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Gay & Bisex

Serata prevista a tre (seconda parte)


di amicobsx
12.07.2015    |    1.310    |    2 9.3
"Si rialza lentamente leccandomi il capezzolo, sbucato fuori dalla camicia, idem col pomo d’Adamo, arrivando fino alla bocca, gli infilo tutta la lingua, ..."
II Puntata
Ormai il pacco regalo” era al volume massimo, le mani intrufolate tra pantaloni e slip trovavano il tutto ben sodo; ed ecco che il bottone cede, la cerniera pure, le dita allargano l’elastico degli slip per liberare il “mostro” ed il glande ancora rosato spicca in tutta la sua bellezza : “È un invito o un obbligo?” chiede Miky, “Ovviamente un obbligo” poso le mani sulle spalle e premendo, lo faccio inginocchiare davanti al “mostro” ma scendendo si aggrappa agli slip, e lo libera del tutto.
Il prepuzio ritirato, lasciava il frenulo teso e ben in vista, ed è proprio lì che Miky comincia a leccare, piccoli passaggi con la lingua umida mi eccitano molto, lui lo sa bene, da sempre. Infatti era il primo uomo che si soffermava sul frenulo con strisciate e piccole succhiate, quelle lievi stimolazioni erano così nuove per me, così eccitanti quei tocchi delicati, si ripercuotevano per tutto il corpo, tanto che, al primo incontro, venni quasi subito.
Gli prendo la testa e la spingo verso me, lui apre la bocca per ingoiarlo tutto fino in fondo la gola, sento che il glande struscia le pareti ormai minime e avanza ancora un po’ oltrepassa la strettoia per poi ritornarci, “mmm stupendo”; la gola profonda di Miky mi ha sempre sorpreso; lo fa usciere ed entrare con calma per ingurgitarlo, è goloso e lo soddisfa molto, se li gode tutti i miei 19 cm.
Si rialza lentamente leccandomi il capezzolo, sbucato fuori dalla camicia, idem col pomo d’Adamo, arrivando fino alla bocca, gli infilo tutta la lingua, si lascia colmare, intanto la mano sul fianco va a stringere e menare il “mostro” .
Passione e sensualità sono al massimo e lo saranno ancor più con Roby.
Si stacca chiedendo: “Quando arriva il tuo amico?” “Alle 21,00” rispondo tirandomi su i pantaloni con lo slip e guardo l’orologio “esattamente tra… cinque minuti”.
Sbagliato! dopo due secondi suona il campanello,
risponde un timido “io”, apro il cancelletto, mi sistemo la camicia dentro i pantaloni e richiudo cerniera e bottone, apro la porta.
“Ancora tre gradini ed sei in paradiso” Roby sorride con sguardo speranzoso, gli porgo la mano che me la stringe ben forte, lo trascino dentro chiudendo la porta per appoggiargli la schiena e baciarlo, si lascia fare senza opporre resistenza, ma “È… arrivato… il… tuo… amico” riesce a borbottare tra un respiro e l’altro, “Si…, è in sala” rispondo, liberandolo dall’avida presa e m’avvio nel soggiorno,
“Ti presento Miky” che si alza e gli stringe la mano, “Piacere Roby” “Il piacere è tutto mio” controbatte tenendo ancora ben stretta la presa e sorridendo, evidentemente contentissimo, sempre stringendosi la mano si avvicinano sempre più, fissandosi negl’occhi, la stretta cambia si prendono i polsi (che posati sui rispettivi petti) obbligano le labbra a sfiorarsi, assaporando le rispettive mucose, poi la lingua di Miky prevale e gliela infila tutta in bocca, intanto le due braccia libere si posano sulle loro spalle. Attendo alcuni secondi, forse un minuto, mi avvicino accarezzando le rispettive schiene ed infilo la lingua nelle loro bocche. Il bacio a tre mi è sempre piaciuto, così inusuale, così sensuale, così illogico, così proibito. Altri minuti sublimi trascorrono con le braccia che ci stringono l’un all’altro, la musica dalla radio in cucina ci culla sulle note di “Casta Diva” (non certo appropriata per quest’occasione).
Mi stacco e da buon padrone di casa chiedo agli ospiti di accomodarsi, ovviamente si siedono entrambi sul divano con una mano sulla coscia dell’altro, “Vado in cucina a prendere gli stuzzichini afrodisiaci, fate i bravi” “Si, si” rispondono in coro, controbatte Miky “Non ne abbiamo assolutamente bisogno” “Che lavoro fai, e dove?” rivolgendosi a Roby, cortesemente Roby risponde succintamente, intanto arrivo con il piatto “afrodisiaco” si precipitano a dire “È fantastico!” in effetti sembrava un opera d’arte futurista, i colori si alternavano ai volumi disposti asimmetricamente con gusto armonico. Gli stuzzicadenti cadevano liberi nel piatto ogni dieci secondi, certo era tutto molto saporito, la conversazione di convenevoli era arricchita da “mmm che buono, mmm squisito, mmm che meraviglia…”
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