protetto solo da un po' di stoffa degli slip: e il fatto di sentirlo già ingrossato mi darà la certezza, assoluta, di ciò che vuoi.
Ti spingerò sul letto, ancora con le mutande addosso, e tu mi lascerai fare, e oscenamente ti sistemerai con le gambe aperte. Sarò sopra di te, portandomi con il petto contro il tuo. Il tuo pelo struscerà sul mio e sarà una sensazione bellissima; con le punta delle dita ti strizzerò i capezzoli e ti sentirò ansimare. Inizierò a baciarti, con furia, e il tempo delle risate e dei sorrisi sarà finito; i cazzi duri, uno contro l'altro, a cercare un incastro al momento non previsto. Toglierò i miei boxer e poi i tuoi slip, e vederti nudo mi sembrerà così normale e così bello. Mi struscerò contro di te, tu mi avvolgerai il bacino con le gambe, intrecciando i piedi poco sotto il mio sedere. E dopo un po', ti chiederò se vuoi aspettare per la penetrazione; se preferisci che ci fermiamo, se...
Mi dirai di no.
Mi dirai che vuoi essere scopato.
Allora allungherò le mani verso il cassetto del comodino e tu penserai che io stia prendendo un preservativo, invece sarai stupito e felice quando mi vedrai arrivare con il lubrificante. Dopo averne messo un po' sulle dita, inizierò a penetrarti con una, poi subito con due. Avrai gli occhi spalancati di sorpresa e piacere, ti abbandonderai sul letto aprendo sempre di più le gambe. "Continua", mi dirai, "continua". E io lo farò, per renderti felice, muovendo ora tre dita dentro di te mentre tu sembri insaziabile.
Toglierò la mano e ti guarderò. "E' ora", ti sussurrerò, e tu sarai d'accordo. Con il preservativo, questa volta, entrerò dentro di te. Il mio cazzo non troverà resistenza, e quando saremo uniti, mentre mi muoverò piano per cercare di darti piacere, mi dirai: "Abbiamo aspettatato davvero troppo."
Quello che succederà poi, lo sai, privato e lo terremo per noi.