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Gay & Bisex

Il sesso in famiglia cpt 3


di Giusp18
16.10.2022    |    258    |    1 9.0
"La mattinata passa velocemente, nel frattempo Marco era andato a fare la spesa, perché finalmente avrebbe mangiato qualcosa di buono..."
Erano passati tre giorni da quando Marco era a casa dello zio. Tre giorni di duro lavoro, nello spostare mobili, pitturare pareti, mangiare velocemente un panino sia a pranzo che a cena, e andare a dormire presto per la troppa stanchezza. Il quarto giorno, questa routine cambiò. Marco si sveglia, si lava, si cambia, va in cugina e trova lo zio ancora in pigiama. Allora gli chiese come mai non si era ancora cambiato. Il suo primo pensiero fu quello che oggi si potevano riposare. Alla domanda lo zio, rispose che quel giorno si sarebbero potuti fermare con i lavori, per rilassarsi un pò. I due decisero di non uscire. Oltre al bagno e la camera da letto dello zio, in questi tre giorni i due riuscirono a sistemare anche la cucina. Marco dormiva sul divano letto nella stanza di fianco a quella dello zio Matteo. La mattinata passa velocemente, nel frattempo Marco era andato a fare la spesa, perché finalmente avrebbe mangiato qualcosa di buono. Ora di pranzo, i due mangiano, e poi si siedono sul divano a guardare un bel film. Il divano era piccolo allora si misero sdraiati in modo tale che si guardassero. Dopo mezz'ora Marco si addormentò. Matteo né approfitto per togliersi le scarpe, e si sistemò senza svegliare Marco in modo tale che poteva riposare un po' anche lui. Dopo un'oretta Marco si svegliò a causa del russare dello zio. Ma appena aprì gli occhi si ritrovò davanti i piedi dello zio, piedi enormi, precisamente un 46. Erano piedi puliti, con qualche pelo sulle dita e sulla pianta. Marco incominciò a sentirne l'odore. Allora cercò di avvicinarsi il più possibile con la testa, anche se la possibilità di svegliare lo zio era minima dato che russava moltissimo. Si avvicinò e incominciò a annusarli, nello stesso istante qualcosa in lui stava cominciando a crescere. Il suo cazzo incominciò a indurirsi. Il suo desiderio ora era quello di leccarli. E così fece. Cacciò la lingua e incominciò a leccare i piedi dello zio. Il solletico sotto i piedi fece svegliare Matteo. Quest ultimo si accorse di quello che Marco stava facendo, ma fece finta di niente, si alzò e si andò a fare una bella doccia. Cosa strana però era che Matteo rimase la porta del bagno aperta. Il bagno era proprio di fronte la cucina e seduti sul divano si poteva guardare all'interno di esso. Matteo si spogliò in maniera così eccitante che il nipote ebbe un erezione all'istante. Dopodiché si abbassò le mutande e in quel momento Marco non capì più niente. Un cazzone quasi come quello del padre, ma più doppio. Matteo si infilò sotto la doccia e incominciò a lavarsi. Con il vetro davanti non si vedeva quasi niente, né all'interno e né all'esterno, Marco allora ne approfittò e si avvicinò alla porta del bagno per osservare meglio. Ad un certo punto però Matteo incominciò a segarsi, e questo dal vetro della doccia di notò chiaramente. Marco seguì lo zio e incominciò anche lui. Non aveva capito che quello che stava facendo era un piano dello zio, indurlo a farsi una sega insieme. Questo fece eccitare moltissimo sia Marco che Matteo. Lo zio, arrivò molto dopo di Marco e sborrò su tutto il vetro della doccia. Spense l'acqua e uscì. Marco aveva fatto appena in tempo ad andare in cucina per non farsi beccare. Appena lo zio esce dalla doccia, lo chiama dicendogli, che se voleva farsi la doccia poteva tranquillamente che lui aveva appena fatto. Marco non si fece ripetere due volte ciò e subito andò in bagno, si spogliò e si infilò sotto la doccia. Chiuse la porta e vide tutta la sborra delle zio, ancora bella calda. Con un dito la prese e la portò alla bocca. Dopo un po incominciò a masturbarsi. Toccandosi il cazzo, lubrificandolo anche con la sborra di Matteo. Arrivò subito per la forte eccitazione. Si fece sera, i due cenarono in silenzio e prima di andare a dormire, Matteo disse a Marco che se voleva poteva dormire con lui stanotte. Marco ci rimase a questa proposta, ma non esitò a dire di no. Matteo però dormiva nudo e chiese quindi al nipote se questo poteva essere un problema per lui. Marco fece credere allo zio la stessa cosa. I due si sdraiano completamente nudi. Marco ha il culo rivolto verso il cazzo dello zio. Lo zio di proposito si avvicinò in modo tale che cazzo e culo si toccassero. Marco appena sentito la presenza, incominciò a muoversi su e giù. Lo zio ebbe un'erezione, causata dalla forte eccitazione, che lo portò a sudare. Allungò la gamba e con il piede incominciò ad accarezzare il nipote fino a quando non incominciò a massaggiargli il buco con le dita. Marco era eccitatissimo, però rispetto all'eccitazione che ebbe con il padre Simone, e con Lorenzo, questa era diversa. Lo zio era un uomo possente, grosso, dal petto ai piedi. Matteo era un dominatore e gli piaceva scopare come un porco, un animale selvaggio, in maniera violenta e passionale. Si alzò e diede inizio a quella che per Marco sarebbe stata la notte più bella della sua vita fin'ora. Matteo fece capire al nipote che doveva alzarsi anche lui, ma neanche il tempo di alzarsi fu costretto a inginocchiarsi non per succhiare il cazzone in erezione dello zio, ma per leccargli i piedi. Per facilitare le cose, Matteo si sdraiò sul letto rimanendo i piedi fuori e Marco li leccava con molta passione. Incominciò poi a salire fino ad arrivare al cazzo. Ma prima lo zio lo fermò dicendogli che lui avrebbe scopato Marco e non viceversa. Marco aprì la bocca e Matteo gli infilò il cazzone fino alla gola, gli tappò il naso e selvaggiamente scopava la bocca del nipote. Il nipote chiese allo zio di fermarsi, ma lui non volle proprio ascoltare anzi replicò al nipote che al comando di questa scopata c'era lui. Lo girò gli allargò le chiappe, e con un solo sputo, glielo infilò in un solo colpo. Marco lacrimò per il dolore ma fece capire allo zio che non era la prima volta che lo prendeva. Lo zio allora si sentì molto frustato per non essere stato lui a sverginare il nipote. Gli chiese mentre penetrava violentemente il culo di Marco, chi fosse stato il primo, e Marco rispose mio padre, Simone. Matteo rimase di stucco, si fermò con il cazzo dentro al culo di Marco. Quest'ultimo si fece scappare anche il fatto di non averlo solo preso ma anche messo. Lo zio allora chiese se conoscesse questa persona e Marco ovviamente disse di sì, e che questa persona non era che il figlio stesso. Matteo non ci vide più, incominciò ad incazzarsi. Preso dalla rabbia, riprese quel ritmo violento che aveva lasciato precendente. Marco urlava dal dolore, ma questo a Matteo non importava. Lo zio, ormai sfinito, sfilò il cazzo, lo girò e glielo mise in bocca. Scopò la bocca del nipote fino quando tutta la rabbia, eccitazione e violenza non sfociarono nella gola di Marco, con una grande quantità di sborra. Lo zio sfila il cazzo dalla bocca e va a farsi una doccia. Marco era stanchissimo ma felice. Stava per addormentarsi quando lo zio lo chiama, dicendogli di preparare le valigie che domani sarebbero andati da Simone, perché voleva "parlare con il cognato", ignaro però che Lorenzo era già lì da una settimana quasi...
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