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Gay & Bisex

La prima esperienza


di Membro VIP di Annunci69.it marcosala
04.01.2025    |    66    |    0 8.7
"Per alcune settimane quello fu il trend, lettura delle riviste seduti sul suo letto con la copia in mezzo a noi, poi a casa di corsa super eccitato e sega in..."
Quando conoscete una nuova persona, qual è la cosa che più vi incuriosisce di essa? Lo confesso, la mia è una curiosità morbosa, ovvero, quale è stata la sua prima, anzi primissima, esperienza sessuale con una persona diversa da se stesso? Non intendo il primo rapporto sessuale, ma il primo gesto che ha avuto attinenza con il sesso in modo più, diciamo, hard. Non il primo bacio casto, non le toccatine date per scherzare tra amici o amiche, ma la prima volta che, tanto per intenderci, ci siamo abbassati o abbiamo abbassato le mutande a qualcuno o qualcuna. E chi era? Dello stesso sesso o no? Un amico? Un’amica? Una conoscenza occasionale? Un coetaneo? Un adulto? Ecco questi sono i pensieri morbosi che girano nella mia mente. Ovviamente a questo punto vorreste sapere la mia primissima esperienza, eccovi accontentati. Scoprii il sesso solitario durante le medie. Spesso solo in casa per via del fatto che i miei lavoravano, riempivo i lunghi pomeriggi, allora non c’erano computer e televisione con programmi no stop H24, parlo degli anni ’70, sfogliando le borsate di giornalini a fumetti che spesso ci scambiavo con un mio compagno di classe, o meglio, di banco. I miei preferiti erano Tex, Blek, Capitan Miki ed altri. Un giorno nella borsa, mi capitò di trovare uno dei cosiddetti fumetti erotici che si stampavano allora. Mi ricordo ancora il personaggio, era Jacula, una vampira bionda e sexy che prima di ammazzare le sue vittime, donna o uomini che fossero, prima ci faceva l’amore. Nel vedere quei seni abbondanti, quei culi e fichette in primo piano, anche se disegnati, dopo molte remore, non resistetti e comincia a masturbarmi. Fu la mia prima sega. Il primo orgasmo mi provocò una sensazione strana, quasi di dolore, non capivo quella strana reazione del mio corpo, che comunque era molto piacevole, tanto che dopo qualche ora riprovai, questa volta con maggior godimento in quanto ormai avevo capito come funzionava la cosa. Il giorno dopo quando riportai i giornalini compagno che me li aveva prestati gli raccontai della scoperta inattesa. “Ti è piaciuto? Ne ho tantissimi altri e non solo disegnati, anche con foto. Li vuoi vedere?” Gli dissi che, purtroppo, a casa non potevo portarli, per ovvi motivi, e che si certo, mi sarebbe piaciuto vederli. Allora mi disse che se volevo potevamo vederli a casa sua. Così cominciammo a trovarci il pomeriggio per delle sedute di lettura erotico/porno. Oltre ai giornalini a fumetti poi passammo anche alle riviste con foto, in testa la mitica “Le ore” ed altre simili. Per alcune settimane quello fu il trend, lettura delle riviste seduti sul suo letto con la copia in mezzo a noi, poi a casa di corsa super eccitato e sega in bagno. Un giorno cambiò qualcosa, quando arrivai a casa sua per le nostre sedute pomeridiane, casualmente il mio amico era in mutande. Al momento non diedi peso alla cosa, dopo due chiacchiere iniziò la nostra pratica quotidiana. Mi ricordo anche che quel giorno guardammo, Playmen con in copertina Carmen Russo, e all’interno un servizio a lei dedicato. Mentre sfogliavamo entrambi avevamo il cazzo in tiro, a lui, essendo in mutande, si notava ancora di più. Mi venne istintivo toccarglielo da sopra gli slip. Lui lasciò fare qualche secondo, poi mi tolse la mano dicendo il classico “No, dai.” Capivo che la sua risposta non era molto convinta, ci riprovai ancora prendendoglielo sempre da sopra gli slip ed accennando una piccola sega. Lasciò fare per più tempo, poi mi tolse la mano. Capii che avrei dovuto osare di più, allora ci riprovai e, sempre da sopra gli slip, cominciai di nuovo a segarlo. Lui cercò ancora di togliermi la mano, ma io con l’altra mano gli tolsi la sua, allora si lasciò andare e continuai finché non vidi le sue mutande macchiarsi. Senza dire niente, si alzò e andò in bagno a lavarsi. Anche io eccitato, mi infilai una mano nei pantaloni ed impugnando il cazzo avvolto nel fazzoletto per non sporcarmi troppo, mi segai subito. Ripulitomi alla meglio lo salutai e ci demmo appuntamento per il giorno successivo come sempre, come se niente fosse successo. A casa ripensando all’accaduto, tra le immagini di Carmen Russo nuda e il godimento del mio amico, mi feci un’altra sega. Il giorno dopo arrivai a casa sua di primo pomeriggio, come al solito. Di quanto era successo il giorno prima nessun accenno, unica cosa diversa era che lui era di nuovo in mutande. Gli chiesi se aveva giornali nuovi, mi mostrò un “Le Ore” nuovo, così come il giorno prima cominciammo a sfogliarlo. Si vedeva che il suo cazzo stava crescendo sempre di più, allora cominciai di nuovo a toccarlo da sopra lo slip, questa volta lasciò fare subito. Dopo un poco osai di più, gli abbassargli gli slip, anche qui lasciò fare, allora glielo impugnai e cominciai a menarglielo a pelle. Si sdraiò alzandosi la maglietta fino ai capezzoli lasciandomi continuare nel mio lavoro di mano. Ci misi tutto il mio impegno finche non lo sentii fare un piccolo grugnito con simultaneo schizzo di sborra sulla sua pancia. Mi chiese gentilmente se potevo prendergli della casta igienica per pulirsi. Andai in bagno e mentre prendevo ciò che mi aveva chiesto, notai sulla lavatrice delle mutande da donna sporche, capii subito che erano della sorella di 3 anni più grande. Tornai da lui con carta igienica e mutande in mano. Li cominciammo a giocare con esse. Lui, semi nudo provò ad indossarle, poi me le diede e le annusai, quindi mi sbottonai i pantaloni e, abbassandomi gli slip, mi masturbai avvolgendo il cazzo con le mutandine in oggetto. Ormai il gioco era diventato quotidiano, tra di noi c’era sempre più complicità. I giornali erano solo il pretesto per cominciare a giocare. Ogni giorno andavamo un passo oltre. Cominciammo a segarci a vicenda, prima facevo sborrare lui, poi lui si occupava di me. Un giorno mentre era il suo turno, mentre ero a mia volta ero disteso sul letto, lo vidi chinarsi verso il mio cazzo e, mentre lo impugnava, cominciò a leccarmi la cappella. L’eccitazione per quel piacevole gesto inatteso, mi fece schizzare subito, tanto che lo sporcai tutto in faccia. Una risata complice chiuse il discorso. Come detto ormai avevamo rotto gli indugi, nel nostro appuntamento quotidiano da qual giorno iniziammo a spompinarci a vicenda e qualche vota anche a fare il 69. La cosa continuò finché la scuola finì, eravamo in terza media, ed arrivarono le vacanze. Purtroppo con le vacanze, in casa c’era sempre la sorella maggiore che solitamente tornava al pomeriggio tardi dalla scuola, quindi fummo costretti a rallentare i nostri giochi ma non concluderli. Abitando in un paese di campagna, spesso andavamo a fare dei giri in bicicletta per i campi battendo le stradine usate solo dagli agricoltori, così ci capitò di fermarci in qualche posto isolato e giocare ancora tra di noi. Poi l’estate finì e la scuola ricominciò, prendemmo due indirizzi di studio diversi. Le scuole erano fuori dal paese, ed anche noi come la sorella, al pomeriggio si tornava tardi e non riuscimmo più vederci soli. Restammo e siamo ancora buoni amici dopo tanti anni. Di quell’esperienza non ne ho mai parlato con nessuno, anche tra di noi più nessun accenno. Forse è stata proprio quell’esperienza che ci ha legati in un’amicizia complice che ancora dura. Dopo quel periodo non ho mai più avuto rapporti con uomini, mi sono sempre piaciute e mi piacciono le donne, ma quando penso a quel periodo provo ancora un po’ di eccitazione. Ecco, questa è stata l mia prima esperienza di sesso con un’altra persona. Se volete condividere la vostra potete farlo nei commenti o nei messaggi qui del sito. Grazie e buona lettura.
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