Gay & Bisex
Mi scopo il mio ex - 2
di Zibibbo2
21.09.2016 |
9.098 |
7
"Gli trovo i capezzoli e glieli pizzico tra le dita, è un trattamento che adora e che gli procura un certo piacere..."
Il suo messaggio mi arriva mentre sto uscendo dal lavoro per la pausa pranzo. "Sei impegnato, adesso?" mi chiede. Ho voglia di scopare per cui, anche se avessi altro da fare, mi liberei. Ma si dà il caso che proprio oggi dovrò rientrare un po' dopo, perché poi la sera mi dovrò fermare per un piccolo straordinario. Quale migliore occasione per un diversivo?Per cui gli rispondo che sono libero e lui mi chiede se ho voglia di raggiungerlo. Prendo la macchina e guido verso casa. Gli scrivo che ovviamente non ho fatto a tempo a farmi la doccia (siamo tutti e due amanti del pulito) e lui mi risponde che la posso fare a casa sua, senza problemi. Anzi, che la possiamo fare assieme.
Lungo la strada gli mando qualche sms per stuzzicarlo. So che non dovrei farlo e che mi dovrei concentrare sulla guida, ma conosco bene la strada e non c'è quasi nessuno. Inoltre, so che così si ecciterà ancora di più.
"Hai voglia di prenderlo?"
"Sì... però non so se oggi ci riesco."
"Dai, lo so che sei bello largo..."
"Spero di riuscire a prepararmi."
Gli piace tantissimo tirarsela e farsi desiderare. Entrambi sappiamo che appena mi vede apre le gambe come se fosse in calore, ma il gioco adesso è fingere che non sia così, far credere che possieda una dignità che invece non ha.
Parcheggio di fronte a casa sua, scendo e noto che il cancello d'entrata è già aperto. Mi sta aspettando, dunque. Non vede l'ora e la cosa mi eccita, ovvio.
Lo trovo sulla soglia, mi saluta e mi fa entrare. Stavolta non bado ai convenevoli, mi avvicino e lo bacio con passione, infilandogli subito la lingua in bocca. Con le mani lo stringo a me, gli afferro il sedere e sento quanto è bello sodo. Si stacca, per un attimo, e mi sussurra: "quanto mi sei mancato..." Io annuisco e riprendo a baciarlo, gli lecco le labbra, con le mani continuo a toccarlo sopra i vestiti. Mi piace la consistenza del suo corpo, i muscoli tonici, la peluria sulle braccia.
Mi prende per mano e mi accompagna in bagno. Riprendiamo a baciarci, ma stavolta le mani si infilano sotto i vestiti, accarezzano la pelle. Gli trovo i capezzoli e glieli pizzico tra le dita, è un trattamento che adora e che gli procura un certo piacere. Togliamo la maglietta, cadono i pantaloni e subito anche i boxer. I due cazzi sono già svettanti, il suo è durissimo. Ha un cazzo grande, duro e venoso, ma è solo passivo. Quando prova a fare l'attivo, gli si ammoscia subito; se invece lo prende, la sua erezione diventa se possibile ancora più potente.
Lo giro, si appoggia con le mani al lavello; io da dietro provo a infilarlo subito. Quando ci vediamo lo uso sempre come un oggetto, me lo scopo senza tanta retorica; stavolta però mi chiede: "Ma non dovevamo fare la doccia?" La punta del mio cazzo è contro il suo buco, però sento che oppone resistenza. "Prima ti chiavo un po'", gli rispondo, e in quel momento sento che mi lascia entrare. Affondo dentro di lui con tutto il cazzo, un colpo lento ma deciso; mi fermo solo quando sento le palle che sbattono contro il suo culo. Le sue spalle e la sua schiena si sono irrigidite, forse gli farà male perché non ho usato nessun tipo di lubrificante... ma l'ho scopato talmente tante volte che so come fare anche senza. Gli giro la testa e lo bacio da dietro, lui ricambia e sento che si rilassa... allora comincio a fotterlo, da sotto in su, dando colpi ben assestati. Il cazzo gli entra dentro, ogni volta emette un leggero gemito: sta godendo, come al solito, pochi colpi gli bastano per sentirsi già una vacca.
Esco, lo giro e guardandolo negli occhi gli ordino di farsi scopare da davanti. Lui mi risponde che dobbiamo fare la doccia. E io: "ma non l'hai ancora capito che non entrerò in quella cazzo di doccia fino a che non ti sarò venuto dentro?" Lui sorride, e si siede sopra la lavatrice, poi apre bene le gambe. Mi avvicino a lui, mi posiziono e poi lo penetro di nuovo. Stavolta gode e basta, il buchino è già allargato e si lascia andare sotto le mie spinte. Fatica a tenere le gambe sollevate, per cui le avvolge dietro la mia schiena e poi si abbandona, grugnisce mentre io continuo con gli affondi e gli tocco il petto peloso. "mi vieni dentro, vero?" mi chiede e io annuisco. Quando gli sborro in culo mi pare di essere tornato ai tempi quando eravamo assieme. Do un altro paio di spinte, poi esco e lo faccio girare di nuovo. Lo penetro. Esco e lo penetro. Ripeto, ancora, e lui gradisce in modo particolare il trattamento. Quando sento che sto per venire, rimango dentro e do rapidi colpi veloci, infine gli scarico nell'intestino la mia sborra. Lui emette un suono di soddisfazione, poi sento che viene masturbandosi. Mi appoggio a lui, mentre lo sto ancora penetrando. Mi dice: "Adesso facciamo la doccia?" E ci mettiamo a ridere tutti e due.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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