Gay & Bisex
LA CHIMERA ESISTE...


27.11.2023 |
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"Battute sul sesso, sulle donne, sulle trasgressioni, sulle rispettive avventure..."
Ho sempre sognato (e forse intimamente ho sempre saputo), che prima o poi, nella vita, avrei incontrato il prototipo del maschio eterosessuale, giovane e figo, talmente maiale e perverso che, pur di realizzare qualche suo sogno erotico o porcheria, sarebbe caduto nella tela del ragno (io, in questo caso).Devo ammettere che, in realtà, l'avverarsi di questo sogno proibito non è avvenuto all'improvviso ma si è realizzato come un lento e paziente avvicinamento per step successivi. È così che ho capito che la creatura mitologica, la Chimera, in realtà esiste ed è solo difficile trovarla.
GLI INIZI
Tutto è cominciato nel modo meno magico possibile, con uno scambio di battute sul posto di lavoro con un "cliente", un giovane ragazzo di 28 anni, bello, prestante e molto pieno di sé, che si vantava delle sue prodezze sportive davanti alle mie colleghe ammirate.
Quello che non sapeva, è che l'altro maschio alpha presente in stanza, io, più che essere lì a contendergli lo scettro del 'Re della giungla', stava sbavando senza darne cenno esternamente, esattamente come (se non di più) le colleghe donne.
È in quel momento che entrava in gioco la mia strategia di 'adescamento' che, solitamente, nel 90% dei casi portava ad un nulla di fatto o al massimo ad una qualche forma di amicizia (che poi non è poco). Mi era già capitato, infatti, di inscenare tale copione con un altro sportivo, ancora più giovane, ma in quel caso tutto si era trasformato, me nonostante, in una bella amicizia un po' complice… La totale fedeltà di questo ragazzo alla dottrina della "fica" e la sua estrema integrità morale/rettitudine in ogni campo, infatti, aveva fatto sì che, pur entrando molto in confidenza e in intimità, le cose tra noi fossero chiare fin da subito.
Questa seconda volta, però, qualcosa era diverso: il ragazzo era molto più sfrontato e sbruffone, molto più conquistatore e sicuramente meno ligio a regole e schemi, tanto da farmi suonare un po' il radar e da spingermi a sondare meglio…
Lo scambio dei numeri di telefono personali, avvenuto con una banale scusa lavorativa, aveva contribuito a facilitare l'entrata in confidenza col tipo che, da subito, dimostrava di non avere molti peli sulla lingua, parlando liberamente di qualsiasi argomento, anche intimo. Le modalità di queste conversazioni, tuttavia, erano molto superficiali, un po' da spogliatoio o da caserma e la cosa mi intrigava molto.
Battute sul sesso, sulle donne, sulle trasgressioni, sulle rispettive avventure... Questo era il tono dei nostri whatsapp ma sempre con uno squilibrio tra i ruoli: lui il giovane prestante -figo- maschio alpha e io il coprotagonista che ascoltava, si meravigliava e faceva i complimenti.
Fu proprio questa tattica a creare il clima ideale tra di noi e a fargli mettere da parte qualsiasi istinto di competizione tra maschi, avendo dimostrato fin da subito la mia 'subalternità' e la mia ammirazione per le sue prodezze, il suo successo con le donne, la sua bellezza e gioventù. È così che, agendo sul suo spiccato narcisismo, avevo aperto una breccia nella scorza sua ‘machista’.
LA SVOLTA
Per settimane le conversazioni erano state di quel genere ed io le utilizzavo anche per spingermi sempre oltre e sondare le sue reazioni a mie allusive confidenze (senza mai svelarmi e scoprirmi troppo esplicitamente).
Da una battuta ad un'altra eravamo passati a parlare delle rispettive vite sessuali, reali e immaginarie e a confidarci anche cose abbastanza personali. La sua reazione ogni volta era da 'uomo di mondo', da colui che non si stupisce di nulla perché "nella vita ne ha viste di ogni" anche se, ogni volta, specificava che lui non giudica nessuno perché "ognuno nella vita fa ciò che vuole nella sua intimità" ma che lui era etero e rimaneva tale. Insomma, una sagra di frasi fatte che servivano più a mettere le mani avanti rispetto ad eventuali mie avances ... almeno questa era la mia sensazione.
Anche in questo caso la mia tattica era quella del rafforzamento, quindi anche io ogni volta sottolineavo quanto fosse evidente la sua eterosessualità e lo ringraziavo per tutte quelle confidenze…
Tutta questa fatica per arrivare al punto in cui avrebbe abbassato ogni difesa (e i pantaloni) e, presto, ci fu l'occasione...
L'OCCASIONE FA L'UOMO … BISEX
Un pomeriggio, probabilmente annoiato, il macho mi stava scrivendo del più e del meno, confidandomi che aveva una certa voglia ma che nessuna delle sue femmine era disponibile ad incontrarlo. Era talmente infoiato che aveva cominciato anche a mandarmi foto del suo membro per farmi vedere quanto fosse eccitato e sofferente e, con mio stupore, scoprii che oltre ad essere giovane, bello, fisicato e sicuro di sé, aveva anche una dotazione spropositata (a suo dire 24 cm).
Anche se a lui non davo modo di capire che mi aveva rovinato la giornata con quelle immagini e che non stavo riuscendo più nemmeno a lavorare, stavo al gioco stuzzicandolo sempre di più, fino a fargli una proposta a cavallo tra una battuta e una sfida. Gli dissi che se non avesse trovato una donna entro sera, mi sarei immolato io, nelle forme e nei modi che lui avrebbe deciso.
Con mia sorpresa fu più facile del previsto coinvolgerlo, perché non fece come al solito la parte del maschio alpha eterosessuale che sottolinea la distanza da certe cose "da gay", anzi... Cominciò a dettare regole e paletti sull'eventuale nostro incontro e la cosa mi fece capire che si stava concretizzando qualcosa che sognavo da decenni.
A fine lavoro, dopo un'oretta che non ci scrivevamo più, gli mandai un messaggio, anche se pensavo la cosa fosse tramontata perché aveva trovato nel frattempo con chi sfogarsi, o perché aveva provveduto da solo o perché, semplicemente, ci aveva ripensato…
Neanche per sogno. Mi rispose che aveva giusto bisogno del tempo per mangiare un boccone e sarebbe partito. Mi prese un colpo perché non ero preparato né, in generale, ad un incontro né, tantomeno, con un maschio eterosessuale puro e non sapevo cosa aspettarmi.
Ci pensò lui a togliermi dall' impasse, dicendomi per filo e per segno cosa avremmo fatto: lui si sarebbe spogliato nudo, io lo avrei massaggiato e solleticato qua e là, poi lo avrei segato fino a farlo venire, senza alcun tipo di contatto di altra natura né, tantomeno, un mio coinvolgimento sessuale.
Praticamente mi avrebbe usato per svuotarsi e, seppure possa sembrare brutto, era la cosa più eccitante che avrebbe potuto dirmi.
LA SORPRESA SHOCK
Quando ero ormai pronto e consapevole di ciò che avremmo fatto, poco prima di partire, mi mandò un messaggio che mi lasciò sbalordito e interdetto: "oggi non sono andato di corpo dopo pranzo, quindi sicuramente mi scapperà appena cenato. Devo farla qui da me o vengo diretto a casa tua?". Benché non avesse aggiunto alcuna specifica sul motivo di quella frase, mi rivenne in mente uno dei racconti sulle sue perversioni, quando chiese ad una ragazza di fargli la cacca addosso e cominciai a sudare freddo…
Fingendo di non aver capito l'eventuale allusione, gli risposi che per me poteva anche usare il mio bagno se ciò avesse reso tutto più veloce ma lui mi rispose con una ulteriore battuta, stavolta molto esplicita: "sappi che se vengo carico non andrà sprecata", aggiungendo emoticon con risate di vario genere!
Disposto a tutto pur di non perdere quella occasione, già con la sensazione di voltastomaco alla sola idea di fare cose di quel genere, non gli dissi di no e lasciai correre... sperando che una volta a casa saremmo passati a cose più 'normali' ma così non fu.
Appena arrivato, più bello di come lo ricordavo, in tuta aderente, sneakers bianche, felpa con cappuccio, si tolse tutto, rimise le scarpe da ginnastica ai piedi e rimase cosi, nudo con le Nike indosso, uno degli spettacoli più arrapanti che mi fossero mai capitati nella vita…
Senza neanche argomentare mi chiese dove fosse il bagno e io indicai la porta con una mano, pregando dentro di me che non mi chiedesse di seguirlo. Cosa che, invece, disse a chiare parole: " andiamo di là che ti battezzo", aggiungendo una grassa risata...
Lo seguii a distanza di pochi secondi e lo trovai appoggiato al lavandino con le mani che si guardava allo specchio compiaciuto, con le gambe leggermente divaricate e il culo sodo e liscio sospeso sulla tazza in posizione pronta per defecare senza sedersi. Mi disse di stare sul bidet lì accanto e di avviare la fotocamera del suo cellulare per puntargliela sul buco del culo per filmare la fuoriuscita…
Ero praticamente in trance, quindi non ebbi neanche la forza né il tempo di capire cosa stessi facendo e se fossi preparato a farlo.
Cinque secondi dopo cominciai a sentire forte odore e capii che era fatta, non potevo più tirarmi indietro. Non so perché e come ma questo stato di semi incoscienza mi fece sopportare tutto, dalla puzza alla vista dei suoi escrementi fino, a posizionare la mia mano libera sotto il suo culo come ordinatomi in modo perentorio.
Solo in quel momento fui distratto dall'immagine del suo cazzo diventato enorme e durissimo mentre se lo segava eccitatissimo per quanto stesse accadendo.
Finito di evacuare mi chiese di pulirgli il culo con la carta igienica e così feci.
I cinque minuti successivi furono dedicati al lavaggio accurato delle mani da parte mia e delle parti intime nel bidet da parte sua.
Per fortuna, prima che arrivasse a casa, avevo messo una densa crema idratante sulle mani che aveva formato una patina di grasso che permise di non avere problemi di odori sulla pelle dopo.
Tornati puliti e profumati, fingendo che fosse tutto normale quanto appena accaduto, tornammo in sala e lui si sedette sul divano nudo a gambe aperte con quella mazza enorme ancora dura tra le mani (era talmente grande che usava entrambe le mani per segarsi).
A quel punto cominciai a segarlo io, mentre cercavo anche di stimolare me stesso attraverso la tuta, anche se forse distratto da troppe cose e sensazioni in quel momento, a livello fisico non ebbi grandi reazioni.
Lui ci teneva a dirmi continuamente di non usare la bocca, di non toccargli il culo e di continuare solo a segarlo mentre lui si eccitava a guardare il video della cacata che avevamo girato in bagno. A quel punto gli sfilai una scarpa per avere qualche stimolo olfattivo e lui mi lasciò fare. Il calzino, sebbene di spugna e usato, non sapeva di nulla, così come il piede una volta nudo, ma la scarpa -per fortuna- aveva uin buon odore di piede e ciò bastò per farmi eccitare.
Cominciai a sentire il mio cazzo svegliarsi e con mio stupore lui mi chiese di alzarmi per farglielo vedere. Rispetto al suo non era nulla ma, non avendo mai toccato un altro cazzo, non gli interessavano le dimensioni così glielo misi in mano.
LE SORPRESE NON FINISCONO MAI
Ad un certo punto, mentre con una mano segavo lui e con l'altra me stesso, la frase shock:" che ne dici se mi vieni in faccia e io poi lo faccio a te?".
Io ormai ero totalmente confuso che dissi subito di sì ma poi mi posi il problema che la sua richiesta era dovuta all'eccitazione del momento
e che, se davvero era la sua prima volta, avrebbe potuto reagire male subito dopo l'orgasmo. Del resto sono uomo anche io e so benissimo che tutto ciò che a palle piene ci sembra fantastico, una volta avuto l'orgasmo si trasforma e perde appeal. Tra l'altro conosco me stesso e so che sborro come un cavallo, quindi mi sembrava giusto metterlo in guardia.
Così gli dissi di questo dettaglio e lui cambiò subito idea, optando per farsi sborrare sul petto e sull'addome, tra l'altro lisci e scolpiti da far perdere la testa.
A quel punto misi da parte l'altruismo e accettai di buon grado, continuando a segarmi e mettendomi in posizione comoda su di lui per centrare il bersaglio. Lasciai a lui il compito di masturbare il suo enorme cazzo, ormai diventato rosso e gonfio in attesa di scoppiare.
Giusto il tempo di avviare la registrazione col cellulare sul cavalletto come chiestomi dal porco, che lo avvisai dell'arrivo dei fiotti di sborra che, mai come in quell'occasione, furono davvero abbondanti e numerosi, credo almeno otto/dieci di una consistenza e densità da fare imbarazzo.
Lui ai primi due grandi schizzi che colpirono pancia, petto e parte del divano, sborrò all'istante, godendo anche a voce e contorcendo i piedi. Mi guardava esterrefatto ridendo nervosamente mentre io ancora ero lì a gocciare e ad ansimare. Ad un certo punto mi fece:"… compà ma che c'hai dentro le palle, una latteria? Santa madre che roba", chiedendomi subito dopo di pulirlo con la scottex perché ormai l'eccitazione era svanita e cominciava a fargli un po' senso tutta quella sborra addosso.
Lo pulii con dovizia cercando di tirarlo fuori dall'imbarazzo che, naturalmente, si era creato una volta a palle vuote e gli consigliai di farsi una doccia calda per lavarsi bene. Così fece. Nel frattempo io, ancora incredulo per quanto appena vissuto, mi misi a sistemare la sala e a ripensare a quanto accaduto.
Una volta uscito dal bagno, ancora più bello di prima perché bagnato da testa a piedi, lo aiutai ad asciugarsi ma ormai la magia era svanita e lui era tornato il macho alpha scontroso e rude ...con evidente voglia di scomparire nel più breve tempo possibile. E così fece.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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