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Gay & Bisex

Notte di passione e sottomissione (cp3)


di Membro VIP di Annunci69.it Giun
21.03.2025    |    1.227    |    0 8.9
"" Luca si abbandonò al suo abbraccio, sapendo che questa avventura era solo il primo capitolo di una storia molto più grande..."
Era una di quelle sere che sembrano fatte apposta per rimanere impresse nella memoria. Il cielo era un manto di velluto blu, punteggiato da innumerevoli stelle che brillavano con un’intensità silenziosa, come se volessero raccontare qualcosa a chi fosse disposto ad ascoltarle. La luna, quasi piena, diffondeva una luce argentea che baciava ogni angolo della città, creando riflessi morbidi sulle superfici, come se il mondo fosse stato sfumato in un dipinto notturno. L’aria fresca e frizzante portava con sé l’aroma della terra bagnata dalla rugiada.

Marco aveva invitato Luca a una cena speciale, un appuntamento che sembrava appartenere a un altro mondo, lontano dai giorni di solitudine e incertezze che aveva conosciuto. Gli aveva chiesto di indossare uno smoking nero, e Luca non aveva esitato a seguire le istruzioni. Si era vestito con cura, come se quella serata fosse una promessa, un segno che qualcosa stava per cambiare. Luca aveva scelto con attenzione il suo profumo preferito, un’essenza calda e sensuale, che mescolava note di vaniglia e muschio, per aggiungere un tocco di sé stesso a quel momento speciale. Quando suonò il campanello della sua porta, Marco era già lì, sotto la luce della luna, con un’auto nera elegante che brillava come una gemma. La portiera dell’auto si aprì lentamente, e lui, con un sorriso che Luca poteva già immaginare, lo accolse con uno sguardo che sembrava scrutare direttamente dentro di lui.

Indossava uno smoking perfetto, con i capelli portati indietro e una ciocca argentata che rifletteva la luce dei lampioni. La sua barbetta corta, curata nei minimi dettagli, conferiva al suo viso un’espressione al tempo stesso elegante e magnetica. Ma furono i suoi occhi chiari, che brillavano come due stelle, a rapire Luca subito. C’era qualcosa in lui che sembrava in grado di annullare qualsiasi distanza, di far sentire chiunque al centro del suo mondo. E in quel momento, Luca era proprio al centro.

Arrivarono al ristorante, che sembrava uscito da un sogno. Il Veliero, come recitava il cartello all’ingresso, era situato in una zona tranquilla della città, circondato da alberi secolari, con una vista mozzafiato sul fiume che scorrevano placido sotto il cielo limpido. Le luci soffuse all’interno del locale creavano un’atmosfera intima, con candele tremolanti sulle tavole e un sottofondo di musica jazz che avvolgeva ogni angolo della sala. I tavoli erano disposti in modo da garantire privacy, separati da piccole pareti di legno che creavano una sensazione di isolamento. Ogni dettaglio sembrava pensato per immergere chi vi entrava in un ambiente senza tempo, dove l’eleganza non era solo estetica, ma si respirava nell’aria, nel servizio impeccabile e nei sorrisi di chi aveva trovato la sua strada nel mondo della cucina d’eccellenza.

Si sedettero a un tavolo vicino alla finestra, da dove si poteva ammirare il panorama del fiume che brillava sotto la luce della luna. Il suono delle acque si mescolava con il silenzio della serata, mentre i piatti raffinati venivano serviti uno dopo l’altro. Marco e Luca si scambiavano sguardi, chiacchierando di aneddoti e storie di vite che, pur così diverse, sembravano inevitabilmente intrecciarsi in quel momento. Luca non si era mai sentito così, completamente immerso in un’atmosfera che sembrava in perfetta armonia. Non c’era nulla che li separasse, se non il fatto che erano ancora due sconosciuti, ma in qualche modo, Luca sentiva che quella distanza stava svanendo. Si sentiva come se fossero già una parte l’uno dell’altro.

A un certo punto, Marco estrasse un invito elegante, sigillato con un nastro di velluto nero. "Stasera," sussurrò con un sorriso enigmatico, "ti porterò in un posto dove possiamo essere chiunque vogliamo, senza regole, senza inibizioni." Luca, intrigato e già eccitato dalla prospettiva, annuì, sentendo il cuore accelerare.

Il club privato era un luogo da favola, nascosto dietro una porta senza insegne in una strada laterale del centro città. L’ingresso era custodito da un buttafuori in abito scuro, che li accolse con un cenno silenzioso non appena Marco mostrò l’invito. All’interno, l’atmosfera era elettrica, un mix di lusso sfrenato e libertà assoluta. Luci soffuse, musica soft e il mormorio di conversazioni sommesse creavano un’aura di mistero. Tutti gli ospiti indossavano maschere nere, che aggiungevano un tocco di anonimato e intrigo.

Marco prese Luca per mano, guidandolo attraverso il labirinto di stanze elegantemente arredate. "Qui," disse Marco, la voce bassa e seducente, "possiamo esplorare tutto ciò che desideriamo, senza paura di essere giudicati." Luca sentì un brivido percorrergli la schiena, eccitato e allo stesso tempo vulnerabile.

Arrivarono in una stanza privata, illuminata da candele profumate e dominata da un letto rotondo al centro. Le lenzuola di seta nera brillavano sotto la luce tremolante, invitanti e provocanti. Marco si voltò verso Luca, gli occhi scintillanti dietro la maschera. "Sei pronto?" chiese, la voce carica di promessa.

Luca annuì, il respiro già affannoso. Marco si avvicinò, le mani che scivolarono lungo il corpo di Luca, togliendogli lentamente i vestiti. Ogni tocco era deliberato, ogni gesto calcolato per accrescere l’anticipazione. Quando Luca fu nudo, Marco lo spinse delicatamente sul letto, legandolo con fasce di seta ai polsi e alle caviglie. "Ora sei mio," sussurrò Marco, la voce roca di desiderio.

Luca si sentì esposto, ma anche incredibilmente eccitato. La vulnerabilità lo rendeva più sensibile a ogni tocco, a ogni respiro di Marco. Marco si chinò, iniziando a esplorare il corpo di Luca con la lingua, leccando e succhiando ogni curva, ogni angolo. La sua bocca era calda e insistente, tracciando percorsi di piacere che facevano tremare Luca.

"Marco... non smettere," gemette Luca, la voce spezzata dal piacere. Marco sorrise, continuando a torturarlo con lenta determinazione. Si concentrò sul collo, sul petto, scendendo verso l’ombelico, dove la sua lingua giocava con circolarità che facevano impazzire Luca. Le mani di Marco erano ovunque, toccando, accarezzando, possedendo.

Quando raggiunse l’inguine, Marco si fermò, guardando Luca con intensità. "Sei così bello," mormorò, prima di prendere il membro di Luca in bocca. La sensazione era travolgente, un mix di calore e pressione che fece sussultare Luca. Marco succhiava con ritmo, la lingua che scorreva lungo la lunghezza, mentre una mano accarezzava i testicoli con delicatezza.

Luca si contorceva, legato e alla mercé di Marco, sentendo l’orgasmo avvicinarsi. "Marco... sto per... " ma prima che potesse finire la frase, Marco si alzò in piedi, interrompendo il piacere. Luca ansimò, frustrato e desideroso, ma Marco aveva altri piani.

"Non ancora," disse Marco, la voce ferma. Si posizionò davanti a Luca, il pene eretto e pulsante. "Prima, voglio la tua bocca." Senza aspettare una risposta, Marco afferrò la testa di Luca, guidando il suo membro verso le labbra socchiuse. "Apri per me," ordinò, la voce autoritaria.

Luca obbedì, sentendo il pene di Marco scivolare nella sua bocca. Il sapore era salato, maschile, e Luca lo accolse con avidità, succhiando e leccando come gli era stato insegnato. Marco gemette, afferrando i capelli di Luca, guidando il ritmo. "Sì, così... prendilo tutto," sussurrò, spingendo più a fondo.

Luca si sentì invaso, la gola che si stringeva intorno al pene di Marco. Era una sensazione di possesso, di dominio, e Luca la adorava. Marco lo usò con intensità, spingendo e ritirando, il respiro affannoso. "Sei così bravo a succhiare," gemette Marco, "ma ora voglio di più."

Si tirò indietro, dalla bocca di Luca ansimante e desiderosa. Marco si posizionò tra le gambe di Luca, sollevandogliele con forza. "Preparati," disse, la voce carica di promessa. Con un movimento rapido, Marco penetrò Luca, il pene che scivolò nel suo ano stretto e caldo.

Luca gridò, il piacere e il dolore che si mescolavano in un’esplosione di sensazioni. Marco era dentro di lui, la camicia sbottonata che rivelava il torace sudato. Iniziò a muoversi, lentamente all’inizio, poi con crescente intensità. Ogni spinta era profonda, possessiva, e Luca si sentì completamente suo.

"Marco... non fermarti," gemette Luca, le mani legate che si stringevano alle lenzuola. Marco sorrise, la maschera nera che nascondeva il suo volto ma non il desiderio nei suoi occhi. "Non ho intenzione di fermarmi," rispose, aumentando il ritmo.

Il letto scricchiolava sotto il loro peso, il suono dei loro corpi che si scontravano riempiva la stanza. Luca si sentiva sul bordo, l’orgasmo che si avvicinava inesorabilmente. "Marco... sto per... "

"Vieni per me," ordinò Marco, la voce roca. "Vieni sul mio cazzo."

Le parole furono sufficienti. Luca esplose, il corpo che si arcuava contro quello di Marco, il piacere che lo travolse come un’onda. Marco continuò a muoversi, spingendo Luca oltre il limite, fino a quando anche lui non raggiunse l’apice, il seme che esplodeva dentro di lui.

Per un momento, il mondo si fermò. I loro respiri erano affannosi, i corpi coperti di sudore. Marco si sdraiò accanto a Luca, liberandolo dalle fasce di seta. "Sei stato incredibile," sussurrò, accarezzando il suo viso.

Luca sorrise, esausto ma soddisfatto. "È stato... wow."

Marco rise, un suono basso e soddisfatto. "E questo è solo l’inizio," promise, baciandolo dolcemente. "In questo club, possiamo essere chiunque vogliamo, esplorare ogni desiderio. E io non vedo l’ora di scoprire cosa altro ci riserva la notte."

Luca si abbandonò al suo abbraccio, sapendo che questa avventura era solo il primo capitolo di una storia molto più grande. Insieme, avrebbero esplorato ogni angolo del loro desiderio, senza paura, senza inibizioni. E in quel momento, nulla sembrava più perfetto.

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