Gay & Bisex
LA STALLA
di valerio72
16.06.2011 |
65.357 |
7
"Arrivo a leccare la punta, è salata e umida, scendo l'asta con la lingua mentre inginocchiandomi gli calo le mutande, gli lecco le palle sudate e pelose ma..."
Da giovanissimo con gli amici, eravamo soliti visitare un allevamento di cavalli vicino al paese, io ero affascinato dai puledri che con il caldo allungavano la "proboscite". Non avevo avuto nessuna esperienza sessuale ma vederli mi turbava, mi vergognavo e mai ne ho parlato con gli amici. Un pomeriggio ero solo allo steccato,mentre mi godevo l'erotismo che i giovani stalloni mi procuravano,indossavo dei pantaloncini al quanto corti: s'avvicina il proprietario e intuendo cosa guardavo "belli i miei puledri ehh" io imbarazzato non rispondo "vieni in stalla se vuoi vedere il loro padre,non lo lascio mai libero perchè è alquanto irrequito". Mentre entro dove sono i box,già sento un odore asprignio, la mia immaginazione non può indovinare cosa mi aspetta, uno stallone nero con una dotazione esagerata e dura, mentre guardo ipnotizzato sento la mano dal signor Antonio toccarmi il culo sono bloccato, non mi ribello all'approccio "hai visto che animale, ti piace?". da sopra la stoffa ora la mano è entrata dalla gamba del pantaloncini, il contatto è a pelle, con il dito medio passa su e giu nel canale delle chiappe, si sofferma sul mio stretto buchino forzandolo un pò, faccio finta di niente anche se mi piace tantissimo, io non oso guardarlo e osservo il sesso dell'animale, l'unico segnale di assenso lo dò sporgendo il culo,ora sento aprirsi l'ano alla punta del suo ditone. Il posto non è tranquillo e mio malgrado interrompe la palpata "Vieni andiamo di là". andiamo in un box usato da magazzino, chiuso da una tenda che rende abbastanza buio, forse è meglio, penso di essere rosso in viso dalla vergogna.
Chiusi nel box,avverto il rumore metallico della cintura, mi abbraccia e sento un suo bacio sulla spalla poi sul collo, infine la sua bocca da fumatore cerca la mia le nostre lingue si toccano, le mie mani inesperte abbracciandolo toccano gli slip che gli coprono il culo.
Sento le sue mani scendermi la schiena e all'unisono schiudermi le chiappette, un suo dito ancora sul buchino e allora anch'io lo tocco sul davanti, un'enorme erezione che collego al cavallo mi fa eccitare. Probabilmente in quel box buio e isolato si sente sicuro,e diventa molto loquace "dai piccolo che ora vedi il vero stallone". Sono molto più piccolo di lui e smesso di limonare, mi trovo a baciare il suo petto villoso, la mia mano sinistra soppesa da sopra le mutande i suoi coglioni pesanti, mentra la destra da sotto ha in pugno un cetriolo caldo che mi viene naturale segare, sempre più duro esce dal tessuto scappellato, al buio ne sento l'odore "dai assaggialo"; è a pochi cm, per mè son cose nuove, faccio quello che mi dice. Arrivo a leccare la punta, è salata e umida, scendo l'asta con la lingua mentre inginocchiandomi gli calo le mutande, gli lecco le palle sudate e pelose ma subito risalgo a leccare la fragolona sento sulla lingua i rilievi di quel mio primo cazzo, goccie aspre sulla punta, MA! "dai ingoialo" con forza il cazzo mi apre la bocca,"ora succhia bello"non son capace, forse chiudo le labbra quando prendo ì 6/7cm che riesco e lo rilascio quando dovrei succhiare, ma lui e contento "si! che boccuccia". Un rumore improvviso,forse solo animali della stalla, ci fermiamo, me lo toglie dalla bocca; già mi manca, scruta da un lato della tenda entra luce, ora lo vedo! rosso porpora,bagnato dalla mia saliva, si gira di spalle io son dietro di lui,impaurito ma ancora voglioso,lo abbraccio da dietro e impugno l'asta a due mani "sei in calore, lo rivuoi?" lo sego.
Sicuro del falso allarme, richiude lo spiraglio, dandomi uno sculaccione "ora puttanella sdraiamoci sulle coperte"; quell'aggettivo al femminile mi rende ancor più accondiscendente, lui e sdraiato ormai nudo, "ora baciami sulla bocca" io carponi unisco le sue labbra alle mie, le lingue s'intrecciano umide"ora da brava piccola(ancora al femminile)continua il pompino!" mi ci avvicino piano, a bacetti, poi la lingua trovata l'asta dura la risale. Senza accorgermente sono sopra di lui a carponi,con le sole mutandine, saprò solo successivamente trattasi del 69, sto leccando il cazzo forse aspettando l'ordine di succhiarlo,quando ho una sensazione strana sul buchino,mi stà leccando è bellissimo, ingoio più cazzo possibile "si succhia finchè non vengo".
la sua mano sulla mia nuca,rafforza l'intenzione di sborrarmi in bocca.
Sono inesperto,quel giorno faccio per la prima volta, cose che mi sembra d'aver già fatto, intuisco un attimo prima quel che succederà. Penso di succhiarglilo bene ora! la sua mano mi dà il ritmo, il buchino sente freddo, capisco che lo stà ungendo. Il manico duro di un frustino mi svergina, quando un lago di aspra sborra mi riempie la gola, è densa e cola lentamente "lecca, lecca tutto"; intanto il frustino fa avanti indietro nel mio culo.
Ora a perso rigidità, ma è ancora il mio bel cazzone e lo lecco bene, il mio pisellino a sborrato senza che me ne accorgessi.
Provo ora un senso di vergogna, mentre ci rivestiamo vorrei fuggire "torna ancora solo, che ci divertiamo!" mi dice con autorità; non rispondo, on ho mai detto niente, voglio andarmene e non tornarci, gli dico ciao mentre m'allontano senza girarmi. La sera a letto, però penso a lui,sento il buchino umido e largo,vuoto... m'addormento supino, col culetto alzato da due cuscini, sognando di essere una cavalla pronta alla monta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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